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Autore: Kim WinterNight    27/04/2019    5 recensioni
[STORIA INTERATTIVA]
Storia nata dopo aver seguito quasi per intero l'ultima edizione di X-Factor. Non lo avevo mai guardato, e devo dire che mi ha proprio appassionato!
«Venti giovani talenti, quattro giudici molto diversi fra loro ma legati da stima e amicizia, un solo vincitore: questo è SOAD-Factor, un talent show avvincente e pieno di sorprese e colpi di scena!
Chi vincerà? Chi sarà costretto a mangiare la polvere? Chi sarà contento dell'esperienza vissuta? Chi si pentirà di essersi iscritto alla gara?
Scopritelo con me!
Ma soprattutto, tra voi, chi vincerà?
Iscrivetevi alla sfida in una recensione o inviandomi un messaggio privato, rispondete alle domande che vi pongo alla fine di ogni capitolo e divertitevi a scoprire gli ospiti speciali, le assegnazioni dei giudici e i temi delle puntate!»
Trovate il regolamento nel primo capitolo!
Buona lettura a tutti ♥
Genere: Comico, Song-fic, Suspence | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Nuovo personaggio, Sorpresa
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'SOAD-Factor'
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«I primi che dovranno abbandonare la gara sono i Truemen» annuncia Daron, rivolgendo un’occhiata dispiaciuta in direzione di Albert, Caleb, Brandon e Jeremy.

I quattro si scambiano sguardi straniti, poi avanzano in direzione del loro giudice tra i mormorii degli altri concorrenti. C’è chi tira un sospiro di sollievo e chi si dispera ancora di più.

«Ho apprezzato ciò che avete fatto, ma siete ancora molto acerbi. Sono certo che farete strada, ma dovete perfezionarvi molto. D’accordo?»

I quattro salutano Daron con gentilezza e si avviano fuori dalla sala principale del Troubadour.

Le altre tre band ancora a rischio attendono con ansia il verdetto del giudice.

«Bene, andiamo avanti. I secondi e ultimi a essere eliminati sono Hug e Mud, i Black Stoner Midnight. Ragazzi, mi spiace, siete originali e fate un genere particolare, però non credo che questo potrebbe aiutarvi a emergere. La musica doom, stoner metal non è per tutti, è veramente per pochi. E non credo sia adatta per un talent del genere. Questo ovviamente mi fa stare male, perché io adoro il vostro genere e voglio che mi facciate una promessa.»

Hug e Mud si accostano al chitarrista. Il prima lo osserva con atteggiamento mesto, mentre il secondo ha stampata sul viso la sua solita espressione feroce.

«Questo mondo è una merda, nessuno capisce l’arte di quelli come noi» si lamenta il bassista, assottigliando maggiormente lo sguardo.

Daron pare un poco spaventato, tuttavia cerca di mantenere la calma. «Mud, cerca di capire. Anche io ho delle scelte da fare, il livello delle esibizioni è stato davvero alto stasera» prosegue.

«E ci dobbiamo rimettere noi?»

Hug afferra il collega per il braccio e sussurra qualcosa, riuscendo miracolosamente a calmarlo.

«Fatevi vedere in giro, fatevi sentire. Non arrendetevi solo perché qui non ce l’avete fatta» conclude Daron, battendo sulla spalla dei due.

Questi ultimi salutano velocemente i presenti, per poi lasciare la sala.

Daron regala un enorme sorriso alle tre band che ha scelto per i live. «Siete carichi? Andiamo ai live, cazzo!» esclama.

Tutti quanti esultano, tranne i membri dei D-sharp Minor che restano tranquilli e sicuramente esultano interiormente.

 

Albert: «È andata così, non possiamo farci niente. Ma continueremo a suonare».

Brandon: «Sì, non vi libererete di noi tanto facilmente!».

Jeremy: «Già. Caleb, tu hai qualcosa da aggiungere?».

Caleb: «No».

 

Mud: «Sì, cazzo, ce ne andiamo a testa alta! Non ci hanno capito? Cazzi loro».

Hug: «Non fare così, andremo avanti e terremo quest’esperienza con noi, per imparare dai nostri errori e…».

Mud: «E poi quel cappello gli sta proprio male, a Daron Malakian!».

 

 

 

 

 

 

1° Live

 

 

 

 

 

 

«Buonasera a tutti e benvenuti al primo, eccezionale live di SOAD-Factor! Sono molto emozionata perché questa è la prima edizione e la location è già una delle migliori che si possano sperare: il Fonda Theatre!» esordisce Katie Sun, muovendosi con disinvoltura sul palco in legno.

Il pubblico in sala esulta, l’atmosfera è carica di aspettative e di vibrazioni positive.

La presentatrice indossa un miniabito verde pisello, abbinato a delle decolleté argentate con il tacco a spillo. Splende di luce propria, sorride radiosa ed è perfettamente truccata con tinte verde e argento che danno risalto al suo outfit.

«E ora, signori e signore, fate un bel po’ di rumore per i quattro strabilianti giudici di questa gara infuocata: Serj Tankian! John Dolmayan! Daron Malakian! Shavo Odadjian

Tra un nome e l’altro, si levano applausi e fischi d’approvazione, mentre dei delicati fari bianchi illuminano i quattro giudici, seduti dietro un bancone in legno massiccio. Sul davanti spicca la scritta SOAD-Factor a caratteri cubitali, con il classico e riconoscibile font del logo dei System Of A Down.

«Direi di non perdere altro tempo e di lasciare la parola ai nostri giudici!» prosegue Katie Sun.

Il primo a prendere la parola è Shavo, il quale pare veramente elettrizzato all’idea di ciò che sta per succedere. «Salve a tutti! Sono molto emozionato, e non vedo l’ora di farvi sentire cosa i miei Over hanno in serbo per voi!» esclama.

«Anche io sono curioso delle tue assegnazioni, fratello» gli si rivolge Daron, lanciandogli un’occhiata maliziosa.

«Direi che possiamo cominciare, che ne dite?» interviene John, il quale pare impaziente più del solito.

