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Autore: pokepony10    27/02/2019    1 recensioni
ATTENZIONE! QUESTA STORIA È IL CONTINUO DI "AMORE DIVINO"!
Dopo aver superato rischi immensi, Alexey si trova di fronte la prova più grande: chiedere scusa.
Il perdono è un beneficio di cui non tutti possono godere, Alexey non è l'unico cambiato, Morte Bianca è andata oltre quella notte, oltre le ferite, oltre quel amore non corrisposto.
Sono bastati solo un paio di banconote, qualche lavoretto illegale e una volante della polizia per fare della maschera da dura di Morte Bianca la sua natura, ma lei non è il pericolo principale; un demone potente ed ambizioso è arrivato dall'Ade per strappare le anime di Alexey e Morte Bianca, come potranno difendersi dal volere degli dei? come potranno restare uniti se le loro vite oramai sono segnate per sempre da quel dannato incidente?
Genere: Azione, Generale, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Shoujo-ai
Note: nessuna | Avvertimenti: Contenuti forti, Violenza
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Dei, demoni e amore '
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POV Morte Bianca
 
Quando fui pronta decisi di andare a casa e parlare con Alex, non l'avessi mai fatto. Quando arrivai in camera mia mi ritrovai Alex con il mio pc tra le mani e la pagina della BlackHouse aperta nella sezione amatoriale -e questo è il ringraziamento? Io ti accolgo in casa mia e ti do una sola regola, mai, MAI, entrare qui dentro e tu cosa fai? Entri in camera mia, probabbilmente avrai guardato in giro senza rispettare la mia privacy e poi ti trovo con dei filmini tra le mani? Sei un uomo morto Alex, sappilo- pensai guardandolo severo negli occhi -quando hai finito Alex, sei pregato di venire in sogiorno- dissi andandomene con Simon
-hai visto quello che ho visto io?-
-non ne voglio parlare, quel sito è per Trisha, non per me, non voglio ne meriti, ne responsabilità-
-è il sito porno che voleva aprire?-
-l'ho modificato, l'ho reso un forum di confronto riguardo  problemi in quel ambito e la condivisione anonima di esperienze. La parte video è per coloro che nel forum amano farsi vedere-
-interessante…- disse Simon prendendo appunti. Alex arrivò subito da noi -hey, volevate parlare?- chiese
-già… senti Alex, è davvero diventato impossibile tenerti fuori dalla missione che mi è stata affidata. A seguito dell'incidente sul tetto mi sono presa la responsabilità di averti attaccato, ciò mi ha costretta in un certo senso a prendere accordi con la polizia, io lavoro per Simon e lui ci paga le bollette. Ora che Trisha, la persona che sto tenendo d'occhio, ti ha visto, vorrei integrarti nella mia copertura. La scuola sa che siamo fratelli e far credere una cosa simile a Trisha potrebbe essere semplice, ho solo bisogno che tu ti renda disponibile a collaborare- dissi presentandomi sia delle foto di Trisha sia gli appunti per la polizia
-quindi è per questo che non mi volevi sabato?-
-già, il piano era quello di intrattenere gli spacciatori per un po’, il tempo che la polizia arrivasse per arrestarne parecchi, ma le tue urla e quelle di Simon hanno fatto saltare il piano e poi sai quello che è successo- dissi desolata
-voglio aiutarvi, cosa devo fare?-
-semplicemente firmare questi documenti- disse Simon dandogli alcuni fogli. non li lesse nemmeno, firmò ed accettò l'accordo.
 firmate tutte le carte Simon decise di registrare le scartoffie al computer del suo ufficio quindi se ne andò. In quel momento desideravo solo prendere una valigia, mettere le cose di Alex dentro e cacciarlo a calci da casa, ma un messaggio mi fece cambiare idea. La scuola aveva invitato alcuni studenti con alcune difficoltà a scuola a partecipare ad un'esperienza che dava crediti nelle diverse competenze pratiche di ogni materia. Questa competizione era tra le diverse scuole della città e forse la vidi come un'opportunità per distrarmi e farla pagare ad Alex.  Mandai un messaggio per iscrivere me ed altri due studenti all'esperienza, una settimana in mezzo al verde sarebbe stato di lezione a tutti e il bello era che partiva proprio da quello stesso giorno. Mandai un messaggio a Trisha dicendole dove vivevo e dopo nemmeno 3 minuti la trovai fuori la porta -sei veloce- dissi facendola entrare, quando incrociò, lo sguardo con Alex i due sembrarono riconoscersi -tu sei Alex?- chiese avvicinandosi a lui, ma lui la ignorò andandosene in bagno -incontinente il ragazzo- disse ridendo
-lui è fatto così…-
-mi interessa, posso rubartelo per caso? Credo che ci sia qualcosa di particolarmente speciale in lui-
-se vuoi prenditelo pure, il problema è lui, puoi provarci quanto vuoi, lui rimarrà innamorato di una sola ragazza- dissi in fondo sperandoci, forse quella sarebbe stata anche la prova del suo amore per me
-aveva una ragazza?-
-niente di che, una pazza-
-e che tu sappia… è successo qualcosa tra lui e questa ragazza?-
-sono certa che non sia successo nulla, sembra che voglia portarsi per molto tempo la cintura di castità- dissi ridendo
-non preoccuparti di questo, aprirò la cintura senza che nemmeno se ne accorga, è pur sempre un uomo, non può rifiutare una bella donna no?- chiese
-provaci quanto vuoi Trisha- dissi andando nello studio -visto che vuoi passarci del tempo insieme, questa è la lista della spesa, andate, io vi aspetto qui- dissi. Non appena Alex uscì dal bagno uscirono ed io potei preparare gli zaini per la competizione, si trattava di una specie di campeggio in fin dei conti.
 
