«I primi che dovranno abbandonare la gara sono i Truemen» annuncia Daron, rivolgendo un’occhiata dispiaciuta
in direzione di Albert, Caleb, Brandon e Jeremy.
I quattro si scambiano sguardi straniti, poi avanzano in
direzione del loro giudice tra i mormorii degli altri concorrenti. C’è chi tira
un sospiro di sollievo e chi si dispera ancora di più.
«Ho apprezzato ciò che avete fatto, ma siete ancora molto
acerbi. Sono certo che farete strada, ma dovete perfezionarvi molto.
D’accordo?»
I quattro salutano Daron con gentilezza e si avviano fuori
dalla sala principale del Troubadour.
Le altre tre band ancora a rischio attendono con ansia il
verdetto del giudice.
«Bene, andiamo avanti. I secondi e ultimi a essere
eliminati sono Hug e Mud, i
Black Stoner Midnight. Ragazzi, mi spiace, siete
originali e fate un genere particolare, però non credo che questo potrebbe
aiutarvi a emergere. La musica doom, stoner metal non è per tutti, è veramente per pochi. E non
credo sia adatta per un talent del genere. Questo ovviamente mi fa stare male,
perché io adoro il vostro genere e voglio che mi facciate una promessa.»
Hug e Mud
si accostano al chitarrista. Il prima lo osserva con atteggiamento mesto,
mentre il secondo ha stampata sul viso la sua solita espressione feroce.
«Questo mondo è una merda, nessuno capisce l’arte di quelli
come noi» si lamenta il bassista, assottigliando maggiormente lo sguardo.
Daron pare un poco spaventato, tuttavia cerca di mantenere
la calma. «Mud, cerca di capire. Anche io ho delle
scelte da fare, il livello delle esibizioni è stato davvero alto stasera»
prosegue.
«E ci dobbiamo rimettere noi?»
Hug afferra il collega per
il braccio e sussurra qualcosa, riuscendo miracolosamente a calmarlo.
«Fatevi vedere in giro, fatevi sentire. Non arrendetevi
solo perché qui non ce l’avete fatta» conclude Daron, battendo sulla spalla dei
due.
Questi ultimi salutano velocemente i presenti, per poi
lasciare la sala.
Daron regala un enorme sorriso alle tre band che ha scelto
per i live. «Siete carichi? Andiamo ai live, cazzo!» esclama.
Tutti quanti esultano, tranne i membri dei D-sharp Minor che restano tranquilli e sicuramente esultano
interiormente.
Albert:
«È andata così, non possiamo farci niente. Ma continueremo a suonare».
Brandon:
«Sì, non vi libererete di noi tanto facilmente!».
Jeremy:
«Già. Caleb, tu hai qualcosa da aggiungere?».
Caleb:
«No».
Mud: «Sì, cazzo, ce ne andiamo a testa alta!
Non ci hanno capito? Cazzi loro».
Hug: «Non fare così, andremo avanti e terremo
quest’esperienza con noi, per imparare dai nostri errori e…».
Mud: «E poi quel cappello gli sta proprio
male, a Daron Malakian!».
1° Live
«Buonasera a tutti e benvenuti al primo, eccezionale live
di SOAD-Factor! Sono molto emozionata perché questa è
la prima edizione e la location è già una delle migliori che si possano
sperare: il Fonda Theatre!» esordisce Katie Sun, muovendosi con disinvoltura sul palco in legno.
Il pubblico in sala esulta, l’atmosfera è carica di
aspettative e di vibrazioni positive.
La presentatrice indossa un miniabito verde pisello,
abbinato a delle decolleté argentate con il tacco a spillo. Splende di luce
propria, sorride radiosa ed è perfettamente truccata con tinte verde e argento
che danno risalto al suo outfit.
«E ora, signori e signore, fate un bel po’ di rumore per i
quattro strabilianti giudici di questa gara infuocata: Serj Tankian!
John Dolmayan! Daron Malakian! Shavo Odadjian!»
Tra un nome e l’altro, si levano applausi e fischi d’approvazione,
mentre dei delicati fari bianchi illuminano i quattro giudici, seduti dietro un
bancone in legno massiccio. Sul davanti spicca la scritta SOAD-Factor a caratteri cubitali, con il
classico e riconoscibile font del logo dei System Of A Down.
«Direi di non perdere altro tempo e di lasciare la parola
ai nostri giudici!» prosegue Katie Sun.
Il primo a prendere la parola è Shavo, il quale pare
veramente elettrizzato all’idea di ciò che sta per succedere. «Salve a tutti!
Sono molto emozionato, e non vedo l’ora di farvi sentire cosa i miei Over hanno
in serbo per voi!» esclama.
«Anche io sono curioso delle tue assegnazioni, fratello»
gli si rivolge Daron, lanciandogli un’occhiata maliziosa.
«Direi che possiamo cominciare, che ne dite?» interviene John,
il quale pare impaziente più del solito.
Serj annuisce e sorride.
Katie Sun guarda dritto nella
telecamera e annuncia: «Iniziamo subito, allora! Entriamo nel vivo della gara e
diamo il benvenuto alla prima concerrente: Janet
Stars!»
Un istante dopo, parte un video che mostra in breve il
lavoro settimanale della ragazza.
John
incontra Janet in una delle sale prove del loft in cui tutti i partecipanti
abitano.
È
entusiasta quando la vede, i due si scambiano un breve abbraccio e si siedono
sul divanetto in pelle rossa.
«Janet,
ho deciso di assegnarti Love Song di Sara Bareilles
per questo primo live. È carina, allegra, credo che rispecchi la tua
personalità. Che ne dici? Ti va?»
Janet
sgrana gli occhi, felice come non mai. «Oddio, adoro Sara! Sarà un vero onore
eseguire questo brano, e per me ha un carico emotivo pazzesco! Grazie, John!»
Il
giudice lascia entrare nella sala uno dei vocal
coach. Si tratta di Martha, una donna sui quarant’anni, piccoletta e sicura di
sé.
«Janet,
conosci già il brano?» le chiede Martha.
