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Autore: zamy88    03/04/2019    5 recensioni
Una volpe ha parecchie difficoltà da affrontare nella sua vita, in particolar modo se è la prima volpe poliziotto di Zootropolis.
A maggior ragione, se è innamorato di una dolce e tenera coniglietta, e specialmente se per la paura e per il suo maledetto orgoglio, ha aspettato troppo a dichiararsi.
Ma il futuro sta preparando delle sorprese che la volpe in questione non avrebbe mai lontanamente immaginato.
Genere: Commedia, Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Shonen-ai | Personaggi: Altri, Judy Hopps, Nick Wilde, Nuovo personaggio
Note: Lime | Avvertimenti: Furry, Triangolo
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Cap. 10: La resa dei conti

Era completamente sconvolto.
Dopo un tempo che gli era parso interminabile, decise di farsi una doccia direttamente lì in centrale, invece che a casa come suo solito: forse l'avrebbe aiutato a riprendersi e a togliersi di dosso quella strana sensazione di disagio

Se già era solito stare a lungo sotto il getto d'acqua bollente, cosa che lo rilassava sempre e gli lavava via buona parte della stanchezza dopo una faticosa giornata, questo giro aveva perso totalmente la cognizione del tempo, cercando di afferrare i suoi stessi pensieri che viaggiavano più veloci di Flash al volante.
QUESTO l'aveva proprio colto impreparato. Colpito, colpito in pieno e affondato. Ora sì che si spiegava tutto.
E nel fiume di pensieri che si rincorrevano persisteva quella strana sensazione: si sentiva umiliato, oltre che scosso. Altro che la prima vittoria di Judy, questo era su tutto un altro piano. Si sentiva talmente sottosopra da non riuscire più ad afferrare neanche cosa stava provando in quel momento.
"E adesso cosa dovrei fare? Dannati conigli: mi manderete al manicomio!"


"Nick, tutto bene?"
"EH? CHI? COSA?" con un sobbalzo si voltò verso la provenienza della voce, trovando Clawhauser a sua volta sotto il getto della doccia, un paio di posti più in là.
"Da dove diavolo sei sbucato tu?"
"A dire il vero, saranno già dieci minuti abbondanti che sono qui, ti ho anche salutato, ma non hai fatto altro che fissare quella piastrella in stato catatonico per tutto il tempo..."
"Ah..."
"Ripeto, sicuro di stare bene? Mi devo preoccupare? Non hai una bella cera."
"No, no... È tutto ok. Sono solo... Ho solo dei pensieri che mi frullano in testa, tutto qui."
"... se lo dici tu, mi fido..." rispose il ghepardo con poca convinzione facendo spallucce, mentre continuava a guardarlo preoccupato.
"E smettila di fissarmi così. Non vorrei che, entrando, qualcuno ti veda e si faccia strane idee. Mancherebbe solo quello oggi." disse sbuffando, mentre girava il pomello per chiudere l'acqua.
"Oh! Scusa!" rispose lui, leggermente imbarazzato, mentre si voltava verso il muro.




"Che cazzo di giornata. Una fottuta giornata del CAZZO. Trovarmi un fottuto ghepardo sovrappeso, nudo, di fianco, è stata proprio la ciliegina perfetta su questa fottuta pila di merda fumante."
Più ripensava agli avvenimenti della giornata, in particolare verso la sua conclusione, e più si alterava.
Finito di asciugarsi e rivestirsi, mentre usciva dalla centrale, era ormai quasi accecato dalla rabbia: d'istinto, prese il cellulare, selezionò il nome 'Carotina', e iniziò a digitare furiosamente un messaggio.



Sappi che Martin oggi si è presentato a lavoro. E non cercava te. Quel fottuto stronzo mi ha baciato.




Una volta inviato, si avviò, ma la sua camminata non lo condusse come al solito al suo appartamento: dopo aver riflettuto, strada facendo, sul messaggio che aveva inviato poco prima, infilò le zampe direttamente sotto al suo bancone fidato.
"Hey Tommy." disse con un cenno di saluto.
"Ciao bello!" rispose il barista "Qua anche stasera vedo. Vuoi il solito?"
"Si, ma partiamo subito con un triplo stò giro."
"Giornata pesante?"
"Non hai idea quanto..."









