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Autore: Nao Yoshikawa    17/03/2019    5 recensioni
Momenti di ordinaria follia...
#1 - “Sei un idiota! Almeno dividiamolo!”.
“Ma non ci penso proprio”.
#2 - "Voglio un cane".
"Cosa me ne faccio di un cane se ho già te?".
#3 - “Nnoitra, sei un bullo”.
“E tu una rompipalle certificata".
#4 - “Ma seriamente vuoi dormire sul pavimento?!”.
“Sicuramente mi darà più sollievo che continuare a dormire su quel materasso infernale”.
#5 - "Ora non mi verrai a dire che hai paura di un piccolo ago, eh?".
"Chiariamo una cosa, Nel. Io non ho paura di niente".
#6 - “D’accordo, visto che hai deciso così, mangerò gli spaghetti di soia da solo. Se vuoi puoi dividere i croccantini con Aries”.
“Smettila di prendermi in giro!”
#7 - “E tu che vuoi? È me che vuole baciare, di certo non te”.
“Credo che Aries sia geloso”.
#8 - “Dimmi che mi ami”.
“Lo sai già”.
#9 - "Sbaglio o quella era una scenata di gelosia?".
"Non è assolutamente questo, che sciocchezza".
#10 - "Perché non puoi amarmi tanto quanto ti amo io?".
Il capitolo 54 partecipa alla “Parole intraducibili Challenge” indetta sul gruppo facebook “Il Giardino di efp”
Genere: Fluff, Sentimentale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Neliel Tu Oderschvank, Nnoitra Jilga
Note: AU, Lime | Avvertimenti: Tematiche delicate
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- Questa storia fa parte della serie 'Another world'
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26 – You’re fine
 
Il momento della prima ecografia era un momento che avevano atteso e temuto.
Neliel era tesa. Dopo quello che aveva passato, temeva di sentirsi dare una brutta notizia.
«Nnoitra, io ho paura. Non voglio andare. E se c’è qualche problema? La prima volta sono andata avanti, ma adesso, adesso…»
«Dovremo andare per forza, che tu abbia paura o meno», sospirò avvilito.
Tra i due era quello che non poteva mostrare paura. Non solo per orgoglio, ma anche perché Neliel aveva bisogno di tutto il sostegno possibile.
Lei sospirò a sua volta. Non poteva rimandare quel momento per sempre. Aveva paura, ma era anche curiosa di constatare con i suoi occhi se il bambino stesse bene o meno.
«E va bene», annuì. «Andiamo. Subito però.»
Nnoitra evitò accuratamente di parlare, anche quando si ritrovarono nella sala d’attesa di ginecologia. L’unica cosa che aveva fatto era stata stringere la mano di Nel, la quale tremava incontrollata.
Poi la ginecologa, una dolcissima donna dal nome di Retsu Unohana, disse ai due di entrare.
«Allora, come procedono le cose?» domandò subito. «Hai avuto nausee o altri disturbi?»
«Di nausee ne ho anche abbastanza. E una gran fame. E… gli sbalzi d’umore.»
«Colpa degli ormoni, il tuo corpo sta cambiando rapidamente. Prego, stenditi pure, così procediamo con l’ecografia», la incoraggiò con un sorriso.
In quel momento,  sia lei che Nnoitra smisero di pensare. La ragazza si distese e poco dopo la dottoressa Unohana si avvicinò e cosparse il suo ventre di un gel freddo.
Infine iniziò a passare l’ecografo. E i momenti di buio e silenzio furono i più terribili.
«Ah, trovato». annunciò la donna dopo un po’.«Si nascondeva, ma lo abbiamo trovato. Ecco qui il vostro bambino.»
Non aveva l’aspetto di un bambino, convenne Nnoitra, quello nello schermo sembrava più che altro un fagiolo rovesciato.
Neliel aveva gli occhi lucidi.
«È… insomma, sta bene?»
«Da quello che vedo sì. Volete ascoltare il battito?»
«Sì!»esclamò subito la ragazza. «La prego.»
E immediatamente dopo lo udirono. Un battito di un cuore ancora troppo piccolo e  fragile per poter sopravvivere fuori dal grembo in cui era custodito.
Neliel si portò le mani sul viso e a quel punto trattenere le lacrime divenne impossibile.
«Il suo battito. Sta bene, sta davvero bene! Nnoitra , sta bene.»
Era surreale, si ritrovò a pensare lui. Era surreale e difficile metabolizzare quel concetto, quella vita, quel cuore batteva per mezzo loro.
Non seppe perché si sentì così sollevato. O perché sentì calore lì dove si trovava il cuore. Non lo sapeva, ma era piacevole.
Si schiarì la voce.
«Beh… te l’avevo detto io che non c’era motivo di preoccuparsi.»
«Sono così felice e sollevata. Ciao, ciao piccolo, sono così felice di vederti e sapere che stai bene. Nom vediamo proprio l’ora che tu nasca!»
Congiunse le mani come se stesse pregando.
Non farti sopraffare dalle emozioni, si disse Nnoitra. Guardò ancora una volta lo schermo e sentì qualcosa che doveva essere felicità.
 
Nota dell’autrice
Questi capitoli ricchi di fluff scaldano il mio cuore. Ah, la prima ecografia, bellissimo momento, ma per Nel e Nnoitra è anche un momento di preoccupazioni.
Per fortuna è tutto a posto. Non potevo non rendere Unohana una ginecologa, secondo me ha proprio l’indole. E niente, vediamo come va avanti questa gravidanza u_u
   
 
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