La
ragazza dai capelli rossi annuisce. «La adoro!»
Il
video prosegue con un momento in cui Janet prova e arrangia il brano con la supervisione
della vocal coach.
«Ti
vedo un po’ troppo rigida. Sciogli i muscoli, forza! Sei brava, fatti sentire e
porta fuori quella voce!» la incita Martha.
Janet
ci riprova, e alle immagini delle sue prove si alternano spezzoni in cui
esprime i suoi dubbi e le sue perplessità su se stessa.
«Spero
solo che vada bene» conclude, sorridendo appena alla telecamera.
Le luci in teatro si fanno soffuse, finché non arriva il
momento per John di presentare la sua prima partecipante.
«Janet è in grado di emozionare, è capace di trasportare
chiunque la ascolti nel suo mondo. Adesso vuole condividere con voi Love Song di Sara Bareilles.
Ascoltiamola.»
Janet arriva sul palco con disinvoltura, e subito si
approccia al pubblico con sorrisi, mantenendo lo sguardo sulla platea.
La base parte e lei si muove a tempo, sprigiona energia
pura e riesce a entrare nel cuore dei presenti nonostante non mostri capacità
vocali particolarmente acrobatiche.
I'm not
gonna write you a love song
'Cause you asked for it
'Cause you need one, you see
I'm not gonna write you a love song
'Cause you tell me it's make or break in this
If you're on your way
I'm not gonna write you to stay
If all you
have is leaving
I'mma need a better reason
To write you a love song today, today
Per tutto il tempo, Janet si muove e segue il ritmo dolce e
delicato del brano.
Quando conclude, uno scroscio tiepido di applausi la
accoglie, ma lei si mostra grata e non smette mai di sorridere a chiunque.
Katie Sun la raggiunge e le
sorride raggiante. «Bravissima, Janet. Dopo sentiremo cosa pensano i nostri
giudici, ora puoi andare.»
Janet sorride felice e ringrazia ancora una volta il suo
pubblico, per poi uscire tra gli applausi.
La presentatrice annuncia la prossima esibizione con
entusiasmo: «Ora è il momento dei L.A.P.D.!».
Il video parte e tutti si concentrano a osservare il lavoro
della band in questione.
Daron
accoglie i quattro componenti, i quali sono piuttosto impazienti di sapere su
cosa dovranno lavorare per il primo live.
«Ragazzi,
per voi ho pensato a In The End dei Linkin Park.»
I
quattro si scambiano occhiate eccitate e si battono pacche sulle spalle.
«Voglio
che tu, Michael, canti. Voglio sentirti di più, mi interessa la tua voce, anche
se questo significa rappare. Voglio che tu prenda la
scena e non faccia solo il corista di Brianna.»
La
cantante annuisce. «Io glielo dico sempre: buttati, cazzo, non hai niente da
perdere. Sei bravo!»
«Esatto»
conferma il giudice. «Voglio vedere cosa sapete fare.»
Poco
dopo nel video appaiono le immagini delle prove, intervallati dai commenti dei
ragazzi. Michael sembra quello che ha più difficoltà di tutti a seguire i
consigli di Dana, la vocal coach ben piazzata che
segue la loro preparazione.
«Michael,
non stare rigido e mettici più energia! Scandisci le parole, non cantarti
addosso. Il pubblico deve recepire il messaggio, deve capire cosa stai
dicendo!»
L’ultima
frase del video è Michael a pronunciarla.
«Cercherò
di applicarmi al massimo, voglio andare avanti e non sopporterei che la mia
band venisse eliminata per colpa mia» dice con determinazione.
Daron sorride. «Vi presento gli L.A.P.D., un acronimo che
sta per Los Angeles Power
Destruction. E vi assicuro che loro butteranno
giù questo teatro con la loro versione di In
The End!»
I quattro componenti della band fanno il loro ingresso e
salutano il pubblico.
Brianna si
posiziona dietro la tastiera e subito parla al microfono: «Buonasera a tutti!
Vi manderemo in delirio!».
Poi prende a suonare le prime note alla tastiera,
accompagnata dal boato del pubblico.
Dopo la breve intro, ecco che tutto il resto della band si
unisce a lei e Michael, energico e concentrato più che mai, prende a rappare.
One thing
I don't know why
It doesn't even matter how
hard you try
Keep that in mind, I designed this rhyme
To explain in due time
Tutta la band si impegna moltissimo, e come al solito per Brianna è difficile stare ferma dietro la tastiera: balla,
canta, interagisce con il pubblico e con i compagni di band.
Dj Scott XX ci dà dentro con synth
ed effetti, mentre Sarah regna dietro la sua batteria, precisa e implacabile
come suo solito.
Alla fine dell’esibizione, i ragazzi vengono accolti da
applausi calorosi e da fischi che li osannano, facendoli sentire importanti e
ben voluti.
Katie li congeda e subito lascia spazio al prossimo video,
non prima di aver presentato Peter Fitzgerald come prossimo concorrente.
Shavo
accoglie il ragazzo in sala prove, sorridendogli felice ed entusiasta.
«Ciao,
giudice» saluta Peter, ricambiando il gesto.
I due
si scambiano una pacca amichevole sulla splla, poi si
accomodano di fronte al mixer.
«Per te
ho pensato a Three Times A Lady dei Commodores. Credo
sia adatta a te, voglio scoprire ancora una volta cosa sai fare. Ti piace l’idea?
Altrimenti possiamo…»
Peter
subito interrompe il suo giudice. «Va benissimo, è un brano molto impegnativo e
ce la posso fare!» esclama.
Shavo
sospira di sollievo e poco dopo Martha, la vocal
coach, fa il suo ingresso in sala prove.
«Ti
lascio in ottime mani» annuncia il bassista, per poi uscire.
Durante
le prove, Martha consiglia a Peter di lavorare di più con i muscoli, di
appoggiare il suono e di sfumare la fine delle frasi per dare un effetto ancora
più delicato e vibrato.
«Ce la
puoi fare, riprova» gli dice.
