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Autore: Kim WinterNight    27/02/2019    6 recensioni
[STORIA INTERATTIVA]
Storia nata dopo aver seguito quasi per intero l'ultima edizione di X-Factor. Non lo avevo mai guardato, e devo dire che mi ha proprio appassionato!
«Venti giovani talenti, quattro giudici molto diversi fra loro ma legati da stima e amicizia, un solo vincitore: questo è SOAD-Factor, un talent show avvincente e pieno di sorprese e colpi di scena!
Chi vincerà? Chi sarà costretto a mangiare la polvere? Chi sarà contento dell'esperienza vissuta? Chi si pentirà di essersi iscritto alla gara?
Scopritelo con me!
Ma soprattutto, tra voi, chi vincerà?
Iscrivetevi alla sfida in una recensione o inviandomi un messaggio privato, rispondete alle domande che vi pongo alla fine di ogni capitolo e divertitevi a scoprire gli ospiti speciali, le assegnazioni dei giudici e i temi delle puntate!»
Trovate il regolamento nel primo capitolo!
Buona lettura a tutti ♥
Genere: Comico, Song-fic, Suspence | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Nuovo personaggio, Sorpresa
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'SOAD-Factor'
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ReggaeFamily

Shavo si schiarisce la gola e tira un lungo sospiro, poi china un poco il capo. «Il primo partecipante che dovrà abbandonare la gara è...»

Una musica ansiogena in sottofondo fa ancora più effetto sull'umore generale.

«Mary Allen. Mi dispiace, piccola» mormora il bassista dei System, accostandosi alla ragazza e afferrando le sue mani. La guarda dritto negli occhi e prosegue: «Mi hai emozionato molto, ma credo tu abbia molto su cui lavorare. Non ti vedo adatta a tutta questa tensione, a un talent del genere... perdonami».

Lei scuote il capo e si limita ad annuire. «Grazie» dice soltanto.

I due si abbracciano, poi la ragazza appena eliminata lascia la sala delle esibizioni, dopo aver stretto anche Meredith tra le braccia e averle augurato buona fortuna.

«Andiamo avanti.» Shavo asciuga con il pollice una lacrima che è appena sfuggita al suo controllo. «Bene. Il secondo concorrente a essere eliminato è...» Fa una pausa.

Beatrix gli sorride sorniona, certa che il nome che uscirà dalle labbra del giudice non sarà il suo. È certa di aver impressionato Shavo, lui gliel'ha fatto capire in tutti i modi!

«Beatrix, devi abbandonare la gara. Mi dispiace» annuncia infine l'uomo, per poi avvicinarsi cautamente alla bionda.

Lei sgrana gli occhi truccati e spalanca la bocca dipinta di bordeaux, dipingendosi sul viso un'espressione indignata e incredula. «Io?!» sbotta.

Il giudice annuisce. «Già. Trixie, credo che la tua esibizione sia stata un po'... esagerata. Penso che tu abbia bisogno di capire quali siano i limiti da rispettare. Forse un giorno ci rivedremo e tu saprai sorprendermi maggiormente. Per ora devo salutarti. Buona fortuna» conclude.

La bionda scoppia a piangere tra le braccia di Peter, il quale non sa cosa fare: da un lato è euforico per aver avuto l'accesso ai live che tanto sperava, ma dall'altro non può neanche spingere via Beatrix senza consolarla.

«Dai, tesoro, su... non fare così...» farfuglia, battendole affettuosamente sulla spalla scoperta.

«Non ci credo! Non me l'aspettavo, sono fottutamente delusa! Shavo, io credevo di piacerti!» strilla, scrollandosi Peter di dosso e avanzando verso il suo ex giudice.

«Mi dispiace, Beatrix» ripete Shavo irremovibile. È già stufo delle lamentele di quella ragazza, tra l'altro lei pare aver frainteso il suo atteggiamento nei suoi confronti.

La bionda gli molla uno schiaffo in pieno viso, dopodiché fugge via dalla sala.

Tutti si scambiano occhiate sconvolte e Shavo si appoggia una mano sulla guancia dolorante, senza trovare il coraggio per dire o fare qualcosa.

