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Autore: Ino chan    26/03/2019    3 recensioni
Per quanto sia una persona oggettivamente smaliziata, Christophe Giacometti impiega più di qualche secondo per capire cos’è che sta succedendo e il perché della calca attorno alla sua persona. Una mano al borsone a tracolla, una agli occhiali da sole che sfila per poter guardare direttamente nella telecamera che gli hanno piazzato ad un soffio dal naso, ripete che no, la nascita della cosiddetta “Victuuri” non gli dispiace per nulla.
[Chris x Mystery man]
Genere: Commedia, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Christophe Giacometti, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Per quanto sia una persona oggettivamente smaliziata, Christophe Giacometti impiega più di qualche secondo per capire cos’è che sta succedendo e il perché della calca attorno alla sua persona. Una mano al borsone a tracolla, una agli occhiali da sole che sfila per poter guardare direttamente nella telecamera che gli hanno piazzato ad un soffio dal naso, ripete che no, la nascita della cosiddetta “Victuuri” non gli dispiace per nulla. Ormai non sa più come dirlo che tra lui e Victor non c’è mai stato niente se non più di due bacetti da ubriachi al capodanno del 2012, che non sono mai stati una coppia se non nella mente delle fangirl più scatenate. Sono amici, quasi fratelli. Niente di più, niente di meno.
La giornalista non demorde, gli porta ad esempio foto, voci della sua presunta relazione con Nikiforov mantenuta segreta nel corso degli anni, Chris sente i muscoli del collo tirarsi mentre osserva prima il tablet fra le mani della tizia , poi il viso di questa. Ha l’espressione di una che ha appena infilato le mani nel vaso della marmellata, le labbra tirate in un sorriso strafottente, gli occhi acesi di malizia. Chris sta per aprir bocca, ma una stretta improvvisa al gomito lo zittisce e lo fa quasi trasalire. Si volta appena in tempo per seguire Etienne lungo il varco che si sta creando a spintoni senza inciampare nel marciapiede. 
“Etienne.” prova a chiamarlo, ma questo non si gira. Oh ovvio, logico. È sempre lui lo stronzo, ci mancherebbe altro. Prova a tirare via il braccio dalla sua presa e questo, finalmente, gli concede l’onore di un’occhiata di sfuggita da sopra una spalla. Sono anni che lo conosce, dovrebbe essere del tutto immune, ormai, ai suoi sguardi carichi di rabbia fredda, ma niente da fare. Ogni volta che Etienne lo guarda a quel modo, in silenzio, le labbra serrate in una linea scontenta lui torna ad avere sei anni.
“Maledetto Victor.” rumina tirando via il braccio dalla mano di Etienne e superandolo a passo di marcia lungo la strada fino all’auto che lo aspetta. Entrando sbattendo la portiera e la persona al posto di guida gli rivolge un’occhiata curiosa dallo specchietto retrovisore.
“ Cosa?” gli chiede massaggiandosi la radice del naso con due dita.
“ Nikiforov ti ha messo proprio nei guai .” Chris sospira intanto che osserva la nuca di Noel mentre si china in avanti per salutare il fratello fermo accanto al marciapiede. Etienne ricambia con un cenno del capo prima di andare alla sua di auto, voltandosi senza uno sguardo a Chris seduto sul sedile posteriore. 
“Ti ha usato come anni come paravento per le sue scappatelle ripetute e ora ne stai pagando te le conseguenze.” Chris ha l’istinto di afferrare Noel per i capelli, girarlo verso di sé e baciarlo. Perché doveva essere lui il Lefebvre ragionevole e non Etienne? Sospira comunque e fa un cenno con la testa. Proprio così, Victor per anni s’è divertito e hai usato lui come paravento per mantenere intatta la sua aura da Principe Azzurro. Sprofonda nel sedile e osserva corrucciato fuori dal finestrino il panorama scorrere lento “ E ora sto pagando per i miei di peccati e anche per i suoi.” borbotta osservando l’uomo intento a scalare le marce in vista del semaforo rosso.