Infine
Peter commenta: «Sarà dura. Ma non mi lascerò eliminare al primo live».
Shavo presenta con orgoglio il suo concorrente: «Peter sa
come gestire la sua voce, sa come stare sul palco e come interpretare un brano
difficile come Three Times A Lady.
Ascoltatelo».
Il venticinquenne entra in scena con addosso una giacca di
lino aderente, che mette in risalto i suoi muscoli. Subito una caterva di voci
femminili impazzite si leva dal pubblico: tutte gridano il suo nome e si
strappano i capelli, tant’è bello.
Si siede dietro il pianoforte e comincia a suonare, senza
prestare troppa attenzione al pubblico. Ha l’aria assorta, le palpebre
socchiuse e l’espressione concentrata, il che manda ancor più in visibilio le
sue accanite fan.
Thanks for the times
That you've given me
The memories are all in my mind
And now that we've come
To the end of our rainbow
There's something
I must say out loud
You're once, twice
Three times a lady
Yes you're once twice
Three times a lady
Il
pubblico è incantato dalla voce di Peter, e tutte le ragazze lo fissano con la
bocca spalancata e gli occhi a cuoricino.
Suona
e canta con sicurezza, e quando finisce viene accolta da applausi e grida a
metà tra la disperazione e la commozione.
«Grazie
Peter, bravissimo!» dice poco dopo Katie Sun, per poi
accostarsi a lui e salutarlo.
Lui
rivolge appena un’occhiata al pubblico, poi lascia il palco.
La
presentatrice annuncia: «È ora il momento di accogliere Felix Morgan, il primo
concorrente della squadra Under Uomini!».
Serj è già in sala prove, insieme
a Dana e Mike, due vocal coach.
Felix, avvolto dai suoi lunghi dreadlocks, fa il suo ingresso e rivolge un sorriso timido
ai tre.
«Caro Felix, siediti pure»
esordisce Serj. «Ho voluto portarti ai live perché so che puoi migliorare
moltissimo. Lavorerai con Dana e Mike per quanto riguarda la tecnica, sei in
buone mani, non temere. Il brano che vorrei sentirti eseguire è Just One
Lifetime di Sting e
Shaggy. Rientra nel tuo genere, ma richiede un po’ più di energia e soprattutto
voglio che ti muova sul palco e che ti lasci trasportare dalla musica. Okay?»
Felix annuisce e sorride appena.
«Grazie per la fiducia.»
Serj si alza e gli poggia una
mano sul braccio. «Buon lavoro, ci vediamo più tardi» conclude, per poi uscire
dalla stanza.
Il video si sposta sul momento
delle prove con i vocal coach. Dana si concentra più
sulla presenza scenica, mentre Mike dà consigli tecnici a Felix, il quale
esegue con dovizia e si impegna molto per seguire tutti i suggerimenti che gli
vengono dati.
«Vai, riprova… “Just one li”» suggerisce Mike.
Felix ripete, riuscendo
finalmente a trovare la nota giusta.
«Bene! Riprendiamo dal
ritornello!»
Infine, il ragazzo sorride in
direzione della telecamera. «Speriamo bene. Mi impegnerò, ma ho un po’ di
paura.»
Serj
prende la parola e presenta il suo concorrente: «Felix lavora sodo e stasera vi
stupirà, presentando un brano nuovo e frizzante, dalle sonorità reggae che
mettono in risalto la sua identità. Ecco a voi Just One Lifetime
nella versione di Felix Morgan!».
Il
ragazzo fa il suo ingresso e sorride timidamente verso il pubblico. Qualche
gridolino si leva anche per lui, il che lo mette un po’ in imbarazzo.
Seguendo
i consigli che gli sono stati dati da Dana, non appena la base parte, si lascia
andare e muove il corpo a ritmo, nonostante tenga entrambi le mani sull’asta
del microfono come se non sapesse dove metterle o cosa farci.
Ha
ritmo, si ritrova a cantare sia la parte di Sting che quella di Shaggy con
disinvoltura, e nel ritornello non stona mai, riuscendo a trovare un equilibrio
tra la tecnica e l’interpretazione.
Just one
lifetime
And there's only one, yes there's only one
Just one life to live
Assuming that we'll make it
We've no choice but to take it
Quando
l’esibizione si conclude, Felix riceve applausi e qualche bravo gridato da qualcuno tra il pubblico.
Katie
lo saluta, si complimenta con lui e lo congeda, per poi annunciare il quinto
concorrente della prima manche: HellGal.
La ragazza, con indosso il suo
cappellino verde militare, entra in sala prove con disinvoltura e saluta John.
Il batterista la fa accomodare ed
esordisce: «Sei pronta per Bang Bang?».
Helena per poco non salta sulla
sedia. «Di Jessie J? Stai scherzando, bro, vero?!»
strilla.
John scuote il capo e sorride
appena. «Mi fa piacere vedere questo entusiasmo da parte tua!»
Lei esulta e si butta
letteralmente sul suo giudice. «Ah, ti adoro! Grazie, grazie! Sogno di mettermi
alla prova con questo brano da una vita!»
Si passa a dare un’occhiata alle
prove, dove HellGal lavora con Dana.
«Ricordati di scandire bene le
parole. Ricordi il video live che ti ho fatto vedere? Hai visto come Jessie J
canta?» suggerisce la donna, stringendo tra le mani un foglio con su stampato
il testo. «Quando dice “She got
a body like an hour glass”,
la gente deve capire esattamente ogni parola. Scandiscila bene, perché questo
conferisce energia. Va bene?»
Helena annuisce con vigore e riprova
la prima strofa.
Alla fine del breve video, è
talmente entusiasta che fatica a star ferma di fronte alla telecamera. «Cristo,
che bomba! Butterò giù il fottuto Fonda!» esclama. «Yo!»
aggiunge, rivolgendo le corna in direzione dell’obbiettivo.
John
presenta la concorrente con entusiasmo, pur rimanendo calmo e pacato come suo
solito.
«HellGal ha energia da vendere, non dirò altro. Solo,
preparatevi alle onde d’urto di Bang Bang.»
