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Autore: _Rael_89    14/04/2019    0 recensioni
FFXV è uno dei giochi più complessi dal punto di vista dello sviluppo: ha subito vari rimaneggiamenti, tagli e smembramenti nel corso degli anni che ne hanno totalmente stravolto la narrazione, creando non pochi problemi ai giocatori per quanto riguarda la comprensione della vasta lore di questo capitolo. Ho passato in rassegna tutto ciò che è uscito in relazione del gioco finale (film, anime, guida, traduzioni dell’Ultimania, Wikia, trailer, artworks, dichiarazioni del team di sviluppo) e quello che ne è venuto fuori è la vera trama, di una ricchezza e bellezza che in pochi hanno colto. Da questa premessa potete capire come mi sia venuta l’idea di questa fanfiction. Ho deciso di ricostruire l’intera trama a partire dalla storia di Eos descritta nell’Ultimania fino ad arrivare al finale del gioco (compresi tutti i dlc e gli aggiornamenti che usciranno) per renderla fruibile a chiunque voglia conoscerla.
Genere: Avventura, Drammatico, Introspettivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Gladiolus Amicitia, Ignis Stupeo Scientia, Noctis Lucis Caelum, Prompto Argentum, Un po' tutti
Note: Missing Moments | Avvertimenti: Spoiler!, Tematiche delicate
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Requiem for Final Fantasy XV
Parte III: Kingsglaive
Capitolo 40: Calling for Rain


Si poteva dire che quella era stata una pessima giornata.

Nyx Ulric era rientrato a casa accompagnato da sentimenti di perdita e confusione. Spiritualmente era ancora in lutto per Crowe eppure non poteva crogiolarsi nel suo dolore, aveva di che preoccuparsi: chissà che cosa era capace quella testa calda di Libertus,  chissà quali sciocchezze avrebbe ancora combinato! Gli aveva lasciato almeno una decina di messaggi in segreteria (ed altrettanti dovevano essere stati gli sms che gli aveva scritto) eppure il suo ex amico non lo aveva degnato della minima risposta. 
Nyx sospirò mentre si richiudeva la porta di casa alle spalle; con delicatezza andò a posare la scatola con gli effetti personali di Crowe su un tavolino ed ignorò quel pesante fardello per quasi tutto il resto della serata. 
Si cambiò, si prese una birra, si accese la tv: una pausa era quel che gli ci voleva. 
Bastò fare un pò di zapping per un'intera mezz'ora prima che si decidesse a spegnere quell'affare. 
No, la verità era un'altra: non gli piaceva l'idea di mettere le mani tra le cose appartenute a Crowe. Aveva la sgradevole sensazione di invadere la sua privacy... 
Nyx sapeva bene che quella era l'unica scelta che aveva se era davvero deciso a dare una mano con le indagini. Bisognava partire da lì, dagli ultimi momenti di vita della ragazza; e gli oggetti che le avevano rinvenuto addosso potevano decisamente dire qualcosa in più.
Fu così che infine si sedette davanti al tavolino, accese il lume e iniziò a frugare tra i pochi possedimenti della sua amica senza sapere bene cosa aspettarsi.
Come un bravo investigatore partì subito controllando il suo cellulare: il registro chiamate e l'archivio dei messaggi non riportavano nulla che facesse riferimento alla sua missione a Tenebrae (Drautos non era certo il tipo che dava ordini via sms), così come la sua gallery fotografica era praticamente vuota, ad eccezione di qualche selfie fatto con gli amici. Sospirò: a lui quel cellulare non poteva dire molto ma sicuramente Pelna sarebbe stato in grado da esso di ricostruire gli ultimi movimenti della ragazza. 
Un piccolo oggetto ciondolò al lato del telefonino catturando l'attenzione di Nyx: era il portachiavi del Molborbibbo. Gli venne da sorridere ricordando l'occasione in cui Crowe l'aveva comprato.