Nonostante Chris sia furioso con Victor, non riesce a trattenere un sorriso quando lo vede lanciarsi fra le braccia del suo pupillo. Era ancora un ragazzo quando lo beccò piangente negli spogliatoi, girandosi e rigirandosi i lunghi capelli biondo argento fra le mani e mormorando sconvolto di non poter essere russo e omosessuale. Sarebbe stato ucciso, la sua famiglia sarebbe stata ghettizzata, Yakov e Lilia avrebbero perso il lavoro, tutto per colpa sua e del bacio che aveva dato a quel… Oddio non ricorda nemmeno più come si chiamava quel tipo. Ora, a distanza di anni, vederlo accettarsi e amarsi a quel modo non può fare a meno di strappargli un’espressione addolcita. È ovvio però che vorrebbe anche per sé un lieto fine, possibilmente con il dannato di cui è innamorato da che porta il pannolone, ma questo oltre che sostenere di essere fieramente eterosessuale, da che è scoppiato tutto sto casino del presunto palco di corna che Victor gli starebbe mettendo con Yuuri, non gli parla, non lo guarda, a malapena sembra registrare la sua esistenza al mondo. Sospira e la persona accanto a lui sposta il peso del corpo da un piede all’altro.
“Io l’avevo detto che a Victor piaceva.” Natasha gli molla un colpetto al braccio con il dorso delle dita e lui ridacchia annuendo. Si, ne avevano parlato durante la loro ultima videochiamata su Skype. Ad entrambi Victor era sembrato fin troppo preso dal suo pupillo, e anche se Chris pensava che sarebbe durato un po’ di più questo tiro e molla fatto di sguardi, toccatine fugaci , ma al solito Natasha la sa lunga più di lui.
“Lo sai che il nostro Vitya dimostra i suoi sentimenti come un labrador.” ride la razza portando indietro dalla spalla una ciocca dei suoi bei capelli biondi. Il capo stampa dell’ufficio di Victor Nikiforov è una trentenne oggettivamente bellissima. I capelli biondi, gli occhi azzurri, il viso a forma di cuore dai tratti piacevoli. Ex modella , poi riciclata come avvocato del campione a seguito di un infortunio in passerella, Natasha è considerata una delle donne più belle di tutta la Russia…Peccato che sia anche la più matta.
“Stai aggiornando la tua fanfiction?” le chiede Chris osservandola china sul suo telefono e notando la schermata di Wattpad aperta.
“Ovviamente.” chioccia la ragazza guardandola da sotto in su “ Anche se devo ancora andare avanti su te ed Etienne… Ancora nulla?” Chris sospira e questa rotea gli occhi al soffitto borbottando di essere troppo vecchia per avere a che fare con un gay testardo come Etienne Lefebvre.
“Non è gay. Inizio a credere che il mio gay-radar sia rotto.” borbotta Chris truce mentre guarda il suo press agent parlare fitto fitto a telefono con qualcuno, probabilmente Clarissa, la sua fidanzata. Natasha accanto a lui sospira “Certo e io sono ancora vergine.” Chris la guarda con un sopracciglio sollevato “ Ehi, cos’è quell’espressione perplessa? Vuoi dire che non credi alla mia virtù?”
Chris si porta una mano sul petto prima di raggiungere il suo allenatore “ Ma certo che ci credo, sei virtuosa quanto me.”
Ovviamente Natasha potrebbe star lì a guardare lo scorrere degli eventi, ma il dovere numero uno di una fangirl è quello di sostenere sempre la propria coppia e come potrebbe farlo meglio se non affrontando di petto l’idiota aka suo cognato? Etienne è seduto in disparte, il tablet in mano. Da bravo press agent sta già controllando com’è che stata recepita la performance di Chris alla Coppa di Cina. Per un attimo lo osserva passare da una pagina all’altra del quotidiano che sta leggendo, per poi spostare la cartellina sulla seduta e accomodarsi accanto a lui. 
“Nat.” la saluta questo senza alzare lo sguardo. Da che ha iniziato a frequentare suo fratello, ha avuto modo di conoscerla e soprattutto immagazzinare nella memoria l’aroma del suo profumo. Acqua alle viole, molto delicato, ma comunque riconoscibilissimo.
“Come va con Clarissa?” Etienne le scocca un occhiata sbalordita da sopra una spalla. Da che ha iniziato la sua relazione con Clara, Natasha non ha fatto altro che prenderlo in giro e ora, beh, sembra davvero curiosa di sapere come va con lei. “Beh…” comincia mettendo da parte il tablet… Peccato che venga subito zittito.
“Lo sa che ti dai all’onanismo subito dopo ogni performance del tuo cliente barra amico di infanzia?” gli occhi blu della ragazza brillando divertiti mentre Etienne arrossisce fino alla radice dei capelli, balbetta qualcosa e si alza portandosi dietro il soprabito. 
Noel che ha assistito alla scena da lontano, si siede al posto lasciato libero dal fratello e la guarda scartabellare i file raccolti sul tablet di Etienne, fare i baffi alla foto di Clarissa usata come Wallpaper e ghignare a quelle di Chris raccolte in una cartellina, dentro una cartellina denominata film.
“Lascerai mai perdere questa storia?” le chiede intanto che osserva lo scorrere della festa. Da bravo allenatore in seconda, non può fare a meno di osservare per qualche attimo Chris in disparte intento ad osservare fuori dalla finestra. Fa per alzarsi, ma Natasha lo trattiene per un braccio e lo fa sedere di nuovo accanto a sé.
“Sai meglio di me che quei due si amano da che erano bambini e Etienne gli sta solo tenendo il muso.” Noel sospira, sì lo sa – E vuoi permettere che tuo fratello rimanga infelice a questo modo solo perché troppo testardo per ammettere la verità?”