Serj annuisce e sorride.

Katie Sun guarda dritto nella telecamera e annuncia: «Iniziamo subito, allora! Entriamo nel vivo della gara e diamo il benvenuto alla prima concerrente: Janet Stars!»

Un istante dopo, parte un video che mostra in breve il lavoro settimanale della ragazza.

 

John incontra Janet in una delle sale prove del loft in cui tutti i partecipanti abitano.

È entusiasta quando la vede, i due si scambiano un breve abbraccio e si siedono sul divanetto in pelle rossa.

«Janet, ho deciso di assegnarti Love Song di Sara Bareilles per questo primo live. È carina, allegra, credo che rispecchi la tua personalità. Che ne dici? Ti va?»

Janet sgrana gli occhi, felice come non mai. «Oddio, adoro Sara! Sarà un vero onore eseguire questo brano, e per me ha un carico emotivo pazzesco! Grazie, John!»

Il giudice lascia entrare nella sala uno dei vocal coach. Si tratta di Martha, una donna sui quarant’anni, piccoletta e sicura di sé.

«Janet, conosci già il brano?» le chiede Martha.

La ragazza dai capelli rossi annuisce. «La adoro!»

Il video prosegue con un momento in cui Janet prova e arrangia il brano con la supervisione della vocal coach.

«Ti vedo un po’ troppo rigida. Sciogli i muscoli, forza! Sei brava, fatti sentire e porta fuori quella voce!» la incita Martha.

Janet ci riprova, e alle immagini delle sue prove si alternano spezzoni in cui esprime i suoi dubbi e le sue perplessità su se stessa.

«Spero solo che vada bene» conclude, sorridendo appena alla telecamera.

 

Le luci in teatro si fanno soffuse, finché non arriva il momento per John di presentare la sua prima partecipante.

«Janet è in grado di emozionare, è capace di trasportare chiunque la ascolti nel suo mondo. Adesso vuole condividere con voi Love Song di Sara Bareilles. Ascoltiamola.»

Janet arriva sul palco con disinvoltura, e subito si approccia al pubblico con sorrisi, mantenendo lo sguardo sulla platea.

La base parte e lei si muove a tempo, sprigiona energia pura e riesce a entrare nel cuore dei presenti nonostante non mostri capacità vocali particolarmente acrobatiche.

 

I'm not gonna write you a love song
'Cause you asked for it
'Cause you need one, you see
I'm not gonna write you a love song
'Cause you tell me it's make or break in this
If you're on your way
I'm not gonna write you to stay
If all you have is leaving
I'mma need a better reason
To write you a love song today, today

Per tutto il tempo, Janet si muove e segue il ritmo dolce e delicato del brano.

Quando conclude, uno scroscio tiepido di applausi la accoglie, ma lei si mostra grata e non smette mai di sorridere a chiunque.

Katie Sun la raggiunge e le sorride raggiante. «Bravissima, Janet. Dopo sentiremo cosa pensano i nostri giudici, ora puoi andare.»

Janet sorride felice e ringrazia ancora una volta il suo pubblico, per poi uscire tra gli applausi.

La presentatrice annuncia la prossima esibizione con entusiasmo: «Ora è il momento dei L.A.P.D.!».

Il video parte e tutti si concentrano a osservare il lavoro della band in questione.

 

Daron accoglie i quattro componenti, i quali sono piuttosto impazienti di sapere su cosa dovranno lavorare per il primo live.

«Ragazzi, per voi ho pensato a In The End dei Linkin Park.»

I quattro si scambiano occhiate eccitate e si battono pacche sulle spalle.

«Voglio che tu, Michael, canti. Voglio sentirti di più, mi interessa la tua voce, anche se questo significa rappare. Voglio che tu prenda la scena e non faccia solo il corista di Brianna

La cantante annuisce. «Io glielo dico sempre: buttati, cazzo, non hai niente da perdere. Sei bravo!»

«Esatto» conferma il giudice. «Voglio vedere cosa sapete fare.»

Poco dopo nel video appaiono le immagini delle prove, intervallati dai commenti dei ragazzi. Michael sembra quello che ha più difficoltà di tutti a seguire i consigli di Dana, la vocal coach ben piazzata che segue la loro preparazione.

«Michael, non stare rigido e mettici più energia! Scandisci le parole, non cantarti addosso. Il pubblico deve recepire il messaggio, deve capire cosa stai dicendo!»

L’ultima frase del video è Michael a pronunciarla.

«Cercherò di applicarmi al massimo, voglio andare avanti e non sopporterei che la mia band venisse eliminata per colpa mia» dice con determinazione.

 

Daron sorride. «Vi presento gli L.A.P.D., un acronimo che sta per Los Angeles Power Destruction. E vi assicuro che loro butteranno giù questo teatro con la loro versione di In The End

I quattro componenti della band fanno il loro ingresso e salutano il pubblico.

Brianna si posiziona dietro la tastiera e subito parla al microfono: «Buonasera a tutti! Vi manderemo in delirio!».

Poi prende a suonare le prime note alla tastiera, accompagnata dal boato del pubblico.

Dopo la breve intro, ecco che tutto il resto della band si unisce a lei e Michael, energico e concentrato più che mai, prende a rappare.

 

One thing I don't know why
It doesn't even matter how hard you try
Keep that in mind, I designed this rhyme
To explain in due time

Tutta la band si impegna moltissimo, e come al solito per Brianna è difficile stare ferma dietro la tastiera: balla, canta, interagisce con il pubblico e con i compagni di band.

Dj Scott XX ci dà dentro con synth ed effetti, mentre Sarah regna dietro la sua batteria, precisa e implacabile come suo solito.

Alla fine dell’esibizione, i ragazzi vengono accolti da applausi calorosi e da fischi che li osannano, facendoli sentire importanti e ben voluti.

Katie li congeda e subito lascia spazio al prossimo video, non prima di aver presentato Peter Fitzgerald come prossimo concorrente.

 

Shavo accoglie il ragazzo in sala prove, sorridendogli felice ed entusiasta.

