Sulle Nuvole
Entro nel bar e tu sei li, seduto
al tuo solito tavolino argentato. La solita coppetta di gelato tra le mani,
mentre ti porti il piccolo cucchiaino alla bocca, e gli occhi bassi sul giornale
davanti a te.
Non dovrei essere sorpresa di
vederti, sei qui tutti i pomeriggi, eppure il mio cuore inizia a battere
velocemente, quasi non si aspettasse di vederti.
Angela, la proprietaria del bar,
mi fa un sorriso complice dopo averti lanciato un occhiata fugace. Io ricambio
il sorriso, un po’ imbarazzata.
- Il solito? – mi chiede poi e io
annuisco semplicemente, andando a sedermi al tavolino dietro il tuo.
Mi siedo in modo da avere la
perfetta visuale del tuo profilo.
Sembra che niente sia in grado di
distoglierti dalla tua lettura, forse il motivo reale è che non riesci proprio a
sentirci.
Alzi la testa solo quando
percepisci degli spostamenti d’aria intorno a te. Ti ho osservato a lungo in
questi giorni. Sono contenta del fatto che la tua routine sia sempre la
stessa.
Alle cinque vieni a prendere una
coppetta di gelato, limone e stracciatella, leggi il giornale per circa un
quarto d’ora, poi te ne vai, rivolgendo ad Angela solo un piccolo
sorriso.
A volte la invidio. Riesce sempre
a strapparti un sorriso. E un tuo sorriso e di quanto di più bello c’è a questo
mondo.
Ti guardo fisso e sono tranquilla
nel farlo. So che tanto non ti accorgerai mai del mio sguardo e non alzerai mai
la testa perché ti senti osservato.
Sei diverso dal resto del mondo.
Vedo le punte superiori dei tuoi
capelli castano chiaro muoversi leggermente. Ti siedi sempre sotto il
condizionatore e credo che prima o poi ti prenderai un malanno con i
fiocchi.
Dalla porta arriva qualche raggio
di luce che ti illumina leggermente il viso e vedo chiaramente le lentiggini che
ti costellano il naso e le guance. Hai la pelle talmente chiara che sono
completamente in risalto.
Rendono il tuo viso la cosa più
dolce e innocente che abbia mai visto.
Vedo sul tuo orecchio destro quel
piccolo apparecchietto che ti aiuta a sentire meglio. So che puoi farlo, ma
forse a volte sei tu a non volerlo fare e ti chiudi in te stesso.
Mentre elaboro questo pensiero
Angela mi porta la mia coppetta di gelato, cioccolato bianco e
stracciatella.
- Grazie Angela…- dico a voce
bassissima, come se avessi paura di farmi sentire, e lei mi sorride con fare
materno, prima di tornare al suo lavoro.
Mentre mi porto il primo
cucchiaino colmo di gelato alla bocca ti vedo prendere qualcosa dalla tasca dei
tuoi pantaloni beige a pinocchietto, che ti fasciano, anche se in modo comodo,
le gambe lunghe e magre.
Esci il cellulare e leggi un
messaggio appena arrivato. Non hai mai la suoneria, ti basi solo sulla
vibrazione contro la tua gamba.
Senza poter far nulla a riguardo
stringo una mano a pugno.
So che è lui e mi fa male il cuore quando ti vedo
sorridere. No, non è un vero e proprio sorriso. Hai semplicemente alzato
leggermente un angolo della bocca, ma questo è sufficiente per
me.
Dio, non conosco il tuo ragazzo,
ma già lo odio.
Ti vorrei per me. Farei di tutto
per averti per me, solo per me.
Abbasso lo sguardo, sorridendo
amaramente e rilassando il pugno. Forse dovrei, più che altro, sperare che i
tuoi gusti cambino improvvisamente, ma ci sarebbe poco di realista in questo.
Non che io lo sia mai stata,
realista. Preferisco vivere nei sogni, ma quando poi mi sveglio, o ci pensa
qualcun altro a farlo, mi rendo conto che sono un’idiota e che farei meglio a
tornare con i piedi per terra.
Ci hai pensato tu stesso, l’altra
sera, mostrandoti a me abbracciato a quel ragazzo sotto casa tua. Ed era bellissimo, quel
ragazzo.
Io non potrei mai e poi mai
competere con lui.
E, Dio, la vita è così
ingiusta!
Quando ti ho visto la prima volta
camminare per la piazza di questo piccolo paese mi sono chiesta dove ti fossi
nascosto per tutto questo tempo. Vengo sempre qui in vacanza, eppure non ti
avevo mai visto.
Alla fine ho scoperto che, come me
e i miei amici, sopporti poco gli abitanti bigotti di questo paesino e fai di
tutto per scappare ogni volta che ne hai la possibilità.
