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Autore: yuki rain    13/03/2019    1 recensioni
Il primo amore è sempre il più bello e il più difficile lo scoprirà bene Lucy, figlia di una ricca famiglia, quando si ritroverà incastrata in una relazione con Natsu, un ragazzo scalmanato e ribelle dal passato misterioso.
I due dal non conoscersi finiranno per passare ogni giorno insieme ma chissà se il loro amore sarà in grado di superare il passato oscuro del ragazzo e di reggere a tutte le sfide dell'adolescenza.
Genere: Commedia, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Lucy Heartphilia, Natsu, Natsu/Lucy, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Molte cose erano cambiate, in così poco tempo, nella vita di Natsu e per quanto cercasse di tenerne ben salde le redini sentiva che qualcosa non andava. Non sapeva esattamente cosa. L'idea che la scuola fosse uno dei pochi luoghi dove rilassarsi lo stava iniziando a preoccupare.

Aveva sempre odiato la scuola fina dalle elementari, quante volte si era finto malato per poter stare a casa. I suoi primi anni delle superiori li passò più in strada con quella che, anche lui, veniva definita brutta compagnia.

Il poter vedere Lucy e giocare a basket aveva migliorato la sua decisione, ma ancora non si svegliava la mattina con la voglia di andare a scuola.

Si voltò guardando gli altri ragazzi fumare in gruppo ridendo e scherzando, anche lui una volta era così spensierato … prima che vendesse l'anima allo sport agonistico.

Guardava il fumo uscire dalle bocche dei suoi amici, anche lui si sarebbe voluto unire a loro. Una sigaretta per rilassarsi, per svuotare la mente. Ancora meglio, una canna sdraiato sul letto mentre ascoltava indie pop. Gli mancava un sacco Gerard ma da quando aveva trovato lavoro aveva poco tempo da dedicare a certe attività.

Un vento d'aria gelida lo colpì in pieno provocandogli dei brividi sulle braccia.

“Fa sempre più freddo” disse mettendosi le mani in tasca infreddolito, certe cose non cambiavano.

Odiava il freddo.

Sempre e comunque.

“Sei esagerato come al solito” rispose Gray con addosso una semplice felpa blu scuro. Stava tranquillamente fumando una sigaretta. Comprata di nascosto al tabacchino dietro scuola.

“Non avevi smesso di fumare?” domandò Gajeel
“Ho una figlia che non mi da pace la notte e una ragazza che non mi da pace di giorno, almeno una sigaretta concedimela”

Natsu guardò il suo amico, aveva delle occhiaie belle evidenti e approfittava delle ore di lezione di più noioso per schiacciare un pisolino sul banco. Gray a differenza sua era una persona che sfruttava tutte le possibilità che aveva per studiare il meno possibile. Cercava di stare attento a tutte le lezioni e a volte prendeva anche appunti.

Il sabato sera, dalle feste scatenate e le notte folli, era diventato bere una birra guardando Netflix massimo fino alle 22:30. Una volta scherzavano scorrendo le foto della cronologia, ora il suo telefono era invaso dalle foto della bambina. Urrutia che dormiva, che faceva il bagnetto, la foto mentre gli cambiava il pannolino, mentre mangiava ecc …

Natsu sapeva che il suo migliore amici era eccitato per la grande novità in casa ma più che sorridere e annuire non sapeva cosa fare.

Non gli piacevano i bambini, non riusciva neanche lui a dare una spiegazione alla cosa. Ingenuamente lo paragonava come ai gusti del cibo, se un alimento non ti piaceva non ti piaceva.

“Tu sei padre, Natsu sta diventando una superstar e io sto facendo grandi passi con la band … come passa il tempo” si gli Iron si erano esibiti in diversi locali e si stavano creando un pubblico “Per non parlare del fatto che due di noi hanno la maturità!”

Natsu ringraziò di essere stato bocciato, se avesse avuto anche quello avrebbe rischiato esaurimento. Bastava già Lucy a farlo uscire di testa nell'ultimo periodo, faceva fatica a capirla non serviva che anche la matematica contribuisse.

“Terra chiama Natsu!” disse Gray dandogli una spinta sulla spalla.

“C-cosa?”
“Scusi, per caso sta diventando troppo popolare per questi discorsi da mortali?”
“Scusate, stavo pensando ...”
“Strano per te” disse il metallaro.

“A cosa pensavi?” chiese il corvino.

