Anime & Manga > Saint Seiya
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Autore: Francine    25/06/2003    7 recensioni
Poseidone è stato soggiogato e la vita sembra essere tornata alla normalità, a Villa Kido.
Sembra.
Genere: Avventura | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Un po' tutti
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Un, deux, trois'
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    Hyoga aprì la finestra e guardò fuori la darsena deserta che avvampava nel cielo del tramonto. I gabbiani volavano qua e là in cerca di cibo, mentre i grilli e le cicale cantavano senza sosta in quel caldo tramonto estivo. In lontananza una barca che rientrava in porto, la vela anch'essa resa rossa dal sole. C'era un senso di attesa nell'aria, come se la sera imminente avesse dovuto portare un degno coronamento ad una giornata di relax passata nel divertimento più spensierato.

" Beati voi..." pensò il ragazzo appoggiato al davanzale della finestra.

Tre mesi prima si era seduto nello stesso punto a guardare il porticciolo dalla finestra della casa del suo amico Seiya: allora era appena arrivato aprile, l'aria era più mite ma non abbastanza da poter uscire in barca o sdraiarsi a prendere il sole. Tuttavia, quel giorno, assieme a Seiya, Shun ed Ikki, era andato a fare una passeggiata sulla spiaggia; fra una chiacchiera e l'altra si erano spinti fino alla scogliera e avevano deciso, malgrado l'aria fosse ancora un po' troppo frizzante, di mettersi a sedere sugli scogli per guardare il mare. Fu allora che videro una persona che nuotava al largo, sebbene l'acqua fosse ancora troppo fredda.

-Magari è qualcuno che sta facendo immersioni, non ci vedo nulla di strano…- disse Ikki scrutando il cielo.

-Ma non dovrebbero essere in due?- esitò Hyoga.

-Ed infatti, se guardate bene, vedrete che sono in due nell'acqua. Io proporrei di preoccuparci di rientrare in tempo- proseguì Ikki- fra poco inizierà a piovere-

-Il solito menagramo!- protestò Seiya- Ma se in cielo non c'è neanche una nuvola!-

-Libero di non credermi, ma io preferisco avviarmi, non ho alcuna intenzione di bagnarmi…ciao ciao!- e così dicendo si era alzato e aveva iniziato ad avvicinarsi a casa.

-No, aspetta, veniamo con te- gli gridò dietro Shun, che si era alzato quando il fratello si era volto verso la spiaggia- non avere tutta questa fretta!-

-Hei Shun!- protestò Seiya alzandosi per trattenere l'amico, ma dato che non vi riuscì preferì tornare a sedere accanto a Hyoga che era rimasto tranquillo per tutto il tempo

-Bah, io non capirò mai che cosa passi per la testa di Ikki.… a volte è come se non avesse poi tanta voglia di stare con noi-

-Secondo me ha ragione lui a dire che tra poco pioverà. Ho anch'io questa impressione, forse faremmo meglio a tornare a casa- suggerì Hyoga, guardando fisso davanti a se il sole gettarsi nel mare.

Fecero appena in tempo a raggiungere il primo centro abitato che i primi goccioloni di pioggia li sorpresero.

-Ascolta, che ne diresti di fermarci da qualche parte aspettando che smetta di piovere?- propose Seiya all'amico.

-Per me va bene, a patto che paghi tu.- rispose Hyoga- in fondo se ce ne fossimo andati quando aveva suggerito Ikki, adesso saremmo all'asciutto!-

Bofonchiando qualcosa di incomprensibile Seiya entrò in una caffetteria poco più avanti, seguito a ruota da Hyoga: all'interno una luce soffusa creava un'atmosfera intima e familiare. Una cameriera vestita di azzurro li fece accomodare ad un tavolo vicino ad una delle grandi finestre del locale.

-I signori vogliono già ordinare qualcosa?- chiese una voce proveniente da dietro le spalle di Hyoga: il ragazzo si voltò e vide una ragazza dai lunghi capelli castani vestita con una divisa simile a quella dell'altra cameriera, solo che questa era di un color giallo tenue.

-Potrebbe portarci il menu, signorina?- chiese Seiya, mentre Hyoga aveva timore di sapere dove fossero entrati così di fretta.

-Oui, monsieur.- rispose la ragazza con un guizzo negli occhi verdi,girò su se stessa e sparì dietro un sipario.

-Temo che siamo entrati in un locale un po' troppo caro per le nostre…cioè le tue tasche- disse Hyoga all'amico, che si era improvvisamente ammutolito alla risposta in francese della cameriera.

-Ma-magari è solo un vezzo di questo locale, ah, ah…- disse Seiya cercando di tranquillizzare se stesso, gettando un occhiata furtiva in giro per capire il livello economico degli altri avventori.