Abbiamo già assistito alla penosa scena di una volpe di nostra conoscenza, ubriaca fradicia, nelle sue peripezie cercando di rientrare a casa.
Questa volta però, prima di toccare il letto, un suono proveniente dal telefono attirò la sua attenzione.


"Ma che diavolo..."
Si congelò guardando il mittente del messaggio (ad onor del vero, ci mise un bel po' a leggerlo). La sua adorata coniglietta, seppur dopo qualche ora, aveva finalmente risposto!
Barcollò pericolosamente verso il bagno, doveva assolutamente riguadagnare un po' di lucidità, e decise quindi di lavarsi abbondantemente il muso con dell'acqua gelida.
Dopo un quarto d'ora, finalmente tornò a guardare il telefono, cercando di leggere il messaggio: tra il tasso alcolico e il fatto che stava tremando come un cucciolo per l'emozione, si stava rivelando un'impresa titanica.


Domani trovati con Marty e raggiungetemi qua, è ora di farla finita con questa storia e mettere in chiaro le cose. Ho già avvisato anche lui. Non ti dico dove sono perché tanto sono sicura tu lo sappia già.



Gli sfuggì una lacrima di gioia, Judy gli avrebbe rivolto di nuovo la parola. Lo rilesse di nuovo, con più calma: da un lato come tono era vagamente preoccupante, ma dall'altro, seppur seriosa, la conclusione del messaggio era molto simile alle stuzzicate che erano sempre soliti darsi a vicenda, e la cosa lo rincuorava un poco, perchè indicava chiaramente che non aveva intenzione di dirgli addio.

Felice come una pasqua, e dimentico degli eventi di quel pomeriggio, si addormentò con un sorriso ebete stampato sul muso.










"È tardi, Nick."
"Macchè, son solo le due di pomeriggio. E poi non abbiamo orari, e per andare a Mammal Beach serve solo un'ora e mezza."
"Mpf, e io che ti aspetto dalle otto di questa mattina, mi aspettavo di vederti frenetico e ansioso di arrivare lì il prima possibile."

Lo aveva fatto apposta. Da un lato, dopo la sbronza della sera precedente, si era concesso un paio d'ore in più di sonno; dall'altro, si era trattenuto dal partire subito a razzo solo per dar fastidio al coniglio.
Del resto, aveva un bel viaggio da fare in sua esclusiva compagnia, e la cosa non lo entusiasmava per nulla: voleva subito partire col 'piede giusto', e far vedere chi tra i due comandava.




Tutto sommato, era stato un viaggio quasi piacevole: lui al volante coi suoi immancabili occhiali da sole, tamburellando con le unghie a ritmo di musica, con Martin che dopo i primi tre tentativi subito troncati, aveva rinunciato a fare qualsiasi conversazione.
Ormai erano praticamente arrivati, accolti dalla visione della sabbia dorata che rifletteva i raggi del sole pomeridiano, che iniziava pigramente la sua lenta ma inesorabile discesa che l'avrebbe portato a sparire oltre l'orizzonte nel giro di un paio d'ore.
Parcheggiarono di fronte all'albergo corretto e smontarono dall'auto.

"Toh, questa si che è bella: in tutti questi anni, è la prima volta che ti vedo guidare." disse una voce molto familiare alle spalle di Nick, che quasi lo fece sussultare.
Con lentezza teatrale, si voltò e si tolse sorridendo gli occhiali da sole.
"C'è sempre una prima volta per tutto, Carotina."
"Ne riparleremo. Ora andiamo al bar della spiaggia, che abbiamo altre cose di cui discutere." disse iniziando a dirigersi verso l'insegna in lontananza.











Era già passata un'ora, ed erano già al terzo cocktail.
Con leggero stupore di Nicholas, la coniglietta aveva preso molto seriamente il messaggio del giorno precedente, e gli aveva pienamente creduto dopo che Clawhauser le aveva riferito di aver visto la volpe parecchio sconvolta.
Lei era partita subito in quarta, come suo solito, e aveva costretto entrambi a vuotare il sacco, completamente, per farsi raccontare tutto dall'inizio alla fine.