«Ciao, giudice» saluta Peter, ricambiando il gesto.

I due si scambiano una pacca amichevole sulla splla, poi si accomodano di fronte al mixer.

«Per te ho pensato a Three Times A Lady dei Commodores. Credo sia adatta a te, voglio scoprire ancora una volta cosa sai fare. Ti piace l’idea? Altrimenti possiamo…»

Peter subito interrompe il suo giudice. «Va benissimo, è un brano molto impegnativo e ce la posso fare!» esclama.

Shavo sospira di sollievo e poco dopo Martha, la vocal coach, fa il suo ingresso in sala prove.

«Ti lascio in ottime mani» annuncia il bassista, per poi uscire.

Durante le prove, Martha consiglia a Peter di lavorare di più con i muscoli, di appoggiare il suono e di sfumare la fine delle frasi per dare un effetto ancora più delicato e vibrato.

«Ce la puoi fare, riprova» gli dice.

Infine Peter commenta: «Sarà dura. Ma non mi lascerò eliminare al primo live».

 

Shavo presenta con orgoglio il suo concorrente: «Peter sa come gestire la sua voce, sa come stare sul palco e come interpretare un brano difficile come Three Times A Lady. Ascoltatelo».

Il venticinquenne entra in scena con addosso una giacca di lino aderente, che mette in risalto i suoi muscoli. Subito una caterva di voci femminili impazzite si leva dal pubblico: tutte gridano il suo nome e si strappano i capelli, tant’è bello.

Si siede dietro il pianoforte e comincia a suonare, senza prestare troppa attenzione al pubblico. Ha l’aria assorta, le palpebre socchiuse e l’espressione concentrata, il che manda ancor più in visibilio le sue accanite fan.

 

Thanks for the times
That you've given me
The memories are all in my mind
And now that we've come
To the end of our rainbow
There's something
I must say out loud
You're once, twice
Three times a lady
Yes you're once twice
Three times a lady

 

Il pubblico è incantato dalla voce di Peter, e tutte le ragazze lo fissano con la bocca spalancata e gli occhi a cuoricino.

Suona e canta con sicurezza, e quando finisce viene accolta da applausi e grida a metà tra la disperazione e la commozione.

«Grazie Peter, bravissimo!» dice poco dopo Katie Sun, per poi accostarsi a lui e salutarlo.

Lui rivolge appena un’occhiata al pubblico, poi lascia il palco.

La presentatrice annuncia: «È ora il momento di accogliere Felix Morgan, il primo concorrente della squadra Under Uomini!».

 

Serj è già in sala prove, insieme a Dana e Mike, due vocal coach.

Felix, avvolto dai suoi lunghi dreadlocks, fa il suo ingresso e rivolge un sorriso timido ai tre.

«Caro Felix, siediti pure» esordisce Serj. «Ho voluto portarti ai live perché so che puoi migliorare moltissimo. Lavorerai con Dana e Mike per quanto riguarda la tecnica, sei in buone mani, non temere. Il brano che vorrei sentirti eseguire è Just One Lifetime di Sting e Shaggy. Rientra nel tuo genere, ma richiede un po’ più di energia e soprattutto voglio che ti muova sul palco e che ti lasci trasportare dalla musica. Okay?»

Felix annuisce e sorride appena. «Grazie per la fiducia.»

Serj si alza e gli poggia una mano sul braccio. «Buon lavoro, ci vediamo più tardi» conclude, per poi uscire dalla stanza.

Il video si sposta sul momento delle prove con i vocal coach. Dana si concentra più sulla presenza scenica, mentre Mike dà consigli tecnici a Felix, il quale esegue con dovizia e si impegna molto per seguire tutti i suggerimenti che gli vengono dati.

«Vai, riprova… “Just one li”» suggerisce Mike.

Felix ripete, riuscendo finalmente a trovare la nota giusta.

«Bene! Riprendiamo dal ritornello!»

Infine, il ragazzo sorride in direzione della telecamera. «Speriamo bene. Mi impegnerò, ma ho un po’ di paura.»

 

Serj prende la parola e presenta il suo concorrente: «Felix lavora sodo e stasera vi stupirà, presentando un brano nuovo e frizzante, dalle sonorità reggae che mettono in risalto la sua identità. Ecco a voi Just One Lifetime nella versione di Felix Morgan!».

Il ragazzo fa il suo ingresso e sorride timidamente verso il pubblico. Qualche gridolino si leva anche per lui, il che lo mette un po’ in imbarazzo.

Seguendo i consigli che gli sono stati dati da Dana, non appena la base parte, si lascia andare e muove il corpo a ritmo, nonostante tenga entrambi le mani sull’asta del microfono come se non sapesse dove metterle o cosa farci.

Ha ritmo, si ritrova a cantare sia la parte di Sting che quella di Shaggy con disinvoltura, e nel ritornello non stona mai, riuscendo a trovare un equilibrio tra la tecnica e l’interpretazione.

 

Just one lifetime
And there's only one, yes there's only one
Just one life to live
Assuming that we'll make it
We've no choice but to take it

Quando l’esibizione si conclude, Felix riceve applausi e qualche bravo gridato da qualcuno tra il pubblico.

Katie lo saluta, si complimenta con lui e lo congeda, per poi annunciare il quinto concorrente della prima manche: HellGal.

 

La ragazza, con indosso il suo cappellino verde militare, entra in sala prove con disinvoltura e saluta John.

Il batterista la fa accomodare ed esordisce: «Sei pronta per Bang Bang?».

Helena per poco non salta sulla sedia. «Di Jessie J? Stai scherzando, bro, vero?!» strilla.

John scuote il capo e sorride appena. «Mi fa piacere vedere questo entusiasmo da parte tua!»

Lei esulta e si butta letteralmente sul suo giudice. «Ah, ti adoro! Grazie, grazie! Sogno di mettermi alla prova con questo brano da una vita!»

Si passa a dare un’occhiata alle prove, dove HellGal lavora con Dana.

