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Autore: Jo The Strange    23/02/2019    2 recensioni
[Hogwarts AU]
Lo smistamento è uno dei momenti più importanti nella vita di un mago.
Cosa avrà da dire il Cappello Parlante su John Deacon, Brian May, Freddie Mercury e Roger Taylor?
Le risposte sono fra le pagine di questa storia...
Genere: Commedia, Generale, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Brian May, Freddie Mercury, John Deacon, Roger Taylor
Note: AU, Cross-over | Avvertimenti: nessuno
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The Queen Sorting

I ragazzini del primo anno percorsero il lungo corridoio della sala grande, sollevando il viso all’insù per osservare esterrefatti la volta stellata sopra le loro teste, pur sapendo che si trattava di un banale incantesimo. I tavoli delle quattro case erano stati perfettamente apparecchiati con stoviglie d’oro e i loro stendardi sventolavano a mezz’aria, i tessuti scintillanti che riflettevano la luce proveniente dalle mille candele sospese nel vuoto.

Freddie si guardò intorno con aria curiosa, stringendo la mano a quello strano ragazzino taciturno che aveva conosciuto sul treno: aveva detto di chiamarsi John, John Deacon. Dopo quelle poche parole, non aveva più azzardato una singola frase. Se n’era rimasto per tutto il viaggio seduto composto, osservando il brullo paesaggio scozzese fuori dal finestrino del treno. Per fortuna che, ad un certo punto, un paio di bambini della sua età e dall’aria vivace avevano deciso di occupare i rimanenti posti del suo scompartimento, facendo scorrere più velocemente le ore di viaggio.

-E adesso cosa succede? – domandò Freddie, notando che tutto il gruppo di primini si era fermato dinnanzi al tavolo dei docenti.

John non rispose, si limitò a indicargli un punto di fronte a sé. La professoressa McGrannitt sistemò uno sgabello a quattro gambe di fronte agli studenti, tenendo fra le mani un cappello da mago tutto sporco e rattoppato. Freddie strabuzzò gli occhi quando vide il cappello muoversi e iniziare a canticchiare una specie di filastrocca sulle quattro case di Hogwarts.


“… Forse Grifondoro la vostra via, 
culla dei coraggiosi di cuore: 
audacia, fegato, cavalleria 
fan di quel luogo uno splendore. 
O forse è a Tassorosso la vostra vita, 
dove chi alberga è giusto e leale: 
qui la pazienza regna infinita 
e il duro lavoro non è innaturale. 
Oppure Corvonero, il vecchio e il saggio, 
se siete svegli e pronti di mente, 
ragione e sapienza qui trovan linguaggio 
che si confà a simile gente. 
O forse a Serpeverde, ragazzi miei, 
voi troverete gli amici migliori 
quei tipi astuti e affatto babbei 
che qui raggiungono fini ed onori! ...”

Non appena il cappello parlante finì di cantare, la professoressa McGrannitt prese la parola, srotolando una lunga pergamena ingiallita: -Quando farò il vostro nome, voi verrete avanti, indosserete il cappello e sarete smistati nelle vostre case –

-Speriamo di finire tutti insieme – sussurrò Freddie a John, Roger e Brian, i ragazzini che aveva conosciuto sul treno.

-Sarebbe pazzesco – aggiunse Roger, cercando di non farsi vedere dalla professoressa.

La McGrannitt iniziò a sciorinare una lunga serie di nomi, in ordine alfabetico. Lo smistamento durava pochi secondi, a volte, addirittura, al cappello parlante bastava semplicemente sfiorare il capo di uno studente per deciderne la casa. In altri casi, invece, ci voleva più del previsto.

-JOHN RICHARD DEACON 

Il ragazzino silenzioso dai lunghi e scarmigliati capelli color nocciola avanzò timidamente verso la professoressa McGrannit. Si sistemò sullo sgabello con aria terrorizzata e chiuse istintivamente gli occhi, non appena percepì il tessuto del cappello parlante sfiorargli il capo.

-Oh, cosa abbiamo qui? – iniziò il cappello -Un altro Deacon, dico bene? Vediamo un po’: un animo buono e gentile, grande serietà negli studi e una straordinaria capacità di osservazione. Un giorno, chi lo sa, potresti divenire un cercatore per la squadra di Quiddich, ma in quale casata? –


John rimase in apnea per tutto il tempo, aspettando ansioso il responso del cappello: -Ci sono: TASSOROSSO! –  

Uno scroscio di applausi si levò dal tavolo dei Tassorosso, i quali accolsero calorosamente il loro nuovo arrivato.

Freddie osservò la scena con sentimenti contrastanti: da un lato gli sarebbe piaciuto essere nella stessa casa di John, d’altro canto, non smaniava all’idea di finire in Tassorosso. A primo impatto, infatti, gli sembrò una casa di mollaccioni, di gente troppo tranquilla per i suoi standard.

-BRIAN HAROLD MAY –

Freddie si voltò verso quel bambino dai lunghi riccioli scuri che aveva conosciuto sul treno. Era il più alto fra tutti i primini radunati nella sala grande e sul viso aveva un’espressione molto matura per la sua età, cosa che lo faceva sembrare più grande.

Con aria insicura, Brian si avvicinò alla professoressa McGrannitt e lasciò che il cappello – seppur con un po’ di fatica – calzasse al suo capo.

-May… May… May… - cominciò pensieroso il cappello -Ricordo molto bene l’ultimo May che ho incontrato. Si chiamava Harold, se non erro, e ha avuto una carriera scolastica davvero lodevole –

Brian sorrise, pensando al suo adorato papà.

