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Autore: Ino chan    27/04/2019    1 recensioni
Avengers: Endgame - SPOILER ENORMI NELLA TRAMA-
Spesso feliciità ed egoismo vanno a braccetto.
Genere: Angst, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Steve Rogers/Captain America, Tony Stark/Iron Man
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Destini intrecciati
 
SPOILER Avengers: Endgame
Coppie: Stony - Clintasha

Steve ha sempre ricordato bene Maria Stark. Era una delle ballerine che lo accompagnavano durante i suoi spettacoli come Captain America, la più giovane del gruppo, quella dall’aria tenera, che  la coreografa teneva sempre in disparte perché troppo poco ispirazione di amor patrio. Ha parlato con lei molte volte, seduti spalla contro spalla su una piccola panchina dove si erano incontrati per caso all’inizio del tour e che poi, nel corso del tempo, era diventata la loro panchina. Maria studiava per diventare infermiera, china su libri più grandi di lei e Steve, si perdeva in ritratti su ritratti di Peggy. Quello che più ricorda di lei, però, non sono le chiacchierate. Quei timidi scambi di battute fra due persone troppo chiuse per legare, anche se era chiaro che fra loro poteva nascere una bella amicizia, ma i suoi occhi, quel bel color cioccolata, lo stesso colore degli occhi di Tony.
Steve si sveglia nel cuore della notte, la schiena bagnata, il respiro corto. Ogni volta il sogno preme il tasto rewind e Tony è lì, con le gemme incastonate nel guanto dell’armatura, e quegli occhi nocciola, identici a quelli della sua dolce amica, che diventano di secondo in secondo sempre più opachi. Non ricorda di avergli mai detto di aver conosciuto Maria, di aver pianto per lei, per il modo in cui era andata incontro alla sua fine per mano di Bucky. 
In realtà gli ha detto ben poco, orgoglio prima, paura poi e  mancanza di tempo alla fine.

Peggy dorme.
 Alla luce della strada che filtra delle imposte, la sua silhouette si nota appena sotto le lenzuola. Hanno provato per anni di avere un bambino, ma si sono ritrovati troppo tardi e alla fine, Steve le ha chiesto di smetterla di torturarsi.  Maria è stata fortunata a rimanere incinta oltre i quarant’anni, loro, beh… Evidentemente non era destino. Ha pianto tanto, mentre piegava i vestitini che aveva comprato durante l’ultimo falso allarme, e li ha infilati in una busta da portare in chiesa. Ha provato a consolarla, a dirle che era già un miracolo che si fossero ritrovati, ma non c’è stato nulla da fare.
-Ho visto come guardi Tony…- gli ha detto, facendogli morire ogni tentativo di rispondere. Perché non è un desiderio di paternità a farlo sciogliere come un pugno di neve al sole ogni volta che il piccolo Tony di cinque anni si siede sulle sue ginocchia e gli chiede di raccontargli delle sue avventure… E’ senso di colpa, né più né meno.
Ha visto morire Tony Stark, come ha visto morire Maria, sempre così dolce e anche Howard. Li ha visti morire tutti e tre, senza fare nulla e , in preda all’egoismo, invece di tornare alla terra senza il suo miglior difensore, è rimasto a vivere in un passato che sarebbe dovuto rimanere tale.

Tony scarica sulle sue gambe l’ennesimo giocattolo e alza su di lui il faccino sorridente. Dio, la piccola Morgan gli somiglia in maniera sconcertante, della madre non ha praticamente nulla! Steve gli pulisce una guancia sporca di cioccolata sfregando con le dita e Tony sorride,rosso per la vergogna, prima di cercare di salirgli sulle ginocchia. Howard ride, così come Maria, a quanto pare Tony è così affettuoso solo con lui e Jarvis, il maggiordomo di famiglia.
Steve sente il cuore stringersi mentre osserva la nuca del bambino, ma quando torna a guardarlo, con quelle guanciotte tonde e lo sguardo innocente, subito gli sorride.
In questo tempo Tony non è morto…Non ancora.

La prima regola dei viaggi nel tempo è non cambiare nulla, ma si può dire che ha giocato abbastanza con l’intreccio dell’esistenza da essere certo che, un altro po’ non farà male a nessuno. Bucky è ancora Soldato D’Inverno quando lo trova a Velikij Novgorod. Dio sa se prova a farlo tornare in sé,  finisce sul fondo di un letto d’ospedale nel disperato tentativo di risvegliargli la memoria a pugni, ma niente da fare. Per anni tenta di fermarlo, intanto che Peggy invecchia e lui  no, intanto che il 16 dicembre 1991 si avvicina inesorabilmente.

