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Autore: Khailea    21/03/2019    0 recensioni
ATTENZIONE SE NON HAI VISTO L'EPISODIO 25 DELLA STAGIONE 5 RISCHI VARI SPOILER:
I personaggi sono stati umanizzati, e si toccano tematiche di guerra con alcune scene di violenza.
Questa fiction prende ispirazione dall'episodio 25 della stagione 5, più precisamente il momento in cui viene mostrato un futuro alternativo in cui c'è una guerra tra Sombra e Celestia. Le protagoniste saranno Applejack, Rarity, Rainbow Dash, Pinkie Pie e Fluttershy, che vissute in questo difficile periodo decidono d'unire le loro forze contro il malvagio re.
Tutte le spiegazioni dettagliate verranno date al termine dell'ultimo capitolo, in quanto hanno spoiler anche sulla fiction stessa. In quanto i personaggi hanno vissuto vite completamente diverse potreste trovarli OOC, troverete anche per ciò le spiegazioni
Genere: Guerra | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: AU | Avvertimenti: Contenuti forti
Capitoli:
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Il grigio cielo coperto di nuvole era l’unico silente spettatore delle vicende che stavano accadendo in quella landa desolata. 
Il sole ancora non era sorto, ma già migliaia di persone si trovavano in fila lungo l’orizzonte in quel gigantesco spazio aperto ed arido. I loro volti erano delle maschere di serietà, non un sentimento traspariva da esse e con attenzione osservavano tutto attorno a loro, alla ricerca anche del più piccolo dettaglio.
Finalmente questo arrivò quando dall’altra parte della landa iniziarono ad intravedersi altre figure, altrettante di numero e decisamente minacciose, ma gli elmi sulle loro teste non davano modo di comprendere chi potesse esserci dietro, se uomini o donne, giovani o anziani.
Forse l’unico conforto di tale dettaglio era il fatto che i loro avversari almeno non avrebbero ricordato i volti di coloro a cui avevano ingiustamente tolto la vita, in quanto si trattava sempre di persone inconsce delle loro azioni.
Ancora però nulla si mosse, passò in verità vario tempo prima che le file iniziassero ad avanzare, una ad una fino a quando tutti e da entrambe le parti non partirono alla carica contro i loro nemici.
In men che non si dica poi il tempo parve accelerare, corpi trafitti, cadaveri che si accumulavano, urla strazianti e dolore in ogni dove.
Lo scontro per il quale i soldati di Celestia si erano preparati erano iniziati, eppure non era qui che stava avvenendo l’azione più importante…
Non tutti i soldati di Sombra erano impegnati nello scontro più grande forse mai avvenuto fino a quel momento, un numero minore era impegnato nel pattugliamento delle varie zone da lui conquistate o in procinto d’esserlo, e tra queste c’era in particolare un piccolo villaggio chiamato Our Town, posizionato tra le montagne ad est dell’Impero di Cristallo, eppure in qualche modo era riuscito a sopravvivere senza aver subito ingenti perdite.
Il terreno attorno alla piccola cittadina era completamente arido e quindi inutile per l’agricoltura, con solo alcuni alberi dai tronchi blu ma che non producevano frutti e cumuli di rocce attorno, per questo motivo i cittadini contavano molto sull’attività mercantile, o almeno così avevano fatto fino all’inizio della guerra. Le case erano tutte uguali, costruite con mattoni rosei e dai tetti a punta di legno, sistemate in due perfette file indiane che terminavano ed iniziavano nello stesso punto, l’unica eccezione era data da un’unica casa sistemata in lontananza rispetto alle altre, ma che dava l’idea d’appartenere ad un qualche sindaco visto era tra le due file.
Era proprio in questa landa desolata che Rainbow Dash, Pinkamena, Applejack, Rarity e Fluttershy si trovavano, sistemate però in un punto lontano ad osservare la zona, vestite con le stesse tute che avevano usato al loro primo tentativo d’attacco. Erano nascoste tra le rocce assieme ad un piccolo carro, il cui contenuto era momentaneamente coperto sotto una serie di teli.
Avevano raccolto abbastanza informazioni sul luogo da sapere quali punti fossero veramente sicuri, per raggiungere la cittadina dall’esterno bisognava per forza passare o da dei sentieri lungo le montagne oppure tra dei tunnel scavati in essi, talmente intricati però da sembrare un labirinto, ed era proprio questi da evitare al momento perché erano usati soprattutto dai soldati di Sombra.