L’anno precedente l’itinerante Carnevale Kupokué si era fermato ad Insomnia: era una festività ricorrente ogni due anni che girava per tutto il mondo, supportata dall’Oracolo e da tutti vista come una piccola tregua tra le numerose guerre che infestavano Eos.
Era una gioia per gli occhi ammirare la tecnologica capitale di Lucis addobbata con festoni colorati e stand in ogni dove, avvolta dai profumi di piatti di cucine internazionali e rallegrata dalle musiche soavi degli artisti di strada.
Negli ultimi anni il Carnevale non si era fermato in zone altamente pericolose come Galahd e i paesi limitrofi, perciò per la maggiorparte dei Kingsglaive quella era la prima volta; ed era un pò come tornare bambini...
Il più eccitato di tutti si era dimostrato Libertus: aveva insistito con i suoi amici perchè tutti richiedessero di essere liberi un giorno in particolare quella settimana.
-Oggi c’è la Grande Corsa dei Chocobo!- esclamò entusiasta mentre li guidava verso la piazzetta antistante la Cittadella. -Non possiamo assolutamente perdercela!-
-In queste occasioni sei peggio di un bambino!- scherzò Nyx prentendosi in pieno un’occhiataccia dal suo amico.
-Sì sì, scherza pure eroe… voglio proprio vedere se sarai capace di mantenere la tua nomea al Tiro a segno!-
-Puoi giurarci!- 
Crowe sospirò. -E poi era lui il bambino…-
-Chi vuole venire al Cafè con me?- si intromise Pelna. -Voglio provare la Torta Moguri al formaggio, qui la consigliano tutti!-
-Facciamoci un salto tutti insieme!- propose Libertus, controllando l’orologio. -Mancano ancora due ore all’inizio della corsa.-
Nyx annuì, portandosi una mano sullo stomaco. -Perché no? Sto iniziando a sentire un certo languorino…-
-Bene, allora è deciso! Lasciatemi controllare la strada sulla mappa…- Pelna iniziò a smanettare un po' con l’app del cellulare per trovare la direzione giusta.
-Quiche Chocobosa sto arrivando!- 
L’esclamazione di Libertus destò l’ilarità di Nyx che istintivamente si girò a vedere la reazione spazientita di Crowe; rimase per un attimo interdetto quando non la vide più al suo fianco. La ragazza si era silenziosamente allontanata di qualche passo e sembrava intenta a sbirciare con un certo interesse gli articoli fatti a mano poggiati su un banchetto ambulante.
Nyx non riuscì a resistere alla tentazione di farle uno scherzo, sbucandole sopra la spalla. 
-BECCATA!-
Crowe si portò una mano sul cuore, visibilmente agitata: aveva fatto centro.
-... accidenti, ma che cavolo di maniere sono?!-
-Ehi, non mi sarei mai aspettato che una come te fosse interessata a questo genere di cose!- la canzonò, indicandole alcuni articoli di fronte a lei.
La ragazza lo spintonò via. -Và al diavolo!-
-Non prendertela così!- si difese, ridendo. -Dai, per farmi perdonare ti regalo questo bel braccialetto con il Moguri…-
-Tsk! Come se mi piacessero chincaglierie del genere…!- borbottò, nascondendo l’imbarazzo. -E poi ho già fatto il mio acquisto.-
Crowe si rigirò verso la commessa, porgendole qualche guil per ritirare il suo pacchettino; cercò in tutti i modi di nascondere il contenuto agli occhi del suo spiritoso amico ma attraverso la bustina trasparente non gli fu difficile riconoscere il soggetto del portachiavi acquistato.
-Ehi, ma quello non è…-
-Sì, è il  Molborbibbo dei cartoni animati.- ammise, sentendosi improvvisamente molto infantile. Andiamo, prima di perdere di vista Pelna e Libertus!-
Nyx provò a trattenere a stento una risatina ma non ci riuscì: mai avrebbe immaginato che a una dura come Crowe potesse piacere un cartone animato! Per tutta risposta ricevette una pesante gomitata alla bocca dello stomaco.


Spense il telefonino e se lo mise nella tasca della giacca, ripromettendosi di darlo a Pelna. Continuò la sua ricerca: il successivo articolo che tirò fuori dalla scatola fu un vecchio orologio, fermo ad un orario ben preciso (il momento del decesso? O quello dell’incidente con la moto?).

