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Autore: MaryFangirl    26/02/2019    6 recensioni
[Sequel di 'Little moments' e 'Tender moments'].
Dopo che Ryo ha finalmente deciso di dichiararsi, in seguito al dramma che ha sconvolto la vita di Kaori...
Dopo che i loro amici hanno superato le difficoltà che tale dramma ha portato...
Dopo che finalmente, finalmente City Hunter è diventato una coppia a tutti gli effetti...
Ancora una volta, le vite di tutti vengono sconvolte dalla scomparsa di Kaori Makimura.
Genere: Angst, Drammatico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Kaori Makimura, Kazue Natori, Mick Angel, Ryo Saeba, Saeko Nogami
Note: Traduzione | Avvertimenti: nessuno | Contesto: City Hunter
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Questa fanfiction è la traduzione di una storia in francese che potete trovare e leggere nel link che metto di seguito.
 
Titolo originale: Destiny's moments
 
Nota della traduttrice: Terza e ultima parte della saga 'Moments'. Quella precedente si è conclusa con un evento inaspettato: dopo che finalmente Ryo e Kaori si sono messi insieme, lei all'improvviso se ne va. Qual è il motivo? Ovviamente, dovete leggere per scoprirlo. Avviso che la storia è molto, molto introspettiva, con lunghe parti che analizzano i pensieri non solo dei protagonisti ma anche di tanti altri personaggi, anche i più secondari...è stata una fatica tradurre questa storia in cui parecchi momenti sono privi di dialogo e si concentrano unicamente sulle riflessioni dei personaggi. Non dico oltre per non influenzarvi, spero che vi piaccia e che la mia traduzione non risulti eccessivamente pesante. Consigli e suggerimenti costruttivi sono sempre accetti. Ultimissimo appunto, anche se forse inutile, leggere Little Moments e Tender Moments prima di approcciarsi alla lettura di questa storia è condizione indispensabile per poter capire la vicenda. Buona lettura!


 
Sdraiato sul divano del salotto, guardava il soffitto senza vederlo per davvero. Le domande che si susseguivano nella sua testa, non trovavano alcuna risposta. Per quanto tempo era l'unico occupante di quell'appartamento? Per quanto tempo era steso così? Ore? Giorni? Oppure erano settimane? Lui non lo sapeva...tutto quello che sapeva era che era da solo, realmente, totalmente solo stavolta, e non sapeva nemmeno il perché...
Qualche mese prima era solo in quella stanza, ma almeno in quel momento conosceva la ragione, ed era riuscito a convincersi che sarebbe tornata, ma questa volta non poteva farlo...
 
All'epoca, aveva la sua preda da cacciare per passare il tempo, dei colpevoli da ritenere responsabili, ma stavolta, non aveva nessuno che potesse assumere per lui il ruolo di capro espiatorio...nessuno tranne lei...ma non poteva nemmeno odiarla per avergli fatto ciò...o era lui il responsabile?
 
L'aveva fatta soffrire così tanto prima di confessarle i suoi sentimenti, forse era il suo modo di ripagarlo con la stessa moneta, dopotutto...
Ryo scosse la testa, no, Kaori Makimura non era il tipo che teneva rancore, non aveva un fondo di cattiveria come lui, non era in grado di ferire qualcuno, solo per il gusto di farlo soffrire...No, Kaori Makimura non era abbastanza malvagia per quello. Lui, d'altra parte, su quel punto era tutta un'altra storia.
 
Ma ciò non significava che non l'avesse lasciato, abbandonato in quella che avrebbe dovuto essere la loro casa, solo per il gusto di ferirlo...se non l'aveva fatto per vendetta...era colpa sua? Aveva fatto qualcosa che l'aveva spinta ad andarsene?
Non lo sapeva...ancora una volta nella sua vita, non sapeva nulla, e ogni volta che gli era successo, riguardava sempre la sua partner, in un modo o nell'altro. La sua ex partner? Era ancora la sua compagna o no? Non gli aveva detto niente, spiegato niente, nulla...
Gli aveva semplicemente detto che se ne stava andando, aveva persino scelto con cura il momento, aspettando che lui fosse sotto la doccia per dirgli che lo stava lasciando, e lo aveva fatto subito...non era riuscito ad afferrarla, né a trattenerla o a chiedere spiegazioni o una semplice ragione...
 