Era semplice capire il perché questo fosse interessato a conquistare anche quel luogo, essendo troppo vicino al suo impero avrebbe costituito un pericolo se le truppe di Celestia vi si fossero sistemate, ma come lui non ne aveva ancora preso possesso questo non era stato nemmeno per la principessa, e la causa di tutto era stata una donna unicorno.
Il suo nome era Starlight Glimmer, era alta e magra con dei severi occhi viola chiaro e dei lunghi capelli viola con alcune ciocche azzurre, il suo atteggiamento nei confronti di tutti coloro che avevano provato ad avvicinarla inizialmente era stato cortese e gentile, ma ogni qualvolta che si toccava l’argomento di far allontanare i cittadini dalle proprie case o di far arrivare altri soldati lei si era rifiutata categoricamente, e grazie al suo modo di parlare aveva convinto anche le altre persone ad andar contro a quell’idea. 
Forse non era così difficile però riuscirci, i cittadini infatti erano influenzati in gran modo dalle sue idee, ed erano oltremodo bizzarri. Uomini e donne vestivano con degli abiti completamente identici, camice bianche e pantaloni marroni per gli uomini e vestiti che arrivavano alle caviglie di color grigio per le donne. I primi poi portavano tutti dei corti capelli con una frangetta sulla fronte e le seconde delle trecce che arrivavano perfettamente alle spalle.
Non la smettevano mai di sorridere e tutto ciò che facevano era vivere nella più completa monotonia ed assenza di piaceri. Qualcuno li aveva paragonati ai soldati di Sombra con l’unica differenza che loro era d’accordo nell’esser così, perché quello per loro era l’unico modo per essere felici ed evitare si creassero conflitti. 
In ogni caso, il loro leader sosteneva che Our Town non era toccata da quelle vicende, che la principessa non aveva alcun diritto di trascinarli in quella guerra, che erano perfettamente capaci di difendersi, e su questo punto forse non aveva tutti i torti, anche se in minima parte.
Infatti era capitato che dei soldati di Sombra andassero ad attaccare la città, ma la donna aveva dimostrato un incredibile potere ed aveva ucciso gli invasori con molta facilità, ma gli attacchi riguardavano massimo una decina di soldati, non certo un esercito, ed in quel caso le cose sarebbero andate molto diversamente.
Forse l’unico motivo per il quale il villaggio era ancora integro era perché Sombra intendeva catturare Starlight Glimmer viva e farle il lavaggio del cervello, con uno zombie simile tra le fila sarebbe diventato ancor più pericoloso, quindi doveva fare molta attenzione al tipo d’attacco contro il villaggio ed evitare quindi quella preziosa perdita.
Ma queste erano solo supposizioni. 
I soldati del re passavano lungo i sentieri tra le montagne ad intervalli regolari, e durante quei momenti i cittadini si nascondevano nelle case mentre Starlight Glimmer dalla finestra controllava che nessuno si avvicinasse.
Non poteva avere idea però di chi sarebbe arrivato da un momento all’altro.
Come Applejack e le altre avevano sperato, all’alba, una schiera di uomini del clan dei bisonti fece la sua comparsa in lontananza, ma non era ancora per le donne di uscire allo scoperto. Applejack infondo aveva dato loro tutte le informazioni necessarie per agire da soli, ed infatti non sembravano aver bisogno di nulla visti i loro efficaci metodi di camuffamento in quella zona.
Quando un paio di soldati passarono accanto a loro non li notarono nemmeno, se non quando delle lance trapassarono loro il cranio uccidendoli sull’attenti, la presenza di quegli uomini doveva esser bastata come prova ai bisonti delle parole della bionda.
Come già avevano potuto constatare settimane prima non passò molto tempo prima che altri soldati arrivassero in seguito a quell’attacco, ed in un numero decisamente superiore al normale. Questo rendeva ben chiaro che l’idea che Sombra potesse sapere ciò che accadeva ai soldati era vera.
Iniziò così uno scontro tra i bisonti ed i soldati, durante il quale inizialmente sembrò che i primi avessero la meglio. Erano in un numero decisamente maggiore e con la loro forza potevano spaccare un cranio con grande facilità.
Purtroppo però il loro scontro era molto vicino al villaggio di Starlight Glimmer, che come notò ciò che stava accadendo decise d’intervenire, forse credendo che quel numero di figure si stesse radunando contro di lei oppure per semplice protezione del proprio territorio, ma in ogni caso un gigantesco raggio azzurro passò tra le due fazioni, mutilando il braccio di uno dei bisonti e distruggendo le lance di alcuni dei soldati.