Non
appena la giovane mette piede sul palco, è chiaro a tutti che si sta per
svolgere uno spettacolo incredibile.
La
base parte e subito lei è sul pezzo, si agita, passeggia e batte ogni
centimetro del palco, cantando in faccia alle persone, come se ognuna di loro
fosse una sua amica e dovesse ricevere un messaggio fondamentale da parte sua.
She got a
body like an hour glass
But I can give it to you all
the time
She got a booty like a Cadillac
But I can send you into overdrive
(oh)
(You've been waiting for that...
Step on up swing your bat)
See anybody could be bad to you,
You need a good girl to blow your mind, yeah
Bang bang into the room (I know
ya want it)
Bang bang all over you (I'll let ya
have it)
Wait a minute lemme take you
there (ah)
Wait a minute till ya (ah)
Bang bang there goes your heart (I know
ya want it)
Back, back seat of my car (I'll let ya
have it)
Wait a minute lemme take you
there (ah)
Wait a minute till ya (ah)
Il
pubblico va in estasi, letteralmente, quando l’esibizione finisce. L’energia e
le capacità vocali e tecniche di Helena hanno trasformato il Fonda Theatre in un luogo infuocato.
I
giudici, strabiliati, applaudono a lungo insieme al pubblico, il quale sembra
non voler più smettere.
Katie Sun pare un tantino sconvolta, ma compie comunque il suo
lavoro: saluta la concorrente, le fa i complimenti e la congeda.
Quando
Helena lascia il palco, gli applausi sono ancora carichi di ammirazione e
faticano a sfumare.
«Caspita,
dopo questa botta di energia, possiamo presentare l’ultimo concorrente di
questa prima manche: Alex Moses!».
Il ragazzo si presenta da Shavo
con il suo solito abbigliamento total black, la pelle del viso pallida e l’espressione vacua e
indecifrabile.
«Alex! Stavolta, visto che
durante gli Home Visit hai sperato di ricevere un
pezzo degli Slipknot, ho deciso di assegnartelo.»
Alex sorride appena, un movimento
impercettibile, il massimo dell’entusiasmo che possa mostrare. «Bene. Di che si
tratta?» chiede.
Shavo sorride. «Eseguirai Snuff! Voglio sentirti cantare, ma almeno stavolta lo farai con qualcosa che
ti piace di più.»
L’espressione del ragazzo torna a
essere cupa. Forse sperava in qualcosa di più forte ed energico, ma fa lo
stesso.
Durante le prove, Alex lavora con
Mike e i due optano per una versione acustica, durante la quale Alex si
accompagnerà con la sua chitarra.
«Ricorda che ci sono dei punti
più energici e che, anche quando il pezzo è più lento, non vuol dire che devi
essere moscio! Ascolta molto bene ciò che fa Corey e
pensa a ciò che stai dicendo. Capito?»
Alex prova diverse volte e Mike
prosegue nel dargli delle dritte.
«Come va, va. Proverò a dare il
massimo e vedremo» commenta infine il ragazzo.
«Alex
canterà un brano degli Slipknot, vi mostrerà come ha
lavorato su Snuff
e come ci ha lavorato per arrangiarla con chitarra e voce. Buon ascolto» dice
Shavo.
Alex
Moses entra in scena senza quasi farsi notare, una figura scura e silenziosa
che guadagna timidamente il centro del palco.
Siede
sullo sgabello e imbraccia la chitarra, senza mai sollevare lo sguardo. Il viso
è parzialmente coperto dai capelli neri e lisci.
Con
sicurezza, comincia a suonare.
Riesce
a far crescere lentamente il brano, rendendolo più intenso dove serve. A un
tratto la sua voce cala leggermente, ma lui prosegue e non si lascia fermare da
un’imperfezione tecnica.
Nell’ultimo
ritornello, Alex esplode energico, imprimendo maggiore impeto anche nel suonare
la chitarra.
So break yourself against my stones
And spit your pity in my soul
You never needed any help
You sold me out to save yourself
And I won't listen to your shame
You ran away
- you're all the same
Angels lie to keep control...
Ooh, my love was punished long ago
If you still
care, don't ever let me know
If you still
care, don't ever let me know...
Uno
scroscio di applausi si leva all’interno del teatro, tutti sono rimasti
meravigliati dall’esibizione di Alex.
Katie Sun lo raggiunge e gli stringe la mano. «Bravo Alex,
complimenti. Ci vediamo dopo» lo congeda.
Poco
dopo, Katie Sun si volta verso i giudici e dice:
«Bene, sentiamo cosa pensate di queste prime sei esibizioni! Cominciamo da John
che ha due delle sue ragazze in gara».
Il
batterista prende la parola con un sorriso. «Sono orgoglioso di Helena e Janet.
Hanno fatto due esibizioni stupende, non posso dire nient’altro. Per quanto riguarda
gli altri, be’… credo che stavolta i miei colleghi abbiano fatto delle buone
assegnazioni. Mi ha colpito molto Felix: si vede che si è impegnato molto!»
Dopodiché,
è Shavo a parlare: «Anche io ho due ragazzi in gara. Mi sono emozionato molto
quando Alex ha eseguito Snuff,
ho pensato di aver scelto il brano giusto… e Peter, be’, la canzone dei Commodores pare fatta su misura per lui. Gli altri molto
bravi, io sono stato colpito dalla dolcezza di Janet. Certo, deve migliorare un
po’ tecnicamente, ma è in grado di emozionare e questo conta moltissimo.
Complimenti a tutti».
Dopo
un caloroso applauso del pubblico, è la volta di Serj.
«Felix
si è impegnato e si è visto. L’esibizione mi ha soddisfatto parecchio. Gli
altri molto bravi, la gara ha un livello molto alto. L’unica pecca l’ho trovata
nella presenza scenica di Peter Fitzgerald, ma per il resto sono rimasto
abbastanza colpito. Bravi!»
