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Autore: Mariusgon    29/04/2019    1 recensioni
Questa Storia è un Spin-Off/Prequel della mia precedente Storia "What If" intitolata "The Last Z-Fighter".
Più nello specifico, questa storia è una "risoluzione alternativa" alla minaccia di Majin Bu con protagonisti Kaioshin Dell'Est e Kibith.
Genere: Azione, Fantasy | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Babidy, Darbula, Kibith
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
- Questa storia fa parte della serie 'Mirai!Gohan's Universe'
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Questi personaggi non mi appartengono, ma sono proprietà di Akira Toriyama, così come tutto l'Universo di Dragon Ball in cui è ambientata questa storia. Inoltre, sono presenti vari riferimenti ad altre opere, che non mi appartengono, tratte da Dragon Ball; tra cui: Fan-Manga (es. Dragon Ball Multiverse) e vari videogiochi ambientati nell'Universo DB (Xenoverse, DB Heroes ecc. ecc.).
 
Premessa:
Come potete aver letto dalla descrizione, questa lunga One-Shot è uno Spin-Off/Prequel di un'altra mia storia, The Last Z-Fighter. Anche se è uno Spin-Off, per comprendere al meglio gli eventi narrati in questa OS vi consiglio caldamente di leggere anche la precedente storia. O, almeno, mi farebbe piacere se lo faceste. :)
Infine, vi invito a farmi sapere cosa ne pensate della storia con una recensione. Siate sinceri, eh!
Detto questo, buona lettura!
 
Lo Shin, il Demone e il Mago
 
4 Novembre, Anno 773
Dimensione Demoniaca
 
Se ne stava seduto stravaccato sul suo trono, fatto d'ossa, con braccia conserte e gambe incrociate. Si stava un po' annoiando.
Erano secoli che a Darbula, il Re del Regno Demoniaco, non capitava niente che potesse essere definito anche solo lontanamente "divertente" o "eccitante". Da quando aveva completamente conquistato il Regno Demoniaco, precisamente.
Si ricordava ancora bene quel periodo, benché fossero passati centinaia di millenni: era quando, su quello stesso trono dove ora lui era seduto tutto stravaccato, c'era seduto il Dio Demoniaco Demigra.
Demigra era uno degli essere fuori dal comune, talmente potente da poter distruggere metà universo con un solo schiocco di dita. O almeno questo è quel che si diceva sul suo conto. Il Dio Demigra regnò incontrastato nel Regno Demoniaco per millenni finché, senza lasciare tracce o indizi, sparì nel nulla.
Lo stesso giorno in cui Demigra scomparve, si aprì uno squarcio dimensionale che conduceva alla Dimensione Esterna. Tale Dimensione era inesplorata dai Demoni; i quali preferivano rimanerne a distanza.
L'apertura dello squarciò e la contemporanea scomparsa del Dio Demoniaco scatenarono una rivolta in tutto il Regno: molti demoni erano sicuri che Demigra non fosse sparito, ma che avesse aperto stesso lui lo squarcio per permettere ai Demoni di conquistare la Dimensione Esterna. Altri demoni, invece, sostenevano che, al di fuori del Regno Demoniaco, ci fossero nemici al di sopra delle proprie capacità; e, inoltre, sostenevano che uscire dal Regno Demoniaco sarebbe stato un suicidio per tutti.
Ci fu una sanguinosa guerra civile tra le due fazioni: gli Isolazionisti che non volevano esplorare la Dimensione Esterna, e gli Espansionisti che volevano, invece, uscire dal Regno Demoniaco e conquistare l'Esterno.  
La guerra si concluse con la vittoria degli Espansionisti. Ma quando questi misero piede fuori il Mondo Demoniaco, vennero rimandati indietro e spazzati via dai cinque Déi che abitavano la Dimensione Esterna: i Kaioshin.
I Kaioshin si rivelarono nettamente superiori a tutti i Demoni; ma non vollero conquistare il Regno Demoniaco. Anzi, cercarono un accordo con alcuni Demoni, affinché questi tenessero i loro simili al di fuori della Dimensione Esterna. Ed a questo punto, Darbula si fece avanti.
Darbula, che era rimasto neutrale durante la guerra civile, fece un patto con i cinque Kaioshin: lui avrebbe regnato sulla Dimensione Demoniaca ed impedito ai Demoni di uscire da essa, e loro non avrebbero interferito con il suo regno. I Kaioshin accettarono la proposta del demone, il quale cominciò un vero e proprio massacro: sottomise gran parte dei Demoni che risiedevano nel Ragno Demoniaco ed uccise chiunque gli si opponesse. Essendo nettamente più forte di quasi tutti i Demoni sopravvissuti alla guerra civile, per Darbula fu un gioco da ragazzi sottometterli; ed in poco tempo, venne incoronato Re del regno Demoniaco e dei Demoni.
Ed ora, passati milioni di anni, non avendo più avversari e non avendo più preoccupazioni, la noia stava cominciando a prendere il sopravvento.
E poi successe.
 