La verità…
Noel sospira intanto che osserva la schiena curva del fratello. Se deve essere sincero, non sa nemmeno lui per quale motivo Etienne si sia così incaponito nel voler negare i suoi sentimenti.  Non è una questione di omofobia. Non è nemmeno paura di non venire accettato,  la loro madre si piscerebbe per la contentezza se sapesse che, finalmente, lui e Chris hanno deciso di mettersi assieme. 
Sono mesi che si arrovella su questo enigma, da quando si è reso conto che, finalmente, Chris aveva deciso di smettere di volare di fiore in fiore e di puntare a quello a cui ha sempre ambito, e  Etienne ha iniziato ad alzare muri e palizzate in preda al terrore. Giura, a volte, ha avuto il timore di vederlo indietreggiare ingobbito come un gatto terrorizzato ad ogni più piccolo cenno di Chris verso di lui.
“Etienne.” Etienne alza il viso verso di lui attraverso la tavola apparecchiata. Il brusio del ristornate è tale che, subito, non capisce il suo farfuglio. Aggrotta la fronte intanto che gli chiede gentilmente di inghiottire prima di parlare e si volta, inquadrando Nikiforov incorniciato dai battenti della porta. In atrio sta tenendo banco con un pugno di giornalisti che lo stanno assalendo, sfavillante come al solito, ride, scherza, ammalia tutti.
“Gesù è odioso.” mormora.
“Non sai quanto.” è la risposta ringhiata di Etienne.
Noel gli scocca uno sguardo da sopra una spalla mentre tuffa di nuovo il naso nel piatto e riprende a mangiare, impugnando le bacchette grazie all’elastico per capelli che Natasha gli ha provvidenzialmente prestato. Soffia dalle narici intanto che pianta il viso nel palmo della mano. 
“ È  per via di quella rosa, vero?” 
L’angolo sinistro della bocca di Etienne ha un piccolo spasmo. 
“Quella rosa che Nikiforov regalò a Chris quando era un bambino e che lui conserva ancora.” Etienne  stringe la presa alle bacchette e torna a mangiare dopo un attimo di immobilità totale. Se c’è una cosa che ha sempre odiato di Noel è la capacità assurda che ha di leggerlo dentro come un libro aperto, senza la minima difficoltà… Senza nemmeno dargli il bene di far finta di tirare ad indovinare.
“Chris ha detto che tra loro non è mai successo nulla.” Noel tornando a impugnare le bacchette con una mano e la ciotola nell’altra e a portare alla bocca le nuvole di drago*. Etienne lo guarda da sotto in su per un attimo, prima di tornare al suo pasto.
Noel Lefebvre è bello… Non c’è altro modo per descriverlo.
I fini capelli neri incorniciano un volto dai tratti quasi aristocratici. Ha gli occhi azzurri, ma a differenza sua, è un azzurro vivo e brillante. Lui a contrario, è il tipico ragazzo dalla porta accanto. Né bello, né brutto, dalla faccia dolce, come gli ha detto una volta qualcuno. E poi Noel il fisico da pattinatore, quella struttura quasi perfetta, da far venire l’invidia a chiunque, lui ha perfino un po’ di pancetta.
No, non può capire. Non può come ci si sente ad essere normale davanti a trionfi di bellezza come lui, come Natasha, come Victor... Come Chris.


