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Autore: _Atlas_    04/04/2019    5 recensioni
Tony, Pepper e l'evoluzione della loro storia.
Una semplice raccolta di scene quotidiane che hanno segnato la loro relazione in un mix di fluff, commedia e angst; insomma, tutto quello che non vedremo mai al cinema!
[Da Iron Man 2 ad Avengers:Endgame]
Genere: Generale, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Pepper Potts, Tony Stark/Iron Man
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Speranze






Ventidue giorni.
Aveva sentito il tempo scorrere lento sulla sua pelle, secondo dopo secondo, respiro dopo respiro, consapevole che il suo corpo avrebbe potuto abbandonarlo in qualunque istante.
Sulle labbra secche e spaccate percepiva il sapore della morte, mentre la fame sembrava volergli divorare a morsi le pareti dello stomaco, contraendolo in spasmi dolorosi e terrificanti. Anche i polmoni erano affaticati, e si aprivano con affanno per assorbire le ultime molecole di ossigeno rimaste.

Per un solo e lunghissimo istante aveva creduto di non farcela.

Poi, il ricordo di una caverna e di un volto amico erano riaffiorati nella sua mente, svegliando pensieri che credeva perduti e che gli rammentavano, ancora una volta, quanto valesse la pena tentare.
Se quella era davvero la sua ultima possibilità, allora aveva il diritto e il dovere di non darsi per vinto.

Il blu immenso del pianeta Terra lo aspettava all'orizzonte e adesso sapeva esattamente cosa avrebbe dovuto fare.
 
*



Nella sala principale del Complesso regnava il silenzio assoluto.
A quell'ora della notte molti avevano deciso di ritirarsi nelle proprie camere, mentre altri, quasi a convincersi di poter controllare la situazione, erano rimasti svegli. Chi ad aggiornare il conto dei dispersi e chi non si dava pace e tentava ancora di trovare una soluzione all'apparenza inesistente.
Pepper era rannicchiata su una poltrona della sala, con lo sguardo immerso nel vuoto e il telefono stretto tra le mani, nella speranza di ricevere un qualunque segnale da parte di Tony.
Da quando aveva ascoltato il suo ultimo messaggio non era riuscita a chiudere occhio; sapeva che Bruce e gli altri stavano facendo il possibile per rintracciarlo, ma sentirsi impotente nei suoi confronti la destabilizzava.
Del resto, aveva già vissuto un momento simile e quello era come un terribile deja-vú, con l'unica differenza che ricordava esattamente quandocome l'aveva vissuto la prima volta.
Aveva aspettato per tre lunghi mesi col fiato sospeso, senza sapere se Tony sarebbe mai tornato vivo dall'Afghanistan e in tutto quel tempo non aveva mai concesso a se stessa di perdere la speranza, nemmeno quando tutti intorno a lei sembravano essersi arresi.
Aveva aspettato, e infine le sue preghiere erano state ascoltate.
Ricordava ancora l'emozione di vederlo camminare verso di lei, sano e salvo, con le spalle diritte e un luccichio di orgoglio a incorniciargli il volto.
In quel momento le era sembrato invincibile, anche se ancora non sapeva quanto lo fosse realmente.
Da quel giorno di ormai undici anni prima, Pepper lo aveva aspettato molte altre volte e lui, per quanto grandi fossero i pericoli e insidiose le battaglie, era sempre tornato a casa. Non aveva motivo di credere che questa volta sarebbe stato diverso, anche se le aveva mandato un messaggio di addio, anche se le possibilità che si potesse salvare erano minime, se non nulle.
Una lacrima solitaria le rigò una guancia e prima che gliene potessero sfuggire altre, Pepper l'asciugò in fretta. Non era il momento di disperarsi, non ancora.
La riscossero dei passi felpati alle sue spalle e poco dopo l'agente Romanoff la raggiunse, sedendosi sulla poltrona accanto a lei.
"Non dormi?" le domandò con voce bassa.
Pepper scosse la testa e le rivolse un sorriso colmo di tristezza, "Neanche tu" constatò poi.
"Non ci riesco" rispose Natasha con un'alzata ti spalle, ricambiando appena il sorriso.
Tra loro calò il silenzio e nessuna delle sue sembrò incline a interromperlo, non che ci fosse poi molto da aggiungere.
Pepper si strinse nella felpa e tornò a puntare lo sguardo sulle imposte, scrutando un panorama buio e vuoto, ridotto al cortile e al prato che circondavano il Complesso.
"Ti assicuro che Bruce sta facendo tutto il possibile, e Rocket per ora è l'unico a poterci dare una mano significativa" mormorò Natasha dopo diversi minuti.
Pepper la guardò riconoscente e annuì, sentendosi nuovamente appannare gli occhi.
"Lo so" sussurrò in riposta "Mi chiedo solo per quanto ancora avrà senso continuare a cercare" le sfuggì poi, improvvisamente sfinita.
A quella parole Natasha si chinò verso di lei e le strinse la mano con forza.
"Fin quando non lo troveremo."
Pepper non volle fermarsi a pensare a tutti i possibili significati di quell'affermazione, se c'era una speranza nella sua mente, era quella di riuscire a trovare Tony sano e salvo. Non c'erano alternative.
"Era un addio" proferì poco dopo, e Natasha la guardò senza capire, "Il messaggio che mi ha lasciato, era un addio. Non l'avrebbe fatto se avesse saputo di avere anche solo una possibilità. E' già successo una volta" spiegò, ripensando a quella chiamata che aveva ricevuto anni prima e a cui lei non era riuscita a rispondere.
La spia intuì a cosa si riferisse e strinse con più forza la sua mano.
"Quella volta se l'è cavata piuttosto bene, considerando il kg e mezzo di Shawarma che si è mangiato" tentò di sdrammatizzare e fu lieta di vedere la donna sorridere di rimando "Sarà meglio non farsi trovare impreparati quando tornerà, visto che non mangia da parecchio tempo."
Pepper rise ancora e lentamente sembrò riacquistare la speranza.
"Grazie" le mormorò stringendo a sua volta la sua mano.
La donna ricambiò con un sorriso sincero, dopodichè lasciò la presa e fece per alzarsi.
In quel mentre la porta del salone venne aperta all'improvviso e sulla soglia comparve un Bruce Banner visibilmente agitato. Sullo sfondo si riconoscevano Rhodey e il capitano Rogers, anche loro svegli a quell'ora della notte.
"Nat, vieni" ordinò in fretta alla spia.
"Che succede?" chiese quella, già sull'attenti.
L'uomo la guardò preoccupato, come se non sapesse cosa rispondere; poi rivolse una breve occhiata a Pepper e infine di nuovo a Natasha.
"Non lo so."