Gli strilli acuti e isterici di Beatrix si sentono ancora, nonostante lei sia ormai lontana.



«Mi dispiace, certo, ma so che Shavo ha ragione. Ho ancora molte insicurezze, sicuramente devo trovare una brava insegnante di canto che mi indirizzi e mi aiuti. Questa esperienza rimarrà per sempre impressa nel mio cuore.»


«È solo un bastardo, non ha capito niente di me! Sono così delusa! E io che pensavo che... che... oh, dannazione, 'fanculo!»





3° Home Visit





«Salve a tutti e bentornati! Questo è il terzo Home Visit, voi non siete emozionati? Io moltissimo, e sono felice di potervi accompagnare in questa fantastica esperienza!»

Katie Sun sorride come al solito alla telecamera.

«Stavolta ci occuperemo della categoria Under Donne, capitanata dal fantastico batterista John Dolmayan!»

Il video di presentazione ha inizio e l'immagine della bionda presentatrice scompare.


LA TERZA SERATA DEGLI HOME VISIT DI SOAD-FACTOR


VEDRÀ SFIDARSI CINQUE DONNE AGGUERRITE


TUTTE INTENZIONATE AD ARRIVARE SUL PALCO DEI LIVE


CHI TRA


PATRICIA UNDERWOOD


OLIVIA BROOKS


JANET STARS


DIANA HOLT


E HELLGAL


CE LA FARÀ?


«Chi ce la farà? Intanto scopriamo insieme la location scelta da John per il suo Home Visit e le assegnazioni che ha pensato per le sue ragazze!» conclude Katie Sun, per poi dare spazio al video successivo.



Un furgoncino rosso con la scritta SOAD-Factor sui lati avanza lungo una strada arida, circondata dal nulla più totale.

Tutto intorno, solo il deserto.

Sul lato inferiore sinistro del video compare la scritta Las Vegas, Death Valley Studios proprio mentre il furgoncino si ferma nei pressi di un'enorme struttura in pietra.

Cinque giovani ragazze scendono dal mezzo e si guardano attorno spaesate, stanche e sudate fradice.

«Fa un caldo da morire!» esclama la prima, una ragazza minuta con indosso una canottiera nera e lunga, sopra un paio di shorts verde militare. Sulla sua testa troneggia un cappellino verde dalla visiera piatta, mentre i suoi piedi sono infilati in un paio di scarpe in tela nere.

«Cristo, come faremo a cantare con questo clima arido?» brontola un'altra, una giovane di carnagione scura dal corpo atletico e muscoloso e una voluminosa chioma di ricci corvini.

«Siamo nel deserto? Ma sul serio? Che figata!» esulta la terza, la quale pare quasi una bambina per i suoi lineamenti dolci e delicati. Porta i capelli rossi a caschetto e i suoi occhi azzurri e attenti scrutano con interesse tutto ciò che la circonda.

«Evviva» biascica una giovane dai capelli neri e la carnagione pallida; pare non avere molta gioia di vivere, ha un'espressione piuttosto annoiata e poco entusiasta.

«Patricia, tu non dici nulla?» chiede la rossa, rivolgendosi a una ragazza in carne che non fa altro che scattare fotografie e fare una marea di selfie con la sua macchina fotografica.

«Quanto vorrei il mio cellulare, vorrei mettere tutti questi scatti su Instagram!» sbotta Patricia. «Janet, tu ce l'hai Instagram?»

La rossa annuisce. «Sì, ma non ci pubblico quasi niente» ammette.

«Ma come sarebbe a dire? Non ci carichi i video delle tue esibizioni? Io faccio anche le dirette» prosegue Patricia, sistemandosi i capelli lisci per poter scattare un altro selfie. «Ehi, avete visto come mi stanno bene queste meches?»

«Ragazze, andiamo dentro» taglia corto la ragazza con il cappellino verde.

«Com'è che ti chiami?» la interroga Patricia.

«Helena, ma il mio nick è HellGal!»

«Ah» si lascia sfuggire la tipa dai capelli neri. «Interessante.»

