Erano ormai settimane che la grande eclissi voluta da Hades era terminata.
June sedeva sola davanti alla tomba di Albione, la maschera poggiata sulla lastra di marmo ed indosso la sua consueta tenuta da allenamento parzialmente coperta da un paio di jeans strappati ed un giubbotto.
Stava li, come tutti i pomeriggi da quando faceva la spola tra l'isola dove risiedeva e quella principale – la Somalia – nella cui capitale studiava al liceo.
<< Maestro, io un giorno riuscirò a far ricostruire questo luogo, e a riportare qui i miei compagni sopravvissuti... E le prometto che ritroverò Shun >> gli aveva detto più volte, da quando l'isola era stata distrutta e l'amico era partito per combattere al fianco della Dea.
Aveva saputo anche che Hades risiedeva in lui, ma non voleva crederci.
Dicevano anche che lui sarebbe diventato il prossimo Virgo "lui, così pacifico... No... " pensava.
Per lei Shun non doveva essere cambiato, voleva che il suo amico tornasse da lei esattamente come quando era partito.

Uno di quei pomeriggi sentì vibrare un Cosmo dietro di lei, così familiare ma al contempo sconosciuto << No, non è lui >> si diceva << Chi non sarei? >> chiese una voce familiare.
Si voltò di scatto... Un ragazzo in armatura d'Oro si stagliava dinnanzi a lei, l'elmo calato sul volto e i capelli probabilmente raccolti le rendevano difficile riconoscerlo.
Si mise in posizione di difesa, emettendo il Cosmo << È così che si saluta il tuo migliore amico? >> chiese il Saint.
La ragazza lo guardava esterefatta << No.. Voi non siete lui >> disse indietreggiando << Non sapevo che bastassero un'armatura diversa e una treccia per rendermi irriconoscibile >> disse il ragazzo, togliendo l'elmo e slegandosi i folti capelli.

June si guardò intorno, con lui c'erano un altro gold, due ragazzi vestiti eleganti ed uno di nero, che emanava un cosmo oscuro.
<< Chi sei.. Chi sono loro >> chiese la giovane << June.. Sono io..Shun.. Di loro non devi temere.. Hyoga di Aquarius è il mio ragazzo. Gli altri sono nemici affrontati in passato, è vero, ma ora sono dalla nostra parte.. Abbi fiducia >> la rassicurò, o meglio ci provò.
<< Come puoi chiedermelo?? Come puoi essere un Gold?? >> inveì lei << June.. >> la chiamò deluso lui.
<< Vattene traditore >> urlò alzando il suo cosmo al massimo del suo potere offensivo << Vattene da questa sacra sepoltura, non violare il riposo di chi ti ha addestrato. Anzi vattene da quest'isola! >> lo intimò.

Shun a quelle parole si spogliò della cloth e si mosse verso la tomba del Silver << Dove credi di andare? >> domandò la bronze Saint, indietreggiando legermente << June .. concedimi almeno di congedarmi degnamente dal nostro Maestro >>.

<< Pochi minuti, poi vattene! >> lo intimò << O t'ammazzo con le mie stesse mani >>

A quelle parole gli altri scattarono istintivamente << state tranquilli, e anche tu June. >> disse Shun << amica mia, non autoconvincerti di volerlo veramente.. >> cercò di placarla << Taci! >> inveì lei << vuoi salutarlo? Allora fallo e vattene! >>

Il ragazzo annui e facendo cenno ai suoi accompagnatori di lasciare della distanza tra di loro si inginocchiò dinnanzi al sepolcro.
Innalzò lievemente il suo cosmo dapprima rosa << Shun.. >> sussurrò stupita la guerriera, vedendo accanto alla sepoltura Andromeda, racchiusa nella sua box << perché? >> chiese << è giusto che lei sia custodita qui, non da chi ritieni un traditore >> rispose il ragazzo.
Hyoga e gli altri osservavano la scena, chiedendosi come quelle parole non avessero smosso l'animo di June.
Il cosmo emanato dal cavaliere si fece dorato, accanto a lui l'armatura che indossava in precedenza si ricompose davanti a tutti, l'Acquario avrebbe voluto avicinarsi ma il giovane dallo sguardo impetuoso gli poggiò una mano sulla spalla << non forzarlo, quando ci vorrà te lo farà capire >> gli disse.

Shun depose il rosario di Shaka sulla tomba di Albione, in quel momento ancora una mutazione, June a quel punto indossò l'armatura, pronta ad attaccare il compagno d'addestramento attorno a cui apparve un'aura rossa, insolota per un Cavaliere di Athena.

<< Sommo... >> chiamò sottovoce il ragazzo vestito di nero, mentre attorno a Shun si disponevano gli elementi della surplice del Dio degli Inferi.

La sacerdotessa del Camaleonte era decisa a sferrare il suo attacco, mentre il ricettacolo della divinità rimaneva assorto nei suoi pensieri.

Poggiò la grande spada e solo quando le vestigia infernali svanirono << tu, non sei Shun.. chi sei essere abbietto che ti appropri delle sue fattezze? >> Il ragazzo con un getto di cosmo fece ricomporre la surplice al suo fianco e rivolgendosi ad Albione << maestro, ora il mondo è in pace, mi spiace non avervi salvato ed essere stato così irriconoscente da non essere tornato prima >> disse con le lacrime agli occhi, mentre poggiava anche la spada del Dio sul sepolcro.

Un onda di cosmo allarmò tutti, chi accompagnava Shun era in posizione di attacco, pronto a difenderlo, June scagliò la sua frusta contro l'amico.
Fu allora che il giovane che non aveva ancora reagito inveì << è questo il modo di trattare un amico? >>
June sembrava non ascoltarlo poi un flusso di Cosmo, lei e il Cavaliere di Virgo lo riconobbero << maestro >> reagirono all'unisono.
Quell'energia sembrava riconoscere e rispettare i due allievi << mio fratello ha attivato il suo microcosmo residuo.. Il vostro Maestro non desidera questa ostilità fra voi due. Siete amici e suoi allievi >> disse uno dei giovani.
<< Shun... >> disse tentennando la sacerdotessa del Camaleonte <<.. Perdona l'astio con cui ti ho trattato >>
Il giovane si alzò e avvicinandosi a lei finalmente le rispose << Capisco i tuoi dubbi e le tue paure. Non scusarti, vuoi proteggere le spoglie mortali del nostro Maestro e il luogo ove riposa. Ora il tempio è dalla tua parte, invieremo nuovi allievi, e il Grand Sacerdote e Athena vogliono che tu raccolga l'eredità di Albione. Te la senti? >> << Ne sarei onorata.. Abbiate fiducia in me e in quest'isola... E ripendi con te Andromeda, è giusto che sia tu a cercare il tuo erede >> rispose.

Il gruppo si congedò sereno, sicuri che la grande isola fosse finalmente tornata in armonia col Santuario.