“Le cose tra me e Lucy di recente vanno decisamente male e non ho più idee per risolvere questa situazione” era da un po che non si apriva con i suoi amici per qualcosa che non riguardava lo sport, si sentiva quasi a disagio.
“Se ti può consolare nell'ultimo periodo a malapena ci rivolge parola”

“Levy me ne parla spesso a riguardo … almeno credo, non riesco a prestare molta attenzione a queste cose” disse il metallaro.

“Avete qualche consiglio da darmi?”

“Da quant'è che non fate qualcosa insieme voi due da soli?”

Il rosato lo fulminò con lo sguardo “Sarà almeno due mesi che non facciamo sesso, vedi tu ...”

“Uh è grave allora!” disse il metallaro

“Potreste andare un weekend da qualche parte” propose il corvino.

“Attenzione il ghiacciolo suggerisce una romantica fuga d'amore non fidarti!” scherzò.

“Perché no?”
“Hai ragione, bisogna sempre ascoltare il papà

“Tu hai un' idea migliore?” chiese in tono di sfida.

“Hell's Festival! Quattro giorni di concerti rock no stop, artisti internazionali, alcol e canne. Ti basta noleggiare un camper”

“Voglio migliorare la relazione non dagli spazio per peggiorarla”

Ci andò una volta a quell'evento, non so se nella sua mente era rimasta più impressa

“State diventando entrambi personaggi pubblici … potete andare a un reality” propose di nuovo Gajeel
“Mi piace l'idea del weekend, devo studiarmela bene”

“Posso chiedere a mio padre di mandarmi qualche promozione degli Hotel”

“Grazie amico!”

“Ricorda se va male con Lucy sei invitato al festival!” disse Gajeel finendo la sigaretta.

La mente di Natsu iniziò a galoppare, pensandoci bene non aveva mai avuto la possibilità economica per fare una cosa del genere. Andare in un posto relativamente lontano da soli sarebbe stata un esperienza nuova.

Doveva pensare alla località, godevano di vivere in una città sulla spiaggia quindi sembrava inutile andare in un altra città balneare, anche se a Nord il mare era veramente bello … sospirò il cervello stava già andando in pappa.

Avrebbe dovuto avvisare anche l'allenatore che sarebbe mancato a un allenamento, non avrebbe presa bene. Sherry uguale, ma orami li conosceva bene e si sarebbe fatto perdonare in un modo o nell'altro.

 

“Attenzione terra chiama Lucy!” disse Levy schioccandole le dita davanti al volto dell'amica per attirare la sua attenzione.

“LUCY!” urlò per richiamare l'amica.

La ragazza sobbalzò mollando il telefono sul banco guardando male l'amica.

“Ma sei impazzita?”
“Finalmente ho la sua attenzione”

“Non sei spiritosa” disse mettendo il telefono nella fessura sotto il banco.

“Scusa ma alla prossima ora abbiamo la presentazione di storia e non abbiamo tutti una media alta come te”

“Hai ragione scusa” disse aprendo il quaderno con gli appunti. Si raccolte i capelli biondi con le mani per formare una coda e la fissò con un elastico sempre pronto all'uso conservato nell'astuccio.

“Allora … da che punto vuoi cominciare?” chiese sfogliando le pagine.

“Sei strana nell'ultimo periodo, va tutto bene?”

“Sono solo un po stanca …”

“Posso chiederti una cosa, senza che tu ti arrabbi?”
“Certo”

 

“Stanno andando bene le cose tra te e Natsu?”

Lucy abbassò lo sguardo sul banco assumendo un espressione sconsolata, no non stava andando bene nulla di nulla.

“Abbiamo diversi alti e bassi di recente” confessò. “All'inizio non aveva più tempo per me a causa degli allenamenti e di tutto il resto. Ho iniziato a fare una cosa che mi piace e lui mi fa pesare il fatto che mi metta in mostra. Litighiamo e basta, a volte mi chiedo se stiamo ancora insieme o no ...”

“E poi?”

“ … Ti ricordi di quel ragazzo di Ibiza?”
“Sinceramente no” disse Levy.

“Comunque, ci siamo rivisti”

“seriamente?” disse spalancando la bocca

“Gioca in squadra con Natsu … è il capitano”

Levy scoppiò in una risatina nervosa “Non posso crederci! Hai idea di quante probabilità possono esistere che tu abbia rivista proprio quel ragazzo!”

“Ma la situazione è più complicata di così!”
“Racconta, racconta” disse chiudendo il libro di storia.

“In pratica Natsu lo detesta e lui adora farlo innervosire. L'ultima volta che ci siamo visti ci simo baciati e ora ho paura che lui gli racconti tutto”

Levy rimase un attimo in silenzio.
“Si può sapere che ti salta in mente? Natsu è … è … così … figo!”
Lucy la guardò senza capire bene.