In questo modo per entrambi il pensiero che anche lei e gli abitanti fossero una minaccia fu immediato, ed un piccolo numero di bisonti ancora nascosto iniziò a spostarsi dal villaggio per fermare quella donna prima che uccidesse qualcuno. Allo stesso modo stavano arrivando anche altri soldati in lontananza, che si divisero tra il primo scontro e il villaggio, infondo poteva essere l’occasione perfetta per prendere possesso del luogo.
Con tutti quegli stranieri in avvicinamento anche i cittadini uscirono dalle proprie case, gli unicorni pronti ad usare la magia per difendersi mentre gli umani terrestri usando degli attrezzi comuni, stranamente però non c’erano pegasi, ma non era importante.
Solo quando il campo di battaglia si estese le cinque decisero d’agire, svelando come prima cosa il contenuto nascosto nel carro. Si trattava di copie perfette delle armature dei soldati di Sombra, fabbricate però da Rarity con l’aiuto di Fluttershy.
Indossarle non fu piacevole per nessuna di loro, soprattutto per Rainbow Dash e Pinkamena, ma faceva parte del piano quindi non potevano far altro che vestirsi in fretta evitando di lasciar scoperto anche un solo punto. Avrebbero avuto una doppia protezione con le due armature in caso di attacco, e la tuta era abbastanza leggera e sottile da non intralciarle.
Tenendo nascosto il carro come avevano fatto fino a quel momento scesero la montagna prendendola per il largo, arrivando fino al punto in cui i soldati erano arrivati per far così credere fossero delle loro file. Scelsero d’andare verso la città, procedendo però con un passo abbastanza lento da non dover arrivare e necessariamente agire, ma già potevano vedere che le cose non sarebbero continuate ancora per molto.
I soldati erano in un numero nettamente superiore ed avevano ucciso già un gran numero di cittadini, quelli rimasti erano stati bloccati e legati, mentre Starlight Glimmer era completamente circondata. Con la sua magia aveva ucciso altrettanti uomini, ma non poteva essere comunque in più posti contemporaneamente o vedere ogni cosa, almeno nelle sue attuali condizioni. Non era una combattente e quindi era già estremamente provata, oltretutto non si rese conto che uno dei nemici, appostatosi sopra ad una casa, l’aveva presa di mira con una balestra e scoccando una delle frecce di metallo le trapassò la gamba, facendola così cadere in avanti tra delle urla di dolore.
I nemici approfittarono subito di quel momento e mentre qualcuno la colpì alla testa con il manico di una lancia altri le lanciarono contro delle corde di ferro nero, legandole il collo ed il torace.
Rainbow Dash e Pinkamena riconobbero subito quel materiale, era un’invenzione recente di Sombra forse fatta in parte con i suoi stessi cristalli, ma era in grado d’assorbire la magia ed impedirne l’utilizzo.
Per Starlight Glimmer e per Our Town era la fine, e così fu anche per il clan dei Bisonti che furono costretti alla fuga quando gran parte dei loro uomini perirono durante lo scontro.
I cuori delle cinque erano stretti in una morsa di colpa e responsabilità, ma fin dall’inizio avevano detto tutte di comune accordo che pur di riuscire nell’impresa sarebbero state disposte a tutto, anche a condannare altre persone…
E così fecero, seguendo i movimenti degli altri guardarono mentre quegli innocenti venivano legati e costretti ad alzarsi, per venire così portati nella tana del lupo, l’Impero di Cristallo.
Le donne si nascosero tra quelle fila assicurandosi d’essere vicine, non avevano fatto modifiche alle armature per non esser scoperte e così non avevano modo di distinguersi. Iniziarono una lunga camminata ad un passo moderatamente sostenuto, mentre i prigionieri tentavano inutilmente di liberarsi dalle loro catene create grazie alla magia di alcuni unicorni presenti tra i nemici.
Guardando quelle povere persone tutte loro si chiesero almeno per un secondo quanto fosse giusto, se così facendo non si fossero abbassate ai livelli del re tiranno, come avrebbero potuto vivere con la responsabilità di tali scelte. Ma ormai era troppo tardi.
Quando la marcia si spostò nei tunnel delle caverne fu un miracolo riuscire a non inciampare, l’unica fonte di luce proveniva dagli occhi verdi delle armature, ma anche solo un errore le avrebbe fatte scoprire.
