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Autore: Sognatrice85    21/07/2009    3 recensioni
Lo so, starete pensando:" Ma questa che vuole? La smette di pubblicare stupidate?". Scusatemi...ma mi piace annoiare eheh. No scherzo, voglio solamente condividere con voi i miei pensieri. Vi posto l'ennesima one shot su Robert...ah santo ragazzo, sei diventato un'ossessione!!! Ti infili nella testa e non te ne vai più! L'ho scritta oggi, mentre leggevo un libro che non centra un tubo con la one shot...ascoltavo musica ed ecco l'ispirazione. Spero possa piacervi... Ps: ovviamente Robert non lo conosco...tutto ciò che scrivo è frutto della mia mente bacata...
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nuovo personaggio, Robert Pattinson
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Love me

Mi baciò.
Si, lui mi stava baciando, mozzandomi il fiato e uccidendo le mie intenzioni di allontanarlo.
Erano anni che covavo dentro di me quel sentimento. Lo avevo coccolato e cullato come si fa coi neonati, ma quando mi ero resa conto che era più grande di quanto doveva essere, avevo provato a rimuoverlo, senza alcun successo. E ora che lui stava succhiando avidamente le mia labbra, stava sfracellando tutte le barriere difensive che avevo eretto tra noi…
Feci leva su tutta la forza che avevo in corpo e lo spinsi via, ancora ansimando…anche lui aveva il fiato corto e mi guardava coi suoi occhi blu…chiedevano spiegazioni…ma cosa avrei potuto dirgli, se non che lo amavo e che avrei voluto che provasse un minimo di ciò che sentivo io per lui? Ma era troppo folle l’idea di noi due insieme…
Amici da una vita, compagni di giochi e di avventure…avevamo condiviso tutto, anche le stupidate. Quante volte avevo dovuto riaccompagnare lui e Tom a casa, dopo le loro banali serata a base di birra? Telefonava a me quando era in crisi per un copione o per una ragazza ed io stupida che correvo sempre, facendomi infinocchiare.
Ogni volta mi dicevo che quella era l’ultima, ma poi puntualmente ci ricascavo…lo amavo troppo e desideravo potermi beare di ogni piccola cosa, anche la più stupida, purché lo riguardasse. Collezionavo ossessivamente ogni giornale che parlava di lui, ogni stupidissimo articolo con le sue battute era ben riposto in un cassetto della mia scrivania…nascondevo i poster nell’armadio, sotto le maglie, in modo che quando veniva a casa non li vedesse. Come li avrei giustificati?
“Perché lo hai fatto?” chiesi in preda ad una crisi di nervi, lui rise “Sei un bastardo, Robert” dissi alzandomi. Stavo per uscire dalla stanza del suo appartamento di Los Angeles, ma lui mi trattenne per un braccio “No, Sandy, aspetta!” mi bloccai. Possibile mai che il mio nome pronunciato dalla sua voce, assumesse una venatura diversa? Come un serpente vittima del suo incantatore, mi voltai verso di lui, incrociando i suoi occhi e ancora una volta, mi ci immersi, perdendo ogni dignità.
“Non andartene” sussurrò “Non vorrei farlo…ma devo…” risposi “Non è vero” si alzò in piedi, mostrandomi tutto il suo fisico e spezzandomi ancora il fiato.
“Non dovevi farlo!” soffiai “E’ solo un bacio, Sandy, che sarà mai?” disse sghignazzando. La rabbia mi montò dentro, sopprimendo tutta la dolcezza e l’amore che provavo per lui “E’ proprio questo il punto, Robert! Per te è solo un bacio…lo fai con tutte e credi di essere libero di comportanti da bastardo anche con me” gettai per aria la sua mano, ancora ferma sul mio braccio.