Ora stava rimirando nuovamente il ciondolo che il suo partner aveva tirato fuori dalla tasca mentre raccontava la sua versione: doveva ammettere che era veramente bellissimo, la conosceva fin troppo bene.
Alla fine, con un sospiro, riprese a parlare:
"Quindi, vediamo se ho capito bene.
Tu, Marty, hai una cotta per Nick da quando ti ha quasi fatto una multa un paio di anni fa, anche se alla fine ti ha solo rimproverato, e hai messo in piedi tutto 'sto casino per avvicinarti a lui e impedire che si dichiarasse. D'altro canto, nel mentre, hai iniziato a provare qualcosa anche per me."
Un cenno d'assenso da parte del coniglio.
"Mentre tu sei innamorato di me da anni, e stavi per farti finalmente avanti quando lui si è intromesso."
Un cenno d'assenso anche da parte dell'altro.
"Cristo, vorrei sapere che vi dice il cervello." concluse lei mentre si appoggiava allo schienale della sedia a braccia incrociate.

"Beh, visto che siamo in tema di confessioni..." iniziò timidamente Wilde "Tu... si insomma, tu cosa provi nei nostri confronti?"
Si prese un attimo per riflettere: "Beh, a te Nick voglio un bene dell'anima. E lo sai. Ma ad essere onesta non ho mai pensato a te in quel modo..."
L'espressione di Nicholas si cristallizzò. Pronta ad accogliere le prime crepe per poi rompersi in mille pezzi.
"... prima d'ora almeno. Del resto, è anche vero che non pensavo in quel modo a nessuno, prima di incontrare Martin. Che per inciso, continui a piacermi, anche se in questo momento sono molto tentata di prenderti a pugni."
Il coniglio le sorrise, per poi intervenire indicando il mammifero dal manto rosso con fare giocoso:
"Se la mettete così però, ora io voglio avere anche l'opinione sua nei miei confronti."
Judy si volse verso l'altro, incuriosita da quello che avrebbe risposto.
"Mpf, che domande. Ovviamente ti detesto con tutto me stesso."
"Oh piantala, volpe ottusa. Stiamo facendo un discorso serio qui: smettila di fare il bambino, metti da parte la gelosia, e rispondi seriamente." lo rimbeccò lei.

Silenzio. La tensione era palpabile.
Due iridi verdi stavano saltando continuamente da un coniglio all'altro.
All'improvviso, per una manciata di secondi sparirono dietro le palpebre, per poi tornare a fissarsi su Martin accompagnate da un profondo sospiro.
"Mi dispiace, ma non sono gay. Non provo nulla per te in quel senso.
Anche se forse, sotto sotto, potresti starmi anche simpatico: del resto, non sono molti i mammiferi in grado di tenermi testa così."
"Direi che è già qualcosa..." rispose mesto l'altro. "... soprattutto visto che finora eravamo solo io e Alopex la duecento, a tenergli testa..." aggiunse serafica la coniglietta.

Rimasero in silenzio a guardarsi tra loro per un poco, nessuno che sapeva cosa dire, quando a Nick venne l'ispirazione per stuzzicare la sua coniglietta e prese la parola.
"Beh, a questo punto, suppongo tu debba decidere chi preferisci tra noi due. Oppure..."
Stava già pregustando l'estremo imbarazzo di Judy: questo sì che l'avrebbe fatta arrossire.
Li fece attendere, sfoggiando il suo miglior sorriso sornione, mentre la signorina Hopps si protendeva leggermente in avanti per spingerlo a continuare.
"Oppure potremmo avventurarci in un rapporto a tre."
La bomba era sganciata: non aveva occhi che per la sua espressione.
Contro le sue aspettative, era rimasta in silenzio, immobile, a fissarlo: aveva forse esagerato stavolta?