E per la prima volta nella sua vita, non riusciva a capire il ragionamento della sua partner...non riusciva a capire cos'avesse fatto per spingerla a lasciarlo in quel modo, senza dirgli nulla.
Ma dentro di sé, stava cercando un particolare, un gesto che avrebbe potuto mostrargli da un momento all'altro che lei si stava preparando a lasciarlo, ma non trovò nulla, non un solo indizio...cercava e non trovava una sola cosa che avrebbe potuto fare o dire per portare la sua amante lontana da lui...
Ma se Kaori l'aveva lasciato, non poteva essere che colpa sua...ma ancora non sapeva cos'aveva potuto fare...
 
E pensare che una mattina di due giorni prima, aveva finalmente deciso di chiederle...no...lo sweeper scosse la testa prima di inghiottire un sorso di whisky direttamente dal collo della bottiglia che teneva in mano. Non doveva pensare a cos'aveva voluto fare...se ci ripensava, non sapendo dove lei fosse, non sapendo se lei sarebbe tornata da lui un giorno o l'altro, allora sarebbe diventato realmente pazzo stavolta...
 
Se ci ripensava ora, nello stato in cui sapeva di trovarsi al momento, sarebbe stato in grado di recuperare la sua Magnum che riposava nella fondina, collocata sul pavimento del salotto, e spararsi in testa prima ancora di rifletterci due volte. Quindi era meglio non pensarci in quello stato. Più tardi, quando fosse tornato sobrio o meglio, più tardi, se lei fosse tornata da lui...allora sì, si sarebbe permesso di ripensarci.
 
E poi, se lo avesse fatto davvero, di usare la sua Python contro se stesso, Kaori si sarebbe necessariamente sentita responsabile del suo gesto. Ma d'altra parte, la sua vita era sempre stata così marcia...
 
Lo sweeper lasciò lo sguardo sul pavimento prima di sorridere e bere di nuovo...no, non l'avrebbe fatto...era codardo, ma non così tanto...o forse lo era fin troppo? L'alcool stava cominciando a montargli in testa, apparentemente...tanto meglio, l'alcool ammorbidiva i suoi modi di fare. Scoppiò a ridere mentre si rendeva conto della sua stessa stupidità. Non era l'alcool, ma la musica...anche se...beh, dipendeva dalle persone, per alcuni l'alcool era più probabile che li rendesse più violenti del solito...era già ubriaco? Il pensiero gli passò nella mente, ma fece spallucce prima di servirsi un altro drink. Non che il fatto di essere ubriaco fosse importante o meno, nessuno era lì per preoccuparsi delle sue condizioni, quindi bisognava approfittarne. Inoltre, si diceva che l'alcool andasse bene per le pene di cuore, no? O era un'altra espressione che aveva distorto nella sua mente nebbiosa? Beh, che importava? Aveva il diritto di ubriacarsi se gli dava piacere, dopotutto. Le circostanze erano attenuanti, come si diceva.
 
Ryo Saeba tentava di ricordare, ma non gli veniva in mente un momento della sua vita in cui aveva avuto bisogno di così tanto alcool per alleviare le sue sofferenze...non aveva mai bevuto fino a quel punto...mai aveva sofferto così tanto, fino a quel punto. Durante la sua vita, in molte occasioni, aveva avuto diverse ragioni per soffrire, ma stavolta ciò che Kaori gli aveva inflitto superava di gran lunga ogni record, mai avrebbe pensato che fosse possibile...eppure, senza volersi compatire, aveva vissuto momenti difficili nella sua vita...
 
Ma nello stesso tempo, pochi mesi prima, si diceva la stessa cosa mentre la sua partner era in coma...dannata Kaori! Chi avrebbe potuto dire che lei era in grado di farlo soffrire più della guerra? Più di quando era in preda alla Polvere degli Angeli, vedendo se stesso mentre massacrava quegli uomini, incapace di controllare il proprio corpo? Più del dolore che aveva dovuto sopportare dal Doc durante la disintossicazione? Davvero, doveva farle tanto di cappello per quello!
 
