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Autore: bimba199613    17/04/2019    0 recensioni
Nella vita quotidiana di una ragazza universitaria, immersa nei suoi normali problemi da risolvere, si ritroverà trascinata in una nuova esperienza. Niente che lei avrebbe mai immaginato. Scoprirà che l'essenza della vita stessa si può trovare in varie sfumature. Metterà da parte se stessa e i suoi progetti per il bene di qualcun'altro.
[Storia in corso - Revisionare]
Genere: Avventura, Mistero, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Crack Pairing
Note: Missing Moments | Avvertimenti: Triangolo | Contesto: Universitario
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CHAPTER 1

Le giornate passavano una più buia dell'altra, i movimenti lenti e con grande sofferenza rendevano il posto malinconico, solo lo squillo di un telefono riportava un pò di vita in quella casa.
"Pronto? ..... Ok, riferirò la notizia al signor Hadid. Arrivederci"
Il maggiordomo riagganciò la cornetta del telefono e si diresse verso la veranda, l'aria insolitamente pungente di maggio gli scompigliò un poco i capelli.
"La polizia signor Hadid"
Un sorso di caffè proseguì la sua frase. 
"Dimmi pure Adam"
"Non hanno nessuna nuova notizia rilevante, ma cont..."
"Continueranno le ricerche, si l'ho già sentita questa parte della conversazione"
Interruppe il maggiordomo e Will Hadid si alzò dalla sedia, prima di appoggiare la tazza vuota di caffè nel tavolino.
"Quante volte non abbimo sentito le stesse cose? Ma è così difficile.."
Dei passi veloci iniziarono a rimbombare e avvicinarsi verso la veranda.
"Cos- Adam?"
Il viso implorante di una bella donna, dai capelli color oro, irruppe nella stanza. Will si avvicinò verso sua moglie. Con sguardo dolente gli fece cenno di no con la testa.
"Ho sentito il telefono... pensavo... cos'hanno detto?"
La donna cercava ancora uno sguardo di conforto da parte del maggiordomo.
"Dicono sempre le stesse cose, non c'è nessuna notizia rilevante, proseguiranno con le ricerche. Solite cose. Non sono riusciti quella volta a prendere quei..."
Un silenzio che sapeva di rabbia non gli fece finire la frase.
"Comunque sia no, amore mio."
Dicendo queste parole Will posò una mano sulla guancia di sua moglie, la signora Yolanda Hadid, che ormai iniziava ad inumidirsi.
"Non perderò mai le speranze, sappilo"
Disse Yolanda tra un singhiozzo e l'altro.

Da quando il loro bambino, il più piccolo dei tre, l'unico maschietto, era stato rapito da dei zingari, il signor e la signora Hadid cercavano di non perdere mai le speranze nel ritrovarlo. Le chiamate della polizia erano l'unico momento di luce fioca, finchè le stesse parole dei poliziotti non spezzavano anche quella.
Quel giorno tremendo l'avevano immortalato per sempre nella loro memoria. Una giornata come un'altra. Una famiglia in quella che era una delle città più conosciute degli Stati Uniti, Los Angeles. Stavano camminando in mezzo alla folla caotica, tra risate e sguardi divertiti verso le vetrine. Quel momento fu sconvolto per sempre quando la signora Yolanda, inizialmente, non sentì più suo figlio, e in un secondo momento, cercandolo con lo sguardo, non lo vide più. Attimi di panico iniziarono a crescere, finchè le grida disperate della madre non preoccuparono anche i passanti. Il signor Hadid incominciò a correre avanti e indietro nella strada, lasciando le due bambine a sua moglie, ormai in preda allo spavento. Col telefono in mano chiamò la polizia annunciando lo smarrimento del bambino. La polizia arrivò in pochi minuti, le persone furono fatte allontanare dalla zona. Le ricerche nel posto continuarono, senza nessun riscontro. Un'unico signore, con l'età un pò avanzata, avvertì la polizia di aver visto un bimbo, di cui la descrizione combaciava con quella del figlio dei Hadid, che era stato strattonato lontano dalla strada principale. Un gruppo di zingari trasandati circondavano la creatura e la portavano via. Al sentire quelle parole il padre d'istinto prese con forza il vecchio dai bordi della giacca. 
"Agh!"
"Perchè non ti sei intromesso?! Perchè non ci hai chiamato?!"
La polizia si frappose tra il vecchio e Will che lasciò la giacca del signore. 
"Tu... Non sai niente di quella gente. Non si fanno scrupoli a tirare fuori una bottiglia di vetro e minacciarti di morte. Se non ucciderti direttamente. Trovano bambini in giro e li integrano nella loro comunità, ovunque essa sia, non prima di avere loro insegnato l'arte del rubare. Del fare male. O li rubano direttamente. O sono perfino loro! Non hanno un etnia precisa, quindi puoi chiedere a un vecchio come me una cosa del genere? Cosa potevo saperne?"
I due sguardi s'incontrarono per un tempo che sembrava quasi infinito. Will sbattè le palpebre e rivolgendosi alla polizia disse loro di continuare le ricerche.

"Mamma abbiamo freddo..."
Di scatto Will e Yolanda si girarono e trovarono le loro due figlie, Gigi e Isabella, sull'ingresso della veranda.
I genitori si avvicinarono all'unisono, la signora Hadid s'inginocchiò davanti alle bimbe.
"Mamma abbiamo sentito il telefono"
Yolanda prese il viso serio della più piccola e le diede un bacio sulla fronte, soffermandosi per qualche secondo con gli occhi chiusi.
"Lo troveremo"
   
 
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