Era seduto sul suo seggio scheletrico quando, col fare spaventato e timoroso, un piccolo demone gli si avvicinò chiamandolo.
"Sua maestà Darbula!" chiamò con voce stridula il piccolo demone.
"Ah, Rakabu! Sei tu, piccolo bastardo! Ce ne hai messo di tempo, eh?" lo salutò come suo solito il Re dei Demoni. "Allora..." continuò "...hai qualche notizia su mi sorella Towa?" chiese Darbula.
"No, maestà. Non abbiamo trovato traccia nel Regno Demoniaco né di sua sorella Towa, né del suo compagno Mira né di loro figlio Fu. Devono aver oltrepassato lo squarcio ed essere fuggiti nella Dimensione Esterna." rispose il piccolo demone.
"Hahaha! Quella puttana di mia sorella è proprio una codarda! Piuttosto che affrontarmi e cercare di prendersi il trono, lei, quell'aborto di suo figlio e quella mezza sega di Mira, hanno preferito fuggire... che peccato! Hahahaha!" rise Darbula; per poi continuare: "Se non c'è altro Rakabu, puoi anche andare. Ah, e già che ci sei... manda a chiamare la mia cara Yujo. L'altra volta siamo stati interrotti sul più bello... e non abbiamo avuto occasione di riprendere!" ordinò il Re dei Demoni.
"I-In r-realtà c-c'è dell'altro, m-mio s-s-signore." balbettò in risposta Rakabu.
"Cosa?" chiese Darbula.
"Vede, lo Squarcio si è allargato." rispose prontamente il piccolo demone.
"Lo Squarcio si allarga ogni qual volta un essere passa dalla Dimensione Demoniaca a quella Esterna e viceversa." disse Darbula. "Si sarà allargato perché Towa, Mira e Fu saranno scappati; non credi?"
"In realtà..." insistette Rakabu "...si è allargato dieci minuti fa. E non è stato a causa di Towa, Mira e Fu, ma a causa..." si interruppe "... di qualcun'altro." concluse dopo un po'.
"Fammi indovinare: qualcuno che non è delle nostre parti." ipotizzò Darbula.
"Esatto." rispose Rakabu.
"Ci penso io." disse semplicemente Darbula; scattando in piedi e dirigendosi in volo verso lo Squarcio.
'Finalmente! Speriamo che l'intruso mi faccia divertire un po'!' pensò il Re dei Demoni, mentre si dirigeva ad accogliere l'inatteso ospite.
 
Una volta arrivato all'altezza dello Squarcio, Darbula notò come, effettivamente, esso si era allargato. Concentrò ed affinò i propri sensi per localizzare l'intruso e, dopo pochi istanti, lo trovò.
Darbula si voltò verso quello che sembrava essere un punto vuoto a mezz'aria e disse: "Niente trucchetti. Esci fuori allo scoperto, oppure..." disse; alzando un braccio verso il nulla "... ti disintegro." concluse minaccioso.
Dal punto in cui Darbula presumeva si nascondesse l'intruso, si materializzò un omino dall'aspetto di un piccolo essere giallo dagli occhi grandi e verdi. Indossava un vestito nero e blu con un mantello arancione che gli arriva ai piedi ed aveva due antenne che gli spuntavano ai lati opposti del mento. Era veramente sgradevole da vedere.
"Mi hai beccato." disse l'essere; alzando entrambe le mani.
"Chi sei? Che cosa vuoi?" chiese rapido Darbula
"Chi sono io? Il mio nome è Babidy. Mago Babidy, e sono qui per farti una proposta." rispose l'essere.
"Ah, sì? E sarebbe?" chiese Darbula. Aveva deciso che, prima di ucciderlo, avrebbe chiacchierato un po' con quello strambo omino.
"Aiutami ad uccidere i Kaioshin, e ti renderò il padrone dell'Universo Esterno!" rispose il Mago, prontamente.
Darbula a quelle parole non rispose subito. Certo, gli sarebbe piaciuto conquistare l'intero Universo, ma c'era una ragione per cui non ci aveva mai provato: i Kaioshin. Lui non solo li temeva perché sapeva che tra di loro ce ne erano di esseri potenti, più potenti di Darbula stesso; ma, nei confronti dei Kaioshin, il Re Demoniaco provava un certo rispetto e gratitudine: se non fosse stato per loro, lui non avrebbe mai avuto modo di diventare il Re dei Demoni.
"Spiacente." disse Darbula. "Ma mi va bene quello che già ho. Grazie per l'offerta." continuò con tono gentile. Poi alzò di nuovo un braccio verso l'essere giallo e disse: "Adesso fammi un favore e crepa."
La reazione di Babidy fu totalmente stoica: rimase a guardare, con un sorrisetto malizioso, il demone mentre quest'ultimo si preparava ad ucciderlo. Darbula notò tale reazione e ne rimase molto sorpreso: si aspettava delle lacrime, suppliche o tentativi di fuga da parte dell'essere; ma non si aspettava che quest'ultimo rimanesse totalmente indifferente... quasi divertivo, per giunta.
"Ah beh, in questo caso..." sussurrò il Mago. Darbula, d'un tratto, sentì la testa spaccarsi in due.
Sentiva una voce, una voce malefica, che rimbombava nelle orecchie. 'Arrenditi. Sottomettiti. Lascia che Babidy ti comandi.' diceva la voce.
"MAI!" urlò Darbula, tremante. Era scosso dai brividi e non riusciva a star fermo. Sembrava avesse un attacco epilettico.
'Babidy ha visto nel tuo cuore, ha visto quanta avidità e malvagità alberga all'interno di esso. Lascia che Babidy ti comandi. Lascia che ti dia la forza che tanto desideri. Potrai avere l'intero Universo... nulla potrà fermarti!' continuava a rimbombare la voce, nelle orecchie del demone.
Dopo un po' il Re dei Demoni smise di tremare di lamentarsi dal dolore. Rialzò lo sguardo verso il Mago e quest'ultimo notò come il suo incantesimo di Possessione avesse nuovamente funzionato, anche su un essere potente come Darbula. Darbula ora aveva gli occhi incavati, un'aria completamente sottomessa e una grossa M sulla fronte.
"Mio padrone." disse Darbula, con voce rauca.  "Quali sono i tuoi comandi?" domandò, con un tono calmo e cortese che non gli si addiceva.
"Ti ho detto che avremmo ucciso i Kaioshin, ma prima..." cominciò a rispondere Babidy "...dovremo trovare l'arma più potente creata da mio padre Bibidy. E credo che con la tua abilità nel percepire le energie spirituali, sarà un gioco da ragazzi!" esclamò entusiasta il Mago; facendo gesto al demone di superare l'apertura che conduceva all'Universo Esterno.
"Come tu desideri, padrone." disse Darbula; oltrepassando lo Squarcio ed uscendo dal Regno Demoniaco.
"Majin Bu, ti troverò!" disse il mago, superando a sua volta lo Squarcio e raggiungendo il suo nuovo servo nella Dimensione Esterna.
 
