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Autore: shirley jane    26/03/2019    4 recensioni
Buon compleanno, Ryo!
Oggi il nostro sweeper compie gli anni, che cosa avrà organizzato Kaori per festeggiare?
Genere: Introspettivo, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Kaori Makimura, Ryo Saeba
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: City Hunter
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Buon compleanno, Ryo!
Ho pensato di scrivere una fanfiction per questo giorno speciale per noi fans di City Hunter, un modo per fare gli auguri a Ryo.
Spero che l'apprezziate e alla prossima! :)


Kaori stava passeggiando per le strade di Shinjuku da un paio d'ore o forse anche di più, ormai piuttosto scoraggiata.
Era il 25 marzo e questo significava che il giorno successivo sarebbe stato il compleanno di Ryo, ma lei non aveva uno straccio di regalo. Oh no, ovviamente non aveva aspettato solo il giorno precedente per cercare un dono, era da due settimane che era alla ricerca, ma tutto le sembrava banale e insipido per lui.
Fare un regalo a Ryo Saeba non era affatto un'impresa semplice.
Si diresse con aria fiacca verso il Cat's Eye e quando arrivò si sedette su uno sgabello, con una mano sotto il mento. Miki, vedendola con quel tono abbattuto, si accigliò.
"Kaori, che succede?"
"Niente Miki, è solo che domani Ryo compie gli anni".
"Sì, mi ricordo, ma cosa c'è che non va? Ci sono problemi per la festa?"
"No, affatto. E' solo che non ho ancora trovato un regalo adatto e non mi rimane molto tempo..."
La barista capiva perfettamente come si sentiva la sua migliore amica. I loro compagni venivano dallo stesso ambiente, si assomigliavano, non erano uomini comuni. Anche lei, quando era il compleanno di Umi, si trovava in difficoltà a trovare qualcosa che non le sembrasse scontato, ma nel corso degli anni suo marito le aveva fatto capire che l'oggetto in sé non era importante, la cosa fondamentale era essere insieme.
Miki era sicura che Kaori lo capisse, ma adesso lei e Ryo erano una coppia e forse questa volta voleva donargli qualcosa di davvero speciale.
"Sono certa che Ryo apprezzerà qualunque regalo tu decida di fargli. E poi non è necessario che tu spenda dei soldi, potresti creare qualcosa direttamente con le tue mani... tipo una poesia!"
"Una poesia?"
"Be' sì, sarebbe un'idea originale, no?"
Kaori immaginò se stessa mentre recitava dolci versi in rima al suo compagno e scosse la testa, non era sicura che fosse una buona idea, ma indubbiamente era originale. Quella proposta, tuttavia, accese un'altra lampadina nella sua mente, così si alzò di scatto e si avviò verso l'uscita del locale.
"Ci vediamo Miki, devo andare!"
"Uh?"
La proprietaria del bar la guardò con un sorrisetto, chissà quali intenzioni aveva la sua amica. Lei stava scherzando riguardo alla poesia, l'aveva presa sul serio? Chissà, forse per il prossimo compleanno di Umi non sarebbe stata una brutta idea, però.

*****

Il giorno successivo, verso le 21.00, Ryo, Kaori e il loro gruppo di amici erano al Cat's Eye per festeggiare il compleanno. C'erano musica, cibo e un grande chiacchiericcio, tutti si stavano divertendo. Non era stato organizzato nulla di spettacolare o estroso, si trattava solo di una festa tra amici, ma forse era proprio quella normalità che rendeva il gruppo così sereno quella sera.
Falcon, Miki e Kasumi avevano pensato alla cena, oltre a offrire il locale. Mick, Kazue e il professore avevano portato le bibite, mentre Saeko e Reika si erano occupate della musica. Infine Kaori aveva preparato la torta.
Gli aveva regalato una camicia poi, Kaori. Era semplice e blu, lui l'aveva ringraziata con un bacio sulla guancia e le aveva detto che l'avrebbe messa la prossima volta che sarebbero andati a ballare.
Da quando, dopo il matrimonio di Umibozu e Miki, erano finalmente diventati una coppia anche nella vita sentimentale, si concedevano di fare cose che prima non avrebbero mai fatto insieme, se non nei sogni. Una di queste era andare a ballare. Non ci andavano così spesso, ma quelle volte si sentivano sempre come se stessero facendo qualcosa di sorprendente, forse perchè non ci erano abituati.
I festeggiamenti durarono fino oltre la mezzanotte, poi gli invitati dopo aver dato una mano a sistemare il locale si congedarono, non prima di aver fatto di nuovo gli auguri al festeggiato con pacche sulle spalle, sorrisi e qualche battuta, sopratutto da parte di Mick, che avrebbe voluto essere divertente ma che per poco non scatenò l'indignazione di Kaori.
"Ehi Ryo!"
L'uomo si voltò verso l'americano: "Che c'è adesso? C'è mancato un pelo che non provocassi l'ira di Kaori! Proprio stasera che era tranquilla!"
Mick ignorò le sue affermazioni e gli chiese: "Sei felice, amico mio?"
La sua espressione non era burlesca, ma aveva un sorriso sincero e un po' compiaciuto.
Ryo si guardò intorno, osservò il locale nel quale si trovava e pensò che era molto diverso rispetto a quelli che era abituato a frequentare in passato. Lo sguardo si spostò sulla comitiva di amici, era sicuramente una combriccola bizzarra, ma ci si poteva fidare di loro. Infine i suoi occhi si posarono su di lei, la sua patner, la sua compagna, la sua donna... Kaori. La guardò mentre si prodigava in ringraziamenti agli invitati per essere venuti quella sera e non poté fare a meno di sorridere.
"Sì" rispose semplicemente.
"Sei un uomo fortunato, Ryo" gli disse Mick dandogli un'altra pacca, prima di allontanarsi con la sua Kazue.
"Lo so".
Quello era tutto ciò che aveva di bello, non possedeva altro di straordinario, eppure a lui sembrava un tesoro inestimabile.

