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Autore: Blacky98    28/02/2019    0 recensioni
" Pioveva. Su Aldeeran succedeva raramente; segno che quella non era destinata ad essere una bella giornata. Anche le altre precedenti non lo erano state, ma che importava? Tanto che facesse bel tempo o brutto, che scoppiasse una guerra; niente era più importante di lui, o di lei; non l'avrebbe mai saputo."
La Regina Breha e Bail Organa si ritrovano a precipitare in un baratro, dopo l'aborto del loro primo figlio. Il loro rapporto si incrina e sembra che non ci sia più speranza, ma forse non tutti i mali vengono per nuocere…
[8a classificata al contest "Heal my wounds" indetto da Stareem sul forum]
Genere: Angst, Introspettivo, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Bail Organa, Breha Organa, Obi-Wan Kenobi
Note: Missing Moments | Avvertimenti: Tematiche delicate
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Portraits of Alderaan'
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Insegnami ad amare 2 2. Vorrei poterti dire che senza di te sia lo stesso…

Era sdraiato sul divano del suo appartamento nella capitale galattica con in mano una bottiglia di un alcolico di cui non si ricordava il nome, forse whiskey corelliano. Non era mai stato uno a cui piaceva bere, né ubriacarsi; ma da un mese, ormai, lo faceva. Appena tornava a casa, smetteva di indossare la maschera che portava ogni giorno in Senato e iniziava a bere, ed annegare i suoi dispiaceri nell'alcool. Non esagerava mai, ma ne assorbiva una quantità tale da fargli dormire un sonno senza sogni, anzi incubi. Ma quella sera non ne aveva sorseggiato neanche un goccio, era lì disteso a fissare il soffitto.

Il campanello suonò all'improvviso, destandolo dalla sua occupazione. Quando aprì la porta si ritrovò davanti Obi-Wan. Il maestro Kenobi era stupito quanto lui, non aveva mai visto il senatore ridotto in quello stato. D'altro canto, Bail; non riusciva a spiegarsi il motivo di quella visita inaspettata.
«Posso entrare?» chiese il jedi.
«Si certo che stupido, accomodatevi pure. Volete qualcosa da bere?» rispose imbarazzato.
«Oh no tranquillo; sono di passaggio. Come state?»
«Bene. Sono stanco; sa, la discussione sul nuovo disegno di legge è estenuante. Per il resto ok»
«No, forse non avete capito. Come state veramente?»
Al diavolo i trucchetti mentali jedi, pensò Bail anche se sotto sotto gli era riconoscente per averglielo chiesto. Stimava molto Obi-Wan, a primo impatto poteva sembrare troppo freddo e rigido, ma in realtà bastava conoscerlo un po' di più e ci si rendeva conto della saggezza e sensibilità del giovane maestro che rammentava aveva perso molto ed era cresciuto in fretta per adeguarsi ad uno status calatogli all’improvviso sulle spalle.
Rispose sinceramente «Due mesi fa mia moglie ha perso il bambino che stavamo aspettando. Tre giorni dopo sono tornato a Coruscant e per tutto questo tempo non l'ho mai chiamata per sentirla. E tutte le sere bevo per dimenticare. Non sono più lo stesso e non so come uscirne»
Stettero in silenzio fino a che il jedi replicò «Non siete disperato solo per l'aborto, ma anche per la vostra reazione. Avreste voluto starle accanto e invece l'avete lasciata sola. A volte ci si dimentica che non si è soli a soffrire»
«Non sono pienamente convinta che sarei riuscita a fare un granchè però. Sicuramente avrà accanto a sé sua madre e sua sorella che sono più di aiuto rispetto a me»
«È tua moglie però. È vero non abbiamo legami però, se fosse un mio caro amico farei di tutto, gli starei accanto e lo sosterrei anche solo ascoltandolo»
«Come stai facendo ora tu con me» rispose riconoscente Bail.
«Veramente ero venuto a chiedergli anche di quel trattato sulla circolazione delle merci verso l’Orlo Esterno. Tu sai meglio di me che è un territorio difficile anche per noi jedi, però credo che possa aspettare» rispose un po' imbarazzato Obi-Wan.
Il comlik del maestro squillò e quindi si allontanò per rispondere, scusandosi con il senatore. Quando tornò in salotto, trovò Bail in piedi «Devo andare. Se avete bisogno sapete dove trovarmi»
«Se vuoi, passerò più tardi per quello che mi hai chiesto» rispose il senatore senza menzionare la discussione avvenuta, in cuor suo sapeva però che l’altro avrebbe capito.
Mentre stava uscendo dall'appartamento incontrò Tryin Netzl, un amico degli Organa.

