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Autore: biatris    25/02/2019    1 recensioni
Ne era rimasto folgorato. Ma come è possibile rimanere folgorati da qualcuno di cui non si conosce nemmeno il nome? Si chiese Sendoh...
Mito si guardò attorno. tutto aveva un'aria strana quest'anno. si chiese cosa ci fosse di strano, ma non si diede risposta. l'aria era strana...I suoi amici erano strani...
Hanamichi sapeva che qualcosa sarebbe cambiato. sperò cambiasse per il meglio...
Kaede sospirò. Le partite di allenamento prima del campionato erano sempre strane, ma questa lo era di più...Chissà cos'era tutta quell'elettricità nell'aria
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Akira Sendoh, Hanamichi Sakuragi, Kaede Rukawa, Yohei Mito
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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SAKURAGI POV
Hanamichi si fermò davanti al negozio di scarpe. Fissò Mito. Dopo la sua rivelazione l’amico aveva fatto di tutto per stemperare la tensione e lui se ne era accorto lasciandolo fare.
Entrarono e furono accolti da una commessa che arrivava a malapena alla spalla di Hanamichi.
-Buongiorno, posso aiutarvi? – chiese.
La fissò e annuì.
-Vorrei un paio di scarpe da basket nuove – disse -Numero 46 –
-Ok, ha già un’idea? – chiese lei.
Il rosso scosse la testa, poi disse solo
-I colori della nostra divisa sono rosso e nero –
La signorina annuì, scomparve per alcuni secondi e tornò con le braccia piene di alcune scatole.
Hanamichi provò svariate paia di scarpe. Alla fine, scartò tutte quelle che non sentiva calzare perfettamente rimanendo con sole tre paia. Fu allora che li vide entrare. Cosa ci facevano Sendoh e la volpe assieme?
Li osservò a lungo, tanto si riscosse solo quando la commessa gli rivolse la parola
-Tutto bene? Posso aiutarti? – gli chiese.
Lui si riscosse.
-Ah, no, si figuri! – rise -Piuttosto, vada ad aiutare la vol… -si bloccò – i due clienti laggiù! – si corresse poi – Credo abbiano bisogno d’aiuto…-
 
RUKAWA POV
Si era trovato con Akira per andare a comprare le scarpe nuove. L’anno nuovo stava per iniziare e le sue vecchie scarpe erano distrutte, così aveva chiesto all’amico. Oddio, non che il loro rapporto fosse il classico rapporto tra amici con uscite, feste e cose simili. Una volta forse lo era stato. Ma era stato anni addietro, prima che lui si trincerasse dietro quella maschera glaciale che mostrava al mondo almeno quanto Akira si era nascosto dietro il sorriso che riservava a tutti. Era stato quando i loro genitori erano amici e si trovavano la sera a chiacchierare mentre i due bambini giocavano a basket nel campetto sotto casa. Era stato prima dell’incidente che aveva cambiato tutto. Ed ora i due continuavano a portare avanti quel rapporto che nel tempo si era evoluto incentrandosi sul basket e sui silenzi.
-Che tipo di scarpe credi di prendere? Hai già un’idea? - chiese Akira entrando nel negozio.
Kaede scosse la testa.
-No. ne proverò alcune – disse solo.
L’altro annuì.
Rukawa pensò che ci avrebbero messo un po’, ma pensò che ne valesse la pena. In fondo le scarpe dovevano essere comode. E poi spendeva talmente pochi soldi in vestiti che il suo budget era praticamente illimitato.
Osservò le scarpe guardandosi intorno e si diresse agli scaffali delle scarpe da basket. Vide una commessa che chiedeva a due clienti se potesse essere d’aiuto e pensò di avvicinarsi. Solo quando ebbe fatto qualche metro notò chi fossero i due.
Ma perché doveva essere perseguitato da quella testa rossa? Si chiese.
Lo osservò per un attimo. Non doveva essersi accorto di lui. Ammise che, quando non faceva il pagliaccio, era un ragazzo piacevole. Si chiese se qualcuno, oltre evidentemente al suo migliore amico, che gli stava sempre appiccicato, lo avesse visto serio.
-A cosa pensi? – chiese in quel momento Sendoh.
Kaede indicò Sakuragi e il suo amico.
L’altro seguì il suo sguardo. A Rukawa sembrò che Sendoh fosse improvvisamente molto più interessato alle scarpe che ai due.
-Ah, non li avevo visti. Vieni, chiediamo alla commessa, vediamo cosa ci propone –
Kaede guardò Sendoh accigliato, ma poi lo seguì. In fondo magari era solo una sua impressione.
-Scusi, posso chiedere a lei? - aveva intanto detto Sendoh ad una commessa che, nel trovarselo davanti in tutto il suo metro e novanta, era sobbalzata.
-Prego, mi dica pure – aveva però risposto quella con un sorriso poco dopo.
Kaede avrebbe potuto giurare che sarebbe finita con la ragazza che faceva gli occhi dolci all’amico. Akira ci sapeva fare con le donne, pensò, era sempre stato così. A volte pensava che avrebbe voluto essere affabile un quarto di quanto lo era lui.
-Vorremmo delle scarpe da Basket per il mio amico. Numero 46.  Se possibile che si intonino bene con una divisa rossa e nera – aveva intanto detto Akira alla commessa.
Kaede sbuffò. L’ultimo dettaglio era irrilevante. In fondo bastava che fossero comode e resistenti, si disse.
La ragazza annuì, poi mostrò loro alcune paia di scarpe consigliando di provarle. Kaede annuì e si sedette su un pouf per provare le calzature. Mentre le indossava sentì la ragazza andare verso Sakuragi e l’amico. Vedendo il numero di paia di scarpe che aveva provato il rosso immaginava che fosse lì da un po’.
La ragazza si avvicinò ai due
-Tutto bene? Posso aiutarti? – chiese a Sakuragi con cortesia.
Il rosso lo stava fissando. Kaede se ne era accorto. E quella donna lo aveva riscosso improvvisamente
-Ah, no, si figuri! – rise lui sguaiatamente -Piuttosto, vada ad aiutare la vol… -si bloccò – i due clienti laggiù! – si corresse poi – Credo abbiano bisogno d’aiuto…-
Rukawa scosse la testa. Non poteva riuscire a trattenersi.
-Dohao – sospirò.
 
