E poi arrivò la notte,
ed ogni voce tacque,
a non disturbar il tuo arrivo.
Rumore di passi, diretti alla mia stanza,
l'eco di una candela nel buio
agonia di attimi
che precedono l'incontro degli amanti.
Il sogno prima, e poi, il silenzio
narra l'abbandono, disincanto,
fumo che non si fa afferrare.
Incatenata la tua ombra
come fantasma tormentato,
vaga ancora qui
nel luogo solitario che non può lasciare.
Con un sussurro tenue ,
racconterà di te il tempo,
dentro la mia stanza, ancora, l'eco dei tuoi passi.