«Bail, oh sei sobrio. Bene andiamo a farci un giro» e lo trascinò fuori, letteralmente.
Montarono su uno spider e vagarono a vuoto per un po'; scesero su una piattaforma a si misero a camminare nei bassifondi di Coruscant.
«Mi sento osservato» sussurrò un po' a disagio il senatore.
«È normale, sei famoso e ammirato in tutta la galassia e stai passeggiando senza scorta in quartieri non proprio sicuri»
«Se mi vedesse Breha mi darebbe dell’incosciente» disse per poi rendersi conto che i suoi pensieri erano virati verso argomenti difficili di cui non aveva assolutamente voglia di parlare.
Tryin, cogliendo la palla al balzo replicò «A proposito, credo proprio che sia ora che tu torni da tua moglie e-» ma l'altro lo interruppe subito «Cosa faccio? Non saprei come comportarmi. Dovrei dirle che andrà tutto bene? Sarebbe una bugia»
«Non servono sempre le parole; bastano i gesti a volte. Amico mio, hai grandi doti che ti permettono di capire quale è la cosa giusta da fare, in politica. Usale»
Bail lo squadrò con occhi assenti e continuò a camminare.
«Siete tutti e due miei amici e fatti l'uno per l'altro. Non voglio che vi allontaniate così»
«A volte mi dimentico che sei stato il suo testimone di nozze» disse con tono un po' tagliente.
«Ed è proprio per questo che mi preoccupo per voi» rispose tirandogli una pacca sulla spalla.
«Andiamo a casa ti prego, mi sta scoppiando la testa»
«Ai suoi ordini vicerè, non vorrei mai dover annunciare alla regina che suo marito è morto nei bassifondi di Coruscant mentre era in mia compagnia» e lo riaccompagnò all’appartamento non prima di essersi scusato con le guardie personali per la mancanza di giudizio.
Appena arrivato Bail si distese sul letto non riuscendo a chiudere occhio.
Perché doveva essere così difficile?
Perché non potevano essere come tutti gli altri, come quelle famiglie che non avevano sulle loro spalle la responsabilità di un pianeta e semplicemente amare e litigare senza dover rendere conto all’Alto Consiglio, alle nobili Casate? Perché quello che finora sembrava essere un privilegio si era trasformato in una gabbia?
Si girò a guardare le grandi vetrate e con disappunto e una nota di rammarico scoprì che aveva sottovalutato la nostalgia del cielo stellato di Aldera, delle montagne e di quei piccoli particolari che rendevano Alderaan il pianeta più bello del Nucleo…

ωωω

“Il cancelliere Palpatine l'aveva appena chiamata. Bail era morto in un attentato. L'aveva lasciata da sola con un figlio da crescere. Il mondo le era crollato addosso, non sarebbe resistita senza di lui.
Stava cullando il suo bambino, aveva gli occhi profondi di Bail e i suoi capelli neri. Ma suo marito non era con lei. Il neonato si mise a piangere e lei intuì che stava cercando il padre. Lo dondolò per un po', ma non accennava a smettere.
«Tranquillo, papà tornerà presto»
«ci stringerà, ci racconterà dei suoi viaggi e starà per sempre con noi»
All'improvviso si fermò e iniziò a perdere sangue dalla testa.
«No, tesoro. Non puoi lasciarmi anche tu, ti prego...»
«Vi prego presto, qualcuno mi aiuti» urlò uscendo dalla stanza con il bimbo in braccio.
Subito si fecero avanti dei medici e delle ancelle che gli strapparono il bambino e lo portarono verso l’infermeria di palazzo. Gli rincorse, non voleva lasciare per un attimo la sua ragione di vita.
Era così piccolo e fragile, aveva aspettato il ritorno di Bail per dargli un nome, ma lui non avrebbe più percorso quei corridoi. Era rimasta sola. Guardò il macchinario che aveva accolto il neonato per curarlo suonare incessantemente. Non sentì le parole dello staff medico che dichiaravano il suo bambino morto, non si curò di nascondere il suo dolore.
Quello che sentì, invece fu un grande freddo come se le avessero tolto il cuore dal petto.
Ah e i sussurri della gente, i loro sguardi accusatori per non aver saputo curare il bambino, per non essere stata una brava moglie, una brava regina… Era lei la causa di tanto dolore e se le era meritato…“

