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Autore: AstridDBG    23/03/2019    0 recensioni
Padre Jooheon ha un disperato bisogno di qualcuno che lo aiuti all'orfanotrofio. Finalmente arriva Suor Sanga, l'unica donna tra tanti bambini e ragazzi, ognuno a suo modo speciale.
Genere: Mistero, Thriller | Stato: in corso
Tipo di coppia: Crack Pairing
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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La piscina si trovava non molto lontano dalla scuola, perciò ci misero davvero poco a raggiungerla. Ci andarono assieme ad alcuni dei bambini, che andavano alla stessa scuola in cui Minhyuk faceva l’animatore. Si tenevano tutti per mano, e formavano un serpente sul marciapiede, con Kihyun e Minhyuk in testa, e Sanga in coda, siccome non avrebbe saputo condurli alla loro meta. Si diressero verso l’ingresso dei visitatori, e si sistemarono sulle gradinate, dove due figure li stavano aspettando. Il più alto sembrava essersi appena svegliato, mentre l’altro era visibilmente stanco.
«Non mi sono ancora seduto da stamattina. Dovevamo preparare dieci persone per un matrimonio. Dieci persone, vi rendete conto?» disse impetuosamente Hoseok, raccontando la sua giornata al salone.
«Interessantissimo, ma i bambini?» interruppe Kihyun.
Senza smettere di dire quanto fossero belle le damigelle e la sposa e le madri degli sposi e chiunque altro, il ragazzo indicò qualche posto più in basso sui gradini dove alcuni dei loro fratelli stavano giocando con le trottole.
«Alla fine, quando la sposa si è specchiata, aveva gli occhi lucidi, e io sono scoppiato a piangere. Era bellissima, avrei voluto essere lei!» concluse il parrucchiere, con gli occhi pieni di emozione al solo ricordo.
«Eccovi, ci siete tutti!» La voce del don si fece sentire sopra il vociare dei presenti, che salutò tutti, uno per uno, chiedendo anche qualcosa di specifico, dimostrando di tenere davvero a tutti loro. Per la maggior parte erano genitori e parenti vicini dei bambini e dei ragazzi che partecipavano alle gare, e molto spesso anche compagni di scuola degli orfani. Jooheon aveva uno zaino, dal quale iniziò a tirare fuori nastro e cartelloni, e assieme a Sanga e agli altri, crearono una curva da fare invidia a qualsiasi squadra di calcio. Alcuni striscioni vennero appesi alla ringhiera della tribuna e altri avrebbero dovuto essere messi contro la parete dietro all’ultima fila di sedili.
«Hyungwon, svegliati e aiutaci, sfrutta le tue zampe chilometriche» disse Minhyuk, ma vide che l’altro non dava segni di vita.
«Guarda che lo appendiamo su di te!»
Aiutato dal parrucchiere, che era troppo stanco per accorgersi dell’amico seduto dietro allo striscione, legò un’estremità a un gancio. Di Hyungwon spuntavano solo le gambe.
Iniziarono le gare, partendo dai bambini più giovani, piccoli girini che sgambettavano per raggiungere l’altro lato della vasca. All’incirca dopo un’ora arrivò il turno della categoria di Hyunwoo. Man mano che i ragazzi si facevano più grandi, il loro numero calava, così che le sue gare si svolsero in breve tempo. Jooheon, Sanga e i ragazzi tifarono animatissimamente, facendo la ola, urlando slogan. Dalla pedana, il nuotatore li guardava con orgoglio, sistemandosi gli occhialini in modo nervoso prima di ogni partenza. In ogni gara si piazzò sul podio, permettendogli di partecipare alle successive manifestazioni regionali che si sarebbero tenute nel giro di qualche mese. Infine, c’erano solo le prove dei ragazzi più grandi di Hyunwoo, che nel frattempo si era lavato e aveva raggiunto gli altri sulla tribuna, per assistere alle gare rimanenti. Una volta finito, un uomo si avvicinò al ragazzo e gli diede una busta.
