Cap.16
Le candele del tempo e della passione
Kai
impallidì, trovando lo shogun steso
davanti a lui, illuminato da delle candele.
<
Pensavo che finalmente trovandomelo di
fronte avrei avuto il coraggio di gridargli contro. Di dirgli che aveva
teso
una trappola a me ad Asano, che subodorando la fine ci ha allontanati,
invece
di permetterci di combattere per lui.
Io sto
soffrendo, ma così ha fatto sentire un
traditore il suo samurai più fedele! Lo ha distrutto, in
questo modo!
Eppure,
ora che mi trovo qui, non riesco a
dirgli niente. Neanche che sono riuscito, in nome suo, a portare la
spada dei
demoni della foresta delle cento lacrime di drago e delle mille spade
volanti.
Solo per fargli vedere che sono un demone completo, ma non per questo
non
domato > pensò, accarezzando la lama.
Eddard
si sciolse la lunga coda, la luce
soffusa faceva brillare i suoi capelli castani di un delicato
arancione, il
demone lupo cadde in ginocchio.
“Chiudi
la porta” ordinò lo shogun.
“Uh”
sussurrò Kai, annuendo. Fece scivolare le
paratie e deglutì, la luce della luna era rosso sangue, ma
filtrando dalla
finestra riusciva a lambire solo i piedi nudi di Stark.
Kai
posò la katana per terra.
<
Giuro che con questa lama capace di
uccidere gl’immortali, darò una fine di sangue a
quella strega. So che è stata
lei > pensò.
Lo
Shogun socchiuse gli occhi, mentre delle
foglie rosse autunnali dell’albero di ciliegio volavano
dentro la stanza.
“Mia
figlia sarà data in sposa a suo zio.
Questo è il verdetto dell’imperatore per mantenere
il suo onore” sussurrò roco.
“Mio
signore, scappiamo. Vi prego” gemette il
demone, dimenando furiosamente la coda.
Lo
Shogun negò lentamente con la testa e gli
accarezzò la guancia con la mano gelida, dalle dita sottili.
“Ucciderebbero
tutta la mia gente,
cancellerebbero quest’oasi di pace e mia figlia
sarà perduta. Lei è stata già
portata via, nella notte. Ora è in viaggio per le terre di
suo zio.
Sarà
lì già per l’alba di domani”
spiegò.
Kai
serrò un pugno e colpì sul pavimento.
“Asano
farà qualcosa! I vostri samurai…”
ringhiò, soffiando. I suoi canini aguzzi brillavano
nell’oscurità.
“Sono
fedeli. Nel momento in cui io sarò
giustiziato, loro non potranno fare niente. Diverranno Ronin e saranno
costretti al seppuku” rispose Eddard.
Un
gemito di dolore, simile a un guaito,
sfuggì dalle labbra del demone lupo.
“Avrei
voluto vedere la fioritura del ciliegio
con te un’ultima volta, insieme a mia figlia. Sarebbe stata
al sicuro al tuo
fianco.
Ora non
mi resta che un ultimo desiderio”
gemette Eddard. Un’unica lacrima solcò il suo
viso, la sua figura sembrava
delicata nella penombra. Finì di spogliarsi, il suo corpo
era sottile, la sua
pelle liscia sembrava ambrata alla luce delle candele, e i suoi occhi
brillavano di riflessi color oro.
“Cosa,
mio signore?” esalò, tremante.
“Te
lo dirò domani mattina, prima dell’alba,
come ultima cosa. Ora, voglio darti un ultimo ricordo… di
noi…” disse lo
shogun.
“Baka,
non è il momento…”
piagnucolò Kai.
Lo
Shogun gli posò le mani sulle spalle e lo
baciò, facendolo arrossire.
“Sono
stato ligio ai miei doveri fino ad ora,
ho dato questo corpo solo alla mia sposa. Non ho premiato chi il mio
cuore
voleva. Mi dispiace solo che Asano non sia qui” disse,
facendo stendere l’altro
sul tatami.
Kai
socchiuse gli occhi, liquidi, dimenando
furiosamente la coda, il suo battito cardiaco accelerò.
<
Io non ero nessuno, prima di conoscerlo,
un’ombra in una foresta di bambù. Gli devo ogni
cosa, mi ha donato tutta la mia
vita > pensò. Si spogliò e gli si mise a
cavalcioni, il suo corpo minuto, ma
muscoloso, sovrastava quello di Stark.
*******
“Un
giovane lupo era stato raccolto dalla
foresta… Ma davanti a me ora c’è uno
shinobi.
Il mio
unico desiderio, come tuo signore, è di
vederti proteggere mia figlia, colei che volevo divenisse tua sposa.
Ora che è
stata presa, come ultimo ordine, ti dico: riportala indietro ad ogni
costo”
ordinò Eddard.
<
Lo shogun non mi ha mai parlato in questo
mondo > pensò Kai, rialzandosi seduto.
Guardò
il corpo dell’altro mollemente
abbandonato, le sue orecchie fremettero. Si rivestì di
fretta e lo aiutò a
rivestirsi lentamente, lo fece alzare e gli legò i lunghi
capelli morbidi. Aprì
il separé e lo condusse fuori dalla stanza, le candele si
erano spente.
<
L’immagine di questa notte, di quello che
abbiamo consumato, rimarrà per sempre impressa in me. Lo
vedrò eternamente
scolpito nella mia anima steso davanti a quelle candele,
così triste e, solo
per una volta, mio > pensò.
“Salverò
vostra figlia, ve lo giuro. Vi faccio
anche un’altra promessa” gli sussurrò
all’orecchio, appiattendo le orecchie da
lupo sul suo capo.
“Cosa?”
domandò lo shogun, mentre scendevano
le scale.
“Asano
non ha potuto condividere quel momento
con noi, ma lo farò giacere tra le mie braccia. Saremo uniti
coi nostri corpi
in nome del vostro spirito” gli promise il demone con voce
inudibile.
“Oh,
non ho dubbi tu possa sedurlo. Fallo
cadere in una giusta tentazione, mio demone”
sussurrò lo shogun. Socchiuse gli
occhi e fece un sorriso bonario.