«Ricordati di scandire bene le parole. Ricordi il video live che ti ho fatto vedere? Hai visto come Jessie J canta?» suggerisce la donna, stringendo tra le mani un foglio con su stampato il testo. «Quando dice “She got a body like an hour glass”, la gente deve capire esattamente ogni parola. Scandiscila bene, perché questo conferisce energia. Va bene?»

Helena annuisce con vigore e riprova la prima strofa.

Alla fine del breve video, è talmente entusiasta che fatica a star ferma di fronte alla telecamera. «Cristo, che bomba! Butterò giù il fottuto Fonda!» esclama. «Yo!» aggiunge, rivolgendo le corna in direzione dell’obbiettivo.

 

John presenta la concorrente con entusiasmo, pur rimanendo calmo e pacato come suo solito.

«HellGal ha energia da vendere, non dirò altro. Solo, preparatevi alle onde d’urto di Bang Bang

Non appena la giovane mette piede sul palco, è chiaro a tutti che si sta per svolgere uno spettacolo incredibile.

La base parte e subito lei è sul pezzo, si agita, passeggia e batte ogni centimetro del palco, cantando in faccia alle persone, come se ognuna di loro fosse una sua amica e dovesse ricevere un messaggio fondamentale da parte sua.

 

She got a body like an hour glass
But I can give it to you all the time
She got a booty like a Cadillac
But I can send you into overdrive (oh)

(You've been waiting for that...
Step on up swing your bat)
See anybody could be bad to you,
You need a good girl to blow your mind, yeah

Bang bang into the room (I know ya want it)
Bang bang all over you (I'll let ya have it)
Wait a minute lemme take you there (ah)
Wait a minute till ya (ah)
Bang bang there goes your heart (I know ya want it)
Back, back seat of my car (I'll let ya have it)
Wait a minute lemme take you there (ah)
Wait a minute till ya (ah)

Il pubblico va in estasi, letteralmente, quando l’esibizione finisce. L’energia e le capacità vocali e tecniche di Helena hanno trasformato il Fonda Theatre in un luogo infuocato.

I giudici, strabiliati, applaudono a lungo insieme al pubblico, il quale sembra non voler più smettere.

Katie Sun pare un tantino sconvolta, ma compie comunque il suo lavoro: saluta la concorrente, le fa i complimenti e la congeda.

Quando Helena lascia il palco, gli applausi sono ancora carichi di ammirazione e faticano a sfumare.

«Caspita, dopo questa botta di energia, possiamo presentare l’ultimo concorrente di questa prima manche: Alex Moses!».

 

Il ragazzo si presenta da Shavo con il suo solito abbigliamento total black, la pelle del viso pallida e l’espressione vacua e indecifrabile.

«Alex! Stavolta, visto che durante gli Home Visit hai sperato di ricevere un pezzo degli Slipknot, ho deciso di assegnartelo.»

Alex sorride appena, un movimento impercettibile, il massimo dell’entusiasmo che possa mostrare. «Bene. Di che si tratta?» chiede.

Shavo sorride. «Eseguirai Snuff! Voglio sentirti cantare, ma almeno stavolta lo farai con qualcosa che ti piace di più.»

L’espressione del ragazzo torna a essere cupa. Forse sperava in qualcosa di più forte ed energico, ma fa lo stesso.

Durante le prove, Alex lavora con Mike e i due optano per una versione acustica, durante la quale Alex si accompagnerà con la sua chitarra.

«Ricorda che ci sono dei punti più energici e che, anche quando il pezzo è più lento, non vuol dire che devi essere moscio! Ascolta molto bene ciò che fa Corey e pensa a ciò che stai dicendo. Capito?»

Alex prova diverse volte e Mike prosegue nel dargli delle dritte.

«Come va, va. Proverò a dare il massimo e vedremo» commenta infine il ragazzo.

 

«Alex canterà un brano degli Slipknot, vi mostrerà come ha lavorato su Snuff e come ci ha lavorato per arrangiarla con chitarra e voce. Buon ascolto» dice Shavo.

Alex Moses entra in scena senza quasi farsi notare, una figura scura e silenziosa che guadagna timidamente il centro del palco.

Siede sullo sgabello e imbraccia la chitarra, senza mai sollevare lo sguardo. Il viso è parzialmente coperto dai capelli neri e lisci.

Con sicurezza, comincia a suonare.

Riesce a far crescere lentamente il brano, rendendolo più intenso dove serve. A un tratto la sua voce cala leggermente, ma lui prosegue e non si lascia fermare da un’imperfezione tecnica.

Nell’ultimo ritornello, Alex esplode energico, imprimendo maggiore impeto anche nel suonare la chitarra.

 

So break yourself against my stones
And spit your pity in my soul
You never needed any help
You sold me out to save yourself
And I won't listen to your shame
You ran away - you're all the same
Angels lie to keep control...

Ooh, my love was punished long ago
If you still care, don't ever let me know
If you still care, don't ever let me know...

 

Uno scroscio di applausi si leva all’interno del teatro, tutti sono rimasti meravigliati dall’esibizione di Alex.

Katie Sun lo raggiunge e gli stringe la mano. «Bravo Alex, complimenti. Ci vediamo dopo» lo congeda.

 

Poco dopo, Katie Sun si volta verso i giudici e dice: «Bene, sentiamo cosa pensate di queste prime sei esibizioni! Cominciamo da John che ha due delle sue ragazze in gara».

Il batterista prende la parola con un sorriso. «Sono orgoglioso di Helena e Janet. Hanno fatto due esibizioni stupende, non posso dire nient’altro. Per quanto riguarda gli altri, be’… credo che stavolta i miei colleghi abbiano fatto delle buone assegnazioni. Mi ha colpito molto Felix: si vede che si è impegnato molto!»

Dopodiché, è Shavo a parlare: «Anche io ho due ragazzi in gara. Mi sono emozionato molto quando Alex ha eseguito Snuff, ho pensato di aver scelto il brano giusto… e Peter, be’, la canzone dei Commodores pare fatta su misura per lui. Gli altri molto bravi, io sono stato colpito dalla dolcezza di Janet. Certo, deve migliorare un po’ tecnicamente, ma è in grado di emozionare e questo conta moltissimo. Complimenti a tutti».