SENDOH POV
Quando aveva visto Sakuragi e l’amico nel negozio dove erano appena entrati aveva pensato di chiedere a Rukawa di cambiare negozio. Sapeva che non lo avrebbe fatto, in fondo era il miglior negozio di scarpe di Kanagawa, ma non si sentiva preparato ad affrontare i due. E tra l’altro avrebbe volentieri evitato la rissa tra quella testa calda di Sakuragi e il suo glaciale amico.
Sperò che l’indifferenza che i due stavano mostrando, perché era sicuro che anche Sakuragi avesse notato Rukawa, e non solo il contrario, continuasse fino all’uscita dal negozio. Purtroppo, immaginava che le sue speranze sarebbero state vane. E infatti così fu. Quando la commessa si avvicinò a Sakuragi e all’amico chiedendo qualcosa il rosso rise, poi rispose qualcosa che, Sendoh ne era sicuro, riguardava una certa volpe. Volpe che, prontamente, rispose.
-Dohao – sentì pronunciare dalle labbra di Rukawa.
 
MITO POW
Sapeva che sarebbe finita così. Quella parola avrebbe innescato un finimondo, ne era consapevole.
-Ehilà, Sakuragi, tutto bene? – chiese però una voce squillante.
Yohei guardò il ragazzo al fianco di Rukawa. Sendoh non poteva essere più provvidenziale. Forse sarebbero riusciti a far sì che i due non si accapigliassero.
-Porcospino ci sei anche tu! – lo fissò Hanamichi – Cosa ci fai insieme alla Volpe? – chiese quindi.
Sendoh sembrò pensarci, poi sorrise.
-Diciamo che conosco bene la nostra volpetta qui accanto e, onde evitare che venisse stirato mentre dormiva in bicicletta, l’ho accompagnato a comprare le scarpe nuove -
Mito si morse il labbro inferiore nel tentativo di trattenere una risata. A quanto pareva quel Sendoh sapeva il fatto suo e aveva capito come tenere sott’occhio Hanamichi.
-Giusto porcospino, il tuo ragionamento non fa una piega – annuì infatti il rosso.
Mito continuava ad osservare la scena. Ormai era curioso di sapere come si sarebbe concluso il tutto. Quello che non si aspettava, però, fu il repentino cambio di argomento del giocatore del Ryonan.
-E tu Sakuragi? Non mi presenti il tuo amico? – chiese infatti Sendoh.
 