Rainbow Dash e Pinkamena erano le più sicure, abituate a lunghe camminate erano anche più abituate a muoversi in ambienti così bui. Applejack pure in parte non era preoccupata, si trattava solo di camminare infondo, e così pure Rarity che con il suo portamento elegante non poteva certo inciampare.
Ma Fluttershy era la più spaventata, le tremava tutto il corpo ed era sorpresa che l’armatura non producesse alcun suono per questo, sentiva che i suoi piedi erano sempre più pesanti e se fosse inciampata l’avrebbero subito uccisa, e le altre non avrebbero potuto aiutarla forse perché non dovevano farsi scoprire.
Così tanti dubbi per un cuore così fragile, che non poté trattenere le lacrime soprattutto per la colpa per le persone che stavano trasportando. Ma perfino lei fu impeccabile nei movimenti, e quando finalmente dopo ore uscirono dalla montagna si sentì in grado di tirare un sospiro di sollievo.
Purtroppo però il loro cammino non era certo terminato, anzi era solo all’inizio visto che la destinazione da raggiungere era molto lontana, ed era di vitale importanza mantenere il passo e non rallentare.
Il fatto di trovarsi infondo alla fila almeno diede loro modo di star più tranquille, ma trascorse cinque ore la fatica iniziò a sentirsi soprattutto su Rarity e Fluttershy. Costeggiando le gigantesche montagne dalle cime innevate che facevano da protezione naturale per l’impero le donne iniziarono a temere di dover affrontare anche il gigantesco territorio coperto da una perenne bufera di neve, conosciuta grazie ai racconti di quegli esploratori che avevano tentato d’avvicinarsi ma che furono scoraggiati alla vista di tale ostacolo.
Ad un tratto però la fila cambiò direzione, puntando esattamente tra le rocce, rivelando in questo modo un punto ben nascosto in cui si trovava un nero portale creato con la magia, alto giusto quanto un uomo ed oltre il quale si vedeva con chiarezza una città.
Non c’erano dubbi, era l’Impero di Cristallo.
Quindi Sombra per far spostare rapidamente i suoi uomini utilizzava quei portali?
Se fossero stati sempre in quei punti avrebbero potuto avvertire Celestia e così mandare un intero esercito, ma probabilmente non era così semplice, oltretutto di controlli ve n’erano stati molti ed era impossibile non lo avessero notato.
Ciò tolse la speranza fosse permanente nella zona, ma non importava, perché almeno fungeva da scorciatoia per il loro cammino.
Attraversandolo non provarono la minima sensazione, anche se i civili spaventati iniziarono ad urlare in cerca d’aiuto, tirando con tutte le loro forze, ma ancora una volta fu inutile.
Lo scenario di fronte al quale si trovarono era tutto tranne che piacevole…
Ancora non si trovavano all’interno dell’impero ma solo in sua prossimità, finirono quindi all’interno di un indicibile gelo che le colpì perfino nel profondo dell’animo, e nella dura neve i loro passi erano ancora più pesanti.
La prima cosa che si poteva notare anche in lontananza però era l’immenso castello del re, ricoperto da neri cristalli che ne alteravano la forma in vari punti rendendolo oltremodo minaccioso, assieme ad alcune torce accese lungo le pareti ed in particolare su un grande balcone dorato.
L’intera città era avvolta in quella che sembrava una nebbia rossa, che rendeva qualsiasi colore scolorito. Gli edifici come il castello erano avvolti nel cristallo, ma era impossibile entrarvi, questo forse però non era un problema perché non c’era nessuno lungo le strade dal pavimento opaco, una volta forse d’un azzurro chiaro.
Il gigantesco cielo sopra di loro era avvolto a sua volta in una nube nerastra che continuava a muoversi in cerchio, avendo il centro poi sulla punta del castello come se tutto partisse da lì.
Tutte e cinque poterono percepire una fortissima sensazione di tensione, che fece battere i loro cuori a gran velocità, perfino le due donne addestrate ad essere dei perfetti soldati non ne erano immuni.
Mentre procedevano assieme al resto dei soldati quell’emozione aumentava sempre di più, schiacciandole inesorabilmente in una morsa simile al puro terrore, non importava quanto avessero immaginato quel momento, trovarsi nella tana della bestia era qualcosa di…terribile.
Il castello si stava facendo sempre più vicino mentre il completo silenzio regnava tra quelle fila, e quando furono ormai in prossimità del grande portone principale poterono vedere alcune guardie davanti all’entrata, che aprirono il passaggio in modo da farli entrare assieme ai prigionieri, che gridavano pietà colti dalla paura. Solamente Starlight Glimmer taceva, forse più ferita nell’orgoglio che nel corpo.
