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Autore: J_e    24/04/2019    0 recensioni
La piccola Bra cresce con i racconti delle battaglie passate del padre e più diventa grande e più si trova ad apprezzare un personaggio in particolare: Broly.
E se in un qualche arcano modo un suo desiderio potesse essere esaudito? Chissà cosa accadrebbe se il Super Saiyan Leggendario tornasse in vita e si trovasse tra le mani di un'adolescente cocciuta e prepotente?
Genere: Introspettivo, Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Bra, Broly, Bulma, Trunks, Vegeta
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 11

 

Da qualche tempo vivere le sembrava solo un susseguirsi di immagini sfocate, suoni poco chiari e sogni senza fine, era così che nell'ultimo mese Bra aveva vissuto e anche in quel momento, mentre suo padre la stava squadrando non riusciva a concentrarsi, non riusciva a distaccare la mente dal passato e riportarla al presente. Doveva provare a far vedere che andava tutto bene, doveva far vedere a Vegeta che lei stava bene e che Trunks si era inventato tutto solo perchè era geloso di Broly, solo perchè lo odiava. Nella sua mente erano quelle le sue intenzioni ma il suo viso era completamente spento, gli occhi persi nel vuoto, faceva persino fatica a mettere a fuoco le facce davanti a lei. Sentiva la voce di suo padre dura, stava dicendo qualcosa di importante ma lei non riusciva a capire, per qualche secondo che le sembrò interminabile vide solo una scena del passato in cui un suo antenato uccideva un alieno senza pietà, sperò che quell'essere martoriato sanguinasse verde, invece, all'improvviso tutto diventò rosso, schizzi di sangue vermiglio ricoprirono la sua visuale, il suo antenato così simile a suo padre nell'aspetto rideva maligno alla vista del sangue mentre lei si sentiva male, mentre lei tornava violentemente alla realtà e senza accorgersene vomitava succhi gastrici direttamente sul tappetto del salotto. Sentì Broly sostenerla, come ogni mattina, Vegeta imprecare, sua madre che correva a prendere qualcosa per sistemare la situazione e Trunks che la chiamava cercando di capire se fosse tornata in sè.

All'improvviso Broly sentì Bra tremare, esattamente come nel mezzo della notte, voleva portarla in bagno, voleva proteggerla dell'umiliazione di stare male davanti a tutta la sua famiglia, ma non ce la fece, la sua Principessa iniziò a rimettere ancora prima che lui riuscisse a muoversi. Lui poteva solo sorreggerla, puntando i proprio occhi sulla figura di Vegeta che imprecava e maledicava il suo intero popolo. Lo capiva, anche lui odiava i Sayan, odiava quella razza dedita solo alla violenza, al sangue e alla conquista brutale visto che stava facendo soffrire la sua piccola Principessa. Avrebbe voluto poter fare qualcosa, fare qualsiasi cosa per evitare che lei stesse così male, voleva solo farla tornare come quando l'aveva conosciuta, come quando da piccola gli si era avvicinata e gli aveva chiesto cosa voleva da lei, senza nessuna paura, senza nessun timore, come se sapesse che in fondo lui era buono.

"Vegeta, aiutala, io non so cosa fare. Ti prego."

Vegeta si stupì quando Broly lo implorò di fare qualcosa, aveva messo da parte il suo orgoglio, doveve tenere molto a Bra.

Mentre sua figlia si riprendeva dai conati lui cercava di trovare una soluzione, una soluzione che ancora non conosceva, nessun guerriero era rimasto sano così a lungo dopo la resurrezione nessuna Principessa era rimasta viva così a lungo.

"Purtroppo non ho una soluzione, non ho mai sentito parlare di una cosa simile, credo che lei sia l'unica persona a poter fare qualcosa."

Vegeta sospirò conscio che lei poteva vedere tutto, il problema era che non riusciva più a controllare le visioni, perchè erano troppe, troppo forti e troppo sanguinarie per una ragazza adolescente vissuta da sempre su un pianeta pacifico.

Bulma era tornata con un paio di robot mettendoli a lavoro perchè pulissero il tappetto e riportassero una parvenza di normalità nella stanza.

"Bra, amore mio, riesci a sentirmi?"

La donna le si era inginocchiata davanti appoggiandole una mano sul viso, Bra aveva annuito sempre con gli occhi vacui, ma aveva annuito.

"Ascoltami tesoro, se cerchi di farmi capire esattamente cosa provi, cosa percepisci forse posso aiutarti. Stiamo progettando uno strumento neurologico molto particolare per aiutare chi soffre di insonnia o chi ha bisogno di registrare i propri sogni a scopo terapeutico. Forse potremmo provare a collegarti e vedere se riusciamo a stimolare la tua mente in modo tale da indirizzare i tuoi pensieri e bloccare per un attimo le tue visioni."

