Bi-drabble for Elsa



 
 
 
 

Elsa piangeva 
 
Piangeva spesso, da sola, forse per non farsi vedere da nessuno.
Era orgogliosa.
Nessuno conosceva il motivo per cui piangesse in solitudine, per cui indossasse sempre un’armatura invece di normali abiti, nemmeno lui.
Lui che ogni giorno la stuzzicava perseguitandola, cercando di farsi valere, cercando di batterla una volta per tutte.
Il Gray bambino che odiava essere sconfitto da una femmina, e non imparava la lezione.
Lei con la sua superiorità doveva essere sconfitta, le umiliazioni erano troppe.
Ma Elsa piangeva, e questo fermò tutto.
Gray abbassò il suo pugno e arrossì.
Elsa piangeva… e Gray si accorse di lei.










 
L’oscurità aveva un nome
 
 
Si guardava allo specchio e a volte non si riconosceva.
Le capitava, semplicemente, perché si stava lentamente abituando a fare a meno dell’armatura: della sua protezione non ne aveva più così bisogno.
Dentro sé però sapeva bene che tutto quello non sarebbe durato, che l’oscurità sarebbe tornata a spaventarla.
Gerard.
L’oscurità aveva un nome.
Ci poggiò una mano e questo deformò la sua immagine, facendola tornare bambina, con la benda nell’occhio che non ricordava essere così stretta.
Gerard.
Lo rivide e sorrise.  
L’amava e avrebbe dovuto ucciderlo.
Non era più il bambino che le sorrideva.
Gerard era il nome dell’oscurità.