Tony non versa una lacrima intanto che guarda le bare dei genitori calare nella terra.  E’ solo un ragazzo di vent’anni arrabbiato, sussurra Peggy, ma Steve sa, sa perfettamente che  non è così. Il suo sguardo è cambiato, è più vicino che mai all’uomo  che ha conosciuto lui. Ci prova a salvarlo, nonostante sappia che Tony Stark deve morire perché tutti possano vivere, tenta ad ogni modo di non farlo arrivare al punto di vedere nell’armatura l’unica via di redenzione.  Ci prova, mentre lo sguardo di Peggy , i suoi bei occhi nocciola fra il reticolato di rughe ormai fin troppo evidente, si fa sempre più consapevole.

Steve si sente solo un po' in colpa per Laura Barton, per quei bambini che non nasceranno, ma ha capito da un bel pezzo che non è affatto la persona che credeva di essere. Quando ha conosciuto Natasha era ancora un ombra dell’HYDRA, una bellissima ragazzina dai capelli color carota, e quando ha incrociato Clint per la prima volta, era un poliziotto ufficialmente caduto in servizio . Stava guardando la sua bara venire interrata da due becchini e un prete dall’aria stanca quando l’ha avvicinato e gli ha messo in mano il fascicolo di  Natalia Alianovna Romanova ed è sempre lui a spingere una Natasha poco più che ventenne a rivelare i suoi sentimenti per Clint.
Ha incontrato Laura per caso, in fila al supermercato e si è scoperto del tutto indifferente al destino che le aveva tolto. Natasha meritava di essere felice.
Peggy ormai è una vecchina e lui, invece, è ancora giovane in forze.  Colpa del siero, gli aveva detto Howard, anche se ha iniziato a mettere qualche capello bianco, è ben lungi dal poter essere considerato una persona anziana. La guarda seduta al dondolo, le mani composte in grembo mentre segue le notizie sulla sparizione di Tony Stark in Afganisthan.
“Presto avrà bisogno di te.” mormora alzando su di lui gli occhi nocciola.
“Mi incontrerà presto.”  ripete Steve sedendosi con lei.
Peggy scrolla il capo mentre gli prende la mano sinistra fra le sue e sfila con dolcezza la fede nuziale e la infila nello scollo del vestito “Grazie Steve.” mormora “ Ma lo sai chi è che ha davvero bisogno di te… Chi lo ha sempre avuto.”
 
-Vuoi parlarmi di tua moglie?-
-No, non credo che lo farò…-


“Quel Tony là è morto baby, non fare quella faccia.”
Steve toglie dal viso gli ultimi pezzi della maschera con cui ha ingannato Sam e Bucky e scocca un’occhiataccia all’uomo alla sua destra. Grazie al siero inventato da Tony, ormai dimostrano la stessa età, anche se Steve, per sommo scorno di suo marito, li dimostra molto meglio.
“Vedi che succede a giocare con l’intreccio dell’esistenza?” fa Tony intanto che prende a camminare lungo il sentiero, le mani in tasca e  il passo acciaccato “Ad una certa esistevano due di noi e due di loro, a New York eravamo in tre a girare, non so com’è che non ci siamo ritrovati con un tentacolo a sbucare dal culo.”
Steve gli molla uno scappellotto sulla nuca e Tony borbotta che, mentre fanno l’amore, non gli dispiace mica che sia così volgare. Anzi. Si fissano per un attimo, prima di scoppiare a ridere, anche se, subito dopo, per un attimo, gli occhi di Tony vanno alla piccola Morgan che gioca sulla riva del lago e il suo sorriso si spegne.  Ha visto quella ragazzina solo da lontano,  non le ha mai parlato, ma è chiaro che si sente attratto da lei come qualsiasi genitore.
“Se vuoi puoi…” Tony scrolla il capo. Per anni ha vissuto nell’ombra del Tony che tutti conoscevano, l’Iron Man della prima linea temporale, con cui si è quasi scontrato le volte che ha cercato di aiutarlo. Lo ha guardato vivere, rifiutare l’amore per Steve, scegliere quello più tenero e rassicurante della Potts e diventare padre.
“Ha fatto un buon lavoro con lei.” esclama  battendo una mano sui reni di Steve e spingendolo a camminare “Iron Man tornerà presto a volare”

-END-
 
Storia scritta di getto, perdonate se fa schifo ,ma dopo aver visto il film mi sono quasi sentita in dovere xD
 
   
 
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