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Autore: BALTO97    16/03/2019    3 recensioni
cosa può spingerti a fare un commento non proprio delicato...
cosa può fare Jensen quando non si sente più all'altezza del suo giovane, muscoloso fidanzato.
solo una stupidaggine a cui Jared deve porre rimedio
Genere: Fluff | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Jared Padalecki, Jensen Ackles
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Era stato un giorno come tanti altri sul set. 
Niente di più, niente di meno. 
Riprese, pranzo, riprese, pausa, riprese e adesso finalmente il tanto atteso week end. 

Jared ne aveva proprio bisogno. 
Era un periodo stressante sia fisicamente che mentalmente. 
La serie procedeva spedita, i fans crescevano ogni giorno di più, erano in perfetto orario con gli episodi e persino il clima freddo di Vancouver era stato magnanimo permettendogli di poter girare all’aperto senza problemi. 

Ma nonostante questo, il minore attendeva con ansia il fine settimane per poter stare a casa, portare in giro i suoi adorati cani senza preoccuparsi di fare tardi, dormire, godersi un bel film sul suo morbido divano e, soprattutto, poter stare finalmente con Jensen.
Durante la settimana a parte a pranzo, anche se non sempre, e la sera si vedevano per poco tempo e spesso erano esausti per la giornata. 
Avere due giorni da passare insieme, anche solo per fare una passeggiata senza telecamere intorno o dover ‘essere “fratelli” era bello e salutare per il loro rapporto.

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Jared era già a casa sdraiato sul divano, quanto sentì la porta aprirsi; i cani si alzarono e scodinzolando andarono incontro al loro altro amato padrone. 

“Sono a casa” annunciò Jensen con la voce un tantino stanca, ma non ci fece troppo caso. 
Capitava molto spesso ultimamente che il maggiore tornasse esausto.
Interpretare Michele non era più faticoso di quanto si aspettasse … nuovo personaggio. nuova personalità 

Aveva imparato l’arabo e adeguandosi ad un comportamento così lontano dal solito Dean, il pensiero che tutti i fans, colleghi, registi e altri avessero davvero aspettative alte non aiutava certo a ridurre le sue ansie.

“Com’è andata? Hai finito le riprese?” chiese Jared alzandosi per salutarlo a sua volta.

Si accigliò leggermente quando vide che Jensen non stava giocando con i cani come faceva di solito, non era inginocchiato o sdraiato per terra a farsi leccare e letteralmente calpestare dalle zampe. 
Si limitava ad accarezzarli e spostargli quando gli saltavano addosso.

“Si” rispose sistemando la giacca ignorando gli animali che richiamavano la sua attenzione.

“Lunedì devo rifare alcune scene, ma sembra che funzioni” aggiunse passandosi una mano sul viso cercando di portare via la stanchezza.

Jared annuì sorridendo, orgoglioso del suo ragazzo. 

Aprì il frigo e prese due bottiglie d’acqua e una di queste la alzò facendo un cenno al compagno perché la prendesse al volo. 

Ma appena il biondo alzò la mano per prendere la bottiglia gemette vistosamente abbassando il braccio per appoggiarsi contro il muro alle sue spalle mentre chiudeva gli occhi e respirava attraverso i denti con un’espressione dolorante. 

Jared andò completamente nel panico
“Jensen!” lo chiamò spaventato, quasi sputando l’acqua che aveva in bocca, lasciò la sua bottiglia e corse dal compagno.
“Cos’hai? Stai male? Che ti succede?” chiese frenetico mettendogli le mani sulle spalle 

“Jensen!” 
Era spaventato dal silenzio del compagno e notevolmente preoccupato per come stava sudando.
Afferrò la sedia del tavolo avvicinandola e ordinò un “Siediti e dimmi come stai” 

“Sto bene Jay” riuscì a mormorare il biondo lasciando che le mani dell’altro lo manovrassero. 

“Col cavolo che stai bene!” rispose serio Jared inginocchiandosi davanti a lui. 

“Cosa ti fa male?” chiese indeciso se chiamare il 911 o portalo direttamente lui in ospedale se non gli avesse risposto nei prossimi secondi!

“Sul serio amico mi stai spaventando” sussurrò appoggiandogli la mano sulla gamba.

Jensen si spostò in modo da guardarlo negli occhi “E’ tutto ok” mormorò, ma Jared sapeva che non per niente ok.

“Puoi prendermi un bicchiere d’acqua?” chiese il biondo appoggiando il viso sui palmi delle mani. 