Non aveva resistito a lungo.
Aveva visto la squadra dei Vendicatori correre verso l'enorme prato davanti al Complesso e si era precipitata a vedere cosa diavolo stesse succedendo.
Non era riuscita a capire quale fosse il problema, nè verso cosa si stessero dirigendo gli altri, solo molti minuti più tardi aveva capito che qualcosa di molto grande e proveniente dall'alto si stava avvicinando a loro e le era bastato vedere la sagoma di un'apparente navicella per precipitarsi fuori con il cuore che batteva all'impazzata.
Adesso l'aria fredda della notte le accarezzava il viso e anche se non era sicura di ciò avrebbe trovato, avanzò piano sul prato, percependo da lontano l'odore dell'erba umida.
Il motore della navicella si spense pochi istanti dopo l'atterraggio e quando il portellone d'ingresso si sbloccò, due figure emersero dall'oscurità avanzando lentamente verso di loro.
Pepper trattenne il fiato, riconoscendo all'istante il profilo dell'uomo a pochi metri da lei. All'improvviso, fu di nuovo sulla pista di quell'aeroporto.
Per un attimo le sembrò di rivedere il suo sguardo fiero e compiaciuto, il solito sorriso impertinente a incurvargli le labbra, ma presto si rese conto di quanto in realtà fosse sconvolto.
Lo vide guardarsi intorno con aria distrutta e allo stesso tempo attenta, quasi preoccupata da ciò che avrebbero potuto trovare, o non trovare, i suoi occhi.
Non era come l'Afghanistan, era molto peggio.
Avanzò piano verso di lui, incurante degli sguardi sconvolti di tutti gli altri e incurante delle lacrime che avevano iniziato a scendere copiose sulle sue guance.
"Tony..." mormorò soltanto, e a lui bastò sentire il suono della sua voce per cambiare espressione.
Si cercarono con lo sguardo e sul viso di entrambi calò un velo di sollievo nello scoprirsi vivi e insieme.
Pepper non gli diede modo di parlare e si precipitò da lui, abbracciandolo strettamente e affondando il volto nella sua spalla, sentendosi mancare il fiato quando anche lui ricambiò la stretta, trattenendola tra le braccia.
"Sei qui..." mormorò lui contro il suo viso, "Sei qui" ripetè.
Timoroso di percepire il suo corpo sgretolarsi tra le dita, la cullò ancora contro di sè in una stretta che avrebbe voluto prolungare in eterno e alla quale promise di non abituarsi mai.
Era tornato, lei era viva, adesso bisognava ricominciare da capo.
A qualunque costo.





NdA
Yu-hu salve!
Dopo vari ripensamenti ho preferito spostare questa raccolta nel fandom degli Avengers, sperando così di poter raggiungere più persone.
Che dire invece di questo capitolo? Non avevo in programma di scrivere prima dell'uscita di Endgame, ma l'ultimo trailer che ci hanno regalato ha mostrato una scena di pochissimi secondi che sto riguardando in loop da ormai tre giorni. Ovviamente mi riferisco alla reunion tra Tony e Pepper, evento che ho sperato fino all'ultimo di poter vedere sullo schermo e grazie al cielo i Fratelli Russo non hanno fatto i bagarozzi (?) e mi hanno accontentata :')
Nel capitolo non è specificato, ma nel mio headcanon dopo aver ascoltato il messaggio di addio di Tony, Pepper si precipita al Complesso in modo da poterlo rintracciare con l'aiuto dei Vendicatori.
Non so quanto potrei averci azzeccato, spero che il film non si distacchi troppo da questa mia versione, anche perchè con questa raccolta vorrei tenermi il più possibile lontana dal What if...
Anyway, spero come sempre che il capitolo vi sia piaciuto e finalmente posso dirvi "a presto", visto che ormai manca pochissimo all'uscita del film e quindi al prossimo aggiornamento <3

Alla prossima,

_Atlas_


 
   
 
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