SENDOH POV
Doveva intervenire o le parole di Rukawa avrebbero innescato il finimondo. Portò l’attenzione su di sé salutando Sakuragi. Sperava che così lo avrebbe distratto, e così fu. Ora però si trovava senza più argomenti. In fondo, a parte il basket, lui e il rosso non avevano altro in comune. Decise di giocarsi il tutto per tutto. In fondo forse poteva essere una cosa positiva.
-E tu Sakuragi? Non mi presenti il tuo amico? – chiese quindi Sendoh.
Il moro sembrò stupito da quella domanda. Sicuramente non se la aspettava. Eppure, la sorpresa sul suo volto durò appena un secondo.
-Oh, sì, certo – disse infatti Sakuragi – Yo, ti presento Sendoh, il porcospino. Porcospino, ti presento Yohei, il mio migliore amico –
Akira sorrise e scosse la testa. Sakuragi non sarebbe mai cambiato.
-Piacere, Akira – disse stringendo la mano al moro, che ricambiò.
Aveva delle belle mani, pensò mentre le tratteneva un secondo di troppo tra le sue. Ed erano fredde nonostante la temperatura fosse ancora estiva.
-Cercavate anche voi delle scarpe nuove? – chiese poi Akira per continuare la conversazione.
Questa volta fu Mito a rispondere.
-Eh sì, quelle di Hana si sono distrutte e, ora che ha finito la riabilitazione e tornerà a giocare per il campionato, ha bisogno di un paio di scarpe nuove – spiegò.
Akira sorrise. Gli piaceva sentir parlare Mito. Aveva una bella voce.
-Mi sembra giusto – disse.
Ci pensò un secondo, poi indicò un paio di scarpe. Erano bianche con delle strisce rosse ai lati.
-Io ho consigliato a Kaede di prendere quelle. Sono carine e si intonano con la vostra divisa –
Sakuragi annuì.
-Anche Yohei mi ha detto la stessa cosa. Non vi sarete mica messi d’accordo? – chiese quindi.
Akira rise e anche Yohei fece un sorriso.
-Dohao – disse invece Rukawa.
Il rosso scosse la testa. Riprovò le scarpe, poi arricciò il naso.
-Sono un po’ strette – disse.
Mito lo guardò.
-posso prendere un numero in più…- propose.
Sakuragi scosse la testa.
-Sarebbero grandi. Proverò quelle – disse allora indicandone un altro paio.
Akira a quella affermazione sentì una voce dietro di sé.
-Sono troppo grandi. Prova queste – era Kaede.
Lo fissò. Come cavolo fa a sapere che sono grandi? Si chiese. L’amico contraccambiò lo sguardo.
-Abbiamo lo stesso numero. Ma lui è qualche chilo in più di me, il suo piede sarà leggermente più largo.. Quelle erano grandi anche per me. Queste per me sono larghe, gli andranno bene – disse.
Sendoh sorrise vedendo l’espressione di Sakuragi. Sapeva che era raro sentir parlare Kaede così a lungo. Lo era ancora di più vedere lui e Sakuragi collaborare senza insultarsi.
-Dai qua Volpe…- disse quindi il rosso.
Akira fissò Mito, che stava osservando Sakuragi mentre indossava le scarpe. Si chiese se anche il moro stesse facendo le stesse riflessioni.
-Scusa Akira, mi passi quelle? – chiese Kaede riscuotendolo dalle sue riflessioni.
Sendoh annuì e gli allungò un paio di scarpe.
-Nh, grandi – disse il moro dopo averle indossate.
-Di quelle non c’è un numero meno – disse Sakuragi, stupendo tutti – Prendi queste –
Rukawa afferrò al volo le scarpe. Le mise ai piedi e si alzò. Provò a saltare. Poi si risedette.
-Prendo queste – disse.
Il rosso invece aveva indossato le scarpe passategli da Rukawa.
-Che dici Yo, mi sembra che vadano – disse.
Il moro lo stava fissando. Annuì.
Sendoh si trovò a pensare che, quasi sicuramente, anche Mito era sconcertato da come si stavano svolgendo gli eventi. Meglio così, pensò Akira. Almeno per una volta tutto sarebbe finito senza risse.
-Bene Hana, possiamo andare direi – disse in quel momento l’amico del rosso -Vieni. Grazie ragazzi -
Akira si trovò a sperare che succedesse qualcosa per far rimanere i due più a lungo.
-Figurati. È stato un piacere – disse quindi con il suo solito sorriso.
-Nh – rispose invece Rukawa.
Akira rise. Sapeva che per l’amico quello doveva essere un caloroso saluto. Sapeva anche che Sakuragi non gliel’avrebbe lasciata passare liscia.
-Sempre loquace volpe – disse infatti il rosso – Ciao porcospino – salutò infatti quello prima di andare a pagare.
Akira allargò le braccia sorridendo, trovandosi davanti a un Mito che, con un sorriso simile al suo, scuoteva la testa.
-A presto ragazzi – salutò infatti il moro.
Akira sospirò. Poi guardò i due andare a pagare le scarpe mentre Kaede metteva quelle che aveva scelto nella scatola. Fu allora che lo sentì dire qualcosa a bassa voce.
-Se continui a guardarlo così lo consumi – sussurrò Rukawa.
Akira si voltò a fissarlo. Arrossì. Ops, beccato, pensò.
  
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