Al ragazzo che non ho incontrato.

Io non ti conosco.
Forse tu neanche esisti.
Ma se per un momento provo a chiudere gli occhi, ti vedo accanto a me. 
Se per un momento resto in silenzio ad occhi chiusi, io ci vedo.

E penso a tutti i sorrisi che avremmo potuto rivolgerci, agli sguardi timidi di desiderio malcelato; penso al tuo profumo, che non inspirerò mai a pieni polmoni come vorrei; penso alla tua voce, di cui le mie orecchie resteranno a digiuno in eterno; penso al sapore delle tue labbra, così sconosciuto, così struggente; penso al calore dei nostri corpi mai vicini; penso alle parole dolci che avresti potuto sussurrarmi all'orecchio, al mio imbarazzo e alle tue risatine; penso alla paura della prima volta, così sottile, insignificante se fosse accaduta con te; penso che mi sarei donata a te senza timore, senza dubbi, perché so che tu mi avresti presa tra le braccia e amata come nessuno; penso ai litigi, alla guerra, alla pace e quindi di nuovo all'amore. Penso a tutto questo, ma soprattutto penso al fatto che tu non ci sei, non ci sarai mai, che al tuo posto ci sarà un altro, più vero, ma meno tu.

E, dopotutto, penso che sia meglio così.

(200 parole)

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Cosa dire... Ah, ecco: non ne ho idea. Non so perché abbia deciso di scrivere questa cosa (considerato che io, di amore, non ne so ancora nulla) ma mi è capitato di ascoltare "The girl I haven't met" di kudasai e BOOM!, mi sono ritrovata come dentro un'altra persona. E ho partorito questo.
Detto questo, vorrei sentire cosa ne pensate: non ho mai scritto nulla del genere - nonostante abbia riletto la Flashfic varie volte la sento ancora stranamente estranea - per cui mi piacerebbe leggere un altro parere.
Baci,
Ilaria.