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Autore: OrderMade96    17/04/2019    0 recensioni
[Fantasy AU]
Cosa saresti disposto a dare in cambio della vita della persona che ami?
Genere: Angst, Fantasy, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Kogane Keith, McClain Lance, Takashi Shirogane
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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★ Iniziativa: Questa storia partecipa a “Non dire gatto se...” a cura di Fanwriter.it!
★ Numero Parole: 1478
★ Prompt/Traccia: 37. A È un gatto e cede 8 delle sue 9 vite a una strega per salvare B, il suo padrone.



 What I would give for you.
 

Gli unici suoni che le sue orecchie riuscivano a captare nel cacofonico brusio che avvolgeva la sua mente erano le grida degli abitanti del villaggio e il crepitio degli edifici in fiamme che lentamente cedevano e collassavano su se stessi, vittime entrambi della barbarie degli invasori che avevano assalito il villaggio in piena notte.

Cosa sperassero di trovare quell’accozzaglia di banditi e fuorilegge in una piccola cittadina di campagna sperduta ai confini della nazione era un mistero, ma la palese umile povertà degli abitanti del luogo sembrava non averli dissuasi dal loro intento di seminare panico e distruzione.

Aprire gli occhi dopo aver ripreso i sensi gli richiese un enorme sforzo di volontà e ancor più arduo fu il sollevarsi dal pavimento per rimettersi in piedi.

L’aria era quasi irrespirabile per il fumo e la cenere che la impregnava, le assi del pavimento scottavano al tatto e mentalmente, pregò che questo non cedessero mentre si spostava zoppicante verso il corpo riverso a pochi passi da lui, schiacciato sotto il peso di un’enorme trave.

“Keith... Keith, svegliati, dobbiamo uscire di qui prima che il fuoco ci raggiunga.” Il ragazzo non rispose.

Il suo viso era cinereo e imbrattato di rosso, notò, quando gli scostò i capelli appiccicaticci dalla fronte su cui spiccava una vistosa ferita sanguinante.

“Keith... Andiamo, non è il momento di scherzare!” Lo rimproverò agitato, prendendo a scuoterlo con veemenza, sentendo le lacrime iniziare a pizzicare agli angoli degli occhi. “Ti prego…”

Ogni suo sforzo per provocare una sua qualche reazione sembrava vano.

Il moretto si ostinava a restare disteso esanime, incurante del pericolo che incombeva su entrambi.

“Keith! Lance! Dove siete?!” Sentì una voce familiare gridare i loro nomi dal piano di sotto.

“Shiro!” Lance balzò in piedi, speranzoso. “Shiro, siamo qui!” Chiamò con tutto il fiato che aveva nei polmoni.

Un rumore di passi coincitati risuonò lungo le scale scricchiolanti che portavano al piano superiore dell’abitazione, bloccandosi dietro la spessa porta di legno della stanza in cui erano intrappolati.

Un paio di forti spallate fecero scricchiolare l’architrave, ma la porta non volle saperne di cedere. Probabilmente il legno si era gonfiato a causa del calore delle fiamme, finendo per creare un tappo.

“Merda!” Sbraitò inusualmente Shiro, dando un calcio alla porta con frustrazione. “Vado a cercare qualcosa per buttarla giù. Torno subito, ok?” Promise, prima di correre via per cercare una soluzione al problema.
 

Rimasto nuovamente solo, Lance non potè far altro che accucciarsi vicino a Keith, vegliandolo fedelmente in attesa del ritorno di Shiro.

Perchè Shiro sarebbe riuscito a farli uscire di lì e avrebbe curato Keith, giusto? Keith si sarebbe ripreso, era un ragazzo forte. Era la persona più testarda che conosceva, non poteva morire per uno stupido taglietto sulla fronte, no?  

Le lacrime iniziarono a scorrere senza freni lungo le guance morbide.

Per quanto volesse credere a quella bella bugia che si stava raccontando, la nuda e crudele realtà era che Keith non respirava chissà da quanto e forse era ormai troppo tardi per lui.
 

“Piccolo, perchè piangi?” Una voce sconosciuta alle sue spalle lo fece sobbalzare di spavento.

Si voltò nella direzione da cui proveniva, notando una figura dal volto incappucciato nascosta nell’ombra.

“Chi diavolo sei tu?!” Soffiò aggressivo tra i denti, spostandosi davanti a Keith in sua difesa.

“Non devi avere paura.” Rispose paziente la strana presenza, facendosi avanti nella luce rossastra delle fiamme.

Con un movimento lento si scoprì il capo, rivelandosi a lui in tutta la sua strabiliante bellezza.
 

Lance restò senza fiato ad osservare i lineamenti dolci del viso della giovane ragazza che gli stava di fronte. Lunghi capelli candidi come i raggi della luna ricadevano morbidi giù dalle sue spalle, incorniciando un sorriso gentile e due occhi di zaffiro. Due orecchie stranamente a punta spuntavano tra le ciocche diafane, mentre un paio di singolari simboli rilucevano debolmente sulle sue guance brune.

“Tu… cosa sei?”

La giovane sorrise alla domanda. “Sono quella che gli umani definirebbero strega.”  Rispose, avvicinandosi fino ad essere di fronte a lui. “Anche se non amo molto quel termine. Preferisco considerarmi una semplice amica delle forze di questo mondo.”

“E perché sei qui?” Continuò a domandare con un pizzico di sospetto l’altro.

“Per aiutarti.” La ragazza si inginocchiò ad accarezzare la sua folta pelliccia. “I gatti sono creature molto care a quelle come me. Quando ti ho sentito piangere ho deciso di venire a darti una mano.”