Posso vedere le persone
bisbigliarti alle spalle quando cammini.
Sono sicura che puoi sentirli, ma
anche li fai finta di niente.
- Povero ragazzo e poveri
genitori. Un figlio sordo, con problemi a parlare ed è anche omosessuale! – lo
dicono come se fosse un problema fisico da aggiungere ai primi.
Gente ignorante, bigotta. Con le
mani unite in segno di preghiera la domenica e realmente pentita per i loro
peccati, che puntualmente ripetono dall’inizio della nuova
settimana.
Cattiveria gratuita, gossip di
poco conto. Non ci ho mai trovato nulla di divertente nello sparlare alle spalle
per poi montarsi in faccia il sorriso più falso.
E io ti ho visto semplicemente
affondare di più le mani nelle tasche, incurvare un po’ la schiena e continuare
a camminare.
Sembri così sensibile, ma so che
sei forte. Sento che puoi sopportare tutte le dicerie della gente. So che puoi
affrontarle.
Mi sento una stupida però quando
faccio queste affermazioni su di te. Cosa ne posso sapere io, che neanche ti
conosco?
Credo di conoscerti solo perché ti
osservo in continuazione, ogni volta che ne ho
l’occasione?
Forse lo sono, stupida.
Quando penso che vorrei poter
parlare con te. Vorrei poter stare in silenzio, con gli occhi fissi sul tuo
viso, mentre tu cerchi di articolare le parole per fare in modo che io capisca
quello che dici.
Ti ho già sentito, una volta,
sussurrarmi un grazie quando ti ho tenuto la porta di un negozio aperta, mentre
tu entravi ed io ne uscivo. Hai anche sorriso, ma i tuoi occhi erano rivolti a
terra, e per questo quel sorriso non l’ho ritenuto completamente
mio.
Mi sono accontentata,
comunque.
Penso che potrei farlo. Capire
quello che vuoi dire e capirti affondo. A volte mi ritrovo a credere
fermamente che io potrei capirti più di qualsiasi altra persona.
Questo mi rende patetica ai miei
stessi occhi!
Perché, cosa ho io di speciale, in
confronto alle altre persone che ti circondano e che fanno parte della tua
vita?
Nulla. Ecco la risposta, sono come
gli altri.
Sono una classica ragazzina che si
innamora al primo sguardo, che quando finalmente realizza che nella vita del suo
amato non c’è posto per lei si chiude in camera, con le cuffie dell’Mp3 nelle
orecchie sentendo musica triste o esageratamente arrabbiata, e scoppia piangere
ad intervalli regolari.
Poi si siede al computer e fa i
conti con Word. Fa i conti con le immagini che la sua testa continua a mandare
sottoforma di flash che non lasciano scampo.
Odio che mi si dica “Te lo avevamo
detto”, anche se so che i miei due migliori amici avevano
ragione.
- Ci resterai male Bia –
- Lascia perdere. –
- Smettila di guardarlo! Non c’è
speranza! –
E io ora capisco che è vero. Che
non c’è speranza. Che forse ho sprecato un mese dietro ad una persona che
neanche mi conosce e mi sento ancora un adolescente
complessata.
Un adolescente che proclama di
essersi innamorata di una persona che un giorno come tutti gli altri ha visto
camminare per la piazza, con la luce del sole ad accarezzargli la pelle chiara,
e che passa il tempo a spiare.
Dio, che cosa
patetica.
Ho sempre odiato essere patetica.
Non voglio esserlo, ne sembrarlo.
Ma cosa si può fare quando quello
che senti dentro è proprio una vocina che non fa altro che parlarti di
lui?
Che non fa altro che dirti che, è
vero, ti sei innamorata di una persona che neanche
conosci!
E allora pensi che non è tanto
strano. Ma infondo, a chi importa se questa cosa è già successa a qualcun altro
prima di te, o meno?
So solo che mi sta accadendo in
questo momento e ora che il sogno è finito, ed è la sensazione più dolorosa che
io abbia mai sentito.
So che ci sarà anche di peggio
nella mia vita. Infondo ho ancora tanti anni davanti a me.
Tanti ragazzi che amerò e che mi
faranno soffrire. Tanti uomini con cui sarò felice e si, perché no, un solo uomo
che riterrò l’uomo della mia vita. Quello che mi porterò fino a quando sarò
vecchia e racconterò ai miei nipoti di quello che facevamo per divertirci quando
ero giovane.
E magari, un giorno, tra qualche anno, ci rincontreremo. Tu neanche mi riconoscerai, io invece di guarderò e penserò: Grazie, mi hai fatto passare il più bel mese sulle nuvole della mia vita.
Scusate, non mi aspetto che abbia un senso. Sono solo dei pensieri che avevo bisogno di buttare giù =/
Spero sinceramente che questo mi aiuti.
Un bacio