•••
 
27 Aprile, Anno 774
Pianeta dei Kaioshin
 
Uno Shin dalla pelle color violetto, con le orecchie a punta, e capelli mohawk di colore bianco e con un vestito azzurro e blu, se ne stava sdraiato sotto un albero e con la schiena appoggiata al tronco; leggendo un libro. In realtà, aveva già terminato la lettura di quel libro da un pezzo oramai; ma, non avendo di meglio da fare, aveva deciso di rileggere i punti salienti di quell'opera. Dopo un po', però, si stancò di quella lettura e decise di mettere da parte il libro, alzarsi e di fare una passeggiata; in attesa del ritorno del suo assistente.
La passeggiata dello Shin non fu breve, anzi. Da quando si mise in cammino fino a quando arrivò a destinazione, passarono due ore; durante le quali una domanda si fece largo nella mente dello Shin: 'Dove diavolo è finito Kibith?'
La risposta al quesito arrivò quando lo Shin, arrivato nei pressi di una colonna rocciosa sulla cui cima era conficcata una leggendaria Spada, sentì alle sue spalle il classico fruscio che viene emesso quando un essere si teletrasporta da un luogo all'altro. Non ebbe bisogno neanche di voltarsi per capire chi fosse l'essere che gli si era teletrasportato di fianco: sapeva benissimo essere il suo assistente, Kibith.
"Ce ne hai messo di tempo." disse il piccolo Shin. "Allora..." continuò, senza aspettare la risposta dell'amico "...che notizie mi porti da Icarion e dallo Spazio in generale?" chiese lo Shin, sovrappensiero. In realtà non era molto interessato alla risposta di Kibith; sapeva benissimo che il suo assistente ed amico non aveva nulla di interessante da dirgli, ma era dovere di un Kaioshin interessarsi, anche senza intervenire, alle vicende del proprio Universo di appartenenza.
"Kaioshin! Ho pessime notizie!" disse Kibith, con tono allarmato.
"Cos...?" sussurrò Kaioshin; voltandosi per incrociare lo sguardo del suo assistente. Kibith sembrava preoccupato e spaventato. "Cos'è successo Kibith?" chiese infine lo Shin.
"Babidy!" disse semplicemente lo Shin dai capelli lunghi e bianchi e dalla carnagione rosa scuro."Babidy si è infiltrato nella Dimensione Demoniaca!"  
"Ha fatto cosa?" chiese sconcertato Kaioshin.
"Sì. Mentre ero su Icarion ho sentito delle voci sul suo conto. A quanto pare, dopo essersi dato alla macchia per secoli, Babidy è uscito allo scoperto... e tra i suoi servitori pare ci sia un demone." spiegò Kibith.
"Demone?" chiese il piccolo Shin.
"Già. Mi sono recato allo Squarcio per investigare e, appena arrivato, ho notato che questi era molto più ampio dell'ultima volta che lo abbiamo visitato. Ho contattato un demone all'interno della Dimensione Demoniaca e..." Kibith si interruppe a metà; incredulo di quello che stava egli stesso dicendo.
"E?!" incalzò Kaioshin. Volva sapere che guaio avesse combinato quello stramaledetto Mago.
"Pare che il demone sotto il controllo di Babidy sia Darbula, il Re dei Demoni." disse semplicemente Kibith.
Il cuore di Kaioshin perse un colpo. Darbula? Se era vero che il Re dei Demoni fosse caduto succube di Babidy, erano nei guai.
"E c'è un'altra cosa. Sulla strada per il ritorno ho incontrato alcuni Heloriani i quali mi hanno informato di aver avvistato l'astronave del Mago Babidy. E, per di più, l'astronave sembrava essere diretta verso la Via Lattea..." continuò Kibith.
"Via Lattea... ma è la Galassia in cui si trova..." sussurrò Kaioshin; rendendosi conto di quanto grave fosse, effettivamente, la situazione.
"La Terra! Signore, credo che Babidy abbia localizzato il Bozzolo di Majin Bu!" esclamò Kibith, con tono spaventato e preoccupato.
Kaioshin incrociò le braccia e chiuse gli occhi; cercando di mettere a fuoco la situazione.
Erano in un bel guaio, lo sapeva bene. Babidy in tutti quei secoli non era riuscito mai a trovare il Bozzolo di Majin Bu perché il Mago non sapeva percepire il Ki. Ma ora, con Darbula a fargli da radar, aveva trovato il modo di superare quell'ostacolo. E, in più, Darbula era, probabilmente, uno degli essere più potenti nell'intero Universo. Kaioshin, dovette ammettere a se stesso, non avrebbe avuto speranza contro il Re dei Demoni. Riaprì gli occhi e generò una sfera di cristallo. Guardò al suo interno e cercò l'immagine di Babidy: stava cercando di localizzare il Mago.
"Ci ho già provato anch'io, mio signore. Ma il Mago è scaltro: deve aver fatto un incantesimo per impedirci di tracciarlo e localizzarlo. Non riesco neanche a percepirne il Ki." lo avvisò Kibith.
"Già, neanche io ci riesco." asserì Kaioshin. Allora lo Shin decise di controllare la situazione sul Pianeta Terra.
Riuscì a localizzarlo ed ad intravedere l'immagine del pianeta. Quest'ultimo sembrava essere stato parzialmente sconvolto da una guerra interna. Gran parte della popolazione era morta, ma c'erano ancora un gran numero di sopravvissuti. Kaioshin decise di cercare l'immagine degli esseri più potenti su quel pianeta, gli stessi che avevano sconfitto i due Demoni del Freddo: Cold e Freezer. Magari avrebbe potuto chiedere aiuto ai terrestri. Dopo tutto, se Babidy fosse arrivato sulla Terra, era molto probabile che si sarebbe dovuto scontrare con i "Difensori della Terra" per ottenere il Bozzolo di Majin Bu o anche solo per poterli assoggettare al proprio volere.
Kaioshin cercò quindi i guerrieri che abitavano quel pianeta, ma ne trovò solo uno: era un ragazzo dai capelli e dagli occhi scuri; capace di mutarli, rispettivamente, in biondi ed in verdi. Kaioshin riconobbe l'etnia Saiyan in quel giovane guerriero, ma vide anche che il Saiyan stava affrontando quelli che sembravano essere due umani: un ragazzo dagli occhi azzurri e dai lunghi capelli neri ed una ragazza bionda anch'essa dagli occhi azzurri.
In quell'istante Kaioshin capì cosa stava succedendo sulla Terra: si stava combattendo un sanguinoso conflitto che aveva provocato la morte di molte persone. Per quanto gli costasse farlo, decise di abbandonare l'idea di chiedere aiuto ai, anzi, al "Difensore della Terra": se lo avesse fatto, se gli avesse chiesto aiuto, sarebbe dovuto intervenire anche nel conflitto che si stava combattendo sulla Terra e lui, da essere Superiore, da essere Divino qual'era, non poteva farlo. Aveva deciso oramai da millenni che i mortali avrebbero dovuto risolvere i propri problemi interni per conto loro.
'Libero Arbitrio... nel Bene e nel Male' si disse Kaioshin, prima di riporre la sfera. Si voltò verso Kibith e disse: "Non possiamo chiedere aiuto ai terrestri, Kibith. Dovremo fermare Babidy prima che arrivi sulla Terra."
"Ma come faremo a trovarlo, Kaioshin, signore? Non sappiamo dove si trovi." ribatté Kibith.
"Ma sappiamo dove sta andando: lo aspetteremo in un punto non lontano dalla Terra... sì, credo che la Luna terrestre faccia al caso nostro." disse risoluto Kaioshin.
"Molto bene, allora. Prenda il mio braccio." disse Kibith; porgendo il braccio sinistro allo Shin. Quest'ultimo rimase qualche istante a riflettere su quello che lui ed il suo assistente stavano per fare. Molto probabilmente tutto il suo piano si sarebbe rivelato un suicidio, ma poco male. Se fosse morto, avrebbe rivisto i suoi quattro cari amici all'altro mondo: il forte e possente Kaioshin del Sud, la graziosa Kaishin dell'Ovest, il simpatico vecchio Kaioshin del Nord ed infine il saggio Grande Kaioshin.
'Già!' si disse. 'Se dovessi morire, non credo sarebbe così male; dopotutto'. Mise una mano sul braccio di Kibith e mezzo secondo dopo i due sparirono nel nulla per riapparire a milioni di anni luce di distanza; sulla superficie del corpo celeste chiamato: Luna.
 