Dopo un caloroso applauso del pubblico, è la volta di Serj.

«Felix si è impegnato e si è visto. L’esibizione mi ha soddisfatto parecchio. Gli altri molto bravi, la gara ha un livello molto alto. L’unica pecca l’ho trovata nella presenza scenica di Peter Fitzgerald, ma per il resto sono rimasto abbastanza colpito. Bravi!»

Infine è Daron a concludere il giro di pareri. Con un sorriso orgoglioso, esordisce: «Bene, sono felicissimo che i miei ragazzi abbiano colto nel segno. Per il resto, gli altri li ho trovati molto capaci e le assegnazioni veramente azzeccate. Ho un debole per Janet, spero che il pubblico la mandi avanti con il televoto!».

La presentatrice ringrazia i giudici, fissando la telecamera e sorridendo a oltranza, attendendo che il pubblico faccia silenzio per annunciare la chiusura della prima manche.

«Apro ufficialmente il televoto! Potete votare il vostro preferito inviando un SMS al numero che vedete in sovraimpressione. Bene, i codici sono i seguenti.»

Un video che riassume le performance dei ragazzi parte, mentre Katie elenca i codici abbinati a ogni concorrente.

Quando il filmato finisce, la donna conclude: «Ricordatevi che il meno votato andrà al ballottaggio con il meno votato della seconda manche, perciò pensate bene a chi vorreste salvare!»

 

Trascorrono alcuni minuti, poi Katie Sun chiude il televoto e poco dopo riceve una busta con il nome del meno votato e si prepara ad annunciare la notizia a tutti.

«Colui che dal pubblico è stato votato meno e che quindi andrà al ballottaggio con il meno votato della seconda manche è…»

Un momento di suspense in cui tutti trattengono il fiato.

«Peter Fitzgerald!»

Il ragazzo nominato viene inquadrato e abbassa lo sguardo, del tutto sorpreso di essere a rischio eliminazione.

 

 

La seconda manche comincia poco dopo.

«I primi a esibirsi sono The Millennials!»

 

Daron accoglie i ragazzi con entusiasmo, facendoli accomodare in sala prove. Insieme a lui c’è anche Martha, la vocal coach.

«Intanto voglio complimentarmi ancora una volta per il vostro inedito. Sapevo che sarebbe andata molto bene!»

Orbel annuisce. «Grazie, davvero!»

«Ma… c’è un ma. Orbel, devi migliorare un po’ la tua intonazione. C’è da lavorare su questo, perciò sarai affiancato da Martha, che saprà come aiutarti al meglio. Per voi ho pensato, ragazzi, a un brano non semplice, proprio perché voglio mettervi alla prova. Si tratta di With My Own Two Hands di Ben Harper. Buon lavoro!»

I sei componenti della band si scambiano occhiate confuse ed entusiaste al tempo stesso, ma infine salutano il giudice con gentilezza.

Durante le prove, Martha bacchetta parecchio Orbel, gli fa fare esercizi per l’intonazione e lo fa lavorare sodo.

«Hai un bel timbro, però devi curarlo!» gli dice spesso.

Infine la band si ritrova di fronte alla telecamera.

«Spero di fare una buona esibizione» commenta Orbel.

«Andrà alla grande» lo rassicura Narducci con un enorme sorriso.

 

Daron viene inquadrato, e subito comincia a presentare la band.

«Dei ragazzi volenterosi, che riescono a comporre e scrivere musica con disinvoltura, e che stasera ci stupiranno con un brano difficilissimo di Ben Harper. Ecco a voi The Millennials con With My Own Two Hands» annuncia con orgoglio e gli occhi che brillano.

La band fa il suo ingresso sul palco e viene accolta con un caloroso applauso d’incoraggiamento.

I musicisti danno vita a una piccola intro strumentale, poi Orbel comincia a cantare.

 

I can change the world
With my own two hands
Make a better place
With my own two hands
Make a kinder place
Oh- with my
Oh- with my own two hands
With my own
Oh- with my own two hands
With my own
With my own two hands

Sorprendendo tutti, Alina e Narducci si esibiscono nei cori, dando al brano un sound molto buono e rendendolo non troppo dissimile dall’originale.

Orbel si impegna moltissimo e segue diligentemente i consigli di Martha, anche se qualche volta risulta essere ancora impreciso.

I musicisti sono molto capaci e riescono a fornire un arrangiamento particolare, che mette sempre in luce il loro stile ben definito.

Alla fine dell’esibizione, il pubblico applaude calorosamente, e l’entusiasmo scema soltanto quando Katie prende in mano il microfono e si congratula con i ragazzi, per poi congedarli.

Dopodiché presenta la prossima esibizione: «Ora è il turno di Diana Holt. Vediamo cosa le è stato assegnato e come si è preparata per il primo live!».

 

John fa accomodare Diana in sala prove e le rivolge un breve sorriso. «Ciao, Diana. Come ti senti? Sei pronta per il primo live?»

La ragazza annuisce con poca convinzione. «Ci provo, ma mi sento un po’ in ansia…»

«Andrà bene, non preoccuparti. Vorrei sentirti cantare un brano che credo sia adatto a te. Lavorerai con Dana, una bravissima coach, e interpreterai un brano di Diana King. Si chiama Shy Guy. Lo conosci?»

La giovane sorride a trentadue denti. «Oh, sì!» esulta, ma poi si rabbuia. «È difficilissimo…» commenta.

John si alza e le si accosta, le appoggia una mano sulla spalla e dice: «Lavora sodo e vedrai che sarai fantastica».

Le prove per Diana sono fonte di ulteriore ansia, ma la coach è paziente e la fa lavorare sui punti giusti.

«La tua emotività è fortissima, sfruttala. Non nasconderla, non essere anche tu “shy” come il ragazzo di cui parla la King in questo brano. Buttati e lascia fluire le emozioni, questo è importantissimo, credimi!»

Diana infine commenta: «Mi sento carica, Dana mi ha aiutato moltissimo e sento di potercela fare.»

