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Autore: RoisXIII    15/03/2019    0 recensioni
Sequel di "Attacco vampiresco".
Diverse cose sono state lasciate in sospeso dall'attacco dei vampiri al museo del Louvre. Perché Adrien ha quasi baciato Marinette? Perché la stessa Marinette profuma come Ladybug? Come si comporteranno Tikki e Plagg adesso che sanno le rispettive identità dei due eroi parigini? E come se le cose non fosse così complicate, ecco che ricompare Luka a far battere il cuore della ragazza. Come si comporterà Marinette?
Genere: Fluff, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Adrien Agreste/Chat Noir, Gabriel Agreste, Luka Couffaine, Marinette Dupain-Cheng/Ladybug, Un po' tutti
Note: OOC | Avvertimenti: Spoiler!
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Finalmente è uscito un nuovo capitolo! Bene, per il prossimo dovrete aspettare mesi. Scherzo, ovviamente (più o meno). Sto lavorando praticamente tutto il giorno per quasi tutti i giorni, quindi ho davvero pochissimo tempo per scrivere. Cercherò di buttare giù qualcosa appena possibile, anche perché ho altre due storie in corso, ma questi sono dettagli.
Buona lettura!



Adrien si sedette sul letto. Non ce la faceva più. Gli ultimi giorni erano stati davvero lunghi. Il fatto che Marinette potesse essere Ladybug, la vera Ladybug, lo aveva messo in uno stato di ansia e di nervosismo, oltre ad avergli reso difficile prestare attenzione a scuola e nelle attività dopo la scuola.
In qualche modo era riuscito a non far scoprire al padre, a Nathalie, agli insegnanti e ai suoi amici il suo stato emotivo, anche se a volte Nino sembrava essersi accorto di qualcosa.
I veri problemi erano usciti fuori quando, insieme a Ladybug, era alle prese con il salvataggio di Parigi dalle povere vittime delle Akuma di Papillon.
Non aveva smesso un solo istante di osservare la compagna per cercare delle somiglianze tra lei e Marinette. Si era accorto che entrambe avevano lo stesso colore dei capelli e degli occhi, forse anche il taglio era simile.
La voce e il carattere lo avevano lasciato in una posizione di stallo.
Ladybug aveva un tono autoritario e deciso, mentre Marinette era particolare a modo suo e delicato, anche se a volte diventava anch’esso deciso, ovvero quando era alle prese con Chloé o Lila.
Il carattere, si disse, era proprio opposto! La prima, proprio come per la voce, lo aveva deciso e determinato, mentre la seconda particolarmente goffo e a volte agitato.
« Sì, ma anche io cambio carattere quando mi trasformo! » commentò seccato alzandosi in piedi.
Prese a girovagare per la stanza e a borbottare fra sé.
Plagg, vedendolo, ingoiò in un solo boccone un pezzo di formaggio e gli chiese: « Stai ancora pensando alla possibile vera identità di Ladybug? Non è meglio lasciar perdere? »
Adrian si fermò e si avvicinò al kwami. « Lasciar perdere? No! Non quando è molto probabile che sia così vicino a me. »
Il kwami si fece serio e disse: « Non pensi che sia meglio per entrambi non scoprirne l’identità? »
« Plagg, ti senti bene? Non ti ho mai visto così serio… »
L’amichetto, in risposta, si mise in bocca un altro pezzo di formaggio e assunse un’aria evasiva. « Mi preoccupo per te! Oh, guarda! È l’ora di andare al tuo appuntamento con la tua compagna di classe! »
Al ragazzo non era scappato il tono evasivo dell’amichetto. « Non finisce qui. So che mi stai nascondendo qualcosa, Plagg. E il mio non è un appuntamento, andiamo a studiare insieme. »
Anche se sfrutterò la cosa per farle qualche domanda e scoprire se è o non è Ladybug. Oltre a parlarle di quello che è successo al museo.
 