•••
 
29 Aprile, Anno 774
Luna terrestre, Via Lattea
 
Erano in attesa. In attesa che il nemico arrivasse. Erano in attesa da due giorni, ormai.
Si erano appostati sul lato oscuro della Luna Terrestre per prevenire di essere avvistati a distanza da Babidy e dai suoi scagnozzi, quando questi sarebbero arrivati. Inoltre, i due Shin avevano azzerato la propria Forza Spirituale (o Ki); per evitare di essere percepiti e localizzati. Per due giorni, se ne erano rimasti ad osservare il "cielo". Per loro fortuna, la razza degli Shin era in grado di sopravvivere per lungo tempo senza ossigeno ed era in grado di rimanere per lunghi minuti nel vuoto cosmico.
Durante i due giorni di attesa, oltre che aspettare Babidy ed i suoi, erano rimasti in silenzio a ragionare sul come, una volta raggiunto il Mago, avrebbero sconfitto quest'ultimo ed i suoi servi. In realtà, l'unica vera minaccia, da quel che ne sapevano loro, era Darbula: il Mago Babidy, tranne alcuni suoi incantesimi che avrebbero potuto creare un po' di grattacapi ai due Shin, non era una grossa minaccia in uno scontro uno contro uno.
A Kaioshin vennero in mente un paio di metodi per mettere fuori gioco il demone, ma sarebbero stati fondamentali le abilità curative ed il teletrasporto di Kibith, oltre alla propria abilità nel lanciare attacchi psichici e telecinetici. Era riuscito a mettere in ordine giusto un piano quando, dal nulla universale saltò fuori dall'iperspazio l'astronave di Babidy.
'Eccoli!' disse Kibith telepaticamente a Kaioshin; indicando un punto nel cielo, non troppo lontano da Saturno.
L'astronave di Babidy era lì, a migliaia di chilometri dal pianeta con gli anelli e, ad una distanza maggiore, dalla Terra; verso la quale, l'astronave sembrava essere diretta a tutta velocità.
'Si muovono rapidamente! Ad occhio e croce atterreranno fra qualche giorno sulla Terra! Kibith, non puoi teletrasportarci direttamente dentro?' chiese Kaioshin; dopo aver fatto il punto della situazione.
'No. Se riuscissi a percepire Babidy od uno dei suoi; oppure, se riuscissi ad intravedere l'interno dell'astronave, potrei teletrasportarci all'interno. Ma non percepisco nessuno all'interno dell'astronave e, tanto meno, non so com'è fatta all'interno.' rispose Kibith.
'Teletrasportiamoci più vicino. Magari siamo fortunati e troviamo una finestra; uno spiraglio... altrimenti dovremo crearci l'entrata da noi, mi sa.' affermò Kaioshin; prendendo per un braccio Kibith. Tempo mezzo secondo ed abbandonarono la superficie della Luna.
 
