(Cap.1) IL PASSATO VAGANTE
Era notte, una buia, silenziosa notte d'estate.
La scorsa mattinata, i genitori di Bulma, decisero di intraprendere il loro cinquantesimo viaggio di nozze, quindi la casa sarebbe stata abitata solo da Bulma e Vegeta per circa una settimana. Lei prese il comodo letto dei genitori al piano terra, mentre lui, andò a dormire nella stanza all'ultimo piano, vicino alla Gravity Room.
Come al solito Vegeta era andato a letto tardi, a causa dei numerosi allenamenti troppo frequenti.
Si era addormentato verso le 2:00.
Aveva dormito per un'ora, ma aveva il sonno agitato. Glielo si poteva leggere sul viso troppo teso.
Sognava sua madre. La bellissima Haleney di cui conosceva quasi solo il nome, e forse, anche qualcosa di più.
Ogni notte, ne rivedeva il volto, le sue bianchissime e candide mani posarsi su i capelli del piccolo principe, e sorridergli.
L'unico sorriso lui ebbe in tutta la sua vita.
Poi, lei sparì nel nulla.
Non chiese mai spiegazioni. Non gli era concesso.
Vegeta respirava affannosamente. Si ricordò di averla cercata, di averla cercata dappertutto. Finché non si fermò.
La trovò. Giacente per terra, vicino ad un fiume. Giacente senza vita.
Vegeta: un bambino che ha visto sua madre morta, che ha ricevuto cosi tanti calci da suo padre solo per aver versato una lacrima, che non riuscì mai a perdonare suo padre, per il dolore procurato.
A causa di molti avvenimenti proprio come questi, Vegeta fu sempre stato abituato a nascondere qualsiasi emozione che non sia rabbia; perché secondo suo padre, la rabbia contro i nemici era "una cosa buona". Quindi, ovviamente, se il principe mostrò mai qualche minimo segno di afflizione, era di certo per qualcosa che si poteva considerare molto serio.
Infatti il suo viso non era il solito, quello placato ed enigmatico; anzi, quell'espressione
ricordava tanto qualcosa di schiacciato, come se gli avessero infilato una lama dritta nel petto.
Così urlò. Non apposta ovviamente, ma fu una liberazione per lui.
Da quando aveva incontrato Bulma, non faceva altro che sognare e risognare il suo passato, il suo passato da principe di sayan, quando non esisteva ne il bene ne il male;
solo una crude, triste realtà dove più dolore infliggevi, più salivi di grado d'importanza.
Era quello che suo padre voleva da lui.
Non per nulla Vegeta era il principe, o almeno, non solo per il grado di parentela.
Bulma fu l'unica ad udire lo straziante urlo di Vegeta, (essendoci solo lei in casa...) e immediatamente fiondandosi in camera di quest'ultimo.
< che è successo????? stai bene ??? oddio mi hai fatto prendere uno spavento! > disse l'azzurra, tentando di deglutire per riprendere fiato dalla corsa in catalessi per cinque piani appena fatta.
< che vuoi donna. > abbozzò lui, ancora dolorante, scostando amaramente lo sguardo dagli occhi mare profondo di lei, alla finestra.
Non aveva nemmeno la forza per urlarle contro. E' come se stesse rivivendo tutti i momenti più dolorosi della sua vita.
Fissava la luna con tristezza, come se volesse arrivarci solo per distruggerla.
Bulma, ormai quasi del tutto ripresa, in cuor suo, fu felice di quel sonoro urlo.
Solo lei sapeva DAVVERO che gli stava succedendo.
Chiuse la porta, lasciando riprendere fiato a Vegeta.
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Ciao! volevo ringraziare sentitamente Bulma4ever, per le sue belle parole, e per i suoi magnifici consigli.
grazie mille anche a chiunque seguirà questa storia, ovvero anche la mia prima storia a capitoli, quindi non vi assicuro sarà un gran ché ma... farò il mio meglio, e vedrete che non vi lascierò per niente delusi!!!!!!!!!!
grazie mille a tutti quelli che stanno seguendo la ficc, e a quelli che la RECENSIRANNO!!!!
by gaby90