L’interno del castello non era certo più rassicurante dell’esterno, i pavimenti erano color del sangue e decorati con fini motivi neri, simili però ai secchi rami degli alberi pronti ad afferrarti in qualsiasi momento. Erano talmente lucidi da potervici specchiare e le ragazze quasi temettero di vedere i propri occhi oltre il verde dei caschi e di venir così riconosciute, ma non ci fu altro a distinguerle che il vuoto rumore dei passi che riecheggiava in ogni dove.
I muri al contrario delle pareti esterne erano perfettamente lisce e color viola scuro, non c’erano affreschi o simili a decorarli ma solamente dei tetri candelabri d’oro con quattro candele ciascuno, tutte quante oltretutto erano accese e conferivano alla stanza una cupa atmosfera nella penombra.
A circa quattro metri dalle pareti c’erano due fila di massicce colonne, alla base delle quali si trovava per ciascuna un soldato ben armato e che reggevano il soffitto a cupola.
Sul lato sinistro e su quello destro erano presenti due corridoi, completamente identici e che portavano probabilmente ad altre aree del castello, mentre esattamente davanti a loro era presente una gigantesca arcata dalle porte aperte e che dava sulla stanza del trono, e fu proprio li che si spostarono.
La stanza non differiva di molto dalla precedente, se non fosse per una gigantesca scalinata al termine della quale era presente un trono completamente nero composto da dei cristalli appuntiti, e proprio su questo si trovava l’essere che aveva dato vita a tutti i loro incubi…il malvagio re Sombra.
Immobile come una statua scrutava i soldati ed i prigionieri in modo glaciale, i suoi occhi rossi come il sangue erano indifferenti a tale spettacolo da cui non poteva trarne altro che beneficio. La sua corporatura era imponente e lo rendeva minaccioso perfino da seduto, per non parlare del corno rosso dalla punta talmente affilata da poter sicuramente lacerare la carne. I suoi nei capelli ondeggiavano come se fossero fatti della materia del cosmo stesso, solamente Celestia aveva questo stesso dettaglio e si poteva supporre potesse dipendere dal potere all’interno del suo corpo. Questo significava erano allo stesso livello?
Non fu semplice metabolizzare le emozioni che le cinque provarono.
Rainbow Dash fu scossa da un brivido di rabbia lungo tutto il corpo, il suo respiro divenne pesante ed il suo viso mutò in una maschera di pura rabbia ed odio. Sentiva ogni fibra del suo corpo urlare per raggiungerlo e ucciderlo, distruggendo tutto ciò che aveva creato proprio come lui aveva distrutto il suo sogno.
Pinkamena perse per la prima volta la calma dopo anni interi, mostrò involontariamente i denti come un animale rabbioso ed il suo sguardo incattivito e bruciante avrebbe potuto lanciar fiamme d’odio tanto era pieno di rancore. Le tornò alla mente l’immagine delle sue sorelle e delle sofferenze patite, dei pianti di Maud e di tutto il suo dolore. Fu solo per miracolo che non si mosse nonostante il suo cuore urlasse.
Applejack strinse le labbra con disgusto a quello scenario. Un uomo così vile e meschino che sedeva su un trono osservando con superiorità ogni cosa. Non meritava niente di quell’immensa fortuna e del potere che possedeva, eppure aveva tutto. Era la prima volta che lo vedeva dal vivo e non da dei manifesti, ma gli avrebbe sputato in faccia se ne avesse avuto l’occasione.
Rarity sentì crescere nel suo petto delle fiamme di rabbia e di ribrezzo, dalla punta dei suoi piedi all’apice del suo corno trovò ogni dettaglio della figura orribile, qualcosa che non sarebbe mai dovuto esistere. Se fosse stato circondato dalle più belle gemme dell’universo probabilmente le avrebbe corrotte con la sua sola presenza.
Fluttershy provò invece la stessa sensazione provata molti anni prima. 
La più pura delle paure. 
Quei suoi dannati occhi, il ghigno malvagio da cui si intravedevano le zanne affilate, l’aura malvagia e mortale attorno a sé, ogni cosa la faceva tremare ed a stento riuscì a trattenere le lacrime. Ogni altra sensazione non poteva che esser schiacciata da tutto ciò, ed avrebbe tanto, tanto voluto riuscire a provare anche solo una briciola d’odio per potervisi aggrappare e scacciarla, ma niente.
