Anime & Manga > Tokyo Mew Mew
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Autore: Blackberry23    28/04/2019    3 recensioni
Ichigo aveva capito che poteva farcela benissimo da sola e che non aveva bisogno di lui. Non le serviva un uomo che decidesse ogni aspetto della sua vita, non voleva diventare una semplice casalinga come sua madre. Così, il “per sempre” le era sembrato una minaccia. E aveva osato: aveva rifiutato la sua proposta di matrimonio, lasciandolo. A nulla erano valse le sue proteste, lei era stata irremovibile. Era cresciuta. E aveva voglia di ricominciare a vivere.
Genere: Angst, Malinconico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Ichigo Momomiya/Strawberry, Kisshu Ikisatashi/Ghish
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Dopo aver aspettato che gli alieni rimettessero tutto a posto, le Mew Mew si accinsero a rientrare nel laboratorio.​

– Tu no – la fermò bruscamente un soldato. – Prima devi incontrare il Capitano Ikisatashi, ti porterò da lui.​

– Il Capitano Ikisatashi? E perché mai?​

– Ordini superiori. Seguimi.​

Mew Ichigo guardò le amiche con aria interrogativa. Mew Retasu alzò le spalle in risposta.​

« Kisshu… »​

Si era data più volte della stupida per essere rimasta così inebetita durante il loro tête-à-tête sull’astronave. Non era un giochetto, non era una bambola da baciare a piacimento. 
« E allora perché lo hai lasciato fare, godendoti il momento? » sussurrò la sua solita vocina interiore. La parte razionale di lei scacciò subito quei pensieri.​

Il militare la condusse in un’ampia stanza circolare, dove Kisshu la stava aspettando. Il soldato eseguì il saluto al superiore e si allontanò velocemente, lasciandoli soli. La ragazza lanciò un’occhiata in giro: quel luogo era completamente spoglio e c’era della sabbia per terra.​

– Questa è la sala per gli allenamenti numero 7. È qui che sono stato selezionato per la mia prima missione sul Pianeta Azzurro.​

– Perché mi hai fatto chiamare? Le altre stanno iniziando con gli esperimenti e…​

– Qui è permesso teletrasportarsi. Non ci sono regole: puoi fare di tutto.​

– Cosa? Che vuoi dire con…​

Mew Ichigo non finì la frase che il suo sesto senso da gatto l’avvertì di un pericolo. Un istante dopo, Kisshu si materializzò sopra di lei, pronto a colpirla alla testa con un Sai. La ragazza schivò il fendente per un soffio spostandosi agilmente di lato e sferrò un calcio nella direzione dell’alieno, che però andò a vuoto.​

– Hey! – gridò Mew Ichigo. – Ma che cavolo ti salta in mente?​

– Devo addestrarti. Se vuoi davvero aiutarci a sconfiggere i ribelli, bisogna che tu sia pronta a combattere anche nel corpo a corpo. Se ci intrufoliamo nella loro base, devi aspettarti di tutto.​

Con un movimento veloce e preciso, parallelo al terreno, Kisshu sferrò un nuovo fendente, questa volta all’altezza della vita. Mew Ichigo fu rapida a parare il colpo con la sua Strawberry Bell, che le fece da scudo, e lo spinse indietro. L’alieno contrattaccò subito mirando alle sue gambe, ma la ragazza evitò la lama con un salto. Non appena la Mew Mew toccò il suolo, Kisshu scomparve in un battito di ciglia.​

– Sono qui! – esclamò il ragazzo, teletrasportandosi alle sue spalle e dandole una potente gomitata, facendola rovinare a terra. Mew Ichigo non ebbe il tempo di rialzarsi che l’extraterrestre si era materializzato in piedi davanti a lei.​

– Non sei più abituata a combattere. Saresti già morta a quest’ora – constatò Kisshu, puntandole un Sai alla gola.​

– Volete irrompere nella base nemica?​

– Stiamo elaborando una strategia, sì… – disse lui, aiutandola a rialzarsi. Poi aggiunse: – Ricominciamo!​

– Aspetta! Perché sono da sola? Anche le altre devono allen…​

– No. Ci hanno disturbato diverse volte… troppe volte. Stavolta ci siamo solo noi due. Combatti! – la interruppe Kisshu, provando a colpirla sul fianco destro. La ragazza riuscì ancora a farsi scudo con la Strawberry Bell.​

– Non ho alcuna intenzione di lasciare le mie amiche da sole! Quante volte devo ripeterlo?​

– Quante volte devo ripeterti che tu appartieni a me?​

– IO NON APPARTENGO A NESSUNO! – urlò a pieni polmoni Mew Ichigo, graffiandolo a sorpresa.​

Kisshu indietreggiò e si toccò la guancia, pulendosi un rivolo di sangue. Dopodiché scoppiò a ridere, facendo cadere i Sai a terra.​

– Ma brava! Proprio come ai vecchi tempi! – esclamò battendo le mani.​

– Dieci anni fa volevate annientarci con una falena gigante in grado di cospargere polveri velenose per tutta la città. Io e le mie compagne l’abbiamo sconfitta insieme, rischiando di morire avvelenate nel venire a contatto con le sue ali. Ora siete voi a subire attacchi biologici e avete bisogno dell’intera squadra Mew Mew, non puoi separarci! E poi… – disse Mew Ichigo con rabbia.​

– Eravamo sotto il giogo di Deep Blue. Sareste morti tutti velocemente, a differenza della mia gente in questo momento – la interruppe nuovamente lui.​

– Smettila di interrompermi! Io non sono tua! – strillò la ragazza, attaccandolo con una scarica di pugni. Poi proseguì, tra un pugno e l’altro: – Tu… tu… tu sei solo uno stupido… un vero stupido…​

– Whoa, gattina, vacci piano! Potresti farti male! – ribatté Kisshu, parando ogni suo colpo con facilità. L’alieno si teletrasportò di nuovo alle sue spalle, abbracciandola da dietro e affondando il viso nel suo collo.​

Lei chiuse gli occhi, inspirando a fondo il suo profumo. Il cuore le batteva a mille. Erano così vicini…​

– Ti sbagli. Tu appartieni a me ed io appartengo a te. Ci apparteniamo, Ichigo! Non voglio che nessuno ti faccia del male. Ascoltami per una buona volta, ascoltami…

Mew Ichigo si girò lentamente. Ora erano faccia a faccia.​

– Sta succedendo tutto troppo in fretta – disse la ragazza, con gli occhi pieni di lacrime.

– Succede sempre tutto in fretta tra noi… – mormorò dolcemente lui, accarezzandole il viso.​

Si avvicinarono l’una all’altro fino a quando i loro nasi si sfiorarono. Lui le cinse i fianchi con le braccia, stringendola a sé e…​

– Devo tornare dalle mie amiche. Dobbiamo trovare la nuova Acqua Cristallo per il tuo popolo, non possiamo permettere questo sterminio di massa. Poi continueremo il nostro allenamento – disse Mew Ichigo, posando delicatamente una mano sul petto di Kisshu e rompendo la magia che si era creata in quel momento.​

– Testarda e battagliera come sempre… – commentò l’alieno sospirando, guardandola con tenerezza.​

   
 
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