Preparato il necessario andai a farmi la doccia, fu davvero rilassante, l'unica cosa che non mi spiegavo era perché uno dei miei nei era colorato di un rosso particolarmente vivo, avrei voluto passare il tempo a ragionare ma la telefonata da parte della scuola mi costrinse ad asciugarmi e vestirmi in fretta e furia -pronto?-
-signorina, sono l'autista mandato dalla scuola, debbo portarvi al campo, tra qualche minuto sono da lei si faccia trovare con i suoi compagni davanti casa-
-grazie- dissi chiudendo la telefona. Quando uscì con gli zaini incontrai Trisha ed Alex con le buste in mano fermati da una macchina nera il cui autista mi fece cenno di entrare.
 
Saliti, io mi misi davanti con l'autista mentre lasciai dietro Alex e Trisha che si stringeva tutta sensuale a lui -che schifo…- bisbigliai prendendo un'agenda
-gelosa signorina?-
-no, infastidita dalla poca serietà delle persone… perché non partiamo?-
-mia cara, la prima prova è di geometria… usando questa mappa, riesce a trovare il percorso più breve per il campo?- chiese
-mi parla di tempo o di geometria?-
-la via piu breve oggettivamente-. Dopo mezz'ora riuscì a trovare un'ipotetica soluzione -sarà probabilmente la seconda via più breve, ma mi scoccio di applicarmi più di così- dissi dandogli la mappa
-in realtà ha indovinato signorina, giusto qualche errore di misurazione, ma sembra corretto- disse partendo
-è un insegnante di matematica?-
-meccanica, mi dispiace deluderla-
-va bene così, i matematici mi rendono nervosa, troppo legati ai numeri-
-lo sarete anche voi visto che ogni attività vi darà dei crediti e sinceramente… ho sentito in giro che non siete i favoriti-
-non si preoccupi, conosco già il mio destino, sono abituata a fallire-
-io vorrei sostenervi invece, siete gli unici tra cui c'è qualcuno che ha studiato meccanica- disse guardando Alex che cercava di staccarsi di dosso Trisha.
 
POV Alexey
 
Quando incrociai lo sguardo di Morte Bianca capì che aveva visto la pagina, ma stranamente con molta calma decise di aspettarmi in sogiorno. Io sistemai le diverse cose di Morte Bianca e poi uscì imbarazzato. Credevo di beccarmi una ramanzina, ma in realtà ottenni un contratto con  la polizia, scoprì che Morte Bianca non solo si era presa la responsabilità dell'incidente sul tetto, ma anche che per mantenere entrambi aveva iniziato a lavorare davvero ovunque, persino per la polizia. Salutato Simon speravo che andasse tutto bene ma dopo qualche minuto di tregua vidi entrare in casa Trisha, i nostri occhi si incrociarono e mi sembrò di vedere per un istante la sua armatura avvolgerla, poi lei mi sorrise presentandosi. Non so cosa mi sia preso ma la sensazione di averla vicino era orribile, andai di corsa verso il bagno.
 
Non avrei dovuto, ma da li dentro ascoltai il loro discorso su di me, non sapevo se sentirmi offeso o felice delle parole di Morte Bianca, non capivo se era certa che fossi leale o se aveva inteso la mia paura per situazioni troppo oppressive. Dopo essermi calmato uscì dal bagno e Morte Bianca mi mandò a fare la spesa con Trisha. Non so da dove presi il coraggio ma riuscì a gestire la situazione, nonostante lei mi osservasse tutto il tempo in modo davvero minaccioso.
 