I due si teletrasportarono vicino al fianco destro dell'astronave e, per loro fortuna, riuscirono a trovare una finestra, non oscurata, al cui interno si riusciva ad intravedere una cabina vuota.
'Puoi portarci lì dentro?' chiese Kaioshin; indicando la cabina oltre la finestra.
'Un momento.' disse Kibith; cominciando ad osservare all'interno della cabina. Dopo un po' lo Shin dalla pelle rossastra chiuse gli occhi, riprese l'altro Shin per un braccio e si teletrasportò con lui all'interno della cabina.
 
•••
 
29 Aprile, Anno 774
Astronave di Babidy
 
Una volta dentro la cabina, i due Shin furono molto sollevati dall'essere nuovamente in un posto con ossigeno. Certo, gli Shin, da razza superiore e fuori dal comune qual erano, riuscivano a resistere a lungo senza respirare; come avevano fatto per due giorni ininterrotti, tra l'altro. Ma c'era comunque da dire che la loro resistenza non era eterna e ritornare a respirare era, anche per loro, una fonte di sollievo. Per non parlare della gradevole sensazione data dal calore interno dell'astronave; ben più gradevole del freddo glaciale che avevano sopportato, per tutte quelle ore negli ultimi due giorni, sulla Luna.
Fatto sta che, appena si furono assicurati di essere totalmente soli in quella cabina e di non essere stati percepiti e localizzati da nessuno degli scagnozzi di Babidy, presero ad organizzare la seconda fase del loro piano.
"Bene! Babidy è qui! Lo percepisco!" esclamò Kibith.
"Kibith, non urlare! Ci farai scoprire! Non buttiamo all'aria l'effetto sorpresa!" sussurrò di rimando Kaioshin.
"Mi scusi signore. Comunque cosa facciamo ora?" chiese Kibith.
"Tu prima mi hai detto che puoi teletrasportarti vicino ad una persona, purché tu ne percepisca il Ki; è esatto?" domandò Kaioshin.
"Esattamente." asserì Kibith.
"E, se non ricordo male, tu hai poteri curativi; giusto?" chiese ancora lo Shin.
"Sì. Ha un piano, signore?" rispose e poi chiese Kibith all'altro Shin.
"Sì, una specie. Ma mi serve un'altra informazione: quante volte puoi teletrasportarci e curarci?" chiese ancora una volta Kaioshin.
"Beh, considerato che dovrò sprecare energie per combattere, contando tutti i teletrasporti fatti negli ultimi giorni, e considerato il fatto di non essermi riposato abbastanza... credo che ho a disposizione ancora un paio di cure. Per quanto riguarda i teletrasporti... forse quattro o cinque dovrei riuscire a farli. Magari, se mi spingo al limite, anche sei o sette." rispose chiaro Kibith.
"Bene! Dovrebbero bastarci. Senti, il piano è questo: su quest'astronave percepisco quasi centinaia di persone e molte di loro devono essere servi sottomessi da Babidy." cominciò a spiegare Kaioshin.
Effettivamente, anche Kibith lo aveva notato, sparse per la nave si potevano percepire quasi un centinaio di energie spirituali.
"Sono troppi, mio signore. Non possiamo affrontarli tutti." disse Kibith; temendo che Kaioshin volesse affrontarli tutti.
"No, infatti. Ma il nostro obbiettivo è Babidy. Lui, non solo controlla tutti contro la loro stessa volontà, ma è l'unico a conoscere il metodo per liberare Majin Bu. Morto lui, questa faccenda sarà risolta." continuò a spiegare Kaioshin.
"Quindi... lei vuole teletrasportarsi da Babidy, attaccarlo di sorpresa ed ucciderlo il prima possibile? Così facendo i posseduti dovrebbero tornare normali." disse Kibith; avendo capito dove volesse andare a parare lo Shin dalla pelle violetta.
"Esattamente." rispose semplicemente Kaioshin.
"Ma signore! Vicino a lui percepisco anche tre individui ed uno di questi è Darbula. Ne è proprio sicuro? Non sarebbe più saggio aspettare che questi tre, anche solamente Darbula, si allontanino dal Mago, per poi agire?" chiese Kibith, dubbioso e timoroso sulla riuscita del piano.
"Ho ragione di credere che quei tre siano le sue guardie del corpo. Non lo lasceranno mai solo, neanche all'interno dell'astronave." rispose paziente Kaioshin.
"Sì, ma..." cominciò a controbattere Kibith, ma venne interrotto bruscamente dall'altro Shin.
"E' la nostra unica possibilità Kibith! Siamo arrivati fin qui! Non possiamo farci sfuggire quest'opportunità!" disse irritato lo Shin.
"Sei pronto?" aggiunse dopo un po'; porgendo un suo braccio allo Shin dai capelli lunghi. Kibith lo osservò a lungo dubbioso; ma, prima di rispondere, i suoi dubbi sparirono, e parlò in maniere determinata.
"Facciamolo." disse Kibith; prendendo il braccio di Kaioshin e teletrasportandosi, con lui, da Babidy.
 