Infine
è Daron a concludere il giro di pareri. Con un sorriso orgoglioso, esordisce:
«Bene, sono felicissimo che i miei ragazzi abbiano colto nel segno. Per il
resto, gli altri li ho trovati molto capaci e le assegnazioni veramente
azzeccate. Ho un debole per Janet, spero che il pubblico la mandi avanti con il
televoto!».
La
presentatrice ringrazia i giudici, fissando la telecamera e sorridendo a
oltranza, attendendo che il pubblico faccia silenzio per annunciare la chiusura
della prima manche.
«Apro
ufficialmente il televoto! Potete votare il vostro preferito inviando un SMS al
numero che vedete in sovraimpressione. Bene, i codici sono i seguenti.»
Un
video che riassume le performance dei ragazzi parte, mentre Katie elenca i
codici abbinati a ogni concorrente.
Quando
il filmato finisce, la donna conclude: «Ricordatevi che il meno votato andrà al
ballottaggio con il meno votato della seconda manche, perciò pensate bene a chi
vorreste salvare!»
Trascorrono
alcuni minuti, poi Katie Sun chiude il televoto e
poco dopo riceve una busta con il nome del meno votato e si prepara ad
annunciare la notizia a tutti.
«Colui
che dal pubblico è stato votato meno e che quindi andrà al ballottaggio con il
meno votato della seconda manche è…»
Un
momento di suspense in cui tutti trattengono il fiato.
«Peter
Fitzgerald!»
Il
ragazzo nominato viene inquadrato e abbassa lo sguardo, del tutto sorpreso di
essere a rischio eliminazione.
La
seconda manche comincia poco dopo.
«I
primi a esibirsi sono The Millennials!»
Daron accoglie i ragazzi con
entusiasmo, facendoli accomodare in sala prove. Insieme a lui c’è anche Martha,
la vocal coach.
«Intanto voglio complimentarmi
ancora una volta per il vostro inedito. Sapevo che sarebbe andata molto bene!»
Orbel annuisce. «Grazie, davvero!»
«Ma… c’è un ma. Orbel, devi migliorare un po’ la tua intonazione. C’è da
lavorare su questo, perciò sarai affiancato da Martha, che saprà come aiutarti
al meglio. Per voi ho pensato, ragazzi, a un brano non semplice, proprio perché
voglio mettervi alla prova. Si tratta di With My Own
Two Hands di Ben Harper. Buon lavoro!»
I sei componenti della band si
scambiano occhiate confuse ed entusiaste al tempo stesso, ma infine salutano il
giudice con gentilezza.
Durante le prove, Martha
bacchetta parecchio Orbel, gli fa fare esercizi per
l’intonazione e lo fa lavorare sodo.
«Hai un bel timbro, però devi
curarlo!» gli dice spesso.
Infine la band si ritrova di
fronte alla telecamera.
«Spero di fare una buona
esibizione» commenta Orbel.
«Andrà alla grande» lo rassicura
Narducci con un enorme sorriso.
Daron
viene inquadrato, e subito comincia a presentare la band.
«Dei
ragazzi volenterosi, che riescono a comporre e scrivere musica con
disinvoltura, e che stasera ci stupiranno con un brano difficilissimo di Ben
Harper. Ecco a voi The Millennials con With My Own Two Hands» annuncia con
orgoglio e gli occhi che brillano.
La
band fa il suo ingresso sul palco e viene accolta con un caloroso applauso
d’incoraggiamento.
I
musicisti danno vita a una piccola intro strumentale, poi Orbel
comincia a cantare.
I can change
the world
With my own two hands
Make a better place
With my own two hands
Make a kinder place
Oh- with my
Oh- with my own two hands
With my own
Oh- with my own two hands
With my own
With my own two hands
Sorprendendo
tutti, Alina e Narducci si esibiscono nei cori, dando al brano un sound molto
buono e rendendolo non troppo dissimile dall’originale.
Orbel si
impegna moltissimo e segue diligentemente i consigli di Martha, anche se
qualche volta risulta essere ancora impreciso.
I
musicisti sono molto capaci e riescono a fornire un arrangiamento particolare,
che mette sempre in luce il loro stile ben definito.
Alla
fine dell’esibizione, il pubblico applaude calorosamente, e l’entusiasmo scema
soltanto quando Katie prende in mano il microfono e si congratula con i
ragazzi, per poi congedarli.
Dopodiché
presenta la prossima esibizione: «Ora è il turno di Diana Holt.
Vediamo cosa le è stato assegnato e come si è preparata per il primo live!».
John fa accomodare Diana in sala
prove e le rivolge un breve sorriso. «Ciao, Diana. Come ti senti? Sei pronta
per il primo live?»
La ragazza annuisce con poca
convinzione. «Ci provo, ma mi sento un po’ in ansia…»
«Andrà bene, non preoccuparti.
Vorrei sentirti cantare un brano che credo sia adatto a te. Lavorerai con Dana,
una bravissima coach, e interpreterai un brano di Diana King. Si chiama Shy
Guy. Lo conosci?»
La giovane sorride a trentadue
denti. «Oh, sì!» esulta, ma poi si rabbuia. «È difficilissimo…» commenta.
John si alza e le si accosta, le appoggia
una mano sulla spalla e dice: «Lavora sodo e vedrai che sarai fantastica».
Le prove per Diana sono fonte di
ulteriore ansia, ma la coach è paziente e la fa lavorare sui punti giusti.
«La tua emotività è fortissima,
sfruttala. Non nasconderla, non essere anche tu “shy”
come il ragazzo di cui parla la King in questo brano. Buttati e lascia fluire
le emozioni, questo è importantissimo, credimi!»
Diana infine commenta: «Mi sento
carica, Dana mi ha aiutato moltissimo e sento di potercela fare.»
«Diana
Holt è veramente un portento nell’emozionare chi la ascolta cantare. Perciò non aggiungerò presentazioni
inutili e vi lascio direttamente alla sua voce» dice John in tono pacato, che
tuttavia tradisce una certa emozione.
La
giovane entra in scena con i folti capelli ricci che le incorniciano il viso
rotondetto e sorridente.
