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Autore: Shizue Asahi    02/04/2019    0 recensioni
Raccolta disomogenea sulla coppia Bolin/Jinora
Bolin è timido e impacciato, anche se è più grande di lei e ha già avuto altre – disastrose – esperienze prima; Jinora è quasi la sorellina di Korra – o sua nipote, non ha mai capito come funzionasse la faccenda della reincarnazione dell’Avatar – e l’ha vista crescere sotto i suoi occhi, hanno combattuto insieme e si sono salvati reciprocamente la vita tante volte, ma sul prato, là, da soli, le cose si fanno solamente più confuse e non è tanto sicuro di dove finisca la zona sicura dell’amicizia fraterna e inizi quella più scabrosa dell’attrazione
Genere: Fluff | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Bolin, Jinora
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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Storia partecipante all’ultima settimana del COWT9;

1443 parole;

Prompt: terra

 

 

Jinora ha un naso piccolo e grazioso, con la punta che si incurva appena all’insù e che, insieme al viso tondo e le guance piene, le dona un’aria deliziosa. Bolin la osserva rapito quando pensa di non essere visto e alla Dominatrice dell’Aria tremano gli angoli della bocca e deve fare forza su se stessa per non sorridere e smascherarsi.

I lineamenti del viso di Bolin non sono altrettanto delicati e in essi si può già scorgere traccia del Dominio della terra, più rozzi e squadrati, meno dolci. Bolin è belloccio, con l’aria virile, la mascella prominente e il corpo allenato dalla pratica del Dominio della Terra, lo sa che le ragazze quando passa lo guardano, anche se non possiede la bellezza immediata di Mako, ma quando è con Jinora si sente piuttosto impacciato, grosso e brutto. Jinora possiede la bellezza leggera e semplice dei Dominatori dell’Aria, col passo lieve e il corpo sinuoso. È bella anche con i marchi azzurri che le segnano la pelle, con i capelli rasati che stentano a ricrescerle e con i vestiti sporchi per l’allenamento.

Jinora è bella e quando alla fine Bolin si dichiara sconfitto e le confida che gli piace, lei non batte ciglio.

  • Lo so - gli dice solo, con la schiettezza pacata che la caratterizza.

 

*

 

Jinora è bella e deliziosa, anche se non è più leggera come qualche mese prima e i suoi piedi sono più rumorosi del solito. Bolin la guarda muoversi nel loro appartamento, la aiuta nelle faccende di casa e la cura e la coccola come la migliore delle mamme chioccia.

  • Non ce ne è bisogno - gli dice lei, ma Bolin è per natura solido nelle proprie decisioni - e ansioso. 

Le spiumaccia il cuscino, le prepara la cena e la accompagna ovunque come il migliore de compagni. Ogni visita medica, ogni babyparty, ogni giro in centro per scegliere quello o quell’altro elemento d’arredo per la cameretta.

La sera poi, quando sono entrambi nel loro letto e Jinora sembra dormire, le carezza affettuoso il pancione e parla a bassa voce con il loro bambino, raccomandandogli di fare il bravo. 

 

*

 

Quando nasce, Naoki ha il viso rugoso e schiacciato e un’espressione piuttosto contrariata simile a quella di Tenzin.

Se non fosse sua figlia, Bolin scherzerebbe sul fatto che sembri la brutta copia della nonnina Katara, ma è piuttosto sicuro che Jinora questa volta non apprezzerebbe il suo senso dell’umorismo e tiene per sé quei commenti. Quando però è da solo con la bambina, un esserino minuscolo e dalla pelle raggrinzita, con appena un accenno di peluria sulla testa, le dice che sembra davvero una vecchietta.

La bambina apre gli occhi, si acciglia e lo fissa contrariata. 

 

Per giorni Bolin le gira attorno, circospetto.

  • Sembra tuo padre, non tua nonna - esordisce alla fine, rivolto a sua moglie e Jinora lo guarda senza capire e alza un sopracciglio. La bambina gorgoglia allegra tra le braccia di sua madre e continua a fissarlo arcigna.

 

.

 

 

Naoki è l’ombra di sua madre, la segue dappertutto per casa, sgambetta dietro di lei e si nasconde tra le sue gambe quando fa qualche marachella. Crescendo un po’ ha perso l’aspetto rugoso dei primi mesi e ha le guanciotte piene e il naso all’insù di Jinora. È piccola e vispa, con il passo leggero della mamma e un sorriso sdentato ed enorme. Di Bolin ha ereditato solo gli occhi verdi e da una parte lui ne è triste, ma dall’altra è contento di avere una versione in miniatura di Jinora. 

 

Naoki lo studia e lo guarda con curiosità e  “baba” è la prima parola che dice, allungando le manine paffute verso di lui e tirandogli il naso. 

-Non mi odia - esclama Bolin a Jinora, con in faccia uno dei suoi sorrisi enormi e tutto denti e la bambina in braccio. Naoki continua a tenergli tappato il naso e a ridere un modo delizioso per il modo in cui la voce gli esca nasale a ogni parola.