Appena prima di materializzarsi completamente entrambi nella stanza dove si trovava Babidy, gli Shin sentirono quest'ultimo dire: "Bene, ancora poche ore e saremo arrivati. Dopo che saremo atterrati, prenderemo il Bozzolo di Maaaa...aaaaaAAAAAH! Darbula!" il Mago terminò la frase urlando. Infatti, di fronte a lui, a qualche metro di distanza, si erano materializzati i due Shin.
Appena arrivati, Kaioshin si buttò all'attacco verso il Mago; cercando di eliminarlo il più presto possibile. Purtroppo per lui, Babidy non era solo.
Appena Kaioshin si fece avanti, da dietro il Mago sbucarono due esseri: uno era vestito con una battle-suit bianca e nera, la testa allungata all'indietro e sembrava estremamente rapido; l'altro aveva l'aspetto di un'enorme mostro rettiliforme, ricoperto da scaglie verdi e delle lame nere e affilatissime che fuoriescono dalle braccia, appena sopra i polsi. Entrambi si frapposero tra lo Shin ed il Mago.
"Fuori dai piedi!" urlò Kaioshin; alzando un braccio. Dopodiché li colpì entrambi con un attacco telecinetico che li spedì entrambi a sbattere contro un muro, per poi farli svenire.
Kaioshin stava per fare lo stesso con Babidy ma, mezzo secondo prima che potesse colpire, ed uccidere, il Mago, lo Shin venne colpito da qualcuno con una ginocchiata al petto; facendolo cadere sulle ginocchia. Kaioshin alzò appena lo sguardo verso il suo assalitore  e vide che si trattava di Darbula.
Il demone lo stava guardando con aria soddisfatta e maligna e, subito dopo, lo colpì con un pugno in pieno viso; mandando lo Shin a schiantarsi su una parete. Il demone stava per concludere l'opera lanciando contro Kaioshin una sfera energetica, ma Kibith fu più rapido.
Lo Shin dai capelli lunghi si lanciò verso Kaioshin, lo prese per un braccio e si teletrasportò alle spalle del demone e del Mago. Purtroppo per loro, però, la sfera fu abbastanza rapida da riuscire a colpirli di striscio; appena prima che i due Shin si riuscissero a teletrasportarsi.
I due Shin, una volta giunti alle spalle dei due loro nemici, cercarono di riprendersi dal colpo, ma Darbula si rifece avanti e cercò di finirli. Facendo così, però, il demone commise un errore: facendosi avanti, lasciò libero il raggio che andava da Kaioshin a Babidy. Lo Shin se ne rese istantaneamente conto e cercò di colpire nuovamente il Mago con un attacco telecinetico. Purtroppo, il demone si rese conto dell'errore commesso e si frappose tra il Mago e l'attacco dello Shin; venendo colpito e scaraventato all'indietro da quest'ultimo.
"Dannazione!" imprecò Kaioshin. Nel frattempo Kibith gli si era avvicinato e, con le sue doti curative, gli aveva guarito le ferite che il precedente attacco di Darbula aveva provocato a lui ed al suo assistente.
Dopo averlo curato, Kibith cominciò a comunicare telepaticamente con lo Shin.
'Kaioshin, signore! Dobbiamo andarcene!' lo implorò Kibith.
'Non se ne parla Kibith! Ce lo abbiamo a meno di dieci metri di distanza! Siamo ad un passo dal salvare l'intero universo e tu vuoi ritirati ora?!' rispose irritato Kaioshin.
'Ma signore! Come faremo con Darbula? Un suo attacco a media potenza ci stava per disintegrare completamente! Come faremo a superare quest'ostacolo?' chise disperato Kibith.
Kaioshin ci pensò parecchio prima di rispondere. Si era accorto che Darbula non lasciava solo Babidy dopo l'attacco che lo Shin aveva sferrato prima. Inoltre, il demone aveva rinunciato ad attaccarli ed aveva preso ad allontanarsi pian piano da loro; con Babidy sotto braccio.
'Ho un piano. Dovrai teletrasportarci sopra di loro. Dopo fatto ciò... dovrai uccidere tu Babidy. Io, nel frattempo, metterò fuori gioco Darbula.' spiegò Kaioshin.
'Ne è sicuro?' chiese Kibith. Non voleva che il suo maestro ed alleato si sacrificasse inutilmente.
'Kibith... fidati di me.' rispose Kaioshin; voltandosi verso l'amico e guardandolo negli occhi. Kibith lo fissò a lungo, e poi si decise.
'Va bene, andiamo!' comunicò Kibith, prima di teletrasportarli entrambi.
 