Più tardi i due sweeper si stavano dirigendo verso il loro appartamento.
"Ti è piaciuta la festa?"
Ryo cambiò marcia e annuì: "Grazie Kaori, è stata una bella festa".
La donna sorrise contenta e arrossì, si era davvero impegnata perché la serata riuscisse nel migliore dei modi.
Quando arrivarono a casa l'uomo non perse tempo e la baciò, era il suo compleanno e sperava di ricevere ancora un regalo speciale, ma lei lo fermò.
"Aspetta, ho un'altra sorpresa da darti".
"Me la darai domani" le disse, senza smettere di baciarla.
"No, è importante! Aspettami qui".
Kaori sgusciò via dalle sue braccia come un'anguilla e sparì nella sua vecchia camera.
"E dove vuoi che vada?" mormorò lui sbuffando, prima di sedersi sul divano.
Pochi attimi dopo la sua socia comparve di nuovo con qualcosa in mano, sembrava un grosso libro. Aveva intenzione di leggere lì, a quell'ora, in quel momento? Si sedette accanto a lui e aprì il tomo, ma quando Ryo vide il contenuto capì di essersi completamente sbagliato.
"E' un album di fotografie" gli spiegò lei. "Me lo regalò Hideyuki, disse che apparteneva ai nostri genitori, ma non era mai stato usato. Mi fece promettere che quando avrei avuto la mia famiglia lo avrei utilizzato, quindi adesso vorrei che diventasse tuo e mio".
Il suo compagno la fissò in silenzio, era senza parole, così lei continuò a parlare.
"Mi piacerebbe che qui venissero costuditi i nostri ricordi, insieme. C'è già qualche foto, guarda! Ne ho messe anche con i nostri amici, fanno parte della nostra famiglia, giusto?"
Kaori gli indicò le pagine dell'album, c'erano fotografie che li ritraevano da soli e in momenti nei quali erano insieme, anche con la loro comitiva.
"Spero che non ti sembri un regalo sciocco o inutile" disse tartassando le proprie mani per l'incertezza. "So che i bei ricordi sono conservati nei nostri cuori, però ho pensato che ti avrebbe fatto piacere".
Quanti doni aveva ancora da offrirgli quella donna?
Lui non aveva mai avuto nulla del genere prima, non aveva nessuna foto della sua infanzia o dei suoi genitori, nessuna che lo ritraesse nel suo primo giorno di scuola o semplicemente con gli amici durante la sua adolescenza, oppure insieme ai suoi nonni. Questo non sarebbe cambiato, ma adesso Kaori gli offriva dei nuovi ricordi e un modo nuovo per preservarli. Lei gli dedicava dei gesti che agli occhi di un uomo normale potevano sembrare ordinari, persino scontati, ma che per lui erano sorprendenti.
Ryo non rispose alle sue parole, ma la baciò con tutto l'amore ardente che sentiva per lei e si ritrovarono distesi sul divano.
"Grazie, Sugar Boy".
"Ryo, senti..."
"Shh... parleremo più tardi".
Kaori aveva da dirgli un'altra cosa, ma mentre era lì tra le sue braccia, con le sue labbra su di lei, concordò che non era poi così importante.

La mattina quando Kaori si svegliò si accorse che Ryo non era accanto a lei. Strano, pensò, di solito non era un tipo mattutino. Indossò la sua camicia e lo trovò seduto sul divano con l'album in mano.
Ryo scorreva le pagine dell'oggetto, completamente assorto in quelle immagini. Le osservava con attenzione, soffermandosi su ognuna di esse con un sorriso.
Si lasciò sfuggire una mezza risata quando la vide: "Sai, quando ieri ti ho vista arrivare con questo ho pensato che tu volessi metterti a leggere proprio in quel momento!"
"Leggere?"
"Già, pensavo fosse un libro. Ho immaginato addirittura che volessi dedicarmi una poesia!"
Kaori alzò un sopracciglio con aria dubbiosa, una poesia? Il sorriso di lui si allargò e divenne canzonatorio, così lei capì che la stava prendendo in giro.
"Sei proprio uno sciocco, Ryo!"
"Be', sarebbe stato un gesto romantico, non sei d'accordo?"
L'uomo rise e poi l'attirò a sè, Kaori si lasciò abbracciare e baciare volentieri.
"Sei sicura di non volere recitarmi una poesia? Sarebbe molto dolce da parte tua!"
"Ehi, per caso hai parlato con Miki?"
Una risata maschile risuonò nella stanza, seguita da una femminile.
"Comunque, cosa c'entra Miki?"
"Niente, lascia perdere..."
Kaori gli prese il viso tra le mani, gli passò le dita tra i capelli, poi gli sfiorò la barba ruvida delle guance e pensò che quella mattina non si era ancora rasato.
"Ti amo, Sugar Boy".
Lei alzò lo sguardo e incrociò i suoi occhi, neri, profondi e teneri.
"Anch'io ti amo, Ryo".
   
 
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