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Autore: EleWar    27/04/2019    5 recensioni
Tutti ci siamo chiesti, almeno una volta, come sarebbero andate a finire le cose fra Ryo e Kaori, al ritorno dalla radura.
Io ho immaginato un finale dopo il finale, perché sognare non costa nulla e perché non si smette mai di amare questi due innamorati un po' matti.
E' la mia seconda ff e spero che avrete la pazienza di leggerla fino alla fine.
Buona lettura!!
Ps: non potevo aspettare la fine per ringraziare ancora una volta le mie "Virgilie" e cioè Naco e MaryFangirl. Mi sono ispirata a loro e quando leggeranno... sapranno ^_^
Genere: Comico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Kaori Makimura, Ryo Saeba
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: City Hunter
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Cap. 7 Riflessioni e confessioni
 
Una volta fuori, però, Ryo non seppe dove andare né cosa fare.
Prese a camminare senza meta fino a quando non si ritrovò davanti casa del Doc.
“Ottimo”, pensò, “potrei parlare con lui, e poi ha il segreto professionale quindi non andrà in giro a spifferare i miei problemi. Male che vada potrò dare una palpatina alla bella Kazue hi hi hi”.
Entrò con la sua solita baldanza, ma anche Doc si accorse che qualcosa non andava.
Subito Ryo prese a guardarsi intorno con aria allupata:
“Dov’è Kazue? La mia dolce Kazue? L’infermiera del mio cuore??”.
“E’ di là impegnata in laboratorio, vieni usciamo, dobbiamo parlare…”
“Ma…come…”
“Andiamo in giardino, non voglio che qualcuno ci senta. Tu devi dirmi qualcosa d’importante, non è vero?”.
Ancora una volta Ryo si stupì della perspicacia di quel vecchio mandrillo.
 
Ryo non poté fare a meno di raccontargli tutto, dal matrimonio di Umi fino alla sfuriata di quella mattina.
Doc meditabondo lo lasciò finire, dando segno di aver seguito con estremo interesse il suo sfogo, poi assumendo la sua posa più professionale chiese:
“Ma dimmi…com’è tenere Kaori fra le braccia? Non è eccitante?? Il suo seno è prosperoso come sembra? Dimmi dimmi” con la bava alla bocca!!
Ryo si ritrovò capottato per terra, gambe all’aria, mentre dei corvi gracchianti transitavano sopra di lui…
Si riprese all’istante e gli urlò:
“Ma ti sembra questo il momento di scherzare su una cosa del genere? Vecchio maniaco!!”
“E va bene, scusami…quando si parla di Kaori, sei intrattabile. Comunque, ho capito quale potrebbe essere il problema. Qui ci troviamo di fronte ad un caso di sonnambulismo”.
Fece il Doc assentendo compiaciuto poi chiese:
“Kaori ne ha mai sofferto che tu sappia?”.
E Ryo pensandoci su:
“Non credo, no, almeno non da quando abitiamo insieme”
“Bene, cioè male!”
“Che vuol dire?” chiese Ryo allarmato.
“Vuol dire che Kaori sta vivendo un profondo malessere, durante le ore di veglia, un turbamento… qualcosa che di giorno cerca di combattere con tutte le sue forze, ma che una volta addormentata, prende il sopravvento. In pratica di notte, fa quello che vorrebbe fare di giorno, quando il suo subconscio decide per lei”.
A quelle parole Ryo rimase di sasso!
Perché non ci aveva pensato prima???
Era stra-ovvio!
Lei stava soffrendo per quella strana situazione che si era venuta a creare fra loro.
Si sentiva frustrata, ma al solito, anche a causa del comportamento di Ryo, non faceva niente per risolverla.
La sua tremenda timidezza e soprattutto l’insicurezza che Ryo aveva contribuito ad alimentare nella sua socia, in tutti quegli anni, non le permettevano di fare la prima mossa.
Quando andava da lui non diceva forse “Ryo stai con me?”
Era tutto quello che lei desiderava e nulla più.
Niente di più semplice, e allo stesso tempo così difficile.
Era tutto lì il problema.
Lei voleva stare con lui, ma ancora una volta avevano eretto l’ennesima barriera fra loro.
La soluzione era così ovvia e così scontata, che si sentì uno stupido!
Ryo era totalmente ammutolito e così stravolto che proprio non si riprendeva.
 