Fu allora che si accorsero di essere gli unici clienti nel locale. La cosa risultò molto strana: erano solo le cinque di pomeriggio, e l'acquazzone era stato troppo improvviso perché la gente avesse deciso di non uscire per tutto il giorno. Forse avevano aperto da pochi minuti, sembrava proprio l'unica spiegazione plausibile.

La cameriera vestita di giallo tornò senza che i due se ne accorgessero, depose due menù sul tavolino in legno color ciliegio e dicendo - fate pure con calma , tanto non ci sono altri clienti, per ora.- sparì in una scia di odore di vaniglia.

-Che strano questo posto…speriamo che smetta presto di piovere- disse Seiya guardando con una certa apprensione il menu. Intanto le note di un pezzo di musica classica si diffondevano per l'aria. Odori e fragranze si spandevano nel locale: torte, incenso e tea si amalgamavano e restavano separati allo stesso tempo, facendo venire una certa acquolina ai clienti.

Dopo dieci minuti, che ai due sembrarono eterni, tornò la stessa ragazza per prendere le ordinazioni.

-Avete scelto signori?- chiese la ragazza con un taccuino e una matita in mano, gialli anch'essi.

-Mi spiace, signorina, ma ci ha portato due menu in francese, lingua che noi non conosciamo.- disse Seiya imbronciato

- Mi spiace, monsieur, ma tutti i menù sono in francese, è un vezzo del nostro locale…- cercò di scusarsi la ragazza- posso dirle i tipi di tea e caffè che serviamo abitualmente e le torte del giorno-

-E non poteva avvisarci prima di questo vostro vezzo?- insistette Seiya, mentre la ragazza abbassava la testa ed arrossiva sempre di più.

-Sono mortificata…dirò di farvi uno sconto alla cassa per quest'inconveniente.

Abbiamo 250 tipi di tea, ma i più richiesti sono quelli al gelsomino, alla menta, alla vaniglia e il classico Earl Grey speziato all'anice. I caffè sono differenti per tostatura e le miscele vengono macinate all'istante. Le torte del giorno sono la sacher-torte, la torta alla carota e quella alla ricotta. Che cosa vi porto, signori?-

-Un tea all'anice per me- disse Hyoga.

-E un caffè forte per me- gli fece eco Seiya.

La ragazza sparì con un sorriso. Cinque minuti dopo le loro ordinazioni arrivarono portate da un'altra cameriera, ma vestita in verde acqua.

-Un tea all'anice ed un caffè robusto…sono 750 yen da pagare alla cassa, grazie.-

Quando uscirono dalla caffetteria era passata mezz'ora buona e la pioggia era cessata da pochissimo. Nel cielo pulito per l'acquazzone iniziavano a brillare le stelle della sera e l'aria era decisamente frizzante.

-Brr…facciamo una corsa fino a casa per scaldarci?- propose Seiya

- Beh, non fa mica così freddo!- rispose Hyoga all'amico intirizzito

- Sei veramente degno del tuo nome!- disse il ragazzo e iniziarono a dirigersi verso casa.

Entrati a casa Hyoga si diresse alla finestra, mentre Seiya s'inventava qualcosa da mangiare per cena. Il sole tramontato da un pezzo aveva ceduto il posto alla notte primaverile e il cielo notturno era pieno di stelle ben visibili, grazie anche alla pioggia che aveva spazzato le nubi e lavato il cielo. Le costellazioni estive si stavano pian piano alzando dall'orizzonte per raggiungere lo zenit, mentre il Cigno declinava sempre più a sud.

Due giorni dopo mentre camminava con la spesa in mano, Hyoga vide uscire da un negozio la cameriera in giallo che aveva dato a lui e a Seiya i menù in francese.

Stranamente fu preso dall'impulso di salutarla e si avvicino al negozio da cui la ragazza era uscita. Poteva ancora raggiungerla e chieder...

-Buongiorno bel giovane- disse una vecchietta dietro la merce esposta fuori dal negozio.

-Ah, buongiorno - ricambiò Hyoga arrossendo

-Vede queste belle mele? Pensi le faccio venire apposta dall'Italia! Non fanno venir voglia di assaggiarle alla sola vista? Solo per oggi, e solo perché è un bel ragazzo, gliele metto a 250 en l'una, eh?- proseguì la venditrice.

-M-ma- cercò di rispondere Hyoga - io vorrei solo dei cachi…-

-Subito signore! Ecco qua i più bei cachi di tutta Tokeizawa! Le occorre altro?-

-No, per ora no…buon giorno-

Hyoga, pagata la frutta, si allontanò dal negozio ripensando alla strana caffetteria in cui era entrato e alla strana ragazza in giallo che li aveva serviti .

" Forse avrà pensato che fossimo stranieri per via del colore dei miei capelli. Non c'è altra spiegazione!"

-Hei, sto parlando con te!!!- la voce di Seiya lo riportò al presente, in quella calda serata di fine Luglio.