«Ti interesserà, Olivia, quando verrai eliminata» la rimbecca HellGal, atteggiandosi da dura e portando il petto quasi completamente piatto all'infuori.

«Non cominciate a litigare, dai!» le richiama Janet, la quale si è già precipitata all'ingresso della casa in pietra. Spalanca l'enorme portone ad arco e poi grida: «Venite, qui è uno sballo!».

«Vediamo un po'» commenta HellGal. «Vieni, Diana, diamo un'occhiata» aggiunge poi, prendendo la ragazza riccia sottobraccio.

Patricia e Olivia si scambiano un'occhiata, poi le seguono.

La grande sala delle esibizioni è molto fresca e accogliente, cosparsa di un sacco di strumenti musicali e di leggii disseminati qua e là.

Il grande schermo è stato appeso sulla parete opposta alla porta, così le ragazze sono costrette a chiudere l'uscio per poter vedere bene l'immagine calma e rassicurante del loro giudice.

Il viso disteso e sereno di John Dolmayan appare poco dopo, sorprendendole un poco.

«Cazzo!» strepita HellGal, incrociando le braccia sul petto.

«Ciao ragazze, spero che il viaggio sia stato piacevole. So che forse vi spaventano il caldo e la siccità del deserto, ma ho scelto questo posto perché è veramente tranquillo. A me aiuta molto quando ho bisogno di concentrarmi. E voi dovete concentrarvi moltissimo, visto che avrete solo ventiquattro ore per preparare i brani che ora vi assegnerò.»

Le cinque si guardano sorprese e preoccupate. Sanno già che sarà dura.

«Cominciamo con HellGal. Tu hai dimostrato di saper gestire bene il rap, ma io voglio anche sentirti cantare. Tuttavia, non ti allontanerai troppo dal tuo stile. Prepara Rich Girl di Gwen Stefani e Eve. Sono curioso di sentirti.»

«Merda, ma è geniale!» HellGal solleva il braccio sinistro e si sistema meglio il cappellino sulla testa. «Fighissimo, non vedo l'ora!»

«Che bomba» approva Diana con un ampio sorriso.

«Per te, Patricia, ho pensato a una canzone particolare. So che ami il soul, che ami la bella musica d'altri tempi, che hai dei riferimenti precisi e sai quale stile seguire. Perciò voglio metterti alla prova, senza mandarti troppo fuori strada. Conosci Fantastic Negrito? Plastic Hamburgers sarà il tuo pezzo» prosegue John.

«Ma che roba è?» si domanda Patricia confusa, giocherellando con la macchina fotografica. Poi scuote il capo e annuisce. «Be', ce la farò in ogni caso» afferma.

«Io la conosco» dice Janet. «Bellissima, sei fortunata! Amo quell'uomo!»

«Sarà...»

«Diana, veniamo a te. So che il reggae è la tua passione più grande, perciò ho pensato a qualcosa di energico e divertente, che porti fuori il tuo carattere e le tue attitudini. Ti assegno I Got You Babe degli UB40 insieme a Chrissie Hynde dei The Pretenders.»

Diana batte le mani. «Sono felicissima! Ce la metterò tutta!» esclama in preda all'euforia.

«Olivia, per te ho pensato a un brano di Lana Del Rey. So che lei è una delle tue ispirazioni, perciò fammi sentire cosa sai fare con Born To Die

La ragazza dai capelli neri sgrana appena gli occhi, ma si limita ad annuire senza mostrarsi particolarmente entusiasta o turbata dalla notizia appena ricevuta.

«Lana Del Rey? Che palle!» si lamenta HellGal, fingendo uno sbadiglio annoiato.

«Sta' zitta» sibila Olivia.

«E ora tocca a te, Janet. Per te ho scelto una canzone molto dolce e delicata, che credo sia in grado di rispecchiare le tue capacità interpretative. Prepara A Thousand Years di Christina Perri.»

La rossa sorride felice e solleva il pollice destro in segno d'assenso. «Stupenda, spero proprio di esserne all'altezza!»

«So che non mi deluderete. Ci vediamo tra ventiquattro ore e, mi raccomando, vi voglio cariche!» John sorride lievemente, poi la sua immagine scompare e lo schermo torna a essere nero.