-a cosa pensi Trisha?- chiesi passando col carrello tra i corridoi
-che hai davvero dei bei occhi- disse mettendo del pane
-tu li conosci già i miei occhi- risposi mettendo della salsa
-sono familiari, ma dubito di averli mai visti davvero- continuo mettendo dei biscotti e delle merendine
-e per caso li vorresti vedere vuoti o chiusi?- chiesi mettendo nel carrello acqua, succo e latte
-è raro che qualcuno usi un tono simile con me…- osservò aggiungendo altri prodotti al carrello
-qui sei sulla Terra e così funziona, non abbasserò la testa perchè hai un ruolo al vertice del comando-
-lo so che è la Terra, qui nessuno può mettere in discussione il mio potere-
-nessuno tranne me-
-vuoi metterti a confronto con un capo?-
-non saresti la prima a cadere ai miei piedi-
-neanche tu saresti il primo a cadere ai miei- disse accarezzandomi la guancia.
 
Ero piuttosto infastidito dal suo atteggiamento, era convinta di se ad ogni cosa, ma l'avrei sconfitta, avrei fatto di tutto pur di tenerla lontana da Morte Bianca. Trisha era piuttosto appiccicosa, si stringeva a me con occhi da gatta, non conoscevo le sue intenzioni, ma il suo approccio mi faceva sentire davvero a disagio.
 
Arrivati davanti casa, Morte Bianca ci guardò per un istante male, io me la staccai di dosso e imbarazzato aiutai Morte Bianca a sistemare il cibo negli zaini. Preparato il tutto salimmo su una macchina nera, mi sentivo a disagio, non mi piaceva l'idea di avere un  autista.
 
Per tutto il viaggio Morte Bianca ci ignorò e Trisha non si lasciò sfuggire l'occasione di azzeccarsi a me. -te l'ho detto, tu cadrai e non te ne accorgerai nemmeno- mi disse nell'orecchio
-qualunque sia il tuo piano fallirai, Morte Bianca si renderà presto di che mostro tu sia-
-e chi glielo dirà? Tu? E ti crederà?-
-mi crederà perche io so la verità-
-non importa che tu sappia il vero, l'importante e che non lo sappia lei… sono settimane che ci conosciamo, lei ci tiene troppo a me… sono la persona che in fin dei conti sta conquistando la sua fiducia, sono un'amica molto intima se posso azzardare a questo termine-
-che diamine le hai fatto?- chiesi stringendo forte il suo braccio, sentivo le unghie anche se corte conficcarsi nella sia pelle
-chiediglielo, ti dirà quante volte l'ho tenuta sveglia… e ho avuto bisogno solo di una mano- rispose con un sorrisetto malizioso. Non volevo nemmeno immaginare la scena, mi faceva schifo solo l'idea di loro due, strinsi piu forte il suo braccio ma lei rispose solo leccandosi un dito. Giocava con la mia mente, sapeva che tasti premere, era in fin dei conti un demone a capo dell'esercito di Tanato.
 
Preso dalle ansie non mi resi conto nemmeno che la macchina si era fermata -Alex, vorresti scendere per favore?- chiese furiosa Morte Bianca spalancando la portiera
-cosa posso fare per te?-
-aggiustare la macchina ragazzo, è una delle vostre prove, sai com'è, state partecipando al challenge- disse l'autista. Quando uscì mi ritrovai Trisha seduta sul muso dell'auto -spostati-
-perche? Non ti piace?- disse sdraiandosi nel modo piu seducente che le poteva venire
-spostati, non amo avere davanti una donna che si vende come accessorio per macchine-
-non hai bisogno di pagare per avermi-
-non ti voglio infatti- risposi spingendola giù dalla macchina. La vidi rialzarsi con uno sguardo meno sicuro di se mentre iniziai a guardare nel motore quale fosse il problema.
 
Morte Bianca guardò la scena in silenzio e appena iniziai a mettere le mani sul motore si avvicinò a me con un manuale di meccanica -hai intenzione di aiutarmi?- chiesi sorpreso
-ci servono punti e queste prove ci danno crediti, sbrighiamoci ad arrivare- mi rispose mostrandomi degli schemi. Con un po’ di fatica riuscì ad aggiustare la macchina e l'autista ci guardò soddisfatto
-interessante… tu e tua sorella avete proprio un'ottima intesa- disse rientrando.
 
Il viaggio continuò per un po’ e da lontano vidi una colonna di fumo. Mentre nel campo un fuoco si spegneva, dentro di me una fiamma stava invadendo il mio cuore, era un fuoco di vendetta, di passione e di rabbia che presto avrebbe fatto intorno a me terra bruciata, per l'ennesima volta.
   
 
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