 

*

 

Col tempo Naoki impara a tollerarlo e non lo guarda più con l’espressione arcigna e contrariata che ha ereditato da Tenzin, anche se la sua preferita continua a essere Jinora ed è tutta allegra e sorridente quando i nonni vanno a far loro visita.

Tenzin passa la maggior parte del tempo a studiarla, a controllare il modo in cui cammina e i movimenti delle braccia per scorgere i primi segni rivelatori del suo Dominio. 

  • È sicuramente una Dominatrice dell’Aria - conclude ogni volta lisciandosi il lungo pizzetto grigio in un gesto ridicolmente dignitoso.
  • Non ha importanza, caro - gli risponde invece sempre, come seguendo un copione, Peema, carezzandogli il braccio e già prefigurandosi l’ovvia conclusione della vicenda.  

La bambina è tutta una serie di gorgoglii deliziosi e fossette e ciocce disordinate di capelli e Bolin porta una sua foto nel portafoglio da mostrare orgogliosamente a tutti i malcapitati. Mako e Korra sono le vittime principali dei suoi vaneggiamenti genitoriali, anche se vedono la bambina tanto spesso da non avere la benché minima necessità di guardare anche delle foto per sapere della sua esistenza.

 

Naoki, dal canto suo, accetta con pacata rassegnazione la presenza di Bolin e continua a chiamarlo “baba” e a rincorrere Jinora per la casa e a imitarla nei movimenti e nelle espressioni.

Bolin, che fino a quel momento non ha mai avuto un bambino di cui prendersi cura, trova ogni cosa meravigliosa e allo stesso tempo terrificante e tanto più lui è eccitato e affettuoso, tanto sua figlia appare infastidita e accigliata.

  • Non piacevi neanche a mio padre - scherza qualche volta Jinora, mentre la bambina gli lancia uno dei tasselli colorati delle costruzioni e gli fa la linguaccia.
  • Ora piaccio a tuo padre? - le chiede allora lui speranzoso, alzando inverosimilmente le sopracciglia con quel suo modo buffo e un po’ esagerato di fare ogni cosa.

Jinora, ogni volta, glissa la questione con un silenzio strategico. 

 

*

 

Naoki cresce con una rapidità che Bolin stenta a credere possibile e impara a camminare, parlare e diventare indipendente senza che lui senta di essersi davvero potuto godere la paternità. La bambina continua a seguire Jinora, a farle compagnia nelle visite al tempio e a esercitarsi con la madre negli esercizi di meditazione e respirazione. Veste i colori dei Nomadi dell’Aria e ha le movenze delicate e silenziose dei dominatori dell’Aria. 

Talvolta a Bolin pare quasi di vederla camminare a un dito da terra, tanto è leggera e aggraziata come Jinora, ma Naoki a sette anni non ha manifestato ancora alcun tipo di Dominio. Non è raro che il figlio di due possessori di Domini opposti non sviluppi poi a propria volta alcun Dominio e Jinora è Bolin hanno ormai accettato la cosa come un dato di fatto, senza esserne minimamente turbati.  Tenzin continua a osservare la nipote attento, perché la speranza è l’ultima a morire.

 

*

 

Bolin ha dato a sua figlia il nome della madre, anche se Naoki non ha ereditato niente dal lato della sua famiglia e chiamarla per nome gli smuove sempre qualcosa dentro, un misto di dolore rappreso e felicità a cui si è rassegnato che non riuscirà mai a sfuggire. 

È stata Jinora a proporlo, quando stavano scegliendo il nome del nascituro, ancora non sapendo il sesso. Bolin ne era stato così contento che l’aveva quasi stritolata in uno dei suoi portentosi abbracci. 

 

*

 

Col tempo e gli anni, Bolin si rende conto che sua figlia da lui non ha ereditato solo il colore degli occhi, ma tutta una serie di particolari a cui non aveva mai badato. Il modo in cui arcua le sopracciglia, il sorridere in modo buffo e tutto denti, il vizio di dormire con la pancia scoperta, l’incapacità di rimanere ferma in un posto per più tempo del necessario.

Crescendo Naoki inizia a manifestare tutta una serie di dettagli e particolari più simili a quelli del padre che a quelli della madre e quando alla fine domina la terra, più per caso che per reale volontà, Jinora non ne é particolarmente sorpresa. 

  • Nessun dominatore dell’Aria poggia i piedi in quel modo - dice placidamente al padre, mentre Tenzin cerca di mandar giù la notizia e Peema gli carezza amorevole e materna il braccio. 

 

*

 

Il Dominio della Terra è solido e fermo, fatto di movimenti secchi e prese di petto. Non ci sono schivate o fughe, con la terra che spinge per essere dominata e i piedi che aderiscono per terra e avvertono e controllano ogni vibrazione. 

Col tempo Bolin si scopre un bravo maestro e Naoki una pessima allieva, con il carattere burbero del nonno materno.

 
   
 
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