«Ehi, ladies, al lavoro!» strepita Janet, saltellando per la stanza e correndo a sedersi al pianoforte. «Sono fortunata, la canzone di Christina Perri l'ho studiata per un'esibizione di due anni fa!» prosegue.

Le altre la osservano sconvolte.



«Le nostre ragazze paiono molto entusiaste, ma ora è giunto il momento di scoprire come si sono preparate per accogliere il loro amato giudice!» annuncia la presentatrice, per poi dare spazio a un altro video.



«Sta uscendo benissimo, sono così felice!» esulta Janet, muovendo agilmente le mani sul pianoforte.

«Attenta, tesoro, quell'accordo è un Fa maggiore» le fa notare pazientemente la vocal coach, sorridendole bonaria. «E ricorda che in quel punto del testo dice suddenly goes away somehow, non someone: pensa a cosa stai dicendo, è molto importante anche per l'interpretazione, che è un tuo punto di forza e va valorizzato.»

La rossa annuisce. «Hai ragione, scusa.»

«Non scusarti con me. Ti va di riprovare?» le propone la donna.

Senza rispondere, Janet ricomincia a suonare.


Heart beats fast
Colours and promises
How to be brave?
How can I love when I'm afraid to fall?
But watching you stand alone
All of my doubt
Suddenly goes away somehow


«Brava Janet, vai avanti!» commenta la vocal coach in tono entusiasta.


One step closer

I have died every day waiting for you
Darling, don't be afraid
I have loved you for a thousand years
I'll love you for a thousand more


La rossa, mentre prosegue a eseguire gli accordi, rivolge un enorme sorriso alla donna che la sta aiutando a preparare la canzone, poi prosegue imperterrita nel suo duro lavoro.



«Ma si può sapere chi è questo tizio?» si domanda ancora una volta Patricia, fissando con aria confusa il testo di Plastic Hamburgers.

«Si tratta di un cantautore molto bravo e capace, il suo album The Last Days Of Oakland ha vinto un Grammy come miglior album blues contemporaneo» spiega con calma la vocal coach.

«Sì, bello, ma... chi diamine lo conosce? Io mi aspettavo qualcosa di Aretha Franklin o Etta James, invece devo studiare Fantastic... insomma, questo qui che...»

La vocal coach fa partire il brano, mettendolo in play dal computer posto sulla scrivania. «Ascolta» le suggerisce.

Patricia lascia andare il foglio sulle sue ginocchia e si concentra, inclinando appena il capo di lato. Non apre bocca per tutta la durata del brano, infine solleva lo sguardo e sulle sue labbra si dipinge un sorriso trionfante.

«Hai cambiato idea?» le domanda la donna.

«Ho avuto un'idea» replica Patricia.

«Dimmi» la incita l'altra.

«Allora... è figo come brano, lo ammetto, ci si può lavorare. Però pensavo di farlo un po' meno rock e un po' più jazz... un po' più lento e sensuale! Sì, ho deciso, voglio farlo così!»

«Credi sia adattabile in questo modo? Pensa al testo» prova a dissuaderla la vocal coach.

«No, lo farò alla perfezione. Vedrai, John l'adorerà.»

Detto questo, prende in mano il foglio con il testo e comincia a cantare a cappella, tenendo il tempo con continui e regolari schiocchi di dita.


Americans pills will wreck and deal
American pills will wreck and kill
Oh, men are reaping in a twitching hand
The 50-foot whole of addiction men
Do you, do you understand?


«Ti consiglierei di non rallentarla troppo» dice la vocal coach.

«Tranquilla, so cosa faccio» taglia corto la ragazza, per poi proseguire le prove.

A un certo punto la vocal coach capisce che non è più ben accetta da Patricia, così la lascia lavorare per conto suo e decide di andare ad aiutare qualcun altro.



«Lana Del Rey mi capisce, fa musica per gente come me» spiega Olivia con fermezza.

«Okay, gente come te...» La vocal coach è confusa, ma non le pare il caso di indagare oltre.

