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Autore: Sana e Akito    21/07/2009    0 recensioni
Ma la colpa non è tua, è mia.
Sì, mia, perché non sono stata capace di lasciarti.
Sono troppo fragile per farlo, troppo innamorata per mollare uno come te.
So che se lo facessi sarebbe la cosa giusta, ma io ne morirei, nonostante tutto il male che mi hai fatto e che continui a farmi.
Genere: Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Rialzarsi…Non è mai troppo tardi


Non so perché , ma è più forte di me…

Sento che da un momento all’altro non avrò più la forza per fare finta di niente.

Perché? Perché mi fai questo? Non sono stata abbastanza umiliata?

Tutte le volte che ti scoprivo con un’altra.

Tutte le volte in cui provavo a lasciarti, ma, all’ultimo minuto, scappavo via.

Tutte le volte in cui versavo lacrime per te.

E tutte le volte in cui tornavo a casa, sapendo che era finito tutto.

Ma la colpa non è tua, è mia.

Sì, mia, perché non sono stata capace di lasciarti.

Sono troppo fragile per farlo, troppo innamorata per mollare uno come te.

So che se lo facessi sarebbe la cosa giusta, ma io ne morirei, nonostante tutto il male che mi hai fatto e che continui a farmi.

Al nostro primo incontro pensavo che fossi una persona seria, non come tutti gli uomini bastardi che, purtroppo, popolano il nostro paese.

Invece ho scoperto che sei come tutti gli altri: un bastardo in cerca di avventure, che pensa solo a se stesso, senza preoccuparsi dei sentimenti degli altri, calpestandoli.

Adesso sta toccando a me e non sono abbastanza coraggiosa da mollarti e sbatterti in faccia tutto il male che mi fai.

Le occasioni ci sono, come adesso che mi trovo nel nostro appartamento, di fronte la porta della nostra stanza.

Sento i tuoi gemiti e quelli della ragazza di turno.

Mi sento soffocare, come, del resto, tutte le altre volte in cui ti ho scoperto.

La prima volta in cui scoprii che mi tradivi era un giorno come questo.

Uscii prima dall’ufficio in cui lavoro e mi diressi al nostro appartamento. Aprii la porta, e mi diressi in camera, ma appena arrivai vicino alla porta, che era socchiusa, sentii delle voci. Mi avvicinai di più ad essa e allungai, di poco, il viso per vedere all’interno della stanza. Inutile dire che quello che mi si parò davanti agli occhi era impossibile da immaginare.

Non potevo immaginare che l’uomo che amavo mi stava tradendo.

Mi venne l’impulso di spalancare la porta e urlargli in faccia che era un porco e che la nostra storia era finita, ma a quel mio pensiero mi trattenni.

Non potevo sopportare che la nostra relazione sarebbe finita, così uscii dall’appartamento e incominciai a correre per non so quanto tempo e in che direzione, finché non mi fermai per riprendere fiato. Mi accorsi che ero arrivata al parco e mi sedetti su una panchina. Cominciai a piangere, senza riuscire a mettere a fuoco quello che era successo, pensando solo che, se lo avrei perso, la mia vita non aveva più senso.

Rimasi sulla panchina a piangere per tutto il tempo, fino all’orario in cui, normalmente, uscivo dall’ufficio, dirigendomi così a casa.

Quella è stata la prima volta in cui lo scoprii con un ‘ altra, ma neanche l’ultima.

Ogni volta, cerco di aprire quella maledetta porta e trovarlo con le mani nel sacco, ma la paura delle conseguenze mi assale e riscappo via, per poi tornare quando tutto è finito.

Adesso, però, è arrivato il momento della resa dei conti.

Non posso più lasciare che un uomo, anzi un mostro, mi distrugga la vita, per i suoi inutili istinti maschili.

Non posso più essere umiliata per un uomo che non sa amare, ma capace solo di divertirsi.

Non posso stare più con uomo che non è capace di tale compito.

Non posso, non riesco, più a fingere che vada tutto bene e che io sia felice.

Ora è il momento di chiarire, una volta per tutte, che io non sono il burattino di nessuno.

Nessuno può calpestare, in questo modo, i miei sentimenti.

Nessuno può permettersi di spezzare il mio cuore in mille pezzi e passarla liscia.

Nessuno si merita, come me, di essere usata quando se ne ha voglia e poi essere gettata via.

Con questi pensieri, spalanco la porta, tanto forte che sbatte vicino al muro, ed entro in camera.

Il rumore della porta distrae i due amanti, portando la loro attenzione nella mia direzione.

Il mio presunto fidanzato mi fissa, con gli occhi sgranati e la bocca semi-aperta.