«Era uno scout?!» chiese il don, con la voce che si faceva sempre più acuta. All’assenso di Hyunwoo, iniziò a intonare un coro a cui subito si unirono tutti gli altri, saltando attorno al loro asso del nuoto. «Stasera pizza per tutti!» Si avviarono verso casa, lasciando le decorazioni dov’erano, dato che Hyunwoo si era proposto di andare a sistemare tutto la mattina dopo, siccome la piscina avrebbe chiuso dopo poco quella sera. Ogni bambino voleva una pizza diversa, chi con il salame, chi con doppio formaggio, chi con prosciutto e ananas. Hoseok si lamentò che voleva mangiare ramyeon, ma tutti lo ignorarono, essendo abituati alla fissazione del più grande.
«Mangerò i ramyeon e metà della pizza che sceglie Hyungwon!»
Solo allora si accorsero di aver lasciato molto di più degli striscioni in piscina.
«Ops» sussurrò Minhyuk.
«Come abbiamo potuto dimenticare Hyungwon! Ho smarrito una delle mie pecorelle, questo peccato non potrà più essere espiato, in nessun modo. Sono un prete finito.» Jooheon stava perdendo la ragione, ma la suora gli diede una speranza.
«Su, non si preoccupi, fratello. Lei pensi ai piccoli, che Minhyuk, Hoseok e io andiamo a recuperare la pecorella. Io la pizza la voglio col salame piccante, vada!» disse lei.
«Sanga, lei è una benedizione! Non potrò mai ricompensarla abbastanza» disse il don, prendendola per le spalle e abbassando lo sguardo per fissarla negli occhi, riconoscente.
«Non deve nemmeno dirlo, è compito mio. Porti gli altri in orfanotrofio che per alcuni inizia a farsi tardi.»
Sanga e i suoi prescelti tornarono indietro, ma purtroppo i cancelli erano chiusi. Hoseok chiamò il custode chiedendogli di venire ad aprire perché avevano dimenticato qualcuno dentro, e riferì che le chiavi erano in arrivo. I due ragazzi non si aspettavano certo che la suora scavalcasse, ma il tempo di un battito di ciglia e Sanga si trovava già dall’altra parte della ringhiera, solo leggermente infastidita dalla tunica. I giovani si guardarono allibiti ma fecero altrettanto.
«Sanga, lei è proprio una figa» disse Minhyuk senza pensare.
«Ragazzo, modera il linguaggio» ribatté lei.
«Sissignora! Mi scusi, signora!»
Come il cancello, anche le varie porte d’ingresso per la piscina erano chiuse.
«Ragazzi, dividiamoci e cerchiamo altre porte.»
La suora andò verso sinistra, mentre i ragazzi a destra.
«Comunque, hai visto che forza? Non so se Joohoney sarebbe in grado di violare la proprietà privata così senza pensarci. Se Sanga fosse stata un uomo le avrei lanciato i miei slip.»
«Sono certo che se anche lo fosse non vorrebbe le tue mutande puzzolenti, pervertito di un Minhyuk!»
«Scherzi? Che senso ha lanciare mutande non indossate? Non sai niente di niente, te. La cosa più trasgressiva che hai fatto è stata farti la riga dei capelli dall’altro lato rispetto al solito.»
«Come osi parlarmi così, puttanella? Non sono tutti come te pronti ad aprire le gambe per due banconote.»
«Forse se le aprissi tu, le gambe, non saresti così represso e acido. Fottiti, anzi no.»
«Ragazzi, qui è aperto!» gridò la suora, interrompendo il battibecco che non sapeva stesse avvenendo tra i due ragazzi, che corsero da lei.
«Che fortuna che il custode sia stato sbadato proprio oggi» commentò Hoseok.