«Quando dice oh my heart it breaks every step that I take... è così che mi sento. Soffro di depressione, non sono pazza» prosegue la ragazza dai capelli neri, tenendo lo sguardo vacuo dritto di fronte a sé.

«Va bene, allora tutto questo deve trasparire nella tua esecuzione. Mi raccomando.»

Olivia annuisce e chiude gli occhi, aspettando che la base parta per permetterle di cantare.


Don't make me sad, don't make me cry
Sometimes love is not enough and the road gets tough
I don't know why
Keep making me laugh, let's go get high
The road is long, we carry on
Try to have fun in the meantime


«Attenta, Olivia: qui c'è un po' di speranza, pensa al testo. Non strafare, l'allegria non è certo una caratteristica lampante di questo brano, però non essere troppo malinconica... mettici un pizzico di gioia, giusto un po'. E non scurire il suono, ricordati che comunque non devi imitare Lana, ma metterci del tuo» consiglia la vocal coach, mettendo in stop la base per farsi sentire.

«Okay, capito» risponde la ragazza in tono piatto.

La donna sospira. È dura lavorare con queste ragazze, sono quasi tutte adolescenti difficili e complicate, spera soltanto che riescano a sorprendere il loro giudice e che al momento delle esibizioni mettano in pratica almeno uno dei consigli che lei sta dispensando.



«Benissimo, Helena! Devi metterci molta potenza, ma vedo con con il rap ci sai proprio fare» si complimenta la vocal coach, osservando ammirata la ragazza con il cappellino verde.

«Ho vinto diverse battle di freestyle nella mia città. Ho fatto moltissima pratica, più che altro voglio esercitarmi sulla parte di Gwen, sul ritornello... quella donna è un genio, sono felice che John me l'abbia assegnata!»

«Cosa ti lascia perplessa del ritornello?»

HellGal ci riflette un po' su. «La linea vocale, ho il dubbio di non riuscire bene a controllare la mia voce. Sono più che altro una rapper, non una cantante. So di avere questo punto debole.»

«Lavoriamoci, coraggio. Vai con il ritornello» la incita la donna, cercando il punto preciso all'interno della base.

La ragazza annuisce e si concentra.


If I was a rich girl
See, I'd have all the money in the world,
If I was a wealthy girl
No man could test me,
Impress me,
My cash flow would never ever end
'Cause I'd have all the money in the world,
If I was a wealthy girl


«Com'è andata?» chiede poi HellGal, dopo aver finito di provare il ritornello.

La vocal coach sorride. «Benissimo. Cosa c'è che ti preoccupa?» le domanda. Vorrebbe tanto dirle che ci sono casi peggiori nella sua squadra, ma non può certo farlo.

«Dici sul serio?»

«Comprimi di più il suono, ancora un po', e non spingerlo troppo in avanti. Però va già abbastanza bene, gestisci bene le parti di testo molto veloci e sei intonata.»

«Grandioso, grazie! Continuo a lavorarci, possiamo rivederci più tardi?»

La donna annuisce. «Certo.»



«Questo brano mi ricorda mio padre. Me lo faceva ascoltare quando ero piccola, mi rilassava. In generale, ho sempre adorato gli UB40 e il reggae inglese. Ha quel tocco di eleganza che in Giamaica spesso manca» spiega Diana, passandosi una mano tra i capelli ricci e folti.

«Allora saprai sicuramente emozionarti ed emozionare mentre la esegui» commenta la vocal coach.

Le due si trovano in una piccola sala prove sul retro della casa, nella quale c'è un buon impianto stereo e un ottimo mixer.

«Posso provarci?» chiede titubante Diana.

«Vai. E ricordati di metterci tutta te stessa» acconsente l'altra, per poi cercare la base sul computer.

Diana pensa a suo padre e a quanto le manca, e pensa al fatto che vorrebbe tanto lui fosse fiero di lei.

Il cuore le si riempie di nostalgia e di calore, e in quel momento comincia la sua performance di fronte alla vocal coach di SOAD-Factor.