Io, di risposta, gli butto in faccia tutto il mio risentimento e, soprattutto, tutto il male che mi ha fatto e che non sono riuscita a impedire a causa della mia stupida paura.

Sì, stupida, perché non sono stata capace di mollarlo prima.

Stupida, perché avevo paura di lasciare un verme come lui.

Stupida, perché, nonostante il male che mi fa, pensavo solo al mio amore per lui.

Ma, ora, non voglio più soffrire per uno schifoso come lui.


- Ciao - inizio, calma e fredda nei suoi confronti.
- Ciao - risponde lui tremante.
- Finalmente è arrivato il momento di “chiarire”- sottolineo l’ultima parola, facendogli capire che da chiarire non c’è poi molto.

Lui rimane in silenzio, continuando a fissarmi, mentre io continuo…

- Sai, non è la prima volta che ti becco con un’altra, ma questa volta sarà l’ultima. Forse, ti starai chiedendo perché non sono entrata la prima volta in cui ti ho scoperto che mi tradivi e sbatterti in faccia tutto il male che mi ha provocato scoprendoti con un’altra, ma, anche se non te lo meriti, non ci sono riuscita… -
- Perché? - lo sussurra, interrompendomi.

Sorrido, un sorriso amaro, per la sua banale domanda e poi gli rispondo:

- Perché se sarei entrata avrei “scoperto” il tuo tradimento, quindi, successivamente, ci sarebbe stata la nostra rottura e questo non lo sopportavo. Nonostante tu mi abbia tradito, più e più volte, non sono mai stata capace di lasciarti, perché continuavo ad amarti. E questo mio amore per te, la paura di perderti, mi impediva di mollarti e sbatterti in faccia il male che mi facevi. Ma, ora, tutto questo non ha più importanza… - mi fermo, notando che i suoi occhi si spalancano, come alla mia entrata nella stanza e, vedendo che lo guardo, abbassa lo sguardo, cosi continuo.

- …non ha più importanza, perché tu non meriti il mio amore, non meriti le mie lacrime e non meriti che io soffra per te. Sicuramente soffrirò dopo la nostra rottura, ma non sarà niente rispetto a tutto il male che provo, sapendo che mi tradisci e non avendo il coraggio di lasciarti. Sono stanca di continuare ad essere umiliata da te… da te, che sei solo un bastardo, un verme, uno schifoso che pensa solo a se stesso e ai suoi ormoni, senza degnare di nessun’attenzione chi ti sta vicino. Vivi solo per divertirti, senza pensare che là fuori c’è un mondo da scoprire, da vivere. Una vita da vivere con, al fianco, la persona più importante nella vita. Io, credevo, fossi tu quella persona, ma mi sbagliavo… mi sbagliavo di grosso. Tu non sei capace di amare e, forse, non ci riuscirai mai, ma spero che, un giorno, capirai tutto quello che stai facendo e il male che mi hai fatto...chissà, forse, ci riuscirai, provandolo sulla tua pelle. Fino ad allora, continua pure a scoparti ogni ragazza che incontri e facendo finta di niente. Pensavo mi amassi, che ti piacessi almeno un pò, ma ero solamente la fidanzata cornuta. Credo sia inutile dire che la nostra storia è finita. Spero un giorno sarai felice, come lo sarò io. Addio -


Non gli do il tempo per ribattere, che esco dalla stanza, lascio le chiavi dell’appartamento all’ingresso di esso ed esco di casa, chiudendo, alle mie spalle, la porta.

Sospiro.

Non avrei mai pensato che sarei riuscita a dirgli tutto, che avrei avuto il coraggio di lasciarlo.

Credevo che non sarei più riuscita ad alzarmi nel baratro in cui stavo cadendo, ma, ormai, questo non conta più.

Adesso mi aspetta un nuovo inizio della mia vita.

Non voglio pensare a come sarà, con chi sarà, ma voglio vivere giorno per giorno, con il sorriso sulle labbra.

Si è appena concluso un capitolo della mia vita, ma è il momento di cambiare pagina e scriverne un altro, migliore, felice e…chissà, non sarò sola nel scriverlo,ma saremo in due.




Spazio Autrice

Rieccomi con la mia terza ff, prima in questo fandom.
Questa storia mi è uscita di getto. Avevo intenzione di scriverne una, così mi sono messa vicino al pc e ho cominciato a scrivere e questo è il risultato.
Spero che non sia troppo insulsa o banale, ma che vi abbia trasmesso qualcosa, anche se poco.
Dopo averla finita di scrivere l’ho riletta e devo dire che mi ha fatto pensare, perché la situazione che accade nella mia ff succede molto spesso.
Non saprei che altro dire se non grazie a chi recensirà e a chi leggerà solamente.
  
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