I due sparirono e riapparirono poco sopra le teste del demone e del Mago. Kaioshin si buttò su Darbula; prendendolo alle spalle. Gli avvolse le gambe intorno alla vita, stringendolo forte, e fece aderire le mani ai due lati del viso del demone. Dopo fatto ciò, cominciò coll'attaccare psichicamente il demone.
Darbula, da prima cercò di scrollarsi di dosso  lo Shin, poi però, quando quest'ultimo cominciò il suo attacco psichico, Darbula prese ad urlare dal dolore ed ad avere le convulsioni; tendendosi la testa.
"Kibith! urlò Kaioshin. "Non riuscirò a trattenerlo a lungo! Fa' fuori Babidy!"
Il Mago, alla vista di Darbula che veniva attaccato da Kaioshin, cercò di alzare una barriera difensiva magica; prima che i due Shin potessero fargli del male.
"Papparap..." cominciò a dire Babidy; ma venne interrotto da Kibith. Infatti, quest'ultimo, appena sentite le parole di Kaioshin, si era avventato sul Mago e gli aveva tappato la bocca con la mano destra; prima che Babidy potesse completare la formula magica.
Kibith rimase per lunghi instanti a fissare il piccolo Mago cercare di fuggire dalla sua mano: scalciava e sferrava pugni verso Kibith in un banale tentativo di liberarsi; fallendo miseramente.
"UHMMMMM!" si lamentava il Mago; non riusciva a produrre altro suono che quello, siccome la sua bocca era tappata dalla grossa mano di Kibith. All'improvviso Babidy cominciò a piangere e lo Shin cominciò a provare pietà per quel piccolo omino giallo.
"S-Signore..." balbettò Kibith; ma Kaioshin lo interruppe.
"Kibith, ascoltami! Non lasciarti abbindolare! Quel'essere è puramente malvagio! Ti ucciderà appena ne avrà l'occasione, anche se lo risparmi! Non è tempo per la pietà questo!" urlò lo Shin; continuando a rimanere aggrappato al Re dei Demoni.
Kibith prima guardò Kaioshin e poi guardò Babidy. Quest'ultimo continuava a piangere e, probabilmente, stava cercando di chiedere aiuto a qualcuno dei suoi servi. Tra l'altro, i due guerrieri che Kaioshin aveva steso poco prima stavano cominciando a rialzarsi e presto sarebbero stati pronti ad assistere il loro padrone: non c'era più tempo da perdere, doveva finire il Mago.
Lo Shin guardò un'ultima volta il Mago prima di sussurrare un "Mi dispiace". Kibith fece partire dalla mano destra un raggio energetico che, da prima decapitò il Mago e poi, una volta che si espanse, ne disintegrò completamente il corpo.
"E' finita." disse Kibith.
 
Una volta morto Babidy, Darbula smise di opporre resistenza a Kaioshin e, dopo un po', si accasciò a terra privo di sensi. Subito dopo Kibith affiancò Kaioshin e diede lui una mano ad immobilizzare Darbula, legandogli braccia e gambe con corde resistenti. Nel frattempo gli altri due sgherri si erano completamente ripresi e poi rialzati, ed erano rimasti a guardare i due Shin che immobilizzavano per bene il demone.
"Noi..." disse quello con la testa allungata all'indietro.
"Ci ha costretti..." disse l'altro.
"Lo sappiamo. E sappiamo anche che Babidy riusciva a manipolare chi non era puro di cuore, chi aveva l'animo macchiato, chi era maligno." rispose loro Kaioshin, con tono duro e furioso.
"Cambieremo! Non faremo del male più a nessuno! Lo giuriamo!" disse il tipo con le scaglie verdi su tutto il corpo; cadendo sulle ginocchia ed implorando lo Shin di non ucciderlo.
"S-Sì! Lo giuriamo!" disse l'altro; imitando l'ex alleato.
"Tsk. Va bene. Statemi a sentire." disse Kaioshin. "Anzi, statemi tutti a sentire!" urlò Kaioshin; aprendo una comunicazione telepatica con tutti i presenti sull'astronave.
"A tutti i presenti sull'astronave, mi presento: io sono il Kaioshin dell'Est, conosciuto anche come Kaioshin il Superiore." cominciò il suo discorso lo Shin. Kibith lo osservava perplesso chiedendosi cosa volesse fare il suo alleato.
"Io ed il mio assistente Kibith abbiamo eliminato il Mago Babidy e sconfitto il Re dei Demoni Darbula. Entrambi sappiamo che siete tutti degli essere malvagi e poco raccomandabili... forse senza di voi, l'Universo sarebbe un posto migliore." continuò Kaioshin. Le ultime parole dette dallo Shin mandarono in agitazione i due ex-sgherri di Babidy.
"Ma sappiamo anche che siete stati manipolati dal Mago, il quale vi ha costretti a seguirlo in questo viaggio. Ma ora siete liberi, abbandonate quest'astronave con le capsule di salvataggio e cominciate una nuova vita all'insegna del bene e della giustizia... o morirete." concluse Kaioshin.
Tempo due secondi ed i due alieni rimasti con gli Shin fuggirono verso l'uscita della stanza, non prima di aver balbettato entrambi un "G-Grazie Kaioshin s-signore!"
Tempo un'ora e l'astronave rimase completamente deserta, eccetto per Kaioshin, Kibith e Darbula; quest'ultimo ancora privo di sensi. I due Shin durante quell'ora trovarono la sala di controllo dell'astronave ed impostarono una nuova rotta: ora non sarebbe più atterrata più sulla Terra ma sarebbe andata a schiantarsi sulla superficie solare entro una settimana; venendo polverizzata completamente.
"Con lui che facciamo?" chiese Kibith a Kaioshin; riferendosi al Re dei Demoni che non dava segno di voler riprendere i sensi. Kaioshin a quella domanda, chiuse gli occhi e rifletté ad alta voce.
"Neanche lui ha agito di sua iniziativa, tuttavia è troppo pericoloso per lasciarlo andare via. E' il Re dei Demoni, dopotutto: è malvagio di natura. Senza contare che è nettamente più forte di te e di me; non possiamo sopraffarlo. No, va rispedito nella Dimensione Demoniaca e..." si interruppe per un istante, e poi riprese "...rinchiuso in essa." concluse Kaioshin.
"Rinchiuso? Intende richiudere lo Squarcio? Lei può farlo?" chiese sorpreso Kibith.
"Sì. Fino ad oggi non l'ho fatto perché ho sempre pensato che i Demoni sarebbero potuti tornarci utili, come alleati. Ma Babidy ci ha dimostrato che potrebbero anche diventare dei temibili nemici." rispose Kaioshin.
"E per quanto riguarda il Bozzolo di Majin Bu? Lo recuperiamo e lo distruggiamo?" chiese ancora Kibith.
"Babidy era l'unico a conoscere il modo di risvegliare Majin Bu. Inoltre, se cercassimo di distruggerlo, potremmo inavvertitamente risvegliare quel maledetto mostro. No, meglio di no. Lasciamolo ben nascosto sulla Terra e addio." rispose Kaioshin.
"Bene, qui abbiamo finito. Andiamo?" chiese dopo un po' Kaioshin. Kibith per tutta risposta prese lo Shin ed il Demone per un braccio e si teletrasportò via con loro; abbandonando l'astronave. La quale astronave, una settimana dopo, andò a disintegrarsi contro il Sole; andando a cancellare definitivamente ogni traccia di Babidy e dei Majin... o  quasi.
 