Jared era restio a lasciarlo, ma si sforzò di alzarsi e prendere l’acqua che Jensen bevve con grandi sorsate sotto lo sguardo sempre più confuso di Jared.

Al maggiore non sfuggì lo sguardo preoccupato del compagno e sospirò 
“Non preoccuparti” affermò sforzando un sorriso. 

“Dove ti fa male?” insistette ancora l’altro ormai sempre più intenzionato a sollevarlo di peso.

Doveva saperlo che il suo giovane compagno non si sarebbe arreso e lo avrebbe tormentato per sapere cosa ci fosse di sbagliato in lui, ma Jensen non aveva nessuno voglia di dirgli cosa avesse fatto. Ma cedette, almeno in parte. 

“Ok. Hai vinto piccolo” poi mordendosi le labbra aggiunse “La spalla” e se la indicò.

Delicatamente Jared mise le mani sulla sua spalla e con dolcezza cercò di spostare il colletto della maglietta per vedere meglio.

In effetti la pelle era calda e sembrava leggermente arrossata.
“Hai preso una botta?” domandò Jared cercando di non far trapelare troppo le sue emozioni.

“Non proprio” mormorò in risposta il maggiore evitando il suo sguardo.

“E allora cosa?” domandò quasi scocciato dal suo comportamento mentre allungava le dita e sfiorava la pelle.
Purtroppo le sue dita erano fredde e Jensen sussultò. 
Gemendo si alzò e sotto gli occhi del compagno, che non lo mollavano un attimo, si massaggiò la parte del corpo dolorante. 

“io… io… ecco…” poi bofonchiò delle parole con poco senso.

“Cosa?” 

Il maggiore sbuffò rumorosamente passandosi la mano, del braccio buono, tra i capelli.

“Io ho …” partì sicuro, ma poi si fermò mordendosi il labbro inferiore in un chiaro segno del suo nervosismo.
All’improvviso Jared fu colpito da una folgorazione… forse si trattava di qualcosa di grave! Per questo Jensen aveva paura a dirglielo! 
La sua preoccupazione si tramutò in puro terrore.

“Jensen cosa sta succedendo?” chiese serio e allarmato raggiungendolo.

“Io mi sono stirato un muscolo” ammise finalmente il biondo sbattendo le braccia lungo i fianchi poi, sospirando, andò verso il soggiorno dove si sdraiò sul divano con il viso premuto nei morbidi cuscini.

Jared, rimasto in cucina stava elaborando le parole del compagno e seppure fosse contento che non si fosse fatto troppo male sentiva come se stesse nascondendo qualcosa. 

“Jensen” affermò avvicinandosi a sua volta al divano “come ti sei fatto male?” domandò sedendosi sul bordo del divano attento a non fargli male.

Il biondo, con il viso ancora premuto nei cuscini, disse qualcosa ma ancora una volta Jared non riuscì a capire.

“Jensen ascolta io non sto capendo e se…” il moro non riuscì a finire la frase che il maggiore si issò sulle braccia e guardandolo negli occhi lo interruppe dicendo a gran voce 

“HO SOLLEVATO UNO PENUOMATICO!” 

Jared basito strabuzzò gli occhi, incredulo. “Cosa scusa?” 

Jensen sbuffò appoggiandosi allo schienale.
“Fuori dal set c’era uno penumatico… ho provato a sollevarlo ma…” 

Non ci fu bisogno di aggiungere parole, gli bastò toccarsi la spalla dolorante per far capire a jared come si fosse fatto male. 

Ma benché adesso sapesse il come, il minore, ora, voleva assolutamente sapere il perché. 

Jensen faceva palestra ed era in forma, naturalmente, ma al contrario di lui, non aveva affatto il fisico per sollevare uno pneumatico di camion così grande.
Lui stesso faceva assai fatica quando ci provava. 

“Perché lo hai fatto? Cosa ti è saltato in mente?” 

Jensen sospirò abbassando lo sguardo.

“Su Instagram ho visto il video di te che sollevi quello stesso penumatico e… ecco alcuni hanno fatto commenti tipo “Che fisico” o “Tu si che sei forte” e poi uno a scritto… “. Si fermò per prendere un respiro profondo “Ackles non si sforza nemmeno! E’ troppo vecchio per fare queste cose! Non ha più l’età nè il fisico! E’ un vecchio oramai! Come fai a stare con un tipo così patetico?”

