Poiché la Tempesta passerà
Giornata umida,
il fronte di tempesta si avvicina sottovoce
e la placida pianura si prepara pensosa,
aspettando l’ira del cielo.
Candidi arcieri fumosi,
scoccano dai loro archi leggiadri,
perfette lacrime di pioggia,
che sfrecciano in un battito mancato del cuore,
per trovar nel fertile terreno la loro loggia.
Lampi e fulmini
dibattono con il cielo tetro;
scattanti le folgori di luce
attraversano le nubi nere,
che permeano quest’aria truce.
Il sibilo oscuro del vento incerto
sferza l'esistenza degli steli
e scuote le chiome
de l'alberi antichi.
I lupi elementali ululano al caos
ed il cuore pavido si smuove
memore di un divino temporale e di un terrore passato.
Della tempesta si allevia la furia
e gli arcieri si sono placati;
spade di luce feriscono nuvole intossicate di rimpianti
ed i raggi bagnano di luce la terra.
Il respiro nuovo dell'aria,
prevale all'ostinazione tempestosa
il paesaggio varia nell’essenza,
illuminato dal redivivo sole ancestrale.
La rugiada che copre gli steli,
rinnova l’aspetto del piano,
la natura riscopre i suoi veli,
mentre s’ode un cinguettio lontano.
Il chiacchiericcio della brezza leggera
avvolge il paesaggio venereo
e la vita in cui si adagia la valle
racconta del suo eterno fascino e di storie lontane.
Ed or finisce il nostro racconto,
che con destrezza ci ha guidati fin qua,
Poiché se perseveri fino in fondo,
Poiché l’impossibile diventa possibilità,
Poiché la paura è solo un pallido sfondo,
Poiché la Tempesta passerà...
ANGOLO DELL'AUTORE: Salve ragazzi, vi volevo riproporre questo rifacimento di una poesia che ho pubblicato qualche tempo fa. L'ho riadattata al mio stle ed ora mi piace molto di più! Spero che possa dare anche a voi lo stesso piacere che ho provato io nel riscriverla. Grazie ed arrivederci!
Marco Cantamessa.