They say we're young and we don't know
Won't find out until we grow
Well I don't know babe if that's true
'Cause you got me and baby I got you

Babe, I got you babe, I got you, babe

They say our love won't pay the rent
Before it's earned our money's always spent
I guess that's so, we don't have a lot
But at least I'm sure of all the things we got

Babe, I got you babe, I got you, babe


La voce di Diana riesce a toccare alla perfezione le parti più basse, così come quelle più alte e acute. Si muove a ritmo e pare essere un tutt'uno con la musica, lasciando oscillare i suoi capelli corvini e muovendo il corpo robusto senza quasi accorgersene.

La vocal coach la guarda e la ascolta meravigliata, tenendo per sé le emozioni che sta provando. Deve essere professionale, se possibile anche più degli stessi giudici.

Quando Diana conclude, rivolge subito un'occhiata all'altra donna. «A un certo punto ho sbagliato il testo, devo lavorare ancora.»

«Va bene, Diana. Riesci anche a interpretare il botta e risposta tra i due cantanti, non è cosa facile. Continua a provare, ma direi che sei a buon punto.»

«Ce la metterò tutta! Lo faccio per mio padre, sono qui per onorare la sua memoria!»



«Le ragazze si sono impegnate, non è vero? Chi credete che sarà in grado di sorprendere John? Andiamo a scoprirlo insieme senza ulteriori indugi!» esclama euforica Katie Sun. «Ecco a voi le esibizioni!» aggiunge.



John si è sistemato nella grande sala per le esibizioni e attende che la prima concorrente, ovvero Olivia Brooks, arrivi per presentare il suo brano.

È piuttosto emozionato all'idea di fare il giudice, sarà dura dover scegliere tra quelle cinque talentuose ragazze, visto che è stata dura per tutti loro decidere chi sarebbe passato e chi no durante le Auditions e i Bootcamp.

La concorrente fa il suo ingresso. Porta i capelli neri e lisci sciolti sulle spalle, gli abiti dello stesso colore sono piuttosto anonimi e insignificanti, quasi trasandati, e la carnagione pallida va in netto contrasto con tutta quell'oscurità.

«Ciao Olivia. Ti ascolto, sono curioso di sentire Born To Die eseguita da te» esordisce John, mettendosi comodo sul divanetto in pelle nera. Si sporge leggermente in avanti e poggia gli avambracci sulle ginocchia, preparandosi a seguire attentamente la performance.

La base parte e Olivia rimane ferma ad ascoltare, poi comincia a cantare con voce roca. Trasmette molta tristezza e malinconia, sembra quasi in un'altra dimensione.

Non mostra una particolare presenza scenica, ma è intonata e non perde una battuta o una parola.

Quando finisce, John annuisce e dice: «Okay, grazie. Ora può entrare Janet Stars.»

La rossa attende che Olivia lasci la stanza, poi fa il suo ingresso con passo spedito e un enorme sorriso sulle labbra sottili, il quale è subito capace di intenerire John.

Il batterista ricambia lievemente il sorriso. «Ehi, Janet. Sei pronta? Esegui pure il brano di Christina Perri» la incoraggia.

Lei annuisce energicamente e si precipita al pianoforte, accomodandosi sul seggiolino e preparandosi a suonare. «Okay» mormora, poi poggia le dita sui tasti bianchi e neri e dà il via alla sua esibizione.

Janet ha una personalità molto forte, riesce a recitare i brani che esegue, nonostante non mostri particolari capacità vocali. A John vengono i brividi nel sentirla cantare, nell'udire quanto sia aggraziata e quanto diventi feroce in certi istanti, accompagnandosi senza problemi con il pianoforte.

Quando finisce, si alza e si avvicina al suo giudice, tendendogli la mano. «È stato un piacere suonare per te, John» afferma con allegria.

Lui pare spiazzato, ancor di più perché la rossa gli sta tendendo la mano sinistra, forse ricordando che lui è mancino. È buffo e singolare il suo modo di fare, il batterista si sente un poco confuso mentre ricambia il suo gesto e la congeda.

Poco dopo, Patricia Underwood fa il suo ingresso. Indossa abiti sgargianti e aderenti, che mettono in mostra le sue forme piuttosto abbondanti. Pare molto sicura di sé e per niente in ansia, nonostante fino a due minuti fa stesse sclerando e tormentando le sue compagne. Nessuna ha capito se finga di essere in ansia o di essere tranquilla e rilassata.