“COSA?!” urlò il compagno sconvolto dopo quell’affermazione senza senso 

“Jensen non dirmi che hai dato peso a quel commento?!” chiese. Non ebbe risposta.
“Quante volte ci siamo detti da non farci influenzare da fan idioti che vogliono solo irritarci?. E tu cosa fai? Ti stiri un muscolo per dimostrare a quello stronzo che anche tu puoi sollevare uno pneumatico?!” 

Jared era allibito, o forse arrabbiato per il comporto irresponsabile del compagno: Jensen avrebbe potuto farsi male davvero sollevando una ruota così pesante e non perché fosse fuori forma, ma perché non ci aveva mai provato e farlo la prima da solo era una pazzia. 
Inoltre era stato proprio lui a dirgli di non farsi influenzare da quei commenti. 

“Che cazzo ti è saltato in testa?! Potevi dislocarti la spalla! Lo sai che quando lo faccio io c’è sempre Cliff e faccio sempre due ore di riscaldamento prima. Non puoi iniziare con una cosa così pesante! Mio Dio che ti è saltato in mente! Non ci posso…” 

Jared interruppe il suo discorso quando si accorse che Jensen non stava sbuffando come al solito o andando via urlando che non aveva bisogno della predica ma, al contrario, stava seduto sul divano con il visto nascosto nel cuscino che stringeva. 

La posizione curva e l’atteggiamento impassibile e colpevole lo fece sentire molto infinitamente triste e in colpa per quella sfuriata.

“Jens…” mormorò risedendosi accanto. “…sono arrabbiato” disse cingendogli le spalle con il braccio dandogli un bacio nei morbidi capelli biondi, anche se leggermente ispidi a causa del gel. “ma non posso credere che tu ti sia fatto male per uno stupido commento” aggiunse accarezzandogli la spalla dolorante.

“Ti prego di qualcosa” 

Jensen sospirò pesantemente alzando leggermente la testa dal cuscino. 

“Però ha ragione, tu riesci a sollevarla come se niente fosse mentre io mi sono stirato un muscolo…” sussurrò tenendo lo sguardo fisso davanti a sé.
“Cazzo! Ha ragione! Sono vecchio e grasso!” disse duro alzandosi in piedi sbattendo le braccia lungo i fianchi.

“Jens ma cosa stai dicendo?” esclamò confuso e scioccato il moro. 

“Andiamo Jay, guardami! ho le gambe storte e … e… e la pancia! Tu invece hai addominali scolpiti, braccia e gambe perfette, muscoli tonici!” elencò.

La scena ricordava molto quella dell’episodio della febbre da fantasma quando Dean dà di matto parlando della loro vita da cacciatori per poi andare via spaventato. 

Solo che questa volta jensen non era Dean, quella era la vita vera non la serie e il ragazzo stava parlando di sé stesso e di quelle che per Jared erano solo cavolate. 

“Jensen smettila! Tu non…” si interruppe quando il biondo sbuffando andò nella stanza adibita a palestra.
Jared lo seguì prontamente e disse “Jens ti prego parliamone! Non fare così!” ma il maggiore stava sistemando il loro bilanciare caricandolo con il doppio del peso a cui era abituato.

“Ehi! Non lo fare” lo pregò Jared.

Il più grande non lo ascoltò e sdraiandosi sul lettino alzò le braccia stringendo le mani attorno alla barra di ferro, ma appena fece per sollevare il pesante bilanciere avvertì un intenso dolore alla spalla. 
Gemette lasciandolo e un attimo dopo si portò automaticamente la mano sulla parte lesa.

“Addio Jensen!” Jared gli era già accanto, “ma che ti prende?” chiese frustrato aiutandolo a sedersi diritto sulla panca.

“Perché stai con me?” sbottò arrabbiato il maggiore. 
“Potresti avere chiunque, invece stai con un uomo che non riesce neanche a sollevare uno stupido pneumatico” aggiunse calciando l’aria. Poi, sospirando, si alzò continuando a massaggiarsi la spalla adesso ancora più dolorante di prima solo per colpa di quello stupido bilanciere e, doveva ammetterlo alla sua testardaggine. 

Seguito a ruota dal compagno arrivò nello loro camera dove si sedette sul bordo del letto sospirando passandosi una mano tra i corti capelli biondi leggermente scompigliati. 

Jared, invece, rimase appoggiato allo stipite della porta a braccia incrociate osservandolo.

“Jensen” lo chiamò “andiamo”

Il biondo non rispose, anzi, girò la testa dall’altra parte stringendo il bordo del materasso tra le mani.