Il dolore che lei gli stava dando in quel momento, non era sicuro che qualcos'altro potesse eguagliarlo un giorno...era persino riusciva a sorpassare il dolore che aveva sentito nel perdere suo fratello...lo considerava tale, ma in effetti era fratello di lei. Scoppiò di nuovo a ridere, non aveva più senso nemmeno per se stesso...per fortuna lei non c'era. Non sarebbe stato in grado di conversare con lei in quello stato...suo fratello, che lui considerava come proprio. Poteva essere più chiaro di così? Beh, cosa poteva fare? Qual era il punto? Oh, sì...Kaori era riuscita dove tutti avevano fallito prima di lei, facendolo soffrire più di ogni altro, più di ogni altra cosa. Lo sweeper sollevò la bottiglia di whisky che teneva in mano e si divertì a far riflettere le luci della città attraverso la finestra sul vetro ambrato della bottiglia. Fissò per un lungo momento la miriade di colori riflessi sul soffitto attraverso la bottiglia. Da quanto era sdraiato su quel divano?
 
"Alla tua salute, Sugar!"
 
Inclinò la bottiglia verso di sé per bere un altro sorso, prima di scuoterla...ovvio, era necessario che la sua ultima bottiglia di whisky fosse vuota...non poteva nemmeno bere...non riusciva a essere arrabbiato con lei, non riusciva a capirla, non riusciva a vendicarsi con un'altra donna, e ora non riusciva più nemmeno a bere una sola goccia di alcool...La rabbia lo colse e con un gesto improvviso gettò la bottiglia contro il muro prima di scoppiare a ridere al rumore che risuonò nella stanza...
 
Apparentemente, non era nemmeno più capace di mirare correttamente, voleva lanciarla contro il muro, ma era atterrata contro la finestra accanto. Lo sweeper rise quasi istericamente senza riuscire a fermarsi. Ad ogni modo, la stanza aveva bisogno di essere arieggiata, e in quel modo almeno la finestra era aperta...
 
Realizzando che nonostante le risate, lacrime amare avevano cominciato a scorrergli lungo le guance senza che se ne rendesse conto, si passò l'avambraccio sugli occhi, volendo asciugare il flusso o nasconderlo per sé, non lo sapeva davvero...
Era davvero ignaro al momento, non aveva risposta alle molte domande che segnavano la sua vita.
 
"Io ti odio, Sugar"
 
Non era che un mormorio, un soffio che regnò nella stanza abbandonata. Ma sapeva che voleva convincere se stesso, era incapace di odiarla. Dio, quanto avrebbe voluto odiarla! Avrebbe voluto essere in grado di farlo...odiare quella donna...quella donna che aveva imparato ad amare...quella donna che era entrata nella sua vita, nella sua pelle, nel suo cuore e nella sua anima...quella donna che era l'unica con la quale avesse mai 'fatto l'amore'...quella donna che l'aveva abbandonato quando lui aveva abbassato le armi per confessarle i suoi sentimenti...quella donna...la sua donna...
 
Ma più sperava di riuscire a odiarla, più si diceva che doveva essere responsabile in qualche modo per la sua partenza...e pregava il cielo perché, un'altra volta, trovasse abbastanza clemenza perché lei lo perdonasse e tornasse da lui...perdonarlo per cosa? Non lo sapeva...ma lei doveva tornare...non sarebbe stato in grado di resistere a lungo così, senza di lei a fermarlo dalle sue cazzate, senza che lei lo tenesse in vita e acceso.
 
Se solamente avesse potuto sapere, capire cos'aveva potuto fare per farla andare via...la vita era veramente ironica a guardarla da vicino, per anni aveva voluto che se ne andasse, aveva voluto sbarazzarsi di lei, e lei era rimasta piantata lì. E ora che aveva scelto di tenerla vicino a sé, se n'era andata senza una parola di spiegazione? Eppure gliel'aveva detto...gliel'aveva fatto capire, la prima volta che l'aveva baciata in quella maledetta stanza d'ospedale quando si era svegliata...sembrava essere passata un'eternità, e non erano trascorsi nemmeno quattro mesi. Eppure...erano già quattro mesi? Non sapeva da quanto tempo la sua compagna lo avesse lasciato, sicuramente da diversi giorni, la stanza puzzava di tabacco e alcool...si ricordava vagamente di aver sentito Mick in un istante, non molto tempo prima, ma non gli era importato, troppo ubriaco per reagire. Che bello che era, lo sweeper numero 1 del Giappone e dell'intero ambiente! Se uno dei suoi nemici fosse giunto in quel momento, non avrebbe venduto cara la pelle. Ma lo sapeva, non gli importava affatto, era anche colpa della sua partner...
 