Raggiunge il microfono e guarda John dritto negli occhi, un'espressione accattivante dipinta sul viso ampio. «Canterò senza musica» dice.

Solo allora John si accorge che stringe tra le mani due piccoli shaker a forma di uova. Patricia comincia ad agitarle per tenere il tempo, e subito il batterista si accorge che il brano di Fantastic Negrito è stato volutamente rallentato dalla giovane.

Non sa cosa aspettarsi, perciò si limita ad ascoltare e osservare Patricia.

Lei si muove sinuosa di fronte all'asta del microfono, continuando a tenere il tempo con gli shaker ed eseguendo una versione singolare di Plastic Hamburgers.

Al termine, sorride al suo giudice e gli fa l'occhiolino. «Chiamo Diana o Helena?» chiede poi.

«HellGal, per favore» sussurra John.

La sedicenne scuote il capo con fare un poco civettuolo, sistema meglio gli occhiali sul naso e lascia la stanza ancheggiando vistosamente.

La rapper irrompe poco dopo nella sala, mostrando un outfit curato nei minimi dettagli, pienamente nel suo stile: scarpe in tela rosse, bermuda larghi verde militare, canottiera rossa e cappellino nero dalla visiera piatta.

«Ehi, giudice! Sei pronto a divertirti con me? Ehi, fratello! Sei pronto a fare casino con me?» esordisce, come se stesse già rappando e seguendo un flow preciso e ritmato.

John si ritrova a ridacchiare. Quella ragazza ha carattere, ora vuole capire come si comporterà con il brano che le ha assegnato. «Prego, fammi sentire Rich Girl» la invita.

Lei annuisce e attende che la base cominci, poi prende a passeggiare per la stanza con atteggiamento da vera rapper, si agita e balla a ritmo, occupando tutto lo spazio adibito a palco e guardando molto spesso il suo giudice negli occhi. Vuole convincerlo di ciò che dice, ci mette davvero tutta se stessa e si impegna per non stonare ed eseguire al top sia la parte di Gwen Stefani che quella di Eve.

John vorrebbe complimentarsi e applaudire, ma non gli sembra proprio il caso. Deve mantenersi neutrale, almeno per il momento.

«Bene, ti ringrazio. Ci vediamo dopo» la saluta, ricambiando il suo sorriso un poco beffardo.

L'ultima a esibirsi è Diana Holt, la quale indossa un vestito a fantasia floreale e si presenta con gli occhi che brillano e un'espressione serena e dolce sul viso.

«Ciao Diana» la saluta il suo giudice.

«Prima di cantare, vorrei ringraziarti molto per quest'assegnazione. Questa è una delle canzoni che mi ricorda mio padre. Lui non c'è più, ed è per lui che ho deciso di partecipare a questo talent» spiega la ragazza con voce rotta dalla commozione.

«Oh, okay...» farfuglia John, leggermente imbarazzato. «Bene, allora... fammi sentire» aggiunge, tentando di non dar troppo a vedere il suo disagio.

Diana annuisce e sorride ancora, poi la base parte e lei si concentra sul momento esatto in cui entrare. Conta mentalmente quattro battute, poi si lascia trasportare dalle emozioni e spera che anche il suo giudice le senta.

John si passa una mano sugli occhi, i quali stanno cominciando a pungere fastidiosamente. Si trattiene e mantiene la calma, ma dentro si sente profondamente commosso e toccato dal timbro particolare e un poco graffiante di Diana, così come dalla sua estensione vocale e dalla sua capacità d'interpretazione.

La ragazza conclude e gli lancia una breve occhiata. «Grazie ancora» mormora.

Lui annuisce. «Grazie a te. A dopo. E, Diana? Tra un quarto d'ora raggiungetemi tutte qui, d'accordo?»

La riccia acconsente con un lieve cenno del capo, poi raggiunge nuovamente le sue compagne di squadra.