•••
 
30 Aprile, Anno 774
Squarcio
 
Poco dopo aver abbandonato l'Astronave di Babidy, i tre si materializzarono davanti allo Squarcio, dall'altra parte dell'Universo.
"Bene. Lancia Darbula all'interno dello Squarcio." ordinò Kaioshin.
Kibith lanciò il demone attraverso lo Squarcio e, una volta che il corpo del Re dei Demoni lo ebbe superato, Kaioshin, con un gesto della mano, fece sparire le corde che legavano le braccia e le gambe di Darbula.
Poco dopo i due Shin alzarono il braccio destro verso lo Squarcio e recitarono un incantesimo in un linguaggio antico e dimenticato. Pochi istanti e lo Squarcio cominciò pian piano a richiudersi ed, in cinque minuti, il passaggio tra la Dimensione Esterna e quella Demoniaca venne completamente sigillato. Una volta fatto ciò, i due Shin cominciarono a comunicare telepaticamente.
'Ce l'abbiamo fatta Kibith. Abbiamo finito.' sospirò sollevato Kaioshin.
'Già... torniamo a casa?' disse Kibith; porgendo, ancora una volta, un braccio a Kaioshin.
'Sì. E direi di prenderci anche una giornata di riposo.' disse Kaioshin; aggrappandosi al braccio di Kibith.
'Dopotutto abbiamo salvato l'intero Universo, no?' concluse Kaioshin; sparendo insieme a Kibith nel nulla.
 
 
•••
 
30 Aprile, Anno 774
Terra
 
Silenzio. Non si sentiva altro che silenzio.
Nessuno fiatava tra le rovine di ciò che rimaneva di Città del Nord. D'altronde, come potevano i morti fiatare? Perché è questo che rimaneva di quella che era stata una delle più grandi e fiorenti città del mondo: un cumulo di macerie ed un mucchio di cadaveri.
Ma tra le macerie della città non c'erano rimaste solo rovina e morte ma, anche se flebile, c'era rimasta anche vita: qualcosa, o meglio, qualcuno si muoveva tra le macerie.
Un ragazzo, un'adolescente, strisciava e si trascinava verso un masso. Il ragazzo aveva numerosi lividi ed ossa rotte per tutto il corpo e, di conseguenza, faceva molta fatica a muoversi.
Una volta raggiunto con grande sforzo il masso, cominciò a scavare sotto di esso; come se stesse cercando qualcosa. Dopo un po' tirò fuori un sacchetto; dal cui interno estrasse quello che sembrava essere un fagiolo, e lo mangiò. In pochi istanti, tutte le ferite e tutti i lividi guarirono e tutte le ossa rotte si riaggiustarono.
Dopo essere miracolosamente guarito, il ragazzo si rialzò e contemplò con gli occhi il massacro che si era consumato in quel luogo. Si sentiva tremendamente in colpa. Non era riuscito a difendere tutte quelle persone. Sapeva benissimo che, se non fosse stato per lui, i cadaveri sarebbero dieci, forse anche venti, volte di più di quello che effettivamente erano. Ma, anche con questa consapevolezza, il peso che gli gravava sullo stomaco non si alleggeriva.
 
Dopo un po', decise di abbandonare quella che, oramai, poteva essere definita un'enorme tomba e prese il volo; diretto a Città dell'Ovest.
"Se solo... se solo ci fosse un modo!" sussurrò; mentre tornava alla base della Capsule Corp.
"Se solo ci fosse qualcuno più forte di loro!" cominciò quasi ad urlare per la frustrazione; continuando a volare verso sud-ovest.
"Se solo potessi io diventare più forte di loro!" disse infine; non sapendo che, da lì a sette anni, avrebbe ottenuto la forza per spazzare via i suoi due nemici.
Ma questa è un'altra storia.
 
 
FINE
   
 
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