Vegeta guardava la sua donna come mai aveva fatto prima, era completamente preso dalla sua voce, era completamente assorto nella sua spiegazione, aveva sempre saputo che la sua Bulma era un genio ma mai avrebbe pensato che potesse risolvere problemi così grandi come guarire la follia.

Tutti si aspettavano che Bra rispondesse e persino lei voleva farlo, avrebbe voluto urlare che sì andava bene, che poteva sottoporla a qualsiasi esperimento, voleva solo smettere di vedere tutto quel sangue. Nonostante ciò non riusciva più a controllare il suo corpo, i suoi pensieri erano partiti per mondi sconosciuti e la sua ragione stava sempre più spofondando inesorabilmente verso oceani di sangue e distruzione. Oceani dai quali non era sicura di riuscire a ritornare.

Broly strinse istintivamente a sè Bra quando vide nei suoi occhi svanire anche l'ultimo brandello di coscienza, voleva urlare, voleva esplodere, voleva distruggere tutto, ma tutto ciò che riuscì a fare fu digrignare i denti e stringere a se la sua Principessa.

"Ti prego Bulma, ti prego, provaci, se continua così la perderemo per sempre."

Bulma si alzò di scatto più decisa che mai, quello non era il momento di lasciarsi andare ai sentimentalismi, aveva una figlia che rischiava il coma irreversibile e un adolescente Sayan più vecchio di lei che rischiava di esplodere e distruggere la Terra.

"Molto bene, allora, mi servirà l'aiuto di tutti, è un esperimento ancora in via di sviluppo e tecnicamente non si potrebbe ancora utilizzare su un essere umano, quindi dobbiamo andare alla sede legale della Capsul Corp. senza che nessuno ci veda - fece una pausa per raccogliere le idee - questo potrebbe essere un buon momento, non ci dovrebbe essere nessuno, se entriamo da una delle finestre nessuno ci noterà e dal mio ufficio potrò disattivare le telecamere della struttura."

Vegeta annuì, nulla di più semplice che portare Bulma a lavoro, lo aveva fatto un sacco di volte. Una volta studiato bene il piano partirono tutti e cinque per la struttura principale della grossa azienda di Bulma, non era sicuro che questo macchinario avrebbe funzionato, ma dovevano almeno tentare.

Una volta dentro Bulma disattivò il sistema di sorveglianza, bloccò tutte le porte e le finestre, in modo tale che nessuno potesse entrare.

Trunks faceva loro strada nei cunicoli infiniti di quel grattacelo fino alle porte dei laboratori, Vegeta doveva ammettere che il ragazzo sembrava più a suo agio in quel colosso di cemento piuttosto che sul campo di battaglia.

Broly continuava a stringere a sè la ragazza inerme, per tutto il tempo non si era mai ripresa, non aveva mai emesso suono, sembrava quasi morta se non fosse stato per il battito del suo cuore e il respiro che gli lambiva il petto nudo.

Bulma stava trafficando con una sedia alla quale erano attaccati cavi e tubi, a Broly non sembrava molto rassicurante quella stanza piena di mettallo, fogli e attrezzi che non conosceva.

"Broly, cortesemente, appoggia Bra a questa sedia."

Il ragazzo era conscio che quella donna sbagliava di rado, era conscio che quella poteva essere l'unica soluzione ma qualcosa dentro di sé lo stava fermando, non sconosceva nulla di quel mondo e la cosa lo spaventava. Cercò tutto il coraggio di cui era in possesso e con calma coprì la distanza che lo separava da quella sedia, ancora con più riluttanza appoggiò Bra su quel pezzo di ferro freddo che sembrava anche poco comodo. Riuscire a staccarsi da lei sembrava impossibile ma alla fine ci riuscì perchè doveva salvarla e quello era l'unico modo.

Appena l'ebbe messa seduta, Bulma iniziò ad attaccarle dei sensori per la pressione e il battito cardiaco, una volta constatato che i valori della figlia fossero nella norma si fece aiutare da Trunks ad abbassare il caschetto e a collegare tutti i cavi necessari per la lettura delle onde cerebrali. Una volta assicuratasi che tutto era in ordine si posizionò davanti al computer e avviò il programma di lettura, ora dovevano solo attendere pazientemente che il programma leggesse le onde cerebrali di Bra e che si settasse sulla stessa frequenza.

"Dannazione, quanto ci vuole, donna!"

Vegeta era sempre più nervoso, voleva prendere a pugni Broly, voleva prendere a pugni sé stesso per non aver fatto nulla per impedire tutto ciò. Com'era possibile che il suo popolo riuscisse a perseguitarlo anche dopo decadi che era scomparso.

Bulma lo stava guardando stizzita, anche lei era in ansia, era anche sua figlia, era anche sua la responabilità ma tutto poteva fare tranne velocizzare quel processo tanto delicato.