In qualche modo oltretutto sentiva il suo sguardo puntato su di sé, proprio come la prima volta che l’aveva visto…
Dopo un periodo che sembrò interminabile l’uomo si alzò dal suo trono, mentre i soldati avevano disposto in fila indiana tutti i prigionieri, paralizzati anche loro dalla paura. In quel momento Sombra sorrise con scherno contro il loro leader, che invece lanciò sprazzi d’odio dagli occhi, ma non parlò.
Probabilmente sapeva bene cosa sarebbe accaduto da lì a poco, e che non poteva in alcun modo opporvisi.
Mantenne quindi quell’aria da donna fiera, indipendente e potente, anche quando gli occhi di Sombra si tinsero di verde ed emanarono un fumo viola, segno che stava svegliando i propri poteri, e quando un raggio dello stesso colore la colpì.
Bastò solo un secondo per cambiare radicalmente l’espressione della donna, i suoi occhi divennero completamente verdi con le pupille rosse, ma totalmente privi di una qualsiasi volontà, ed infatti il suo viso divenne completamente neutrale, come un bambolotto in attesa di ordini. Lo stesso destino toccò anche ai suoi concittadini mentre ciascuno di loro urlava in preda al terrore, fino a quando qualsiasi suono si spense ripiombando così la stanza nel silenzio.
-Portateli via.-
La voce dell’uomo era roca e minacciosa, talmente profonda da sembrare provenire dalle viscere della terra, ma al contrario di quanto le cinque s’aspettassero non vennero presi i civili appena trasformati, ma tutte le persone presenti si rivoltarono proprio contro di loro saltando addosso a ciascuna bloccandole.
-Gha!-
Rainbow Dash naturalmente tentò di liberarsi da quella presa, muovendosi con tutta la forza che aveva in corpo ma il numero delle persone che la bloccavano era troppo anche per lei, e lo stesso fu purtroppo per Pinkamena.
Applejack venne invece colpita alla schiena e costretta a cadere in avanti, venendo in seguito bloccata. Rarity venne fatta invece ribaltare tramite una presa particolare che la fece letteralmente roteare prima di farla cadere a terra. 
Per quanto riguardava Fluttershy invece bastò semplicemente un uomo per riuscirci.
Mentre il malvagio re rideva divertito dalla scena a tutte venne tolto il casco liberando così i loro volti e permettendo all’uomo di vedere quanta rabbia provavano, ad eccezione di Fluttershy naturalmente che tremava con gli occhi spalancati dal terrore.
-Credevate veramente di potermi ingannare? Sciocche. Ho ucciso centinaia di voi soldati, e voi seguirete la stessa sorte.-
-Figlio di puttana!-
L’urlo di Rainbow Dash ebbe un eco tale da raggiungere ogni angolo della sala, ma non ottenne alcuna reazione, e Sombra si limitò ad estrarre un piccolo foglio dalla tasca dell’armatura.
Lo stesso che Fluttershy aveva fatto cadere a terra il giorno in cui avevano fatto le foto alle armature. 
-Su questo biglietto è scritta la data e l’ora attuale, con il chiaro messaggio di un attacco in massa da parte. Il tutto scritto in codice. Ad una prima occhiata poteva sembrare un semplice messaggio da portare a degli alleati, ma basta un poco di logica per rendersi conto di ciò che sta dietro a questo. Sei mesi fa voi stesse avete tentato di prender possesso di un carro e delle mie armature per raggiungermi, e questo è il vostro secondo tentativo. Contavate probabilmente sul fatto che sarei stato troppo impegnato a controllare ciò che accadeva nella guerra principale per accorgermi di voi, ma voi e la vostra principessa vi sbagliavate.-
Con un malefico sorriso l’uomo si inginocchiò di fronte a Fluttershy, costretta a terra come le altre, e le prese il viso con l’indice ed il pollice stringendo con forza fino a farla piangere.
-La recita è stata ottima, indubbiamente. Usare il vostro elemento più debole ed insignificante per farmi abboccare…-
-Non toccarla! Un essere immondo come te non può permettersi di farlo!-
Questa volta fu Rarity ad urlare, ma con la stessa intensità e grinta di Rainbow Dash, avevano tutte sviluppato un affetto reciproco, e non era facile accettare che venissero ferite senza poter far nulla. 
Bastò uno sguardo per capire anche le altre pensavano lo stesso, e l’uomo sbuffando ancora quasi divertito s’alzò.
-Nelle segrete. Deciderò presto cosa farne di voi…-

   
 
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