Dal giorno del matrimonio di Miki e Umibozu, non aveva fatto altro che cercare il modo per dimostrarle il suo amore, senza peraltro riuscirci, perché era convinto di dover fare cose grandi, eclatanti.
Allo stesso tempo però, dopo la faccenda di Kaibara, Umibozu gli aveva detto che, ormai anche per un playboy come lui, era arrivato il momento di pagare il conto.
Che ora che lui e Kaori si erano chiariti nei rispettivi sentimenti e baciati (anche se attraverso un vetro), ormai non c’era più scampo, avrebbe dovuto mettere la testa a posto, avrebbero dovuto sposarsi ecc.
Umi, aveva anche detto che, una volta sposati, la vita cambiava radicalmente e che tutto quello che si faceva da scapoli, poi sarebbe irrimediabilmente finito.
E Ryo aveva improvvisamente realizzato che avrebbe dovuto rinunciare a correre dietro alle altre donne, alle sue serate di baldoria nei locali con Mick e tutto il resto.
In quel momento si era spaventato a morte ma, allo stesso tempo, si era detto pazienza, ne valeva la pena per Kaori.
Però, da buon vigliacco qual era, non gli era dispiaciuto scoprire, alla fine, che la sua socia aveva perso la memoria.
A quel punto poteva ritornare sui suoi passi e non si sarebbe fatto mettere il cappio al collo.
Aveva però anche scoperto che, una parte di lui, non voleva che tornasse tutto come prima, perché ormai aveva gettato uno sguardo al di là della barricata e aveva intravisto la felicità.
Se si fosse deciso a vivere accanto a Kaori, non più solo come socio di lavoro, ma come suo compagno a tutti gli effetti, sarebbe stato finalmente e indubbiamente felice.
 
Le sensazioni che aveva provato, quella notte trascorsa insieme teneramente abbracciati, ad aspettare lo scontro con Kaibara, lo avevano profondamente scosso.
Se mai avesse avuto dei dubbi, aveva capito che era Kaori la donna della sua vita, che il suo amore lo avrebbe salvato, come già fatto in passato e che per lei voleva vivere e sopravvivere.
Poi era arrivato il giorno del matrimonio dei loro amici, e lo scontro nella radura, il pericolo che aveva corso Kaori, aveva finalmente portato allo scoperto i suoi reali sentimenti.
Aveva provato come un senso di liberazione.
Non voleva più negarsi a Kaori, voleva amarla alla luce del sole, voleva ricambiare i suoi sentimenti, non voleva più fuggire.
Ma si era convinto che, quando due persone si mettono insieme, poi devono fare delle cose “altre”, delle cose grandi, diverse, speciali.
Pensava che si dovesse cambiare totalmente, interpretare dei ruoli, ma lui non ci si vedeva nella parte dell’innamorato che corteggia la sua bella, con fiori, regalini, insomma con tutte quelle cose svenevoli.
Non facevano per lui.
Però, così, aveva perso di vista totalmente la cosa più importante.
E cioè che loro due, al contrario, dovevano continuare ad essere se stessi, perché era ciò che amavano l’uno dell’altra.
Si amavano così com’erano!
Soprattutto avrebbero dovuto seguitare a vivere spontaneamente la loro vita, lasciandosi andare, semplicemente, dando spazio ai sentimenti e non nascondersi più l’amore che, innegabilmente, provavano l’uno per l’altra, già da tantissimo tempo.
Insieme avrebbero imparato a conoscersi, come innamorati, come amanti, avrebbero imparare a vivere come coppia, giorno dopo giorno.
Insieme.
Era questo il punto.
Tutto qui.
Nessuno pretendeva niente da loro, perché ogni coppia è diversa dall’altra, e loro erano semplicemente Ryo e Kaori e si amavano.
 
A questa rivelazione così sconvolgente, e contemporaneamente così ovvia, Ryo parve scuotersi.
Ora aveva capito come comportarsi con Kaori, sapeva cosa doveva fare e non vedeva l’ora di metterlo in pratica.
Improvvisamente provò il desiderio di averla accanto, gli mancava tantissimo e fu preso dalla smania di raggiungerla al più presto.
Non voleva sprecare altro tempo lontano da lei.
Euforico e determinato, con uno strano luccichio negli occhi, si voltò verso il Doc e disse:
“Grazie dei consigli”.
Ma Doc, che aveva visto in Ryo quale battaglia interiore si stesse svolgendo, stupito rispose:
“E di cosa?”.
Ryo, però, era già schizzato via alla velocità della luce.
Doc sogghignò sotto i baffi e sospirando pensò:
“Quei due testoni…perché per loro è sempre tutto così difficile?”.
E poi:
“Però…mica me lo ha detto com’è il seno di Kaori??!!Uffff”.
   
 
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