27/04/2019
3 recensioniLe aveva riportate indietro, la sua ultima missione stava per giungere al termine ma c’era qualcosa che non riusciva a dargli pace. Aprì la valigetta trovandosi di fronte l’ultima di quelle gemme scintillanti che tanto avevano portato scompiglio e dolore, quel bagliore arancione lo ipnotizzava ma al tempo stesso gli trasmetteva un profondo senso d’angoscia. Clint gli aveva spiegato bene qual era il prezzo della gemma: un’anima per un’anima. E da quel momento una vocina si era fatta spazio nella sua testa riproponendogli costantemente sempre la stessa domanda: e se funzionasse anche al contrario?
Ci aveva rimuginato e rimuginato su un’infinità di volte, si era dato del pazzo, del folle ma voleva restare aggrappato a tutti i costi a quella flebile speranza. Se c’era anche solo la più piccola possibilità che funzionasse doveva provare, ad ogni costo. Per Nat. Sorrise al pensiero di quanto fosse stata coraggiosa la sua Nat, la determinazione che sprizzava da quegli occhi verdi. Non sopportava l’idea di averla persa così, senza averla salutata o abbracciata un’ultima volta. Si era stancato di perdere in continuazione le persone che amava, desiderava solo un attimo di pace, ma forse non era questo a cui era destinato. Forse la vita del super-soldato comportava altro, forse il giorno in cui aveva accettato di sottoporsi al siero aveva firmato il suo destino costellato di missioni, missioni e ancora missioni. Ma tra una missione e l’altra aveva trovato una famiglia, qualcosa per cui valesse la pena continuare a combattere, e quella non l’avrebbe scambiata per nulla al mondo.
Guardò fisso davanti a sé, ormai era arrivato in cima alla scogliera e da lì poteva cogliere tutte le sfumature violacee che Vormir aveva da offrire, il suo occhio da artista si ritrovò piacevolmente soddisfatto e compiaciuto ammirando quel cielo e quei colori che si fondevano così perfettamente tra loro. Ma la poesia non durò più di pochi secondi, strinse la piccola gemma tra le mani e si preparò a portare a termine la missione. Il piano era tutt’altro che preciso, a dirla tutta neanche c’era un piano, Steve sperava semplicemente che una volta restituita la gemma il resto sarebbe venuto da sé. Inspirò profondamente e consegnò al vuoto quel luccichio arancione chiudendo gli occhi. Li riaprì solo pochi attimi dopo quando percepì intorno a lui dell’acqua: l’acqua che aveva preso il posto della rocce della scogliera circondando il corpo del capitano che ora si trovava disteso in un lago che emanava bagliori arancioni. Nel riaprirli tutta la sua meraviglia si concentrò sul corpo a cavalcioni sopra di lui, non riusciva a crederci. Era impensabile esserci riuscito ma quella di fronte a lui era innegabilmente lei: la lunga treccia rossa, gli splendidi occhi verdi e quel sorrisetto che gli era mancato da morire. Steve non resistette e preso da una gioia incontrollabile si tirò su a baciarla. Dio, quanto le era mancata!
Percepì un sorriso incresparsi sulle labbra della rossa che si staccò esclamando ‘Ciao anche a te Capitano’
Steve non riuscì a dire niente, se ne stava fermo lì a stringerla con un sorriso da ebete stampato in faccia e le lacrime che cominciavano a scendere. Era pazzesco esserci riuscito, lei era pazzesca. Pazzesco. Tutto.
‘Mancata?’ Giocò Nat ricambiando lo sguardo di assoluta adorazione e devozione che Steve le stava rivolgendo
‘Non provarci mai più. È un ordine, Romanoff.’ Cercò di replicare con autorità il capitano, ma la voce incrinata la fece sembrare quasi una supplica. E lei si sciolse completamente, gli diede un leggero bacio sulla fonte e promise di non lasciarlo mai più.
A qualunque costo.
Ci aveva rimuginato e rimuginato su un’infinità di volte, si era dato del pazzo, del folle ma voleva restare aggrappato a tutti i costi a quella flebile speranza. Se c’era anche solo la più piccola possibilità che funzionasse doveva provare, ad ogni costo. Per Nat. Sorrise al pensiero di quanto fosse stata coraggiosa la sua Nat, la determinazione che sprizzava da quegli occhi verdi. Non sopportava l’idea di averla persa così, senza averla salutata o abbracciata un’ultima volta. Si era stancato di perdere in continuazione le persone che amava, desiderava solo un attimo di pace, ma forse non era questo a cui era destinato. Forse la vita del super-soldato comportava altro, forse il giorno in cui aveva accettato di sottoporsi al siero aveva firmato il suo destino costellato di missioni, missioni e ancora missioni. Ma tra una missione e l’altra aveva trovato una famiglia, qualcosa per cui valesse la pena continuare a combattere, e quella non l’avrebbe scambiata per nulla al mondo.