“Io sono una persona e merito rispetto, capito!” proruppi furiosa “Ma tu non sai cos’è il rispetto, vero Pattinson?” dissi ormai con le lacrime agli occhi “Io sono solo una stupida, perché continuo a difenderti, a starti vicino…e tu non lo apprezzi…non lo capisci” chiusi gli occhi tentando di ricacciare indietro le lacrime.
Era sempre così…io soffrivo all’idea che lui mi considerasse un’amica, qualcuno con cui parlare, divertirsi, sfogarsi…ma io ero stanca di giocare, stufa di sentirmi una bambola. Io ero una donna e come tutte, avevo bisogno di sentirmi amata, capita, coccolata…
Mi ero annullata per lui, avevo rifiutato di uscire con altri ragazzi, sperando che un giorno lui si accorgesse di quanto lo amavo e invece quel momento non era mai arrivato!
E ora addirittura mi aveva baciato…stavamo semplicemente chiacchierando, seduti per terra nella sua stanza, poi d’improvviso era calato un imbarazzante silenzio e lui si era avvicinato pericolosamente. Inizialmente non avevo ben capito le sue intenzioni, ma quando poi aveva chiuso gli occhi e avevo avvertito il suo respiro caldo sul mio viso, mi ero irrigidita. Nel momento in cui, poi le sue labbra si erano posate sulle mie, avevo perso ogni sprazzo di lucidità, lasciandomi andare al movimento sinuoso e lento del nostro bacio. Inerme di fronte all’amore.
Il mio sogno era quello di stare con lui…non desideravo altro…solo lui…Il mio sole, la mia luna, la mia gioia, la mia tristezza…la mia vita
Quando mi aveva chiesto di raggiungerlo a Los Angeles, ero non felice, ma di più…avevo abbandonato tutto ed ero corsa da lui…ma lo avevo trovato in preda ad una crisi isterica, ubriaco…tutto perché? Perché si sentiva solo…solo? Ed io allora cos’ero per lui? Niente…
“Sei un essere spregevole, io con te ho solo sprecato tempo…va dalle ragazzine urlanti che si fanno chiamare tue fan…forse loro accetterebbero più di buon grado i tuoi baci” mi voltai ed uscii dalla porta. Percorsi il corridoio della casa, con passo veloce, sentivo i suoi occhi alle mia spalle, mi trafiggevano come punte di un coltello e non facevano che aumentare il mio pianto.
Disperata mi sedetti ai piedi della scala che conduceva in cucina, mi presi la testa tra le mani e la strinsi a più non posso…possibile mai che dovessi sentirmi una pezza?
Sentii la sua presenza accanto a me. Si accomodò e di sottecchi, osservai i suoi occhi fissare il pavimento…un attimo: sbaglio o erano velati di tristezza? No, mi stavo di certo sbagliando. Le lacrime mi appannavano la vista. Mi asciugai con la manica del maglione e mi voltai verso di lui, aspettando che parlasse, ma non lo fece. Chiuse gli occhi e dalle sue ciglia proruppe una lacrima. Sobbalzai, spalancando le palpebre e sbattendole più volte incredula…socchiusi gli occhi, provando dentro un moto di infinita tristezza. Il mio dito indice si mosse sulla sua guancia, togliendo via quella lacrima che di certo, non donava al suo angelico viso.
Robert, continuando a mantenere gli occhi chiusi, mi afferrò la mano con la sua e la strinse. Non feci nulla. Giocherellò con le mie dita e poi se la portò alle labbra. Espirò, riscaldandomi il palmo e facendomi rabbrividire. Poi riaprì i suoi azzurri smeraldi e la fissò. Leccò il dito col quale avevo asciugato la sua lacrima…quel gesto mi costò la perdita di un battito…
Poi mi guardò…una nuova luce nei suoi occhi, una nuova consapevolezza nel mio animo…qualcosa era cambiato, o almeno, stava per succedere…
“Io non ti voglio perdere, Sandy…” sussultai “Lo so che ti sembrerà strano detto da me” sorrise, come solo lui sapeva fare “Ho trascorso la mia vita a rincorrere un sogno, dimenticandomi di chi mi circondava…ho sempre finto che non m’interessava nulla. Ho fatto l’egoista e con te ancora di più” chinò il capo “Ma era solo perché avevo maledettamente paura. Paura di ammettere a me stesso che ti…” si fermò alzando il capo e volgendosi verso di me, assunse un’espressione talmente seria, da spaventarmi “Ti amo, Sandy” il mio cuore smise di battere, i miei occhi cacciarono via tutte le lacrime possibili e il mio stomaco si capovolse, annullandosi per lasciar spazio ad un mare di farfalle in tempesta.