“Insomma, lo abbiamo viste tutte … quel giorno in gita con accappatoio”

“Non ti ricordi di Jackal ma di Natsu con accappatoio un anno fa?”
“Le cose belle non si dimenticano”

Lucy la fulminò con lo sguardo.

“Che dovrei fare?” chiese amareggiata.

“Non lo so neanche io”

Le due amiche in silenzio aprirono i libri e si dedicarono al capitolo di storia, Lucy lo trovava quasi gradevole. Concentrarsi su avvenimenti, nomi e date le impediva di pensare alla situazione in cui lei stessa si era cacciata.

Sentiva il telefono sotto il banco continuare a vibrare ma lo ignorò, si sentiva già abbastanza si cattivo umore non voleva aumentare ancor di più i suoi sensi di colpa.

Levy aveva ragione: Natsu era fantastico, sempre sorridente e … davvero bello.

Cosa ci trovava in Jackal? Neanche lei riusciva a darsi una risposta, era un bellissimo ragazzo ma senza nulla di particolare. Il modo in cui parlava, con un voce di calda e attraente, le piaceva da impazzire ma non lo riteneva sufficiente per essere paragonato a Natsu.

Quanto desiderava sbattere così forte la testa contro un muro per mettere fine a quel flusso di pensieri.

 

Natsu era in macchina, stava andando all'agenzia di Sherry a prendere Lucy. Era dannatamente in ritardo ma si era fermato a leggere le offerte che gli aveva inviato il padre di Gray.

Lasciò la macchina nel parcheggio e corse verso l'entrata dell'edificio. Lucy era li in piedi che parlava con una donna molto bella e … molto rifatta.

La osservò avvicinandosi, aveva i capelli biondi lunghi mossi, indossava dei jeans aderenti e una camicia.

A pochi metri dalle ragazze ebbe illuminazione su chi fosse, come aveva potuto non riconoscerla! Polly! L'attrice di film di serie b che conosceva praticamente a memoria, quando aveva quattordici anni la venerava come una dea. Fu anche la primissima donna che vide nuda, anche se in un film, ma si sentiva sentimentalmente legato a quell'orrendo film horror che non faceva per niente paura.

“Buongiorno” disse salutando la fidanzata.

“Ciao” rispose lei baciandogli la guancia.

Con la coda dell'occhio guardò Polly, era rifatta in viso rispetto a come se la ricordava ma restava altrettanto sexy.

“Un volto nuovo, come ti chiami?”

Il cuore di Natsu fece una capriola

“Natsu” le strinse la mano.

“Il Polly”

“Oh lo so chi sei” si lasciò sfuggire per mordersi il labbro ormai troppo tardi. Si sentiva le goti rossi “Cioè … ho un tuo film e ...” era nel pallone.

“Che carino” gli strizzò una guancia.

“Se vieni alla festa porta anche lui” gli fece occhiolino andandosene.

Natsu la guardò sparire infondo al corridoio.

“Possiamo andare?” chiese fredda lei.

“Certo”

“Oppure vuoi continuare a sbagli dietro?”
“Non gli stavo sbavando dietro” protestò dirigendosi verso il parcheggio.

I due salirono in macchina e Natsu mise in moto.
“Devo parlarti”
“Dimmi”

“Guarda” gli passò il telefono.

“Scegli quello che ti piace di più e partiamo”

“Cosa?”
“E' da un po che non stiamo insieme, ho pensato a una … fuga romantica?”

Lucy mise via il suo telefono e si concentrò su quello del ragazzo sorridendo.

 

Alla fine Lucy aveva ceduto e aveva accettato il viaggio di Natsu, aveva scelto il fine settimana a Crocus, la metropoli famosa per la moda e le gallerie di negozi storici.

Il viaggio in macchina durò la bellezza di cinque ore e mezza, i due avevano passato il tempo a cantare le canzoni che passavano alla radio, scherzare e parlare del più e del meno.

Quando arrivarono Natsu era stanco per la lunga guida e le schiene di entrambi chiedevano pietà, la macchina di Zeref era veramente scomoda dopo quasi sei ore.

Lucy entrò in stanza col borsone sulla spalla. La camera era molto bella, quasi tutta bianca fatta eccezione per la parete color petrolio, in contrasto con la testa del letto.

Il bagno era moderno e anche esso bianco.

“Finalmente” disse Natsu sdraiandosi sul letto.