«Un quarto d'ora? Questo vuol dire che ha già deciso, che ha le idee molto chiare!» esclama Patricia, attorcigliando attorno al dito una ciocca dei suoi lisci e lunghi capelli punteggiati di meches bionde.

«Tu dici?» farfuglia Olivia.

«Ragazze, volevo dirti che siete state tutte fantastiche» si complimenta Janet, per poi abbracciare le sue compagne una per una.

«Siamo state tutte grandiose, anche tu piccola» la rassicura HellGal, battendole amichevolmente sulla schiena. Poi lancia un'occhiata tagliente a Olivia. «Tranne miss io-mi-taglio-e-voglio-morire-subito» aggiunge ironica.

«Fottiti, stronza!» strilla Olivia, balzando in piedi e facendo qualche passo verso la rapper.

«Ragazze, vi prego» interviene Janet, frapponendosi tra le due e lanciando a entrambe sorrisi dolci con l'intento di calmarle.

«Tra poco John ci vuole vedere, quindi dateci un taglio» gracchia Patricia.

Diana se ne sta in un angolino, chiusa in se stessa e con la speranza che le sue emozioni siano bastate a John per decidere di farla proseguire in quell'avventura.



Le cinque si presentano puntuali di fronte al loro giudice.

Il batterista si alza dal divanetto e si piazza davanti a loro, incrociando le braccia sul petto ampio e rivolgendo a ognuna di loro una lunga e intensa occhiata.

A vederlo così potrebbe incutere parecchio timore, ma i suoi occhi scuri sono talmente dolci che le ragazze subito si rilassano e cercano di non farsi prendere da emozioni negative.

Tutte tranne Olivia, che piange silenziosamente e si rifiuta di lasciarsi abbracciare dalle compagne.

«Siete state molto brave, tutte quante. Chi arriva agli Home Visit è già a un livello molto alto, lo sapete. Ma per andare ai Live ci vuole qualcosa in più, qualcosa che solo tre di voi hanno» esordisce John in tono pacato.

Qualcuna annuisce, qualcun'altra se ne sta immobile a fissare il pavimento. È difficile reggere tanta tensione.

«Ho preso molto in fretta la mia decisione, ma questo non significa che sia stato semplice. Mi sono lasciato guidare dall'istinto. È giunto il momento di comunicarvi la mia scelta.»

Le giovani si stringono l'una all'altra e tengono gli occhi sul loro giudice.

«Le due ragazze che dovranno interrompere qui la loro esperienza a SOAD-Factor sono...»





NOTE FINALI

Ciao a tutti, miei carissimi lettori e partecipanti!

Come procede quest'avventura? Vi sta piacendo il fatto di essere coinvolti in questa storia?

Io mi sto divertendo un casino a scrivere questi capitoli, è elettrizzante scegliere cosa far cantare ai partecipanti e cercare di motivare le scelte dei giudici, poi entrare nella loro psicologia per capire chi eliminare e chi portare avanti...

Come avrete capito, rimane solo una categoria per gli Home Visit, ovvero quella delle Band, che sarà capitanata da Mister Daron Vartan Malakian! Ci sarà da ridere, ovviamente XD

Che ne pensate invece di John come giudice per la categoria di queste giovanissime ragazze? Ce lo vedete bene? :D

Ma passando alla parte “burocratica”...

I concorrenti eliminati da Shavo sono Mary Allen e Beatrix Sullivan! Ve lo aspettavate?

Per quanto riguarda questo capitolo, dovrete come sempre darmi due nomi inviandomi un MESSAGGIO PRIVATO (chi scriverà le risposte nelle recensioni non verrà preso in considerazione, keep attention!) entro la mezzanotte del 26 marzo 2019!

Riepilogando: chi verrà eliminato tra queste cinque ragazze?

  • Patricia Underwood

  • Olivia Brooks

  • Janet Stars

  • Diana Holt

  • HellGal

Per ogni risposta corretta, come al solito, riceverete 0,5 punti, fino a un massimo di 1.

Allora, non vi resta che pensarci su e divertirvi anche stavolta, nell'attesa di scoprire se avevate ragione ;)

Grazie ancora a tutti di tutto, siete unici *-*

Alla prossima ♥

  
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