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Autore: Reginafenice    21/03/2019    3 recensioni
Il termine che dà il nome a questa storia indica ciò che serve come sostegno per una nuova impresa, una sorta di conforto o spinta morale utile a non lasciarsi scoraggiare dalle impervietà di un cammino appena intrapreso. Si tratta infatti di una fanfiction che vede come protagonisti i personaggi di Poldark, con i loro complessi viaggi interiori verso la scoperta della vera felicità, ma inseriti in un contesto moderno. Lo sfondo delle vicende rimane tuttavia la splendida Cornovaglia, dove vecchi e nuovi amori si ritroveranno e si scopriranno indispensabili per capirsi meglio, anche a costo di grandi sacrifici e scelte dolorose.
Genere: Drammatico, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Demelza Carne, Ross Poldark
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Era stata sufficiente una conversazione, tenutasi più di un anno prima del ritorno di Caroline in Cornovaglia, per far sì che la storia d’amore tra il giovane medico dagli alti ideali e la mondana ereditiera conoscesse la parola fine. Il cardine su cui ruotavano le divergenze tra i due era costituito da un impasse irrisolvibile, che prendeva il nome di futuro. Sì, perché Dwight e Caroline desideravano qualcosa di così diverso l’uno dall’altra da preferire sacrificare l’amore piuttosto che il proprio egoismo e chiudere gli occhi, illudersi di poterne fare a meno ignorando che l’origine di quel dolore, che nonostante tutto persisteva nella desolazione di un cuore monco della sua parte complementare, risiedeva esclusivamente nell’orgoglio.

Mentre si trovava nel suo ufficio, Caroline non poté fare a meno di ripercorrere con la mente il ricordo di quel giorno orribile in cui la risolutezza di Dwight le era apparsa tanto odiosa quanto l’arroganza con cui suo zio le aveva imposto di sacrificare una parte di sé in cambio del suo appoggio economico. Entrambi l’avevano ricattata, chiedendole di rinunciare a qualcosa: il vecchio Ray ad un amore che era sicuro costituisse una zavorra alla sua ascesa sociale e professionale, mentre Dwight le aveva fatto capire chiaramente che se avesse deciso di seguire le orme di suo zio la distanza che ci sarebbe stata tra di loro avrebbe inevitabilmente significato un allontanamento affettivo senza rimedio. Ma qual era delle due la richiesta più impossibile da accontentare? La risposta arrivò più inequivocabile che mai quando le sembrò che Dwight avesse scelto per tutti e due, negandole di fatto qualsiasi tipo di compromesso, una via di fuga accettabile per evitare di troncare il rapporto con l’unico parente rimastole ancora in vita.

“Ti prego, fa che non sia quello che immagino…” Caroline rimase immobile di fronte alla cloche argentata che un cameriere le aveva posto sotto il naso, indagando con gli occhi l’espressione di Dwight, seduto all’altro capo di un tavolo romanticamente apparecchiato soltanto per loro due. La sorpresa di Caroline fu dovuta al fatto che la cena fosse finta già da un po’ e che, prima dell’arrivo di quello scrigno misterioso, non aveva intuito minimamente il risvolto che avrebbe preso la serata.

“La tua perspicacia non ti permette di vivere al meglio il piacere della sorpresa, Caroline. Non che mi aspetti un miracolo, ma spero che questa volta l’emozione tradisca la tua corazza di cinismo e celi la verità che vi si nasconde dietro.”

Caroline deglutì con grande fatica, ponendo una mano tremante sulla sommità del coperchio che nascondeva il vassoio. Quell’esitazione era del tutto estranea al suo modo di fare, ma la paura le impedì di governare i suoi nervi come aveva sempre fatto scoprendo la sua parte più vulnerabile.

Dwight appoggiò la sua mano sicura su quella di Caroline, rassicurandola teneramente, “Avevo ragione, allora! Vuoi che ti aiuti?”

Ma fu un attimo che Caroline si rimpossessò del suo portamento altero e scosse la testa in segno di diniego. Per parte sua, Dwight fece il possibile per trasmetterle tutto il suo sostegno morale, andandole dietro e accarezzandole gentilmente le spalle nude. Così Caroline si sentì braccata e quasi senza fiato, mentre si preparava a contemplare l’oggetto riposto sul vassoio.

La sua attenzione fu catturata immediatamente da una ricevuta di pagamento che giaceva inerme sotto una scatolina di velluto blu, “Ammetto di essere alquanto perplessa, dottor Enys. Mi spieghi cosa significa?”