Adrien si bloccò sulle scale. Trovò suo padre e Nathalie, la quale aveva tra le mani il suo iPad, davanti alla porta d’ingresso ad attenderlo.
Deglutendo a vuoto, scese le scale. « Papà, Nathalie. C’è qualche problema? »
« Ha chiamato l’assistente del noto cantante Jagged Stone » iniziò a parlare Gabriel, « vogliono che tu sia il loro modello per lanciare sul mercato una nuova maglietta. »
Nathalie allora accese lo schermo e mostrò al ragazzo la foto di una maglietta per il sesso maschile e poi per quella femminile, indossata da Marinette.
Adrien spalancò gli occhi. « Marinette? »
Gabriel annuì. « È lei la creatrice di questa maglietta. Ha davvero talento. So che stai per incontrarla. Nathalie verrà con te e parlerà con lei per informarla di tutti i dettagli. »
Il ragazzo annuì, seppur preoccupato. Nathalie sarebbe rimasta con loro per tutto il tempo?
 
Durante il tragitto, Adrien non smise un solo istante di far girare l’anello sul dito. Più si avvicinava al parco, più l’ansia e il nervosismo crescevano dentro di lui. Aveva aspettato molto quel giorno, e niente e nessuno glielo avrebbe rovinato. Se non fosse per una cosa, anzi, qualcuno.
Guardò di sottecchi Nathalie. Una persona “normale” si annoierebbe stando insieme a due ragazzi intenti a studiare. Ma una segretaria seria e inflessibile come lei, molto diligente al lavoro?
« C’è qualche problema, signorino Adrien? » gli domandò Nathalie, forse accorgendosi del suo sguardo.
« Oh, no… Mi stavo solo… domando se… »
« Si sta domandando se lascerei lei e Marinette da soli? Certamente. Non ho intenzione di distrarla dallo studio. Sempre che non lo facciate voi. »
« Non ho intenzione di perdere tempo! » la rassicurò lui, sentendosi un po’ in colpa per starle mentendo.
 
Finalmente arrivarono al parco. Il ragazzo uscì dall’auto e osservò il terreno fangoso. Si chiese se non fosse il caso di cambiare posto per studiare chimica. Spostò poi lo sguardo verso la casa di Marinette e vide la ragazza parlare con qualcuno.
Aguzzando la vista, Adrien riconobbe Luka. Cosa ci facevano insieme?
Sentì un colpo al cuore quando li vide baciarsi. Strinse i pugni per la gelosia che stava montandosi dentro di sé. Cosa significava tutto ciò? Forse, loro due stavano insieme?
Si disse che doveva calmarsi, che molto probabilmente aveva visto male. Si ritrovò a sperare che Marinette non fosse Ladybug.
Decise di andarle incontro per non avere altre paranoie.
« Marinette! » la chiamò.
L’amica di girò, mostrando un colorito rosso in viso. Divenne ancora più rossa, balbettò qualcosa e si avvicinò, rischiando di inciampare diverse volte.
« C-Ciao! Pronto per stare insieme… No, per studiare insieme? »
Che sia davvero Ladybug?
« Sì, ma prima ho una sorpresa per te. Vieni, Nathalie ci sta aspettando. »
Sorrise nel vedere la sua espressione confusa. Provò pure una certa tenerezza.
In silenzio, i due giovani raggiunsero la segretaria, la quale mostrava il solito sguardo freddo e distaccato.
« Marinette, siamo stati contattati dall’agente di Jagged Stone. Hanno deciso di lanciare sul mercato il design delle tue magliette e vogliono Adrien come modello. La pubblicità verrà girata martedì pomeriggio e mostrata fra un paio di settimane. Ti chiederei di consegnarmi la versione maschile.  »
Adrien vide gli occhi dell’amica brillare. Per lei, il cui sogno era quello di diventare una grande stilista, era un’occasione da non perdere. Notò che quella stessa luce si stava spegnendo.
« C’è qualche problema, Marinette? » le chiese preoccupato.
Lei scosse la testa. « La versione maschile l’ho regalata a Luka, visto che i suoi vestiti si erano bagnati con la pioggia di ieri sera… E non so se sono in grado di finire in tempo la tua maglietta per martedì. »
Aveva regalato la maglietta a Luka? E cosa ci facevano insieme sotto la pioggia?
Di nuovo sentì la gelosia in tutto il corpo.
« Non ti devi preoccupare di questo » la tranquillizzò Nathalie, « ci penseranno gli assistenti del signor Agreste a farla. Mi devi solo scrivere tutti i materiali usati e tutto il procedimento. »
Mentre Marinette dava le informazioni sulla maglietta, Adrien si ritrovò a pensare che tutta quella storia non fosse stata una buona idea. Cosa sarebbe successo nel caso in cui lei si fosse rivelata Ladybug e foste insieme a Luka? Lui stesso come avrebbe agito da lì in poi? E il rapporto tra di loro?
I pensieri del ragazzo furono interrotti da Nathalie: « Molto bene. Ti ringrazio, Marinette. Jagged Stone ha richiesto anche la tua presenza durante il servizio, che inizierà alle cinque in punto. Signorino Adrien, chiami non appena avrete finito di studiare o per ogni problema. »
 