Indossa
un abito bianco che risalta sulla sua pelle scura e vellutata, e pare splendere
di luce propria.
Tutti
sono incantati da lei, ma quando comincia a cantare rimangono completamente
spiazzati dalla sua energia e dalla sua voce capace di modellarsi e toccare
senza difficoltà le corde del cuore.
But I don't
want somebody
Who's loving everybody
I need a shy guy
He's the kinda guy who'll only
be mine
Oh lord have mercy mercy mercy
Di man dem in a di party party
party
Di ole a dem sexy sexy sexy
Watch dem just a
Follow me follow me follow me
Have mercy mercy mercy
But none a dem no move me move me move me
Shy guy a weh me wanty wanty
wanty
Only him can make me irie irie
irie
L’esibizione
risulta un vero e proprio successo, e alla fine gli applausi, i fischi e le
lacrime si mischiano in un fiume unico e incontrollabile.
Katie Sun è subito accanto alla concorrente, la abbraccia
rapidamente e si complimenta per l’abito.
Poco
dopo congeda la ragazza e non perde tempo, annunciando subito che il prossimo
concorrente sarà Mitchell O’Shea.
Serj saluta cordialmente Mitchell
e lo presenta a Mike, il coach che si occuperà di lui.
«Lavorerai con Mike perché so che
potrà portar fuori il meglio di te» spiega il cantante dei System con un
sorriso.
Mitchell annuisce e chiede: «Cosa
dovrò preparare?».
Serj ridacchia. «Vedo che sei
impaziente. Ebbene, per te ho pensato a World Gone
Mad dei Bastille.
Che te ne pare?»
Il giovane sgrana gli occhi.
«Oddio… sul serio? Non ho mai cantato niente dei Bastille,
però ci lavorerò volentieri. Grazie per la fiducia!» replica.
«Ho fiducia in te, ragazzo»
conclude Serj, per poi lasciarlo nelle mani di Mike.
Il vocal
coach insiste molto sul falsetto. «Devi cercare di non metterci troppa aria,
altrimenti la performance ne risentirà. So che non per tutti è confortevole
cantare così, ma noi cantanti dobbiamo essere il più versatili possibile.
Capito?»
«Sì, certo, ma io ci sto
provando» ribatte piccato Mitchell, imbracciando meglio la chitarra acustica.
«No, senti. Quando dice “You don't want
to fuck with us, british till the very last”, senti come deve essere pulito il suono? Hai
lavorato con Who You Are per gli Home Visit,
puoi benissimo migliorare un po’ la tecnica!» si infervora il coach.
Infine Mitchell commenta: «Sarà
dura, Mike è stato un po’ stronzo ma credo abbia ragione».
Serj
presenta il suo concorrente: «Mitchell, un ragazzo a cui ho voluto dare fiducia
e che sono certo non mi deluderà e non deluderà neanche voi. Eccolo con World Gone Mad dei Bastille».
Il
ventenne sale sul palco e tutte le ragazzine presenti impazziscono per la sua
scultorea bellezza: boccoli biondi ben definiti incorniciano il viso delicato e
pallido, gli occhi azzurri e sormontati da due sopracciglia ad ali di gabbiano
scrutano tra il pubblico come se volessero osservare uno a uno tutti i
presenti. Il corpo ben fatto e l’abbigliamento all’ultima moda, con tanto di
risvoltino, fanno tutto il resto.
Quando
Mitchell imbraccia la chitarra e si siede di fronte al microfono, quasi nessuno
presta molta attenzione a come canta.
When it feels like the world's gone mad
And there's nothing you can do about it
No there's nothing you can do about it
When it feels
like the world's gone mad
And there's nothing you can do about it
No there's nothing you can do about it
Ci
sono delle imprecisioni sul falsetto, forse Mitchell si sta lasciando
trasportare dalla musica e non pensa più di tanto ai consigli di Mike, ma il
pubblico femminile è in visibilio e pare non accorgersi di niente.
Infine
il ragazzo prova a improvvisare un acuto, ma il risultato non è proprio come
aveva immaginato.
Riceve
comunque i complimenti da parte di Katie Sun e poi
lascia il palco dopo aver sorriso dolcemente alle ragazze che scalpitano nelle
prime file.
La
presentatrice annuncia: «Tra poco avremo il piacere di ascoltare Meredith, ma
prima vediamo come se l’è cavata durante la preparazione del suo brano».
Shavo accoglie Meredith in sala
prove e le si accosta per darle un breve abbraccio. «Ehi, piccola! Sei carica
per i live?»
Meredith annuisce. «Puoi
scommetterci! Non vedo l’ora di scoprire cosa mi assegnerai!»
Il bassista annuisce. «Te lo dico
subito: Together Alone di Anouk. Voglio metterti
in difficoltà, ma solo perché so che ce la puoi fare. Questo brano è perfetto
per te, e so che ti piace ma non hai mai avuto occasione di studiarlo. Dico bene?»
Meredith per poco non gli salta
addosso. «Oddio, sì! Sì, sì, sì!» grida, e qualche lacrima di gioia sfugge al
suo controllo.
«Benissimo, sono contenta che tu
sia entusiasta. Ti lascio lavorare con la coach Dana, vedrai che ti troverai
benissimo!» conclude il giudice, lasciando una pacca sulla spalla della
giovane.
Le prove procedono piuttosto
bene, specialmente perché Meredith segue diligentemente i consigli di Dana.
«Nel ritornello devi spingere, ma
ricordati che la cosa importante non è urlare, ma metterci energia! Mentre
attenta alle strofe: vacci delicata, mi raccomando» le suggerisce la coach.
Meredith continua a provare, e
infine commenta: «È una canzone bellissima, non vedo l’ora di presentarla al
live!».
Il
bassista dei System sorride, poi comincia a presentare la sua concorrente.
«Meredith
ha delle capacità vocali impressionanti e stasera ce lo dimostrerà con un pezzo
di Anouk che si intitola Together Alone. Buon ascolto!» dice.
Poco
dopo la giovane, abbigliata in maniera poco appariscente, sale sul palco.