"Ci vuole il tempo che ci vuole, Vegeta, sta tranquillo e datti una calmata altrimenti non sarai di nessun aiuto. Inizia a pensare cosa può esserci utile per capire cosa fare, dobbiamo essere veloci a cercare tra le visioni, non so per quanto tempo potrà funzionare questo affare."

Il Sayan scostò lo sguardo da quello della terreste, era ovvio che lei avesse ragione, la sua donna era fantastica e riusciva a manetere il controllo anche in una situazione così complicata, anche quando lui stava per dare di matto. Si concentrò cercando di ricordare quelle storie che i vecchi cercavano di raccontargli quando lui era piccolo e purtroppo non era per niente interessato. Doveva ricordare qualcosa, doveva aiutare sua figlia o non sarebbe stato degno di continuare ad essere suo padre.

"Credo che dovremmo andare indietro di molto, dovremmo tornare a quando eravamo ancora delle scimmie senza senno, all'inizio della nostra storia."

Bulma sospirò, si fidava di lui ma non capiva come potessero essere utili delle scimmie senza ragione.

"Vegeta nei sei proprio sicuro?"

Lui annuì, non ricordava molto, ma la storia della loro evoluzione era strana, molto misteriosa e quasi surreale ed era certo che era li che dovevano andare.

Il computer emise un suono stridulo e all'istante tutti tranne Broly, che continuava a fissare Bra, si precipitarono ad osservare le immagini che uscivano dalla mente della ragazza. Scene di lotta, di atrocità, di violenze, di sangue, Bulma non si sorprese che la figlia stesse impazzendo con tutto quello schifo nella sua mente.

"Allora, abbiamo detto che dobbiamo andare molto indietro, vediamo se riusciamo a guidare i suoi pensieri."

Bulma premette un paio di tasti e dalla macchina uscirono dei rumori sinistri, Broly era poco convinto, ma a quanto sembrava quell'arnese funzionava davvero.

"Dovremmo quasi esserci, ci sono un sacco di scimmie giganti ovunque, Vegeta come capiamo quando siamo arrivati?"

L'uomo non distoglieva di sguardo, lui capiva, vedava quegli scimmioni cambiare e regredire in ogni istante, la testa più piccola, il corpo meno possente, sempre più nudi, sempre più feroci, quelli erano Sayan che non evavno ancora conquistato nulla, quelli erano i suoi antenati in tutta la loro selvaticità.

"Fermati, siamo arrivati, vedi qui? - indicando una parte dello schermo - questo è più grosso, ha il pelo giallo, si guarda intorno come se capisse cosa gli sta succedendo, gli altri, invece sembrano solo delle grosse scimmie arrabbiate."

Bulma sospirò, erano arrivati nel punto cruciale e la macchina sembrava funzionare ancora bene. Permise a quella visione di viaggiare per conto suo e ciò che videre ebbe dell'incredibile.

Bra non percepiva più nulla, vedeva solo scene di sangue e nonostante ciò non aveva nemmeno più la forza di schifarsi e di vomitare, non risuciva più a sentire nulla, non provava più nulla.

All'improvviso però, qualcosa cambiò, le visioni si bloccarono come se qualcuno avesse premuto il tasto pausa del telecomando. Le visioni iniziarono a susseguirsi in maniera velocissima senza che lei riuscisse a vedere nulla e poi di nuovo si bloccarono. Era ancora sul pianeta Vegeta ma era diverso, c'erano un sacco di alberi in più, c'era un'aria più pulita e soprattutto c'erano un sacco di scimmioni che erano poco più grandi di una essere umano adulto, molto alto. Non era mai riuscita ad andare così indietro, suppose che sua madre fosse riuscita a controllare la sua mente, non si sarebbe aspettata nulla di meno dal genio che l'aveva messa al mondo.

Tirò un sospiro di sollievo mentre osservava una scena singolare, uno scimmione dalla pelliccia dorata osservava attentamente i suoi simili dai colori più scuri con una logica strana che quasi non gli apparteneva. Lui sembrava diverso, persino il suo corpo, era più possente, più formato, più alto rispetto agli altri. Bra lo osservava così attentamente che ad un certo punto si accorse che tra le sue immense braccia era nascosta una bambina che in confronto sembrava minuscola. Una bambina che poteva avere non più di cinque anni e che sembrava perfettamente umana, aveva solo la coda da scimmia ma in ogni sua altra parte era umana. Bra le si avvicinò cercando di restare il più concentrata possibile su quella visione. Si alzò in volo davanti allo scimmione dorato per raggiungere la bambina e le si accovaciò vicino, sedendosi sul braccio possente che la sorreggeva. Il suo istinto le diceva di toccarla e così lasciò che la guidasse, la sua mano si alzò e sfiorò appena la fronte della piccola creatura quando quest'ultima alzò lo sguardo su di lei e le sorrise.