Lance tentò di opporre resistenza, scansandosi, ma il tocco gentile della mano della strega era rassicurante. Piccole fusa remissive sfuggirono al suo controllo, mentre si lasciava andare a quel momento di conforto.

“Puoi farci uscire di qui?” Le chiese con speranza, strusciandosi contro le sue dita.

“Posso far uscire te… ma per il tuo padrone... credo sia ormai troppo tardi.” Una triste consapevolezza piombò addosso al piccolo felino.
 

“No, ti prego… deve esserci qualcosa che puoi fare!” La implorò miagolante, gli occhi azzurri che splendevano di disperata determinazione. “Farò qualsiasi cosa, QUALSIASI.”

Keith era la persona che lo aveva salvato dalla strada quando era poco più di un cucciolo rachitico affamato. Gli aveva donato il calore di una casa e l’affetto di una famiglia quando tutto il resto del mondo lo aveva scacciato per paura di potersi prendere le pulci o qualche strana malattia.

Senza di lui, la sua vita sarebbe tornata ad essere vuota e spenta. Amava il suo padrone, il suo amico dal broncio costante e il raro dolce sorriso. Gli doveva tutto e non lo avrebbe abbandonato proprio ora.
 

La ragazza si stupì di tanto fervore. “Faresti di tutto, per un semplice essere umano?”

“Darei tutte le mie nove vite per lui.” Dichiarò Lance senza indugio.
 

La strega sembrò sorridere con compiacimento.

“Non ne serviranno nove, ne basteranno otto.”  Sentenziò, rialzandosi, fissandolo enigmatica.

“Cosa intendi dire?” Il micio si fece attento.

“Aiuterò il tuo padrone.” Concesse lei. "Ma il rituale che celebrerò finirà per sfiancarmi molto. Non sarò in grado di portare sia me che voi due in salvo dall’incendio. Sarai costretto ad attendere il ritorno dell’altro uomo.” Spiegò, allargando le mani, mentre il cristallo incastonato nel diadema che indossava iniziava a risplendere in risposta ai suoi poteri magici.

“ Sei pronto a correre il rischio?”

“Certo, Shiro ci salverà sicuramente!” Lance aveva completa fiducia in lui, sapeva che non li avrebbe mai abbandonati. “Perciò, per favore, aiuta Keith.”
 

La fanciulla annuì, accogliendo la sua richiesta.

Parole in una lingua antica e potente scivolarono dalle sue labbra, mentre un filo di luce si materializzava tra Lance e Keith, legandoli l’uno all’altro. Non c’era dolore nel processo, solo un vago senso di spossatezza. Lance chiuse gli occhi, lasciando che la magia facesse il suo dovere e la vita fluisse da lui per confluire poi nel corpo del padrone.

Il rituale durò poco più di qualche minuto.
 

Quando il gattino riaprì gli occhi, nella stanza non c’era più nemmeno l’ombra della bellissima strega.

Possibile che fosse stata solo un’allucinazione?
 

Un gemito sofferente attirò la sua attenzione.

“...Lance?” Keith alzò il viso dal pavimento, cercandolo con sguardo stanco.

Aveva ancora una brutta cera, constatò Lance, ma era vivo.

Non si era sognato tutto.
 

Il micetto corse da lui a leccargli la guancia. “Sono così felice tu sia vivo.” Miagolò, strusciandosi contro il suo collo.

Keith sorrise, ricambiando la dimostrazione d’affetto con un bacio sulla fronte pelosa.

Ovviamente non poteva capire nulla di quello che il suo gatto cercasse di dirgli coi miagolii, ma la sua felicità era più che lampante. “Anche io sono contento di vedere che stai bene.”
 

“Keith?” La voce mista di preoccupazione e sollievo di Shiro lo chiamò da dietro la porta. “Keith, stai bene? Lance è con te?”

“Shiro? Sto bene, credo.” Keith tossì a causa del fumo, stringendo istintivamente Lance a sé. “E anche Lance sta bene.”

“Non sforzarti. Vi tirerò fuori di lì in men che non si dica.” Dichiarò risoluto Shiro, iniziando a prendere a colpi d’accetta il legno nel tentativo di divellere la porta.

Finalmente dopo l’ennesimo colpo la porta cedette, crollando a terra in mille pezzi.

“Visto?” Sorrise Shiro, affannato, piegato su se stesso per riprendere fiato dopo lo sforzo.

“Non avevamo dubbi.” Sorrise sollevato di rimando Keith, scambiando uno sguardo complice con il gatto ancora stretto tra le braccia.
 

Poco dopo i tre furono fuori dall’edificio, sporchi e malconci ma finalmente in salvo dalle fiamme.

Keith fissò mesto la loro casa andare letteralmente in fumo sotto i propri occhi.

“Ne costruiremo un’altra ancor più bella.” Promise Shiro, stringendo la mano del compagno.

Il ragazzo annuì, abbozzando un sorriso.

“L’importante è che stiamo tutti bene.”

Lance miagolò concorde tra le sue braccia, alzandosi sulle zampe per strusciare la testa sotto il suo mento, scatenando le risate sollevate dei suoi padroni.
 

Nel frattempo, tra gli alberi del limitare della foresta, una certa figura incappucciata tirava un sospiro di sollievo mentre osservava il lieto epilogo di quella sfortunata nottata.


 

NOTE DELL'AUTRICE:
Ennesima iniziativa di Fanwriter che raccolgo e in cui mi butto per sfornare cosine carine senza un vero senso, ma voi prendetele alla leggera e non dateci troppo peso (?)
                                Come sempre spero vi piaccia vi piaccia. See ya!                                                               
 
   
 
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