"Sai che che ti dico?" gli rispose lei all'improvviso "Tutto sommato non è un'idea così malvagia, ha senso."
Martin si piegò in due dal ridere a vedere il muso di Nick, pregno di uno stupore puro e viscerale: occhi sgranati e fauci spalancate, lo aveva colto in contropiede come non si sarebbe mai aspettato.
"AHAHAHAHAHAHAH GUARDA CHE FACCIA!" urlò tenendosi la pancia. Non fosse stato un coniglio avrebbe anche potuto mettersi ad ululare dalle risate.
"Ma... ma..."
"Ahahahaha! Eh caro Nick, scommetto che non sapevi che oltre ad essere prolifici, noi conigli siamo molto... aperti su certe cose!" riprese il leporide, con tono canzonatorio.













Nick aprì gli occhi.
Fissò il soffitto confuso, gli risultava estraneo. E a questo si aggiungevano una strana sensazione di pesantezza e un affaticamento notevole.
Confuso sbattè le palpebre più volte, iniziando a guardarsi attorno. Si trovava disteso, supino, su un letto dalle candide lenzuola, con un coniglio che dormiva acciambellato sul suo stomaco: ci mise un paio di secondi a realizzare che si trattava di Martin.
Alla sua destra, in posizione fetale e appoggiata di schiena su di lui, dormiva la sua carotina abbracciata strettamente alla sua coda: la vista gli tolse il respiro, e il suo cuore perse un paio di battiti.

Mentre il suo cervello si riavviava, i ricordi della sera precedente lo investirono come un treno: dopo la loro chiacchierata erano andati a cena, e di comune accordo avevano deciso di vedere se avrebbe potuto funzionare. La volpe e il coniglio si erano quindi fermati a 'dormire' nella stanza di Judy.
Cazzo, che notte. Ne aveva sentito di voci sui conigli, ma non gli rendevano giustizia: era distrutto. Aveva perso il conto del numero di volte che l'avevano fatto: la cosa che l'aveva stupito maggiormente era il fatto che, nonostante fosse più che navigato, un batuffolo di pelo da poco uscito dall'adolescenza come Martin fosse comunque riuscito ad insegnargli un paio di cosette nuove.
Tra l'altro, ricordò tornando a guardare il coniglio in questione, ad un certo punto nel bel mezzo dei giochi, si era ritrovato nel mezzo, e la cosa non gli era dispiaciuta come pensava.

Mentre continuava a osservare i ricordi della sera precedente che gli riaffioravano nella mente, allungò la zampa sinistra verso Marty. Appoggiò la zampa sulla sua testa, rivolta dall'altra parte, e tirando fuori l'artiglio dell'indice, lo fece lentamente scorrere lungo la sua spina dorsale, fino a raggiungere il morbido batuffolo che aveva come coda.
Mentre continuava a dormire, il corpo del coniglio fu scosso da un brivido di puro piacere. Era semplicemente adorabile.
Spontaneo e involontario, le labbra di Nick si incurvarono in un dolce sorriso.
"Tutto sommato, potrebbe anche funzionare."

Dopo aver fatto un profondo e lento sospiro, lentamente richiuse gli occhi e si riaddormentò, lasciandosi cullare dal calore delle due creature che, ne era sicuro, ormai avrebbero colorato la sua vita in una maniera che mai avrebbe osato sperare.











Angolo autore

Ed eccoci alla conclusione della mia prima storia.
Spero di essere stato in grado di rendere giustizia a quella che nella mia testa era una meraviglia di tenerezza e pucciosità.

Onestamente è stato più faticoso di quello che pensavo, e forse non ne sono del tutto soddisfatto, ma ne sono allo stesso tempo orgoglioso: ho cambiato un sacco di cose in corso d'opera, ma sono riuscito a tenere la storia nei binari che mi ero prefissato.

Concludo augurando a tutti una buona continuazione in questo bellissimo fandom, nella forse vana speranza che mi venga l'ispirazione per un'altra storia che riterrò degna di essere scritta.
Nel frattempo continierò sicuramente a seguire le altre avventure che voialtri condividerete :)



Con una lacrimuccia per la conclusione di questa piccola avventura,
Zamy

   
 
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