 

«Diana Holt è veramente un portento nell’emozionare chi la ascolta cantare. Perciò non aggiungerò presentazioni inutili e vi lascio direttamente alla sua voce» dice John in tono pacato, che tuttavia tradisce una certa emozione.

La giovane entra in scena con i folti capelli ricci che le incorniciano il viso rotondetto e sorridente.

Indossa un abito bianco che risalta sulla sua pelle scura e vellutata, e pare splendere di luce propria.

Tutti sono incantati da lei, ma quando comincia a cantare rimangono completamente spiazzati dalla sua energia e dalla sua voce capace di modellarsi e toccare senza difficoltà le corde del cuore.

 

But I don't want somebody
Who's loving everybody
I need a shy guy
He's the kinda guy who'll only be mine

Oh lord have mercy mercy mercy
Di man dem in a di party party party
Di ole a dem sexy sexy sexy
Watch dem just a
Follow me follow me follow me
Have mercy mercy mercy
But none a dem no move me move me move me
Shy guy a weh me wanty wanty wanty
Only him can make me irie irie irie

L’esibizione risulta un vero e proprio successo, e alla fine gli applausi, i fischi e le lacrime si mischiano in un fiume unico e incontrollabile.

Katie Sun è subito accanto alla concorrente, la abbraccia rapidamente e si complimenta per l’abito.

Poco dopo congeda la ragazza e non perde tempo, annunciando subito che il prossimo concorrente sarà Mitchell O’Shea.

 

Serj saluta cordialmente Mitchell e lo presenta a Mike, il coach che si occuperà di lui.

«Lavorerai con Mike perché so che potrà portar fuori il meglio di te» spiega il cantante dei System con un sorriso.

Mitchell annuisce e chiede: «Cosa dovrò preparare?».

Serj ridacchia. «Vedo che sei impaziente. Ebbene, per te ho pensato a World Gone Mad dei Bastille. Che te ne pare?»

Il giovane sgrana gli occhi. «Oddio… sul serio? Non ho mai cantato niente dei Bastille, però ci lavorerò volentieri. Grazie per la fiducia!» replica.

«Ho fiducia in te, ragazzo» conclude Serj, per poi lasciarlo nelle mani di Mike.

Il vocal coach insiste molto sul falsetto. «Devi cercare di non metterci troppa aria, altrimenti la performance ne risentirà. So che non per tutti è confortevole cantare così, ma noi cantanti dobbiamo essere il più versatili possibile. Capito?»

«Sì, certo, ma io ci sto provando» ribatte piccato Mitchell, imbracciando meglio la chitarra acustica.

«No, senti. Quando dice “You don't want to fuck with us, british till the very last”, senti come deve essere pulito il suono? Hai lavorato con Who You Are per gli Home Visit, puoi benissimo migliorare un po’ la tecnica!» si infervora il coach.

Infine Mitchell commenta: «Sarà dura, Mike è stato un po’ stronzo ma credo abbia ragione».

 

Serj presenta il suo concorrente: «Mitchell, un ragazzo a cui ho voluto dare fiducia e che sono certo non mi deluderà e non deluderà neanche voi. Eccolo con World Gone Mad dei Bastille».

Il ventenne sale sul palco e tutte le ragazzine presenti impazziscono per la sua scultorea bellezza: boccoli biondi ben definiti incorniciano il viso delicato e pallido, gli occhi azzurri e sormontati da due sopracciglia ad ali di gabbiano scrutano tra il pubblico come se volessero osservare uno a uno tutti i presenti. Il corpo ben fatto e l’abbigliamento all’ultima moda, con tanto di risvoltino, fanno tutto il resto.

Quando Mitchell imbraccia la chitarra e si siede di fronte al microfono, quasi nessuno presta molta attenzione a come canta.

 

When it feels like the world's gone mad
And there's nothing you can do about it
No there's nothing you can do about it
When it feels like the world's gone mad
And there's nothing you can do about it
No there's nothing you can do about it

Ci sono delle imprecisioni sul falsetto, forse Mitchell si sta lasciando trasportare dalla musica e non pensa più di tanto ai consigli di Mike, ma il pubblico femminile è in visibilio e pare non accorgersi di niente.

Infine il ragazzo prova a improvvisare un acuto, ma il risultato non è proprio come aveva immaginato.

Riceve comunque i complimenti da parte di Katie Sun e poi lascia il palco dopo aver sorriso dolcemente alle ragazze che scalpitano nelle prime file.

La presentatrice annuncia: «Tra poco avremo il piacere di ascoltare Meredith, ma prima vediamo come se l’è cavata durante la preparazione del suo brano».

 

Shavo accoglie Meredith in sala prove e le si accosta per darle un breve abbraccio. «Ehi, piccola! Sei carica per i live?»

Meredith annuisce. «Puoi scommetterci! Non vedo l’ora di scoprire cosa mi assegnerai!»

Il bassista annuisce. «Te lo dico subito: Together Alone di Anouk. Voglio metterti in difficoltà, ma solo perché so che ce la puoi fare. Questo brano è perfetto per te, e so che ti piace ma non hai mai avuto occasione di studiarlo. Dico bene?»

Meredith per poco non gli salta addosso. «Oddio, sì! Sì, sì, sì!» grida, e qualche lacrima di gioia sfugge al suo controllo.

«Benissimo, sono contenta che tu sia entusiasta. Ti lascio lavorare con la coach Dana, vedrai che ti troverai benissimo!» conclude il giudice, lasciando una pacca sulla spalla della giovane.

Le prove procedono piuttosto bene, specialmente perché Meredith segue diligentemente i consigli di Dana.

«Nel ritornello devi spingere, ma ricordati che la cosa importante non è urlare, ma metterci energia! Mentre attenta alle strofe: vacci delicata, mi raccomando» le suggerisce la coach.

Meredith continua a provare, e infine commenta: «È una canzone bellissima, non vedo l’ora di presentarla al live!».

 

Il bassista dei System sorride, poi comincia a presentare la sua concorrente.