Nonostante tutto l’impegno messo per essere il più insensibile possibile alla situazione, quando trova Chris ubriaco perso in compagnia di Victor non può fare a meno di sentire una fitta di fastidio all’altezza della bocca dello stomaco. Aggrotta la fronte e fissa lo sguardo sul russo svaccato sul divano, per poi voltare quando questo, a fatica, solleva le palpebre e lo inquadra. 
“Etienne!” esclama tirando su la bottiglia a mo’ di brindisi nella sua direzione.
Etienne aggrotta la fronte, ma non si volta.
“Sempre incazzato eh?” esclama divertito cercando un sorso , sbagliando e facendosi la doccia con il whisky. Etienne soffia dalle narici nella speranza di racimolare in minimo di calma. Da che ha avuto la sfortuna di conoscere l’uomo dietro  la leggenda non è mai stato  molto simpatico con lui. Gelosia , secondo  Natasha e Noel,  per lui semplicemente mera insofferenza verso un bambinone di quasi trent’anni.
Chris si aggrappa alle sue braccia mugugnando nel dormiveglia di aver bisogno di vomitare e  Etienne sospira mentre si fa carico del suo peso e lo solleva completamente dal divano. Se volevano spegnere le voci sulla loro, presunta, relazione clandestina, farsi trovare ubriachi assieme, semi-nudi, non è stata di certo la mossa del millennio. È certo di aver visto un lampo venire dalla finestra, il flash di una macchina fotografica quasi sicuramente.
Chris  borbotta e affonda il viso nell’incavo del suo collo mentre stringe le braccia attorno a lui e Etienne si ritrova a non sapere più che fare delle sue mani. Per un secondo rimane a reggerlo e basta da sotto le braccia come un bambino, prima di stringerlo a sé e trascinarlo verso l’uscita della saletta.