Quando la donna salì in macchina e sparì dalla vista, tra i due ragazzi scese il silenzio. Marinette era emozionata e nervosa al tempo stesso; Adrien ansioso e preoccupato.
Era arrivato il momento tanto atteso.
« Ti va di andare a studiare nei pressi della fontana? » le domandò.
L’amica annuì vigorosamente e s’incamminò in modo strano.
Sarà l’emozione per le magliette fatte da lei, pensò erroneamente Adrien.
Giunti alla fontana, i due ragazzi si sedettero sul muretto e tirarono fuori i libri. Adrien domandò all’amica se avesse qualche difficoltà in qualche capitolo.
«Be’, nel capitolo cinque… Non credo di aver capito molto bene… »
« Tranquilla, te lo spiego io in modo chiaro e semplice. Allora… »
 
« Adesso hai capito? »
Marinette annuì. « Sì, grazie mille! Adesso continuiamo a studiare o facciamo una breve pausa? »
Era arrivato il momento.
Adrien si alzò in piedi, si mise davanti a lei, s’inginocchiò e le prese le mani.
« C’è una cosa che voglio chiederti, e vorrei la verità. Marinette, sono più che sicuro che sei tu Ladybug. Sbaglio? »
Marinette rimase un attimo paralizzata, poi scoppiò in una risata isterica. « M-Ma cosa dici? Io sono Ladybug? Stai sbagliando! Ma come ti è venuto in mente? »
Adrien aumentò la pressione sulle sue mani. Non poteva arrendersi.
« Te l’ho detto, sono più che sicuro. Avete lo stesso colore degli occhi e dei capelli, per non parlare del loro taglio. Avete quasi lo stesso modo di parlare. Ti prego, Insettina. »
Quando la chiamò così, la ragazza spalancò gli occhi. « “Insettina”? Chat Noir chiama così Ladybug. Significa che tu sei Chat Noir, Adrien? »
Il ragazzo si alzò in piedi e, tenendola per una mano, la portò in un posto lontano da occhi indiscreti.
Le sorrise e le fece l’occhiolino. « Plagg, trasformami! »
Chat Noir prese il posto di Adrien. « Ora tocca a te, Ladybug. »
« Io… Adrien, ti senti bene? Adrian! »
Il ragazzo aprì e chiuse gli occhi un paio di volte. Si guardò intorno e vide che non si erano mossi dalla fontana. Guardò anche se stesso. Non era nei panni di Chat Noir. Si era immaginato tutto?
« Credo che sia il caso di fare una pausa, Adrian. Mi sembri stanco. »
Marinette si alzò e si stiracchiò.
Adrien si fece forza. Era davvero arrivato il momento. Doveva solo trovare il modo di introdurre l’argomento. Si guardò intorno per trovare una soluzione. Vide una giovane coppia scambiarsi un bacio. Capì subito come fare. Dopotutto, si disse, loro due erano lì principalmente per quel motivo!
Adrien afferrò una mano di Marinette, la quale divenne rossa come un pomodoro.
« Marinette, è arrivato il momento che ti spieghi il perché di quello che è successo nel museo. »
La vide deglutire e la invitò a sedersi.
« Può sembrarti strano e stupido, ma ti stavo per baciare perché il tuo profumo, la brezza marina, mi ricordava – e lo fa ancora – lo stesso di Ladybug. »
   
 
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