«Meredith ha delle capacità vocali impressionanti e stasera ce lo dimostrerà con un pezzo di Anouk che si intitola Together Alone. Buon ascolto!» dice.

Poco dopo la giovane, abbigliata in maniera poco appariscente, sale sul palco. Nonostante risulti piuttosto timida, è chiaro a tutti che una volta di fronte al pubblico farà un’esibizione memorabile.

La base parte e luci soffuse si accendono, illuminando la sua figura. Meredith comincia a interpretare la canzone con trasporto, immedesimandosi perfettamente nel testo.

 

You grabbed my hand and twisted it,
so you had your way
No need to compromise 'cause you'll find
the right words to say,
and I'll give it half a chance

Alone together, all alone, together all alone

Alone no more, it's Wednesday night
Someone is gonna treat me right
No, not my man gets me this high
It's gonna be my neighbour at number 29

Sul ritornello esplode, impressionando ancora una volta i presenti con la sua presenza scenica e il suo modo di calarsi perfettamente nelle parole che canta. È quasi un’attrice, la musica il suo copione invisibile.

Infine, esegue un inchino e si volta verso Katie Sun per salutarla, per poi lasciare il palco accompagnata dall’entusiasmo incontrollabile del pubblico.

La presentatrice annuncia che sarà il turno dei D-sharp Minor e lascia spazio al video che racconta il lavoro della band per prepararsi ai live.

 

Daron accoglie la band con un sorrise e invita i tre a sedersi su un divanetto in pelle rossa addossato a una delle pareti della sala prove.

«Dean, Cynthia, Cole… voi avete un talento incredibile, con il brano degli Steelheart mi avete mozzato il fiato e lo sapete bene. Dean, hai capacità vocali impressionanti, non lo dico perché fate parte della mia squadra, ma perché è vero. Voglio sentirvi eseguire The Show Must Go On dei Queen. Un grande classico, molto difficile. Ma so che ce la farete!» spiega il chitarrista con estrema convinzione, gli occhi luccicano per quanto è eccitato all’idea di ascoltare la loro performance.

I tre non si scompongono più di tanto, sono dei ragazzi piuttosto posati e tranquilli. Dean accenna un lieve sorriso, cosa assai insolita.

«Ti ringraziamo per la fiducia» replica la violinista.

«Lavorerete con Mike. Vi piacerà» conclude Daron, per poi lasciare i tre al loro lavoro.

Mike ha poco da dire, più che altro lavora con i ragazzi per l’arrangiamento.

«Secondo me va bene così. Se posso permettermi, potrebbe essere bello se Cynthia e Cole armonizzassero la tua linea vocale con le loro voci. Ricordatevi che tre dei Queen cantavano, anche durante i live. Freddie Mercury era solo il solista, come il vostro Dean

I ragazzi annuiscono e riprendono le prove.

Alla fine del video, dicono solo due parole, ed è Cole a parlare: «Speriamo bene. Ci siamo impegnati e daremo il massimo».

 

Daron si schiarisce la gola. «I D-sharp Minor sono dei veri talenti. Non c’è niente da dire, solo: ascoltate la loro versione di The Show Must Go On dei Queen.»

I tre ragazzi prendono posto sul palco. Dean siede dietro il pianoforte, Cynthia imbraccia il violino e Cole prepara le sue percussioni, dopo essersi seduto sul cajon.

Il brano è particolare. La voce di Dean si sposa perfettamente con quella di Freddie Mercury, così come le armonie fatte da Cynthia e Cole.

La ragazza utilizza il violino per le parti di chitarra, mentre il percussionista si ingegna tra cajon e tante altre piccole percussioni capaci di creare un tappeto sonoro presente e ben fatto.

L’esibizione è da brividi, diverse persone scoppiano in lacrime e anche ai giudici viene difficile trattenere l’emozione.

Katie Sun raggiunge il trio, alla fine del brano, con gli occhi umidi di lacrime. «Bravissimi ragazzi, ho quasi pianto» ammette, stringendo la mano a ognuno di loro.

La presentatrice, mentre i tre lasciano il palco, sbatte le palpebre un paio di volte, per poi dire: «Siamo arrivati all’ultimo concorrente. Siete pronti per sentire PQ Killer? Vediamo come se l’è cavata!».

 

Serj saluta PQ Killer e lo presenta a Martha.

«Lavorerai con lei, sarà la tua coach. Sei pronto?»

Il giovane annuisce e si sistema meglio il cappellino dalla visiera piatta sulla testa. «Certo.»

«Vorrei sentirti rappare, sì, ma anche cantare qualcosa. Perciò, che ne dici di Goodbye For Now dei P.O.D.?»

Il ragazzo sgrana gli occhi. «Dici sul serio? Wow, questa è bella!»

«Andrà bene, sono curioso di vedere che cosa ne verrà fuori!» esclama Serj, per poi lasciare il suo concorrente nelle mani della vocal coach.

Le prove vanno bene, anche se PQ Killer ha dei problemi di intonazione non indifferenti, sui quali Martha cerca di lavorare il più possibile.

«Il testo lo sai, ma ora devi pensare a fare le note giuste. È un pezzo rap metal, però è melodico e intonato. Perciò canta, non limitarti alla parte rappata» gli consiglia, invitandolo a riprovare un’altra volta.

Infine il ragazzo sorride spavaldo verso la telecamera. «Spaccherò tutto» si limita ad affermare.

 

Il giudice annuncia l’ingresso del suo concorrente, pacato come al solito.

«PQ Killer è un ragazzo che rappa da dio, perciò gli ho voluto assegnare Goodbye For Now dei P.O.D, non vi resta che ascoltarlo!»

Il giovane sale sul palco con la sua solita spavalderia, cominciando subito a interagire con il pubblico e a passeggiare velocemente sulla piattaforma in legno. Indossa abiti larghi che mettono ancora più in evidenza il suo corpo magro. I suoi occhi sono nascosti dietro un paio di occhiali dalle lenti a specchio e, quando la base parte, si lancia in un grido per incitare il pubblico.