“Etienne?” Chris alza su di lui un’espressione confusa quando, alla chiusura delle porte dell’ascensore, si lascia cadere contro una parete con un verso affaticato. Non è mai stato uno sportivo, quando da bambino i suoi coetanei giocavano a calcetto, lui era quello con il libro in mano che li guardava da lontano. Prende fiato dalle narici, lo butta dalla bocca, prima di pescare nella tasca interna della giacca l’inalatore. Non si accorge del sorriso sul volto di Chris fino a quando, dopo la prima inalazione, non si volta verso di lui.
“Cosa?” gli chiede.
Chris non gli risponde, ma continua a fissarlo con quel vago sorriso sulle labbra e Etienne volta il capo, infastidito. Sa perfettamente cosa sta provando di fare. La “puppy face” per farsi perdonare delle voci su di loro che hanno fatto adirare Clarissa, le voci su lui e Victor, che invece, anche se davvero, ma davvero, non avrebbe voluto hanno fatto adirare lui. Si sono conosciuti a sei anni,  ormai lo sa perfettamente come ragiona e , viceversa, Chris sa perfettamente come farlo cedere.
Per questa ragione, quando sente la mano del ragazzo sul mento, non ci fa quasi caso. I confini personali fra loro sono sempre stati piuttosto labili. Da bambini dormivano e facevano il bagno assieme e anche da adulti, Etienne non si è mai sottratto ad un abbraccio o ad una carezza, anche se borbottando per tutto il tempo. Per questo motivo, segue la pressione della mano dell’amico sul volto e …No , questo decisamente non se l’aspettava. Chris stringe la presa sul suo viso e  si tira su quel tanto che basta per premere la bocca contro la sua. Da qualche parte, dentro di sé, Etienne sente strillare che non è un’esercitazione e che dovrebbe per prima cosa toglierselo di dosso e per seconda stampargli sul grugno un pugno.  Prova a sfilare il braccio da sotto quello di Chris, ma questo, facendo peso sulla mano sul suo mento lo spinge con più forza contro il muro,  bloccandolo lì.
Maledizione...
Maledizione…
Maledizione…

Etienne cerca di spingerlo viva, una mano sulla spalla, l’altra  ad altezza del collo, ma Chris è sorprendentemente forte , e non sembra nemmeno risentire della pressione che sta esercitando su di lui. Mugugna nel bacio mentre  sente l’aria mancare e un certo rimescolamento nelle parti basse, acuito dalla presa di posizione del pattinatore su di lui che, per forzarlo ad aprire ancora di più la bocca e a sollevare la lingua, gli infila un dito sotto la lingua  tirandone leggermente un angolo della bocca.
Aveva sentito dire che Chris era un baciatore provetto, ma  Cristo non immaginava una cosa del genere! Quasi non si rende conto che sono arrivati al piano, né che le porte sono aperte sul corridoio deserto. È Chris ad allontanarsi da lui, a girarsi, e a tirarsi su visto che, nella foga del bacio, erano belli che scivolati piegando entrambi le ginocchia.
“Vado in camera.” Etienne lo guarda stralunato “ …Buonanotte.”
“Buonanotte?”   dopo tutto quello che ha appena fatto, lo saluta e basta? Ha  attentato alla sua eterosessualità, minandola a cannonate, e tutto quello che sa dire è…”Buonanotte?”   gli fa eco tirando su un ginocchio al petto, sfilando la scarpa con uno strattone e  caricando il tiro con il braccio sinistro “Te la do io la buonanotte, bestia!” 

“Che c’è Chris?”
Chris continua a massaggiare la nuca con il palmo della mano mentre osserva Noel infilare la borsa nel  portabagagli. Non ha la minima idea del perché, ma si è svegliato con un enorme bernoccolo in testa.
“Un bernoccolo?” gli fa eco Noel perplesso facendolo voltare con una mano sulla spalla. Aggrotta la fronte mentre sposta la mano del ragazzo e osserva la parte gonfia spuntare fra i sottoli capelli biondi.
“Ma che hai combinato?” gli chiede “ Etienne hai vi… Perché è incazzato nero?” chiede guardando il fratello sfilare davanti a loro tutto impettito.
Chris alza le spalle: “Non ne ho la minima idea.”
 
 
Dopo più di un anno di assenza su questi lidi, eccomi di ritorno con una piccola (e stupidissima) one shot. Se vi va, fatemi sapere che ve ne pare :D
 
Note & disclamers:
  Le nuvole di drago sono un popolare antipasto del Sudest asiatico a base di sfogliatine fritte realizzate con farina di tapioca e frutti di mare misti che servono a conferire loro gusti diversi
   
 
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