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Autore: FrederickPeron    09/04/2019    1 recensioni
Una storia di mistero, giallo e noir mista a dramma e sentimento. La mia prima storia su Efp ita.
Alfred Henry Blackbird è un giovane bibliotecario della Wesburg Institute a Londra, appassionato di esoterismo e occulto. La sua vita viene improvvisamente sconvolta quando viene a sapere che sua cugina Johanna Evangeline Powter, una ragazza dal carattere di un maschiaccio ma dall'animo gentile, ha chiesto informazioni su un libro proibito "La Setta del Nuovo Mondo"di Thomas Mullin. Rifiutata la richiesta, il ragazzo comincia a indagare per scoprire se esista o meno e cosa potrebbe contenere.
Alfred scopre che Johanna cercava quel libro da un mese per uno strano ospite presente nella sua casa. Alfred è incuriosito dell'individuo in questione: ha strane abitudini, è misterioso e non esce quasi mai ed è dotato di un intelligenza sorprendente. Chi è questo individuo? Perché cerca quel libro e sopratutto cos'è il Nuovo Mondo?
Genere: Dark, Mistero, Thriller | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: L, Misa Amane
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Abitavo da solo in un piccolo appartamento della periferia da quasi tre anni. Ero abituato alla solitudine da sempre. Non ho mai avuto una vita facile. Fin da quando ero bambino avevo imparato a capire che la vita è dura e che bisogna cavarsela da soli e che è un errore contare sugli altri. Io provengo da una famiglia molto umile, mio padre era un imbianchino e mia madre era un insegnante di scuola materna, e abitavamo in un quartiere periferico. Loro, per il lavoro che facevano e per cercare di risparmiare, faticavano tantissimo ed erano sempre stati duri con me, per il mio bene. Ricordo una volta, mentre passeggiavamo, che mio padre mi disse questa frase - Se tu vuoi qualcosa te la devi guadagnare. Prendere qualcosa con i soldi degli altri è umiliante e meschino, non l'hai guadagnata con la tua fatica o con il tuo sudore. In tutta la mia vita mai ho chiesto soldi e mai me li son fatti prestare, e se c'era qualcosa che volevo ardentemente o faticavo o non la compravo. Il lavoro ti fa uomo, il lavoro ti da onore. - Ho sempre visto mio padre come se fosse un modello di vita così, appena compiuti undici anni, oltre che studiare ardentemente ho lavorato come garzone in una macelleria. Andavo per Londra con la mia bicicletta a consegnare la carne. Mia madre non è mai stata contenta di ciò, lei voleva che io passassi molto tempo con gli altri ragazzi come una persona normale, mio padre invece era d'accordo perché pensava che solo così sarei diventato un uomo ancor prima di raggiungere la maggior età. Mio padre non aveva mai mostrato affetto nei miei confronti. Voi mi direte perché io continui ad amare un uomo del genere; io sapevo benissimo che mi amava più della sua stessa vita, ma non lo voleva dimostrare perché era convintissimo che se avesse cominciato a coccolarmi e a essere comprensivo non sarei cresciuto e non avrei capito l'importanza di guadagnarmi il pane con le mie mani. Era un uomo molto severo e disciplinato oltre che un grande lavoratore, per noi faceva anche gli straordinari e ha sempre disprezzato chi faceva pause o chi andava in ferie, anche perché lui non se lo poteva permettere, perché noi non ce lo potevamo permettere. In tutta la mia vita ho lavorato e studiato come un pazzo e questo a scapito della mia vita sociale. Sono stato garzone, assistente dell'idraulico, assistente in una cartoleria e ora bibliotecario e, per imitare mio padre, io non ho mai fatto pause se non una volta perché avevo voglia di provare un panino di un fast food vicino alla macelleria, e mi costò caro. Mio padre, appena lo seppe, mi picchiò con la cintura rinfacciandomi che lui si accontentava di un panino al prosciutto che si preparava la sera prima e che lo mangiava sul posto di lavoro mentre era impegnato e che non aveva mai avuto il desiderio di una simile porcheria industriale e, per farmi capire che i soldi non si sprecavano così, ordinò al mio datore di ridurmi lo stipendio per un mese. Fu una dura lezione di vita. Da quel momento ho messo sempre da parte qualcosa, sopratutto da quando mio padre morì per un incidente sul lavoro; stava imbiancando la parete esterna di un appartamento al terzo piano ed era un piovoso giorno invernale, il 15 gennaio 2004, quando non vide che sulla sua stessa impalcatura si era formata una pozzanghera scivolosa; appena indietreggiò per fare il cambio del pennello, ci cascò dentro con il tallone e cadde all'indietro precipitando nel vuoto. Fu una perdita terribile per me e per mia madre; nella mia vita mio padre mi aveva insegnato ad evitare lagne e capricci e a evitare di piangere davanti agli eventi spiacevoli e alle difficoltà, quella fu una delle poche volte che non riuscii a ubbidire a questo insegnamento. Adesso avete una vaga idea di come mi sono formato. Io non mi ritengo superiore agli altri ma, in un certo senso, ho la presunzione di definirmi un attento lavoratore e, per aiutare mia madre e me stesso, ho quasi sempre trascurato la vita con gli altri adolescenti; ho poche ma buone amicizie