-Ma vediamo cosa ci porta questa nuova generazione: una mente brillante, non c’è che dire, acume e ingegno oltre misura e una spiccata passione per l’astronomia e le creature magiche. Lei potrebbe diventare il Newt Scamander del nuovo decennio, non crede signor May? – Il cappello parlante fece una pausa -Oh beh, alla fine sarai sicuramente CORVONERO! –

I ragazzi seduti al tavolo della casa grigia e blu iniziarono ad applaudire in maniera composta, mentre Brian si ritrovò a stringere la mano ai prefetti della sua nuova casata e agli studenti più anziani.

Freddie piegò gli angoli della bocca all’ingiù: la sua speranza di ritrovarsi tutti e quattro nella stessa casata era completamente andata a farsi benedire. Peccato, gli sarebbe piaciuto cominciare il suo percorso scolastico con qualche conoscente.

Era ancora assorto nei suoi pensieri, quando la professoressa McGrannitt chiamò il suo nome.

-FREDDIE MERCURY 

Freddie s’irrigidì, constatando che era finalmente arrivato il suo turno. Brian e John lo osservarono dai loro tavoli, incoraggiandolo con dei sorrisi a trentadue denti.

Prima di essere posato sul capo del ragazzino, il cappello parlante si accartocciò su sé stesso, generando una strana espressione con i buchi e le rientranze della stoffa.

-Mercury? Sei il primo del tuo nome che incontro, ragazzo mio – biascicò il cappello - Vediamo quali potenzialità mi nascondi –

Freddie sollevò lo sguardo, cercando di scorgere le smorfie del cappello parlante.

-Dunque, vedo tenacia, grinta ed energia da vendere – continuò il cappello, pensieroso -Una personalità eccentrica, insolita e un’innata tendenza ad eccellere in incantesimi e trasfigurazione –

Quei pochi istanti trascorsi sotto al cappello parlante furono, probabilmente, i secondi più lunghi della sua infanzia. Freddie fece scorrere rapidamente gli occhi su tutti e quattro i tavoli delle casate, aspettando il fatidico responso.

-Sarai anche nato babbano, ma non ho dubbi sulla tua collocazione: SERPEVERDE! –

Gli studenti più grandi accolsero Freddie con grida e applausi, facendolo accomodare al loro tavolo. Il ragazzino lanciò uno sguardo a John e Brian con aria dispiaciuta, sollevando le spalle come per dire “E’ andata così”.

Lo smistamento proseguì abbastanza rapidamente, senza particolari colpi di scena, fino a quando la professoressa McGrannitt non chiamò per nome il ragazzino biondo che Freddie aveva conosciuto sul treno.

-ROGER MEDDOWS-TAYLOR-

Lo vide farsi largo tra gli altri primini con una certa esuberanza, camminando a passo sicuro verso lo sgabello. Un paio di ragazzine sospirarono al suo passaggio, spettegolando sottovoce su quanto fosse incredibilmente carino. Roger se ne accorse e fece loro l’occhiolino, mandandole completamente fuori di testa.

Arrivato di fronte alla professoressa McGrannitt, il biondino si sedette sullo sgabello, trepidante d’attesa. Non appena il cappello parlante sfiorò la sua chioma dorata, esclamò: -Ahh, un altro Taylor! Spero che tu non sia come tutti i tuoi predecessori… attaccabrighe, irresponsabile e insolente! –

Roger fece una smorfia, riconoscendosi perfettamente in tutte e tre le caratteristiche appena citate.

-Suvvia, diamo un’occhiata a questo giovanotto – sospirò il cappello parlante con aria stanca – Tipico caratteraccio dei Taylor, personalità dirompente, grande carisma e una passione segreta per il mondo babbano. Ma dove ti colloco? –

Roger rimase per tutto il tempo fermo immobile, con un sorrisetto strafottente stampato sulla faccia, come se sapesse già dal principio dove sarebbe capitato.

-Hai un gran cuore, giovane mago, sotto quella maschera da duro. Vedo tanta grinta in te, signor Taylor, tra qualche anno potresti diventare un ottimo battitore per la squadra di… GRIFONDORO! –

Il biondino si alzò, raggiungendo i suoi nuovi compagni al tavolo della casa, battendo il cinque a chiunque incontrasse. Fu accolto con applausi e pugni sui tavoli, in pieno stile rosso oro.

Freddie osservò il suo amico, circondato da persone esuberanti tanto quanto lui, con un pizzico di malinconia nello sguardo: lui, John, Brian e Roger erano finiti in case diverse.  

La professoressa McGrannitt si avvicinò con passo felpato e appoggiò una mano sulla spalla del giovane mago, intuendo perfettamente cosa gli stesse passando per il cervello: -Non preoccuparti, Mercury – disse con fare materno - Questo sarà l’inizio di una bellissima sfida –

Freddie incrociò lo sguardo dei suoi nuovi amici: la scintilla della competizione brillava già nei loro occhi.

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Spazio Autrice:
Buonasera, cari lettori!
Perdonate l'upload notturno, ma non ho resistito.
Questa one shot è il ristultato di un mix di deliri dovuti ad un'influenza spaventosa e a delle bellissime fan art trovate su Tumblr. Mi sono innamorata a tal punto da aver deciso di scriverci qualcosina sopra.
Ovviamente, dal momento che lo smistamento avviene quando i maghi hanno 11 anni, mi sono immaginata i nostri beniamini in una versione fanciullesca, un po' come i bambini nel video di "The Miracle".
Spero di avervi strappato un sorriso o di avervi comunque intrattenuto.
Ci si vede tra le pagine della mia long "My Sun and Stars" o alla prossima one shot!
Un bacio,
               Jenny
   
 
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