Guardò fisso davanti a sé, ormai era arrivato in cima alla scogliera e da lì poteva cogliere tutte le sfumature violacee che Vormir aveva da offrire, il suo occhio da artista si ritrovò piacevolmente soddisfatto e compiaciuto ammirando quel cielo e quei colori che si fondevano così perfettamente tra loro. Ma la poesia non durò più di pochi secondi, strinse la piccola gemma tra le mani e si preparò a portare a termine la missione. Il piano era tutt’altro che preciso, a dirla tutta neanche c’era un piano, Steve sperava semplicemente che una volta restituita la gemma il resto sarebbe venuto da sé. Inspirò profondamente e consegnò al vuoto quel luccichio arancione chiudendo gli occhi. Li riaprì solo pochi attimi dopo quando percepì intorno a lui dell’acqua: l’acqua che aveva preso il posto della rocce della scogliera circondando il corpo del capitano che ora si trovava disteso in un lago che emanava bagliori arancioni. Nel riaprirli tutta la sua meraviglia si concentrò sul corpo a cavalcioni sopra di lui, non riusciva a crederci. Era impensabile esserci riuscito ma quella di fronte a lui era innegabilmente lei: la lunga treccia rossa, gli splendidi occhi verdi e quel sorrisetto che gli era mancato da morire. Steve non resistette e preso da una gioia incontrollabile si tirò su a baciarla. Dio, quanto le era mancata!
Percepì un sorriso incresparsi sulle labbra della rossa che si staccò esclamando ‘Ciao anche a te Capitano’
Steve non riuscì a dire niente, se ne stava fermo lì a stringerla con un sorriso da ebete stampato in faccia e le lacrime che cominciavano a scendere. Era pazzesco esserci riuscito, lei era pazzesca. Pazzesco. Tutto.
‘Mancata?’ Giocò Nat ricambiando lo sguardo di assoluta adorazione e devozione che Steve le stava rivolgendo
‘Non provarci mai più. È un ordine, Romanoff.’ Cercò di replicare con autorità il capitano, ma la voce incrinata la fece sembrare quasi una supplica. E lei si sciolse completamente, gli diede un leggero bacio sulla fonte e promise di non lasciarlo mai più.
A qualunque costo.
Angolo autrice:
Ello pipol! Devastati anche voi da Avengers: endgame? Io piango da quattro giorni.
Anyways questo è il mio disperato tentativo di convincermi che almeno qualcosina possa andare bene perché la morte di Nat è quella che mi ha sconvolto di più ed il fatto che praticamente fosse lampante dal momento in cui lei e Clint mettono piede su Vormir ha peggiorato le cose. Il film mi è piaciuto? Non saprei dirvi, alcuni personaggi sono stati trattati bene e hanno avuto una degna conclusione ma alcune cose proprio non mi quadrano: Hulk che boh, thor è un barbone alcolista anonimo e poi cosa diamine è quella treccina sulla barba?
Far sacrificare Tony e Nat mi ha spezzato il cuore ma la loro è stata una degna conclusione, come quella di Loki in Infinity War. Ma Steve che si fa il viaggetto nel tempo? Anche io ho sempre sperato in quel ballo con peggy ma così è proprio sbagliato. Ci sono dei buchi enormi. Avrebbe avuto più senso farlo rimanere intrappolato nel tempo quando stavano prendendo tutte le gemme e lui e tony sono stati costretti ad andare ancora più indietro.
Che ne pensate voi? Facciamo una mega chat in cui ci crogioliamo nel dolore e non accettiamo che endgame sia mai esistito.
(Per quanto riguarda la fic secondo me non sarebbe una cosa così improbabile, infondo è sempre un’anima per un’anima. Ah, teschio rosso non c’è perché una volta che la pietra è stata presa il guardiano se ne va.)
xx
Anyways questo è il mio disperato tentativo di convincermi che almeno qualcosina possa andare bene perché la morte di Nat è quella che mi ha sconvolto di più ed il fatto che praticamente fosse lampante dal momento in cui lei e Clint mettono piede su Vormir ha peggiorato le cose. Il film mi è piaciuto? Non saprei dirvi, alcuni personaggi sono stati trattati bene e hanno avuto una degna conclusione ma alcune cose proprio non mi quadrano: Hulk che boh, thor è un barbone alcolista anonimo e poi cosa diamine è quella treccina sulla barba?
Far sacrificare Tony e Nat mi ha spezzato il cuore ma la loro è stata una degna conclusione, come quella di Loki in Infinity War. Ma Steve che si fa il viaggetto nel tempo? Anche io ho sempre sperato in quel ballo con peggy ma così è proprio sbagliato. Ci sono dei buchi enormi. Avrebbe avuto più senso farlo rimanere intrappolato nel tempo quando stavano prendendo tutte le gemme e lui e tony sono stati costretti ad andare ancora più indietro.
Che ne pensate voi? Facciamo una mega chat in cui ci crogioliamo nel dolore e non accettiamo che endgame sia mai esistito.
(Per quanto riguarda la fic secondo me non sarebbe una cosa così improbabile, infondo è sempre un’anima per un’anima. Ah, teschio rosso non c’è perché una volta che la pietra è stata presa il guardiano se ne va.)
xx