Nonostante risulti piuttosto timida, è chiaro a tutti che una volta di fronte
al pubblico farà un’esibizione memorabile.
La
base parte e luci soffuse si accendono, illuminando la sua figura. Meredith
comincia a interpretare la canzone con trasporto, immedesimandosi perfettamente
nel testo.
You grabbed
my hand and twisted it,
so you had your way
No need to compromise 'cause you'll
find
the right words to say,
and I'll give it half a chance
Alone together, all alone, together all alone
Alone no more, it's Wednesday night
Someone is gonna treat me right
No, not my man gets me this high
It's gonna be my neighbour at number
29
Sul
ritornello esplode, impressionando ancora una volta i presenti con la sua
presenza scenica e il suo modo di calarsi perfettamente nelle parole che canta.
È quasi un’attrice, la musica il suo copione invisibile.
Infine,
esegue un inchino e si volta verso Katie Sun per
salutarla, per poi lasciare il palco accompagnata dall’entusiasmo
incontrollabile del pubblico.
La
presentatrice annuncia che sarà il turno dei D-sharp
Minor e lascia spazio al video che racconta il lavoro della band per prepararsi
ai live.
Daron accoglie la band con un
sorrise e invita i tre a sedersi su un divanetto in pelle rossa addossato a una
delle pareti della sala prove.
«Dean, Cynthia,
Cole… voi avete un talento incredibile, con il brano degli Steelheart
mi avete mozzato il fiato e lo sapete bene. Dean, hai capacità vocali
impressionanti, non lo dico perché fate parte della mia squadra, ma perché è
vero. Voglio sentirvi eseguire The Show Must Go On dei Queen. Un grande classico, molto difficile. Ma so che ce la farete!»
spiega il chitarrista con estrema convinzione, gli occhi luccicano per quanto è
eccitato all’idea di ascoltare la loro performance.
I tre non si scompongono più di
tanto, sono dei ragazzi piuttosto posati e tranquilli. Dean accenna un lieve
sorriso, cosa assai insolita.
«Ti ringraziamo per la fiducia»
replica la violinista.
«Lavorerete con Mike. Vi piacerà»
conclude Daron, per poi lasciare i tre al loro lavoro.
Mike ha poco da dire, più che
altro lavora con i ragazzi per l’arrangiamento.
«Secondo me va bene così. Se
posso permettermi, potrebbe essere bello se Cynthia e
Cole armonizzassero la tua linea vocale con le loro voci. Ricordatevi che tre
dei Queen cantavano, anche durante i live. Freddie Mercury era solo il solista,
come il vostro Dean.»
I
ragazzi annuiscono e riprendono le prove.
Alla
fine del video, dicono solo due parole, ed è Cole a parlare: «Speriamo bene. Ci
siamo impegnati e daremo il massimo».
Daron si schiarisce la gola. «I D-sharp Minor sono dei veri talenti. Non c’è niente da dire,
solo: ascoltate la loro versione di The
Show Must Go On dei Queen.»
I tre ragazzi prendono posto sul palco. Dean siede
dietro il pianoforte, Cynthia imbraccia il violino e
Cole prepara le sue percussioni, dopo essersi seduto sul cajon.
Il brano è particolare. La voce di Dean si sposa
perfettamente con quella di Freddie Mercury, così come le armonie fatte da Cynthia e Cole.
La ragazza utilizza il violino per le parti di
chitarra, mentre il percussionista si ingegna tra cajon
e tante altre piccole percussioni capaci di creare un tappeto sonoro presente e
ben fatto.
L’esibizione è da brividi, diverse persone scoppiano
in lacrime e anche ai giudici viene difficile trattenere l’emozione.
Katie Sun raggiunge il
trio, alla fine del brano, con gli occhi umidi di lacrime. «Bravissimi ragazzi,
ho quasi pianto» ammette, stringendo la mano a ognuno di loro.
La presentatrice, mentre i tre lasciano il palco,
sbatte le palpebre un paio di volte, per poi dire: «Siamo arrivati all’ultimo
concorrente. Siete pronti per sentire PQ Killer? Vediamo come se l’è cavata!».
Serj
saluta PQ Killer e lo presenta a Martha.
«Lavorerai
con lei, sarà la tua coach. Sei pronto?»
Il
giovane annuisce e si sistema meglio il cappellino dalla visiera piatta sulla
testa. «Certo.»
«Vorrei
sentirti rappare, sì, ma anche cantare qualcosa.
Perciò, che ne dici di Goodbye For Now
dei P.O.D.?»
Il
ragazzo sgrana gli occhi. «Dici sul serio? Wow, questa è bella!»
«Andrà
bene, sono curioso di vedere che cosa ne verrà fuori!» esclama Serj, per poi
lasciare il suo concorrente nelle mani della vocal
coach.
Le
prove vanno bene, anche se PQ Killer ha dei problemi di intonazione non
indifferenti, sui quali Martha cerca di lavorare il più possibile.
«Il
testo lo sai, ma ora devi pensare a fare le note giuste. È un pezzo rap metal,
però è melodico e intonato. Perciò canta, non limitarti alla parte rappata» gli consiglia, invitandolo a riprovare un’altra
volta.
Infine
il ragazzo sorride spavaldo verso la telecamera. «Spaccherò tutto» si limita ad
affermare.
Il giudice annuncia l’ingresso del suo concorrente,
pacato come al solito.
«PQ Killer è un ragazzo che rappa da dio, perciò gli
ho voluto assegnare Goodbye For Now dei P.O.D, non vi resta che ascoltarlo!»
Il giovane sale sul palco con la sua solita
spavalderia, cominciando subito a interagire con il pubblico e a passeggiare
velocemente sulla piattaforma in legno. Indossa abiti larghi che mettono ancora
più in evidenza il suo corpo magro. I suoi occhi sono nascosti dietro un paio
di occhiali dalle lenti a specchio e, quando la base parte, si lancia in un
grido per incitare il pubblico.
«Cazzo, gridate tutti! Ora facciamo vedere al
pubblico a casa di cosa siamo capaci, voi e io!»