- Hem..sì.dicevi?- chiese Hyoga cadendo dalle nuvole, senza sforzarsi minimamente di nasconedere il fatto che era assorto in ben altri pensieri.

Seiya assunse una faccia indecifrabile. - Se il Bell'Addormantato si degna di essere dei nostri- l'apostrofò Seiya - stavamo discutendo della proposta fattaci da Saori...ma forse tu eri troppo impegnato a pensare a qualche bella gonnella per darci retta?-

Tutti gli altri risero sotto i baffi, ma Hyoga restò punto sul vivo dalle frecciatine di Seiya.

-A me sembra che quì l'unico ad avere una certa fortuna con le donne non sia io, ma tu, Seiya…- rimbeccò Hyoga calmissimo

-Cooosa?!!- fece Seiya arrossendo

-E comunque, credo che rifiuterò la gentile offerta di Saori...- continuò Hyoga guardando il mare al tramonto, contento di aver pareggiato il conto con Seiya.

-In effetti credo che questa sarà la risposta di quasi tutti gli altri- intervenne Shiryu, seduto su una poltrona della stanza di Seiya.

-Beh..non di tutti- commentò Seiya- Forse noi cinque saremo concordi nel rifiutare la possibilità che ci è stata offerta, ma credo che per Jabu non sarà così..e anche Ichi e Ban mi danno da pensare…- commentò Shun appoggiato allo stipite della porta.

-Che vuoi dire?- chiese Seiya all'amico

-Avanti! Tu sai meglio di tutti noi quale sia il carattere di Jabu...- il tono di Shiryu era quello di chi constata una realtà evidente- Jabu farebbe tutto ciò che Saori dice-

-Ricordi quando lei voleva giocare alla cavallerizza?- spiegò Shun -Jabu era l'unico ad offrirsi volontario e ad obbedire come un cagnolino...-

-Ma avrà pure un briciolo d'orgoglio,no?!- tuonò Seiya rivolto all'amico, che indietreggiò senza volere.

-Calmati - disse Shiryu impassibile dalla sua poltrona - Pensa piuttosto a quale è stata la sua espressione alla proposta di Saori. Se fosse stato per lui, avrebbe accettato immediatamente. Quanto a Ban, da quel poco che ho potuto capire di lui, mi è sembrato un tipo pronto a migliorare la propria condizione, per cui noncredo che si farà troppi scrupoli. D'altro canto, ognuno di noi è libero di decidere quale corso dare alla propria vita…-

-Questo significa allora che tutto ciò che ci è stato fatto è acqua passata?!!- chiese Seiya

-Per loro, probabilmente sì…- commentò Hyoga senza volgere lo sguardo agli altri amici.

- Ma che cos…- fece per protestare Seiya, quando le parole di Hyoga lo bloccarono.

- Non capisco cosa importi a te delle loro decisioni! - disse Hyoga volgendosi a guardare Seiya dritto negli occhi: l'azzurro delle iridi di Hyoga scintillò freddo all'incontro con quelle castane di Seiya. Per attimi interminabili i due restarono in quella posizione, Shiryu alzò la testa e Shun assunse un'espressione preoccupata, temendo che i due potessero venire alle mani.

-Ognuno è libero di decidere della sua vita, la cosa importante è che le loro decisione siano imposte anche a noi! Per il resto, ciò che essi decideranno di rispondere a Saori non mi riguarda affatto.- sentenziò Hyoga tornando a guardare il mare.

-Ikki- riprese Shun- mi disse che probabilmente Jabu accetterà per avere una rivincita su di noi… ma io non posso credere che farebbe una cosa del genere-

-E invece tuo fratello ha visto giusto, Shun- sentenzio Shiryu, mentre Hyoga pensò la stessa cosa in cuor suo.

-E' un'accusa grave, Shiryu! - esordì Seiya, rimasto senza parole dopo lo scontro con Hyoga - Puoi provare ciò che dici?-

-E' solo una supposizione, ma - rispose il ragazzo portandosi una mano sotto il mento - Jabu è sempre stato invidioso del fatto di non essere stato dei nosti nei momenti più difficili. E' come se si sentisse inferiore rispetto a noi…-

-Ma io non mi sono mai accorto di averlo trattato in questo modo…- disse Seiya incredulo ; non aveva mai pensato al fatto di poter aver trattato Jabu con sufficienza, nè si era mai reso conto di quale potesse essre in realtà la causa di tanto astio nei suoi confronti da parte del Saint dell'Unicorno.

- La colpa non è tua - lo rassicurò Hyoga affacciato alla finestra - Se Jabu ha di questi complessi è solo perchè se li è creati con le sue stesse mani…-

Tuttavia Seiya rimase pensieroso per un bel pezzo, gli occhi bassi come se si sentisse responsabile del malessere di Jabu; fu Shiryu a risollevare le sorti di quella serata estiva proponendo -Vi va di mangiare una bella pizza?-.
   
 
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