“Ti amo come non ho mai amato nessuna…più di quanto ami recitare, suonare, cantare…” prese anche l’altra mano e l’avvolse tra le sue. Probabilmente si aspettava una risposta…deglutii rumorosamente, alla ricerca di parole che avessero senso, ma il mio cervello mi aveva dato forfait, partito da cinque minuti, per un lungo viaggio senza ritorno.
Robert mi amava…lui ricambiava i miei sentimenti…”Perché piangi? Non voglio farti soffrire, scusami…” “No…non scusarti. Io piango perché sono felice…” inarcò un sopracciglio, confuso dalla mia risposta “Tu mi ami?” risi, lui annuì “Posso giurartelo, se non mi credi” guardai le sue iridi fisse nelle mie e ci lessi quella verità, celata per troppo tempo “Io ti credo, Robert” sospirò “Meno male…” poi tornò serio “Ma ora sono curioso…tu…che pensi?” abbassai la testa, non sapendo che dire “Penso che tu sia uno stupido Pattinson!” lui sbarrò gli occhi “Sei uno stupidissimo bambino viziato! Possibile che tu sia stato tanto cieco da non vedere in tutti questi anni? Non ti sei mai accorto che ti amavo dal profondo di me stessa? Avrei dato tutto per te, anche un rene, se necessario! Ma eri troppo occupato a fare stupidaggini, a girare film per avere il tempo di guardarti attorno, di guardare me!” “Io ti ho guardata…” proruppe infastidito “E non lo hai fatto attentamente, altrimenti avresti capito…era chiaro a tutti i nostri amici quello che provavo per te” “Ma neanche tu l’hai capito” sbuffò “Scemo, come facevo se invece di fare il serio, continuavi a comportarti da imbecille? Mi ero arresa all’idea che non ti avrei mai avuto…” sospirai “E ora non mi ami più” non era una domanda “Ti ho persa” sbattei le palpebre “Lo stai rifacendo” dissi seria “Cosa?” “Non stai guardando…va al di là del tuo naso…scava nella mia anima…avanti fallo!!!” lo sfidai. Robert si alzò, aiutando anche me a mettermi in piedi, continuava a stringermi le mani.
D’improvviso sbarrò gli occhi “Tu mi ami!” disse “Ma bravo, che scoperta! Meriti un premio per questo” le sue labbra si allargarono nel più bello dei sorrisi e mi abbracciò “Voglio stare con te, Sandy. Voglio te…da sempre. Ti prego perdonami…fallo se puoi, dammi la possibilità di dimostrarti che sono serio.” “Robert tu non devi cambiare per me. Io ti amo per ciò che sei…amo la tua pazzia, il tuo modo di esprimerti, di muoverti, le tue facce buffe, le tue battute idiote…amo il tuo sorriso, i tuoi occhi, farei di tutto per passare la mia mano tra i tuoi capelli e per fiondarmi sulle tue labbra…” “Fallo!” i suoi occhi erano carichi di desiderio e amore “Io sono sempre stato tuo…”
Così facendo, gli gettai le mani al collo, mi persi nei suoi occhi, giocherellai coi suoi capelli, facendolo ridere e poi lo baciai. Un bacio vero, desiderato…
Lui mi strinse a sé e per la prima volta mi sentii completa, coccolata, ma soprattutto amata…

   
 
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