Quando arrivarono al chioschetto di Yama, Nyx e Libertus trovarono Crowe e Pelna ad aspettarli; i due giovani avevano già preso posto a sedere ed erano intenti in una allegra conversazione.
Nyx si accomodò vicino a loro mentre il suo migliore amico era andato a prendere da bere. -Che state confabulando voi due?-
Si girarono entrambi, sorpresi dal suo arrivo.
-Ah Nyx, non ti avevamo sentito arrivare!- spiegò Pelna. -Ma niente, stavo restituendo a Crowe l’orologio che mi ha chiesto di modificare.-
-Che orologio?- si intromise anche Libertus, passando una birra all’amico e prendendo posto proprio di fronte alla ragazza.
Stranamente lei non fu infastidita da tanta curiosità. -Guardate un po' che meraviglia!- esclamò orgogliosa, mettendo al centro del tavolo un orologio con il quadrante un po' usurato dall’età su cui spiccava chiara e nitida l’ora esatta in formato digitale: la particolarità che rendeva quell’oggettino tanto unico era il cinturino in cuoio grigio, di fattura assolutamente comune ma solitamente posto su modelli analogici.
-Wow!- Libertus lo prese in mano, riconoscendone la bellezza.
-Avete visto che lavoretto di fino?- si vantò Pelna che era un vero e proprio genio con queste cose. -I cristalli liquidi del display erano completamente andati; li ho sostituiti e sono riuscito persino a scurire l’inchiostro dei numeri per renderli più visibili. E' stato un gioco da ragazzi montare il tutto sul cinturino che mi aveva portato Crowe.-
-Davvero un ottimo lavoro Pelna!- riconobbe Nyx, sorridendo.
-Ho trovato i componenti al minimarket Verinas, quando siamo andati in missione sul Ravatogh.- spiegò la Kingsglaive. -Sapevo di poter contare su di lui per rimettere tutto a posto!-
-Gli orologi così vanno un sacco di moda qui nella capitale.- commentò Libertus. -Hai risparmiato un sacco di soldi raccattando vecchi componenti rotti!-
La ragazza sbuffò, con un sorrisetto. -Così credevo, e invece alla fine quel che ho risparmiato dovrò ripagarlo in birre…- si alzò dal tavolo, girandosi verso il proprietario del chiosco. -Ehi, Yama! Una birra chiara per me ed una scura per il mio caro amico Pelna; e metti tutto sul mio conto!-


Nyx scosse il capo cercando di non farsi distrarre dai ricordi; appoggiò l’orologio accanto alla scatola e prese un bel respiro, chiudendo gli occhi lucidi. Nella mente era ancora chiarissima la voce di Crowe; i suoi modi di fare da dura, il suo sguardo divertito quando era con gli amici… tutti i bei ricordi di serate fuori a bere, fiere e sagre paesane, le sfide al biliardo, i momenti di relax di fronte alla macchinetta del caffè nel quartier generale, i duri allenamenti insieme, le estenuanti battaglie… Nyx aveva condiviso un gran pezzo della sua vita in compagnia di quella ragazza, di Libertus e di Pelna: sarebbe stato difficilissimo accettare la mancanza anche di un solo componente di quel quartetto.
Ma non era tempo per certi sentimenti: suo preciso dovere era rendere giustizia alla sua morte perché non fosse stata vana.
Il galahdiano riprese a frugare nella scatola tenendo il conto a mente di ognuno di quegli oggetti: i vecchi guanti da motociclista di Crowe, il portafoglio con tutti i soldi e i documenti intatti, le chiavi della moto, un pettine, uno specchietto rotto, la scatolina con il fermaglio...
Il fermaglio. 
Fu a quel punto che sospese la sua ricerca, soffermamdosi su quello che era stato l'ultimo motivo per il quale l'aveva presa in giro.

-Un fermaglio… non credevo ti piacessero queste cose!- 
-Idiota… non è per me, è un regalo per la principessa.- 


Nyx lo ammirò alla fioca luce del lume estasiato dalla fine composizione di quell'oggettino, quasi specchiandosi nei piccoli diamanti incastonati: ora iniziava a pentirsi amaramente di averla salutata con stupide battutine piuttosto che con un abbraccio.

***


Avevo progettato questo capitolo molto più breve ma mentre scrivevo ed elencavo gli oggetti personali di Crowe mi son venute in mente parecchie idee sull’aggiungere nuove scene di background (ovviamente di mia invenzione) dei nostri Kingsglaive e così l'ho allungato a tal punto da doverlo dividere  dal precedente.
Già che c’ero ho voluto fare anche dei riferimenti al Carnevale, spostandolo da Altissia ad Insomnia (quindi “trasformandolo” in una festa itinerante) giusto per aggiungerci altri elementi dell’universo di FFXV, collocando fino in fondo la mia storia in questo magico mondo.
Mi dispiace dover allungare così le cose, mi rendo conto che i capitoli cominciano ad essere un po' tantini ma mi sentivo in colpa a liquidare anch’io Crowe in questo modo! Spero di averle reso almeno un po' giustizia!
PS: Il titolo si rifà ad una delle OST del film che possiamo sentire durante la cena dei ragazzi presso il chioschetto di Yama (e torna anche nello spot dedicato a lui e al Molborbibbo
  
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