A qual punto Jared sbuffò e si avvicinò, salì sul letto e si inginocchiò dietro il compagno allungando le gambe così da imprigionare il maggiore nella sua presa ferrea ma dolce al tempo stesso.

Jensen non si allontanò né disse niente quando Jared iniziò a massaggiargli la spalla e gli circondò il torace con l’altro braccio, appoggiando il viso sulla sua spalla premendolo nell’incavo del suo collo.

“Lo sai…” mormorò allontanando appena il viso dal suo collo “che sei la cosa più bella della mia vita?” 

Inevitabilmente Jensen sbuffò con fare annoiato. 
“Non potevi dire una frase più fatta!” 
Il compagno rise, le labbra a solleticargli la pelle del collo.
“Sarà anche banale, ma è la verità… io ti amo, sei bellissimo e non mi stancherò mai di dirtelo” 

Jensen non sembrava affatto convinto e abbassò lo sguardo, un baciò sulla spalla indolenzita lo fece tremare.

“Amore…” fece un attimo dopo ”..non mi interessa se tu non sai sollevare uno stupido penumatico… e sai perché?” chiese ironico stringendolo di più a sè “perché ogni giorno tu sollevi il mio cuore!” 

Dopo quell’affermazione il maggiore girò appena il viso così da poterlo guardare negli occhi mostrando un’espressione stranita e confusa.

“Cosa? Sollevo il tuo cuore?! Che razza di discorso ?” domandò ironico, poi fece per alzarsi ma fu trattenuto dalle braccia del compagno.
“ok, ok aspetta” rise il minore. 

“E’ vero mi sono espresso male… lo sai che non sono granché con i discorsi d’amore! Però sai… lo sai… sai che ti amo più di ogni altra cosa al mondo” Poi, sentendolo che si rilassava contro il suo petto, aggiunse sorridendo “Amo le tue gambe a x, la tua pancetta - che tra parentesi non hai‼-, i tuoi occhi verdi meravigliosi… insomma vederti mi fa bene al cuore” 

Anche Jensen sorrise a sua volta leggermente imbarazzato da quelle parole bellissime.

“Sei così smielato lo sai piccolo?”

In realtà le parole di Jared lo avevano colpito, e dopo la grande cavolata, anzi le grandi cavolate di quel giorno era bellissimo sentirselo dire.

“Quindi… non credo che io sia vecchio?” chiese a bassa voce arrossendo un po’.

Avvinghiato nelle muscolose braccia di Jared e bloccato dalle sue lunghe gambe, appoggiato al suo ampio petto con il caldo respiro percepibile sul collo sentiva la mano accarezzargli il petto poi, la sua dolce voce iniziò a canticchiare “tu sei bellissimo… tu sei bellissimo… sei bellissimo per me…” 

Jensen rise apertamente questa volta.
“Oh mio Dio” 

“Va meglio?” chiese Jared dandogli un bacio sulla guancia quando l’altro annuì.

“E sai… stavo pensando che se proprio vuoi fare ginnastica… sai no…” disse, lo sguardo carico di lussuria e desiderio.

Jensen lo guardò confuso, ma la sua curiosità fu subito compensata quando Jared ammiccò indicando con la testa il letto dietro di loro.

Poco dopo Jared con tocchi, baci, carezze e molto alto dimostrò a Jensen quando lo amasse e desiderasse.

Quanto amasse il suo corpo, ogni più piccola parte, dalla punta di ogni singolo capello fino alla fine dei piedi.
Parsimoniosamente segnò ogni parte del corpo con baci assicurandosi di ripetergli ogni volta quanto lo volesse accanto a lui..

Certo ancora non poteva crederci che Jensen fosse arrivato a questo solo perché si sentiva “inadeguato” o inferiore a lui solo per colpa di qualche stupido commento, ma non importava avrebbe risposto per le rime a quei commenti. E sapeva come fare!

Qualche ora dopo avrebbe postato una bella foto del suo amato addormentato ricordando al mondo e, in particolare ad alcuni fan invidiosi e idioti, che “Non importa quello che dicono gli altri: la provocazione à l’ombra dell’invia perché sanno che non potranno mai averti Amore mio!”; Poi direttamente alla sua anima gemella avrebbe aggiunto un dolcissimo “Non nascondermi i difetti… perché a me piacciono tutti. Ti amo Jensen!”
 
 
 
Grazie tean tvb per sempre!!! Come farei senza di te <3
Elena riprenditi presto <3 ciao ragazze !!!
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