«Cazzo, gridate tutti! Ora facciamo vedere al pubblico a casa di cosa siamo capaci, voi e io!»

Poi è il momento che inizi a cantare, così si lancia a capofitto nel testo fluido del brano.

La parte rappata va molto bene, ma PQ Killer sembra essere un poco in difficoltà quando arriva il momento del ritornello e deve interpretare un pezzo melodico.

 

Goodbye for now
Goodbye for now
So long

Goodbye for now (I'm not the type to say I told you so)
Goodbye
for now
So long (I think the hardest part of holding on is lettin’ go)

When will we sing
A new song
A new song

 

Il pubblico lo apprezza e acclama comunque, tutti ascoltano la sua performance e sembrano rapiti dalle sue capacità di utilizzare le parole e modificare la metrica del rappato a suo piacimento.

Infine la canzone finisce e Katie Sun raggiunge PQ Killer per ringraziarlo, complimentarsi e congedarlo.

«Adesso ascoltiamo cosa pensano i nostri giudici delle sei esibizioni della seconda manche!»

Il primo a esprimersi è Daron, poiché due delle sue band hanno gareggiato durante la seconda manche.

«I D-sharp Minor sono divini, so che non dovrei essere tanto di parte, ma li adoro! The Millennials hanno creato una bellissima versione del brano di Ben Harper, ho visto già che Orbel è migliorato parecchio, il che è positivo. Gli altri ragazzi mi sono piaciuti tanto, specialmente Meredith che ha usato tutte le sue capacità nel pezzo di Anouk! Complimenti a Shavo per l’assegnazione!»

Il bassista subito risponde: «Grazie fratello, anche tu non hai certo sbagliato con le tue band! Io sono molto fiero di Meredith, ha delle potenzialità pazzesche e la vorrei ancora ai live! Complimenti a tutti!».

Serj si schiarisce la gola. «I miei ragazzi hanno dato il massimo. So che PQ Killer deve migliorare a livello tecnico e per quanto riguarda l’intonazione, ma guardate com’è disinvolto nel rap! Tutti bravi, sono soddisfatto anche di questa manche!»

John è l’ultimo a parlare: «Appunto, volevo proprio dire che anche io ho notato che PQ Killer ha problemi di intonazione. Spero abbia il tempo di sistemare la cosa e che il pubblico gli dia un’altra opportunità. Sono rimasto molto colpito da Diana, mi ha emozionato e commosso il suo modo di interpretare. Merita di proseguire.»

Katie Sun ringrazia i giudici e procede con l’apertura del televoto. Dopodiché parte un video con il riassunto delle varie esibizioni, e infine la presentatrice chiude le votazioni e intrattiene un poco il pubblico in attesa della busta con i risultati.

«Ricordo che il meno votato della prima manche è stato Peter Fitzgerald» ripete la bionda, mentre apre la busta che le è stata appena consegnata.

«Peter Fitzgerald andrà al ballottaggio con…»

Un altro momento di suspense, in sottofondo una musica che trasmette ansia e tensione.

«Mitchell O’Shea! Prego Mitchell e Peter di raggiungermi sul palco!»

I due giovani obbediscono e si stringono l’uno all’altro, rivolgendosi alla telecamera.

«Ora riaprirò il televoto, intanto prego i vostri giudici di fare un discorso per convincere il pubblico a non eliminarvi. Parti tu, Serj.»

Il cantante dei System annuisce e sospira. «Mitchell può migliorare, ho in mente delle cose per lavorare sui suoi punti deboli e rafforzarli. Ma vorrei avere ancora del tempo, confido molto in lui. Perciò credo che non sia pronto per lasciare la gara.»

Shavo segue a ruota, gli occhi leggermente lucidi. «Mi dispiace moltissimo che Peter sia finito al ballottaggio. È stato bravo, anche se avrebbe potuto interagire meglio con il pubblico. Ma sentite come canta? Ha capacità incredibili, perciò vorrei che lo salvaste!»

Katie Sun, dopo il suono di un gong, annuncia che il televoto è chiuso.

I due ragazzi si tengono stretti e sono visibilmente in ansia.

Poco dopo la presentatrice riceve l’ultima busta della serata e la apre lentamente, con in sottofondo una musica ansiogena.

«Il pubblico ha deciso…»

Pausa a effetto, la tensione sale.

«…che il concorrente che dovrà abbandonare SOAD-Factor…»

Altra pausa, Mitchell e Peter hanno gli occhi fuori dalle orbite per l’agitazione.

«È…»

 

 

 

 

 

 

NOTE FINALI

Ciao a tutti!

So che anche questo capitolo è lungo, ma potrete benissimo capire da voi che le esibizioni erano dodici e io volevo lasciare spazio a tutti!

Mi pareva giusto, ecco ^^

Be’, vi aspettavate che Daron eliminasse i Truemen e i Black Stoner Midnight? Siete felici o no? Ditemi un po’!

Per quanto riguarda questo capitolo, cosa mi dite? Le assegnazioni dei vari giudici e i consigli dei coach vi sono piaciuti e sembrati appropriati?

Come vedete, stavolta i ragazzi tra cui scegliere sono solo due (come sarà d’ora in poi), quindi voi dovrete darmi un solo nome, mettendovi però nei panni del grande pubblico che ha televotato il suo preferito.

Perciò scegliete tra:

-        Peter Fitzgerald (ha eseguito Three Times A Lady dei The Commodores);

-        Mitchell O’Shea (che ha cantato World Gone Mad dei Bastille).

Ricordatevi di inviare la vostra risposta per MESSAGGIO PRIVATO entro la mezzanotte del 26 maggio 2019! Chi darà la risposta esatta otterrà 1 punto!

Spero di aver detto tutto e di non avervi annoiato con questo papiro di capitolo, vedrete che man mano che i ragazzi verranno eliminati i capitoli si faranno un po’ meno corposi ^^

E già vi annuncio che ci saranno anche degli ospiti internazionali prossimamente, ne vedremo delle belle :D

Grazie a tutti voi che partecipate e recensite, e al mese prossimo

  
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