Poi è il momento che inizi a cantare, così si lancia
a capofitto nel testo fluido del brano.
La parte rappata va molto
bene, ma PQ Killer sembra essere un poco in difficoltà quando arriva il momento
del ritornello e deve interpretare un pezzo melodico.
Goodbye for now
Goodbye for now
So long
Goodbye for now (I'm not the type to say I told you
so)
Goodbye for now
So long (I think the hardest
part of holding on is lettin’
go)
When will we sing
A new song
A new song
Il pubblico lo apprezza e acclama comunque, tutti
ascoltano la sua performance e sembrano rapiti dalle sue capacità di utilizzare
le parole e modificare la metrica del rappato a suo
piacimento.
Infine la canzone finisce e Katie Sun raggiunge PQ Killer per ringraziarlo, complimentarsi e
congedarlo.
«Adesso ascoltiamo cosa pensano i nostri giudici
delle sei esibizioni della seconda manche!»
Il primo a esprimersi è Daron, poiché due delle sue
band hanno gareggiato durante la seconda manche.
«I D-sharp Minor sono
divini, so che non dovrei essere tanto di parte, ma li adoro! The Millennials hanno creato una bellissima versione del brano
di Ben Harper, ho visto già che Orbel è migliorato
parecchio, il che è positivo. Gli altri ragazzi mi sono piaciuti tanto,
specialmente Meredith che ha usato tutte le sue capacità nel pezzo di Anouk!
Complimenti a Shavo per l’assegnazione!»
Il bassista subito risponde: «Grazie fratello, anche
tu non hai certo sbagliato con le tue band! Io sono molto fiero di Meredith, ha
delle potenzialità pazzesche e la vorrei ancora ai live! Complimenti a tutti!».
Serj si schiarisce la gola. «I miei ragazzi hanno
dato il massimo. So che PQ Killer deve migliorare a livello tecnico e per
quanto riguarda l’intonazione, ma guardate com’è disinvolto nel rap! Tutti
bravi, sono soddisfatto anche di questa manche!»
John è l’ultimo a parlare: «Appunto, volevo proprio
dire che anche io ho notato che PQ Killer ha problemi di intonazione. Spero
abbia il tempo di sistemare la cosa e che il pubblico gli dia un’altra
opportunità. Sono rimasto molto colpito da Diana, mi ha emozionato e commosso
il suo modo di interpretare. Merita di proseguire.»
Katie Sun ringrazia i
giudici e procede con l’apertura del televoto. Dopodiché parte un video con il
riassunto delle varie esibizioni, e infine la presentatrice chiude le votazioni
e intrattiene un poco il pubblico in attesa della busta con i risultati.
«Ricordo che il meno votato della prima manche è
stato Peter Fitzgerald» ripete la bionda, mentre apre la busta che le è stata
appena consegnata.
«Peter Fitzgerald andrà al ballottaggio con…»
Un altro momento di suspense, in sottofondo una
musica che trasmette ansia e tensione.
«Mitchell O’Shea! Prego
Mitchell e Peter di raggiungermi sul palco!»
I due giovani obbediscono e si stringono l’uno
all’altro, rivolgendosi alla telecamera.
«Ora riaprirò il televoto, intanto prego i vostri
giudici di fare un discorso per convincere il pubblico a non eliminarvi. Parti
tu, Serj.»
Il cantante dei System annuisce e sospira. «Mitchell
può migliorare, ho in mente delle cose per lavorare sui suoi punti deboli e
rafforzarli. Ma vorrei avere ancora del tempo, confido molto in lui. Perciò
credo che non sia pronto per lasciare la gara.»
Shavo segue a ruota, gli occhi leggermente lucidi.
«Mi dispiace moltissimo che Peter sia finito al ballottaggio. È stato bravo,
anche se avrebbe potuto interagire meglio con il pubblico. Ma sentite come
canta? Ha capacità incredibili, perciò vorrei che lo salvaste!»
Katie Sun, dopo il suono
di un gong, annuncia che il televoto è chiuso.
I due ragazzi si tengono stretti e sono visibilmente
in ansia.
Poco dopo la presentatrice riceve l’ultima busta
della serata e la apre lentamente, con in sottofondo una musica ansiogena.
«Il pubblico ha deciso…»
Pausa a effetto, la tensione sale.
«…che il concorrente che dovrà abbandonare SOAD-Factor…»
Altra pausa, Mitchell e Peter hanno gli occhi fuori
dalle orbite per l’agitazione.
«È…»
NOTE FINALI
Ciao a tutti!
So che anche questo capitolo è lungo, ma potrete
benissimo capire da voi che le esibizioni erano dodici e io volevo lasciare
spazio a tutti!
Mi pareva giusto, ecco ^^
Be’, vi aspettavate che Daron eliminasse i Truemen e i Black Stoner Midnight?
Siete felici o no? Ditemi un po’!
Per quanto riguarda questo capitolo, cosa mi dite?
Le assegnazioni dei vari giudici e i consigli dei coach vi sono piaciuti e
sembrati appropriati?
Come vedete, stavolta i ragazzi tra cui scegliere
sono solo due (come sarà d’ora in poi), quindi voi dovrete darmi un solo nome,
mettendovi però nei panni del grande pubblico che ha televotato
il suo preferito.
Perciò scegliete tra:
-
Peter Fitzgerald (ha eseguito Three Times A Lady dei The Commodores);
-
Mitchell O’Shea (che ha
cantato World Gone
Mad dei Bastille).
Ricordatevi di inviare la vostra risposta per
MESSAGGIO PRIVATO entro la mezzanotte del 26 maggio 2019! Chi darà la risposta
esatta otterrà 1 punto!
Spero di aver detto tutto e di non avervi annoiato
con questo papiro di capitolo, vedrete che man mano che i ragazzi verranno
eliminati i capitoli si faranno un po’ meno corposi ^^
E già vi annuncio che ci saranno anche degli ospiti
internazionali prossimamente, ne vedremo delle belle :D
Grazie a tutti voi che partecipate e recensite, e al
mese prossimo ♥