Si svegliò urlando, era madida di sudore. Tastò il letto cercando il calore rassicurante delle forti braccia dell'amato, ma si ricordò tristemente che lui se ne era andato. Sua sorella, che era venuta a farle visita, corse trafelata verso la sua camera trovandola in lacrime.
«Ehi Bre, che succede?»
«Sono solo incubi, sto bene...»
«Non sono stupida, ti conosco»
«Io... mi manca» disse tristemente.
Deara si oscurò in volto e con voce carica di disprezzo replicò «È un codardo. Ti ha lasciato sola a soffrire. Scommetto quanto vuoi che a lui non importa niente di te e del bambino»
Sconvolta Breha farfugliò «Come puoi dire una cosa simile? Lui è l'uomo più coraggioso che esista e mi ama e avrebbe voluto bene anche al suo bimbo»
 «E allora perché non è qua? A lui importa soltanto della politica. Mi chiedo ancora perché hai accettato di sposarlo»
«Lo sai benissimo il perchè!» rispose piccata.
«Certo, hai voluto fare la figlia ubbidiente. Ma cosa ti aspettavi da uno che passa il tempo più fuori dal suo pianeta che con il suo popolo, con te?» disse Deara senza farsi intimorire dallo sguardo glaciale della sorella.
«Grazie per il supporto, ma ho bisogno di stare da sola ora» replicò ignorando le argomentazioni.
«Io dico solo che non ti merita e che dovresti pensarci bene prima di fare certe affermazioni e guardare in faccia la realtà»

Detto questo, lasciò la stanza con passo altero. Si era arrabbiata con sua sorella perché Breha quando si trattava di lui non ragionava più; invece lei lo conosceva e lo odiava. Si era servito di Bre per ottenere il titolo di Viceré ed era più tempo che passava in senato con la compagnia di Mon Mothma di Chandrilla che con sua moglie.
Se avesse avuto il coraggio di tornare, era meglio che si tenesse lontano da lei e da sua sorella.

«Sono così poco importante? Sono così insignificante? Non manca qualcosa? Non manco a qualcuno? Ti prego Bail, è davvero la fine? Non conto più per te? Perché mi hai lasciato sola?» sussurrò la Regina prima di riaddormentarsi grazie ad una dose più forte di sonnifero che, sperando nella Forza, le avrebbe fatto passare il resto della notte senza incubi.


Ciao:) allora come ho già scritto nelle NdA del precedente capitolo, Bail tentò di affogare i suoi dispiaceri nell'alcool seguito attentamente da un amico della coppia, Tryn Netzl, che è anche il medico che curò il trattamento di fertilità a Breha e gli fece da testimone di nozze.
Invece per il rapporto tra Bail e Obi-Wan mi sono sempre basata sull'EU, ovvero che fossero amici, anche se viene riportata la presenza più avanti nel tempo, ho deciso di anticiparla (tratto da starwarswikia.com).
La citazione che pronuncia la Regina alla fine del capitolo (in corsivo) è quella del pacchetto scelto per il contest.
L'antipatia di Deara per Bail l'ho ipotizzata io, anche se, sempre nell'EU, si viene a sapere che fece da spia per l'Impero sulla sua stessa famiglia; quindi magari già a quel tempo ce l'aveva con loro per un motivo x e che non gli stesse simpatico il senatore. In realtà facendo ricerche ho scoperto che è più grande di Breha e che molto probabilmente avrebbe dovuto sposare lei Bail, solo che non venne ritenuta adatta per il ruolo che sarebbe dovuta andare a ricoprire (è un po' una rivisitazione delle poche info che sono riuscita a rintracciare unita ad una mia personale linea di pensiero per la storia)
Per gli attentati invece, credo che essendo un senatore lealista, non fosse ben visto da un po’ di persone. Spero che questo inizio del viaggio nella mente di Bail vi sia piaciuto.


  
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