Sanga annuì, ed entrò facendo luce con il flash del cellulare. Facilmente trovarono la strada per raggiungere la tribuna, e trovarono Hyungwon dove lo avevano lasciato, ovvero dietro allo striscione, con solo le gambe visibili. Minhyuk alzò un lembo e lo fece passare dietro al fratello, poi lo scosse per farlo svegliare. Questo aprì gli occhi che rimasero inespressivi come se non riconoscesse chi aveva davanti. Dopo qualche attimo parve riprendersi e chiese: «Tocca a Hyunwoo ora?» Gli altri si misero a ridere di gusto, Sanga era piegata in due e aveva quasi le lacrime agli occhi. Sollevati di aver ritrovato il ragazzo, gli raccontarono delle gare e di come lo avevano dimenticato, mentre tornavano all’esterno ad aspettare il custode, a cui poi dissero della porta rimasta aperta. Questo li guardò sospettoso e li salutò annunciando di dover fare un giro a controllare di nuovo le porte, bofonchiando un “Erano mesi che non veniva usata quella porta, sono sicuro, era chiusa”. Poi tornarono a casa, finalmente, dove trovarono pizza e ramyeon ad aspettarli, oltre a un preoccupato prete che appena li vide, li abbracciò, come se fossero appena tornati da un lungo viaggio nella foresta amazzonica.
«Sanga, grazie per averli riportati sani e salvi!»
«La suora è una f… orza!» cominciò Minhyuk, che racconto agli altri la loro avventura, esagerando per la gioia dei più piccoli, trasformando una semplice recinzione scavalcata nella scalata di una montagna, con successivi scontri con animali improbabili. Ogni tanto Hoseok interrompeva, e anche gli altri si intromettevano nel racconto, finendo col parlare di cose completamente diverse, mentre pian piano Jooheon portava a letto i bambini. Sanga si era proposta di dare una mano ma lui si era rifiutato categoricamente, dicendo che per quella sera aveva fatto anche più del dovuto.
«Don, posso tirare fuori il rum per brindare alla nostra prima giornata con Sanga? E anche ai risultati di Hyunwoo!» urlò Kihyun.
«Smettila, siete ancora tutti minorenni. Solo io e Sanga possiamo.» rispose quello, facendo sbucare la testa dalla porta che dava verso le camere.
Kihyun sollevò le spalle, come per dire “Ci ho provato”, poi si alzò e se ne andò per i fatti suoi, seguito anche dagli altri. Minhyuk e Hyungwon dissero che dovevano uscire per qualche ora, ognuno a incontrare i propri amici. In cucina rimasero solo Sanga e Jooheon, che propose di spostarsi in sala a guardare della tv e scambiarsi due parole.
«Sono così felice che sia qui. Sa, all’inizio, quando mi avevano detto che mi avrebbero mandato una suora, ero preoccupato che i ragazzi più grandi non l’avrebbero accettata. Non hanno mai avuto una figura femminile, qui. Ma da quello che ho visto oggi, l’hanno presa bene.»
«Oh, ha fatto un buon lavoro nel crescerli. Anche se a volte parlano male, è comprensibile, sono ragazzi. Però si sono comportati bene e mi hanno aiutato ogni volta. Sono certa che andrà tutto bene.»
Jooheon sospirò, sapendo benissimo di chi stava parlando.
«Minhyuk è sempre stato esuberante, ma è un caro ragazzo.»
Sanga lo rincuorò dicendo che lo aveva intuito, soprattutto dopo averlo visto con i bambini a scuola. Poi parlarono di ciò che avrebbe dovuto fare dal giorno successivo, ma che sarebbe stata affiancata sempre da uno dei ragazzi, intanto che si abituava ai ritmi della vita all’orfanotrofio. Fecero un po’ di zapping per poi fermarsi su un canale in cui davano una commedia romantica. Stanca, Sanga si appisolò dopo qualche decina di minuti, e Jooheon sorrise quando se ne accorse.
   
 
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