che ho coltivato durante la mia vita di studente universitario e di bibliotecario. La mia grande passione sono i libri di storia, di fatto sono laureato in storia, in particolare le mie attenzioni vanno alla storia inglese, all'impero romano, al rinascimento italiano e il periodo rivoluzionario francese. Stando a contatto con i libri si possono scoprire molte cose e le scopro ancora. Quando ho tempo libero ne chiedo qualcuno in prestito. Il 9 ottobre 2012, precisamente il giorno del mio ventiduesimo compleanno ero, come sempre, al lavoro a Bloomsbury e stavo catalogando con estrema attenzione alcuni volumi molto importanti appartenenti al Rinascimento Italiano, per la precisione alcuni fonti sul Da Vinci e la ricerca della perfezione e la storia della società fiorentina ai tempi dei Medici, inoltre riordinavo con precisione alcuni scritti sulla storia dell'arte e del periodo dell'Umanesimo e i suoi artisti letterari più importanti. La catalogazione è una delle mie maggiori priorità poiché richiede massima precisione per riuscire a ordinare, senza fare il minimo errore, dei libri importanti nel catalogo esatto. Sul punto di sistemare in modo corretto i libri che avevo in mano, il mio occhio destro puntò la sua attenzione su un libro che poteva avere al massimo un 150 pagine, più piccolo rispetto agli altri, ordinati secondo lo schema. Credendo che qualcuno avesse sbagliato la catalogazione o che qualche irrispettoso cliente o studente avesse lasciato quel libro sullo scaffale sbagliato perché troppo pigro per consegnarlo in reception o per rimetterlo a posto, lo presi e lo portai al mio posto. Dopo mezz'ora, appena scattò la pausa pranzo, io preferii saltarla per dare un'occhiata al libro che avevo trovato e lessi attentamente il titolo "Sette alla Corte dei Medici ", scritto dal giornalista sammarinese Alfredo Maria Casadei, residente a Roma. Io sorrisi, già conoscevo quell'inchiesta di quel giornalista e mi chiesi - Come mai una schifezza del genere è presente qui? - L'avevo già letto e conoscevo a memoria il suo contenuto; in pratica parlava di un legame segreto fra i Medici e la Massoneria. Spiegava con dettagli piuttosto fantasiosi di come la più grande famiglia fiorentina della storia avesse dei legami con una setta massonica chiamata Ordine Universale, di cui ne facevano parte anche altre altre famiglie importanti della politica di quei tempi e che Girolamo Savonarola, il domenicano che instaurò il regime teocratico subito dopo la cacciata dei Medici, fosse a conoscenza della setta e del ruolo del papa, attraverso documenti segreti che attualmente sarebbero risposti nell'archivio segreto del Vaticano. Tali documenti, firmati da Alessandro VI, ne confermerebbero il suo ruolo di protettore della setta e che la morte del domenicano, ovvero la sua condanna al rogo, sarebbe stato solo il modo migliore per evitare che potesse spargere, o meglio divulgare informazioni su quest'ultima. Io risi; è vero che sono un appassionato di sette e massoneria, ma so riconoscere quando un lavoro è fatto bene o è fatto male. - Le informazioni qui descritte sono approssimative, se proprio voleva inventare una bugia avrebbe dovuto almeno usare più dettagli o argomenti più convincenti. Non capisco cosa si faccia qui...lo rimetterò apposto. Chiederò alla mia collega. - Mi precipitai dalla mia collega Anne, che si occupava dei libri sulle sette e sulle associazioni massoniche e le dissi - Devi stare più attenta quando controlli i libri che ti vengono affidati. Ho trovato questo nel mio catalogo. - Le posai il libro e lo osservò, dal suo sguardo però notai un'espressione strana, dubbiosa e mi guardò confusa - Alfred, io ricordo perfettamente i libri che catalogo e ti posso assicurare che questo libricino mi è nuovo, non l'ho mai visto! - Quando lei mi disse ciò, io andai in piena confusione - Come non l'hai mai visto? Ma parla di sette e massoneria, dovrebbe essere tua competenza. - - Ti giuro che non l'ho mai visto. Cerca nell'archivio del catalogo, non è presente. - Lei mi mostrò l'elenco ed effettivamente non stava mentendo, non c'era. Allora, confuso, mi recai alla segreteria e presi in prestito il computer per cercare nell'archivio generale dell'istituto. Rimasi a bocca aperta, non era neanche registrato, significava che non era un libro dell'Istituto. - Probabilmente - pensai - Questo è un libro di qualche cliente o irrispettoso o distratto che avrà lasciato qui. Se vorrà venire a cercarlo, sa dove venire. Lo metterò fra gli oggetti smarriti. - Dopo essermi allontanato, per sistemarlo in un piccolo deposito di oggetti smarriti, ritornai alla mia postazione, dove Anne mi stava aspettando. - Anne, che c'è? - - Allora, hai capito a quale catalogo appartiene? - - A nessuno, è di qualche cliente distratto. Di sicuro se lo verrà a riprendere. - - Comunque ti cercavo per un altro motivo, una ragazza ti sta cercando. Dice di essere tua cugina. - - Ah, dille di venire da me. - Così iniziò la giornata. Mi starete chiedendo "Tutto qui? Cosa c'è di interessante? " non abbiate fretta, questa era solo la cornice iniziale della storia. Il bello verrà adesso.
   
 
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