Si voltò verso di lui, incontrando i suo profondi occhi azzurri che, alla fioca luce della candela posta al centro del tavolo, apparivano ricolmi di un’emozione incontenibile.

“Significa che ho comprato una casa, anzi la nostra casa, a Truro. Ma se ti va puoi considerare questo pezzo di carta l’inizio della nostra vita insieme.”

“Non capisco…”

Dwight prese tra le mani la scatolina e gliela offrì mettendosi in ginocchio, “Forse ti sembrerà tutto più chiaro dopo aver aperto questa.”

“Non ho bisogno di questa sceneggiata per capire, Dwight. Ti avevo chiesto del tempo per risolvere la questione e tu te ne vieni con una proposta del genere? Anzi, non con una proposta ma con un’imposizione vera e propria!” Sfilò dalle sue mani il cofanetto e lo tenne chiuso sul suo grembo, ancora troppo terrorizzata dall’idea di vederne il contenuto.

Dwight sospirò esasperato, ritornando al suo posto con l’intenzione di aiutarla a mettere in ordine la confusione dei suoi pensieri , “Sapevo che avresti reagito in questo modo, eppure mi sono illuso che mi amassi almeno la metà di quanto io amo te. Una persona davvero innamorata non ci avrebbe messo tanto tempo a decidere…”

“Vuoi dirmi che ho sempre sbagliato a pensare che la pazienza fosse una delle tue migliori virtù?”

“Non sono un uomo perfetto.”

Lei lo guardò intensamente, cercando di appellarsi alla bontà che nonostante tutto percepiva nei suoi occhi, “Mi stai chiedendo di rinunciare alla possibilità di avere una mia carriera e di spezzare per sempre il legame con mio zio, mentre tu saresti libero di continuare a svolgere qui la tua professione, senza sacrificare nulla? Ti sembra un accordo equo questo?”

“Io non posso seguirti, Caroline. I miei pazienti hanno bisogno di me qui e non posso tradire la loro fiducia andando in giro per il mondo venendoti dietro, lo capisci?”

Caroline sgranò gli occhi incredula, “Non ho mai sentito parlare nessuno in termini più egoistici di questi!”

Dwight sorrise con sarcasmo, “Nemmeno tuo zio? Mi sorprende molto, visto che è evidente che hai ereditato da lui il tuo incommensurato amore per te stessa!”

“E quale sarebbe il progetto che avevi in mente per me? Mi auguro solo che non prevedeva dei marmocchi a cui fare la balia ventiquattro ore su ventiquattro.”

Quella confessione ferì Dwight nel profondo, tanto da lasciarlo senza parole. Abbassò lo sguardo per controllare meglio il fiume di emotività che minacciava di straripare dalla sua anima, ma non riuscì a rinvigorire il tono spezzato della sua voce mentre tentava di rispondere a Caroline.

“Credevo che entrambi avremmo voluto avere dei figli un giorno…”

“Non sono fatta per fare la madre. Non so nemmeno cosa significhi quella parola, essendo stata cresciuta da un uomo sin da piccolissima. A me basti tu…”

Caroline pronunciò quell’ ultima frase con una fatica incredibile, giocherellando nervosamente con il gambo del calice di vetro che aveva davanti. Dopo una lunga pausa, in cui nessuno dei due osò proferire parola, il giovane medico si alzò da tavola e le si avvicinò, consapevole che non sarebbe mai riuscito a farle cambiare idea.

“Mi dispiace, ma per me non vale lo stesso. Spero che tu possa imparare a fare a meno di me, sempre che poco tempo fa tu sia stata sincera.” Le diede un bacio sulla guancia e poi si voltò, dandole le spalle.

“Addio, Dwight. Spero di poterti dimostrare un giorno quanto io avessi ragione, di dimostrati quanto sarebbe stato stupido tarparmi le ali come avresti voluto!”

Dwight percepì solo distrattamente ciò che Caroline gli aveva detto, ma nella fretta con cui era partito aveva dimenticato di riprendersi l’anello, cosa a cui pensò soltanto una volta rientrato nell’appartamento che aveva in affitto. A Caroline quell’anello sarebbe servito come monito della sua sconfitta, ricordo doloroso dell’errore che l’aveva spinta verso una vita fredda e meccanica in cui di certo non le sarebbe mancato nulla di materiale, eccetto la  dimostrazione di cosa l’amore di Dwight sarebbe stato capace di offrirle, facendola ricredere completamente sulla sua stessa visione della vita e del futuro.

   
 
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