"Ciao, ti stavo aspettando."

All'improvviso Bra si ritrovò in un luogo completamente buio, era illuminata solo da sé stessa e dinanzi a lei c'era una ragazza che sembrava il suo stesso riflesso con una veste rossa che sprigionava luce.

"Tu sei me, io sono te, nella storia abbiamo viaggiato in ogni secolo cercando di portare a termine la nostra missione ma fin'ora non ci siamo mai riuscite."

Bra sentiva quella sé stessa parlare ma era come se stesse parlando lei in prima persona. Sentiva dentro di sé una nuova consapevolezza e le parole di quella ragazza non facevano altro che riportarle alla mente una storia triste che non si era mai conclusa.

"Come faccio a dare una fine a tutto questo, dal primo momento, fino ad ora, ho sempre fallito, come potrei ora riuscirci?"

La sé stessa con l'abito rosso le si avvicinò prendendole la mano.

"Tu sei l'unica che può riuscirci perchè non sei pura, la maledizione si spezzerà solo quando i Sayan riusciranno a mescolarsi con un'altra specie, molto diversa da loro, l'opposto, addirittura. Tu sei l'unica nata dall'incrocio tra due specie differenti quindi solo tu potrai portare a termine la missione."

Bra si sentiva trascinare via, indietro, nel suo corpo esanime, forse il macchinario stava smettendo di funzionare.

"Come, come posso fare?"

La ragazza dal vestito rosso sorrise, era uguale a lei anche se aveva dei tratti più marcati e una coda.

"Devi solo spezzare i legami, devi solo eliminare tutto ciò che ha di brutto la nostra razza."

La visione svanì, Bra riaprì gli occhi, dopo tanto tempo risuciva a mettere a fuoco i volti delle persone che amava, era così felice persino nel rivedere quel viso da idiota di suo fratello.

"Bra, come stai? Abbiamo bloccato momentaneamente le tue visioni."

Bulma la osservava con occhio critico, era così calma e pacata, solo Dio sapeva quante parole le avrebbe detto una volta che si fosse sistemato tutto.

"Sto bene, adesso sono lucida, so come fare finire tutto questo, non c'è molto tempo e vi spiegherò tutto una volta spezzato il legame. Broly, devi distruggere la pietra di quella cintura e devi rinunciare ai tuoi poteri."

Broly si avvicinò a lei, si inginocchiò davanti alla sua Principessa abbassando il capo e strappandosi la cintura dalla vita.

"Qualsiasi cosa io debba fare per farvi tornare normale lo farò."

Appogiò la cintura ai piedi di Bra e trasformandosi diede un pugno nel centro della pietra facendola andare in pezzi, distruggendola per sempre. Nell'esatto momento in cui la cintura si ruppe Broly si sentì mancare, barcollò tornando nella sua forma originale.

"Ora cosa devo fare?"

La voce spezzata, gli sembrava di morire di nuovo, ma sapeva che Bra non lo avrebbe mai ucciso.

"Broly, devi rinunciare ai tuoi poteri, devi farti strappare la coda."

Il Sayan sgranò gli occhi, una sensazione di panico lo pervase, sentiva le sue membra già tremare per il dolore che avrebbe provato e per l'impotenza che quella perdita avrebbe causato. Nonostante ciò alzò lo sguardo su Bra e annuì deciso.

"Mi fido di te Principessa, farò qualsiasi cosa."

"Ottimo, Vegeta, puoi cortesemente farlo tu?"

Vegeta non riconosceva sua figlia in quello sguardo ma era la sua voce che gli parlava, era il suo volto che stava guardando ed erano i suoi occhi tornati lucidi che lo stavano implorando, l'unica differenza era che sembrava una vera Principessa.

"Certo, Bulma hai qualcosa per non fargli sentire dolore?"

La donna turchina annuì estraendo dalla tasca una capsula medica completamente rifornita di anestetizzanti e antidolorifici.

"Non so che dosi servano per mettere ko un Sayan, ma penso che il doppio rispetto alla dose umana possa andare bene."

Bulma riempì completamente la siringa con quel liquido trasparente e con calma si avvicinò a Broly per inniettarglielo direttamente nelle vene.

"Potresti sentirti mancare, ti consiglio di stenderti."

Il ragazzo sentì subito una strana sensazione, la sua testa stava diventando leggera, riuscì a malapena ad appoggarsi di fianco sul pavimento che perse completamente i sensi.

 

 

Continua...

 

 

 

Angolo J_e:

Questo sarà uno degli ultimi capitoli di questa storia, purtroppo l'ho lasciata in sospeso per troppo tempo ma spero di riuscire a concluderla in breve e di soddisfare chi ancora vorrà leggerla fino alla fine.

  
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