Lucy guardò fuori dalla finestra, la vista dava su una delle strade principali e sporgendosi leggermente si vedevano le famose gallerie storiche.

“E' magnifico” disse.

Natsu la raggiunse abbracciandola da dietro e baciandole la spalla “Hai ragione è davvero bello”

“Andiamo a fare un giro?”
“Non vuoi riposarti?”

“Mi do una sciacquata e sono pronto”

 

Natsu uscì dal bagno e vide la sua ragazza seduta sul letto col telefono in mano.

“Pronto?” chiese alzandosi.

“Facciamo un gioco?”
“Che gioco?”
“Niente telefoni fino a domani sera”

“I miei vorranno sapere se sono viva”
“Hai il telefono del Hotel”

lei ci pensò un attimo “E va bene!” consegnò il telefono al ragazzo.

Natsu li mise entrambi nella cassaforte e fece il codice.

I due passeggiarono per le gallerie tenendosi mano per mano fermandosi a fare anche qualche acquisto.

Lucy non riusciva a sentirsi completamente a suo agio, era felice ovviamente, ma sentiva una strana sensazione. Pensava al suo telefono abbandonato in Hotel.

Dopo aver lasciato le buste in camera e essersi cambiati, andarono a un ristorante li vicino, era estremamente romantico.

Lucy si ricordò di un libro che aveva letto anni fa ambientato in quella città, come la protagonista era rimasta incantata dal colore che luci davano alla piazza. Le persone che passeggiavano avanti e indietro.

In quel libro la protagonista stava cenando l'ultima volta con l'amore della sua vita prima la guerra glielo portasse via per sempre. Un racconto drammatico ma bellissimo.

Quando lesse il libro sognò anche lei di andare in quel luogo con l'amore della sua vita. Guardò Natsu sfogliare la lista dei vini. I capelli perfettamente sistemati. Le spalle grandi del ragazzo tirava leggermente la camicia bianca e la giacca blu scura abbandonata sulla sedia dietro di lui.

Non sembrava neanche lui ma solo un imitazione del ragazzo di cui si era innamorata, non erano solo i vestiti era cambiato in tutto.

“Non abbiamo mai fatto una cosa del genere” disse a un tratto mentre tagliava la carne che aveva ordinato.

“Si, è strano” rispose lei.
“Penso che sia quello che fanno tutte le coppie adulte” “Anche se di recente non siamo stati molto bravi” aggiunse.

“Mi dispiace” non sapeva cosa dire

“Non importa” le prese la mano “Facciamo un brindisi! A un nuovo inizio” disse alzando il bicchiere. Lucy sorrise alzando il vino a sua volta.

In seguito alla cena fecero un altro giro per la galleria e alla fine decisero di tornare in camera.

I due iniziarono a baciarsi, Natsu la teneva stretta per la vita aumentando la passione tra di loro.

I due decisero di consumare il rapporto nella vasca da bagno, tra la schiuma e l'acqua bollente.

A Lucy sembrò così strano, avere le sue mani che la toccavano in quel modo. Sentire il corpo di Natsu contro reagire al suo e viceversa.

Lo sentì baciarla e abbracciarla. Lucy si avvinghiò a lui mettendogli una mano tra i capelli, sentendo l'acqua e la schiuma muoversi sotto e intorno a loro.

Le era mancato quel contatto e quella sensazione di piacere condivisa con lui.

 

Più tardi i due se ne stavano al caldo abbracciati sotto le coperte, Lucy appoggiata al petto del ragazzo. Le luci erano spente tranne per la tv che riempiva il silenzio della stanza.

“Sono stato molto bene oggi” disse lui giocando con i capelli biondi della ragazza.

“Anche io”

“Potrebbe essere così più spesso” sorrise.

“Possiamo rifarlo” disse sbadigliando.

“Io pensavo a un altra cosa”

Lucy alzò lo sguardo.

“Tipo quando tu sarai maggiorenne … potremmo trovare un posto solo per noi”
“Non capisco cosa intendi”

“Ti sto chiedendo se tra qualche anno potremo vivere insieme” la guardò negli occhi.

“... E' un'idea bellissima” disse sorridendo.

“Non mi sembri sicura”
“No … non me lo aspettavo” rise “Ma è un idea bellissima” si avvicinò al viso baciandogli la guancia.

Lucy si appoggiò alla spalla del ragazzo sentendo i sensi di colpa tornare a tormentarla.

Prima di addormentarsi diede un ultimo sguardo all'armadio dove all'interno vi stava la cassaforte che conservava i telefono.

Chissà se Jackal le aveva scritto?

   
 
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