Muffin ai mirtilli

L’inverno a Londra: rigido e dal freddo pungente. Ma questo non poteva impedire all’intrepido Gendry Waters di immergersi nelle strade trafficate del caotico quartiere, causa: il frigo vuoto – Arya non riusciva proprio a ricordarsi di fare la spesa – e il suo stomaco gorgogliante.
Il ragazzo – armatosi di cappotto pesante e sciarpa – aveva attraversato il vialetto, dirigendosi spedito verso l’auto, per poi ricordarsi che no, non poteva prenderla, aveva avuto un guasto di recente e lui continuava a temporeggiare, evitando accuratamente la sua officina di fiducia ogni volta che usciva in città.
Gendry sbuffò, riponendo le chiavi nella tasca del cappotto, per poi avviarsi al marciapiede con un’espressione crucciata.

Arya, a differenza della sua dolce metà – si annotò mentalmente di non identificarlo più in quel modo, faceva sembrare la loro relazione, composta per lo più da liti dovute alla testardaggine di entrambi, una cosa troppo idilliaca – stava tranquillamente sul divano, avvolta in due o tre coperte che la tenevano al caldo e accucciata in un angolo del suddetto, il più vicino possibile alla stufa a pellet che i suoi genitori si erano premurati di regalarle. Arya Stark non avrebbe speso un centesimo per un arredo tanto inutile, considerata la sua altissima sopportazione delle basse temperature. O almeno così si ostinava a credere.
La ragazza arricciò il naso e sbatacchiò il telecomando sul bracciolo del divano, appena aveva intravisto il programma di cucina il suo pollice era scattato a pigiare il pulsante per cambiare canale, ma questo decise di non funzionare proprio in quel momento, costringendo la povera Stark a sorbirsi quel gruppo di malcapitati che dovevano cucinare sotto la sorveglianza del temutissimo e scorbutico chef Ramsey.
«Mi andrebbe proprio un dolce…» mugugnò Arya, dopo aver visto uno degli aspiranti chef alle prese con quella che doveva essere una crostata alla frutta, stiracchiando le gambe per poi alzarsi, con tutta l’intenzione di farsi una cioccolata calda. Trovò la scatola contente la cioccolata in polvere, ma quando l’afferrò dallo scomparto della credenza si accorse che il peso del contenitore di cartone non era quello giusto per poter anche solo sperare che all’interno ci fosse ancora qualcosa, e il suo sospetto si rivelò essere la realtà: la scatola era vuota.
La piccola Stark dovette trattenere la rabbia. Gendry non buttava mai nulla, episodi come quello si verificavano spesso e per quanto la cosa potesse infastidirla non c’era nulla che potesse fare, dopotutto, per quanto quelle piccole cose rendessero la convivenza leggermente disfunzionale, Arya era innamorata anche della sbadataggine del suo ragazzo – ciò ovviamente non gli avrebbe risparmiato una strigliata alla Stark. La ragazza aveva sentito così tante volte i rimproveri della signora Stark, nonché sua madre, che aveva preso l’abitudine di imitarli quando qualcosa non le andava a genio.

«La cioccolata! Hai finito la cioccolata e non hai buttato via la scatola, di nuovo!» sbraitò la ragazza infuriata non appena la serratura scattò e il suo ragazzo mise piede nell’appartamento, balzando in piedi e rimpiangendo per qualche secondo la comodità del morbido divano.
Gendry la guardò con le sopracciglia aggrottate. «La cioccolata?» domandò confuso, poi ricordò improvvisamente, «Ah sì… Mi sono dimenticato, però ho-»
«Ti sei dimenticato?! E ti pare giusto deludere in questo modo una povera ragazza che voleva solo la sua dose di zucchero?» Il tono drammatico e teatrale che assunse la ragazza lo fece ridacchiare, mentre chiudeva dietro di sé la porta e si affrettava a posare sul tavolo le borse di plastica contenenti la spesa. «Se proprio vuoi la tua dose di zucchero dovrai solo aspettare un po’, ho preso tutto per fare i muffin ai mirtilli.»
«Sono proprio curiosa di sapere dove hai trovato dei mirtilli a dicembre.» Arya guardò il fidanzato scettica, certo, lei non era proprio il tipo da alimentazione sana: patatine, dolci confezionati e altre schifezze popolavano la sua dispensa – quando si ricordava di andare a fare la spesa o ci pensava Gendry – ma, se proprio doveva mangiare frutta, che fosse da sola o dentro ad un dolce, preferiva che fosse di stagione.
Gendry alzò gli occhi cerulei con aria seccata, mostrandole il piccolo cestino di plastica che portava il logo del supermercato. «Non saranno di stagione, ma ci sono. Li vuoi i muffin o no?»
Arya pensò per qualche istante, poi sospirò e scostò l’involucro per scoprire la frutta. Afferrò uno dei mirtilli e lo portò alla bocca, assaggiandolo, e solo dopo aver decretato che il sapore le garbava decise di rispondere: «E allora facciamo questi muffin, Waters.»

«Non sono fantastici.» commentò Arya, dopo aver terminato anche il secondo muffin. Gendry la squadrò alzando il sopracciglio, «Ed è per questo che ne hai mangiato tre?»
«È il secondo, Waters, non cercare di fregarmi.» lo minacciò, protendendo il suo muffin verso di lui, che arretrò con la schiena alzando le mani in segno di resa, l’espressione impaurita più finta che la ragazza avesse mai visto stampata sul viso. I due scoppiarono a ridere nello stesso momento, senza pensare al disastro lasciato in cucina che presto avrebbero dovuto ripulire.

ATTENZIONE
Ciao a tutti e grazie per essere arrivati fino a qui! Approfitto di questo spazio per fare una piccola richiesta: sono in cerca di un beta per questa storia e vorrei incoraggiare chiunque fosse interessato a contattarmi. Detto questo vi ringrazio ancora e vi saluto!