Beh, l'aveva baciata per la prima volta circa quattro mesi prima...Kaori lo aveva lasciato la mattina del 4 novembre, non importava che giorno fosse attualmente, sapeva che se n'era andata quella mattina perché ricordava perfettamente la festa che aveva avuto luogo il giorno prima, per il Festival della Cultura...la prima volta che l'aveva baciata, era il 13 luglio, quindi sarebbero stati quattro mesi buoni...doveva continuare a contare, anche se lei non era con lui? Come poteva saperlo? Era la prima volta che aveva una vera relazione con una donna, non di quelle che duravano solo una notte...ancora una volta, si era confuso nella sua mente a causa dei vapori nebbiosi dell'alcool. Se avesse acceso una sigaretta, avrebbe preso fuoco? Nonostante le lacrime, sorrise ai pensieri che potevano attraversare la sua testa quando era ubriaco. Ma allo stesso tempo, era così ebbro che non si sarebbe sorpreso, ma non ce l'aveva neanche, una sigaretta. Tutto sommato, Kaori era riuscita finalmente a portargli via tutto, in fondo.
 
Che cosa aveva fatto, infine? Era stato troppo frettoloso? Troppo veloce? L'aveva spaventata? L'aveva soffocata? Era incapace di scoprirlo. Dalla fine del coma di Kaori, l'8 luglio, fino alla mattina del 4 novembre, aveva vissuto un sogno ad occhi aperti. Ma la sua vita era davvero maledetta perché centoundici giorni dopo aver fatto l'amore per la prima volta, lei lo lasciava senza dargli alcuna spiegazione, senza dargli il tempo di capire, senza nemmeno dirgli dove se ne andava...
 
Mentre il giorno prima, di nuovo, gli si era offerta completamente...era logico? Se ce l'aveva con lui per qualche motivo, si sarebbe donata a lui in quel modo? O forse quello era l'addio di Kaori...forse per l'ultima volta, aveva voluto mantenere un ricordo felice e amorevole di lui...ma se era così, significava che lei non si aspettava di tornare e a questo Ryo non voleva credere...non poteva crederci...quella reazione non era da Kaori Makimura. Quella partenza, in quel modo, non era da Kaori Makimura...
 
Con quale diritto lei gli infliggeva tutto ciò? Se lui l'avesse tradita, o se l'avesse trattata nello stesso modo in cui aveva fatto negli anni precedenti, avrebbe capito la sua decisione di lasciarlo così...ma negli ultimi mesi, tutto ciò che aveva fatto era stato amare quella donna. Allora perché? Non era stato abbastanza? Non era riuscito a mostrarle quanto fosse indispensabile per lui? Non era riuscito a mostrarle a che punto lei era sotto la sua pelle? O lei era rimasta delusa da lui? Dal suo amore? Dalla loro relazione? Non lo sapeva! Non ne aveva idea! E lo uccideva l'ipotesi che, forse, per lei, il suo amore non era quello che aveva sperato, atteso...lo uccideva dirsi che, forse, lei aveva finalmente capito che il suo amore non era semplicemente sufficiente...quando lui l'amava con tutto il suo essere...ma, certo, l'aveva sempre saputo...aveva sempre saputo che Kaori Makimura era troppo per lui.
 
Ma perché mostrargli il paradiso, per poi mandarlo subito all'inferno? Perché gli aveva dato accesso a quelle labbra, a quel corpo? Se poi gli aveva portato via tutto quasi immediatamente? Non aveva avuto abbastanza tempo per assaporarla come voleva, per amarla quanto davvero valeva. Aveva ancora bisogno di tempo per mostrarle come l'amava! A dover arrivare a quel punto, avrebbe preferito non avere mai accesso all'amore di quella donna. Almeno non avrebbe dovuto rivelare il suo cuore, avrebbe potuto continuare a comportarsi come se...come se non fosse stato debole, come se non avesse avuto una briciola di sentimento in sé, come se lui non l'avesse amata.
 
"Ti odio per avermi portato ad amarti, Sugar".
  
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