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Autore: miss_Earthscale    29/04/2019    2 recensioni
Breve storia che ho scritto di getto subito dopo la visione di Endgame, quindi assolutamente SPOILEROSA!
Ambientata durante una delle scene finali, parla di come alcuni personaggi reagiscono agli eventi accaduti durante il film, e, soprattutto, tiene acceso un lumicino di speranza per qualcuno che, purtroppo, alle scene finali non ci è arrivato.
Genere: Avventura, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna, Het | Personaggi: Clint Barton/Occhio di Falco, Gamora, Natasha Romanoff/Vedova Nera, Peter Quill/Star-Lord, Wanda Maximoff/Scarlet Witch
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Allora, se sei qui presumo tu abbia già visto Endgame, se così non fosse questa è la tua ultima possibilità per andartene e non rovinarti la visione del film. A meno che tu non sia uno di quelli a cui piacciono gli spoiler. Libero di fare quello che vuoi.

Devo premettere tre cose: ho visto il film solo una volta e non dubito che nell'agitazione qualche dettaglio mi sia sfuggito o l'abbia interpretato male, il che porta al secondo punto, ovvero che questa breve storia è stata scritta come "sfogo" senza un vero progetto dietro e quindi so che potrebbe presentare problemi quali errata collocazione temporale degli eventi e simili. Sono consapevole della non perfezione del racconto, tuttavia spero che tu possa sorvolare su eventuali piccoli problemi e magari tirarti su il morale. Oppure no, personalmente scriverla mi ha aiutato, ma non ho la presunzione di riuscire a dare speranza agli altri con poche righe.

Da ultimo, leggendo troverai un personaggio nuovo, sei ovviamente libero di immaginartelo come preferisci, ma nella mia testa "l'attrice" è Katherine Langford, visto che nel film non si è vista anche se era stata annunciata. Quindi le ho dato io un ruolo.

Grazie per l'attenzione, ti auguro buona lettura, e se vuoi fammi sapere cosa ne pensi. Le recensioni sono sempre gradite, sia per migliorare che per poter spiegare passaggi magari non abbastanza chiari.



 
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Alla commemorazione non mancava nessuno.
Qualcuno Tony Stark non lo aveva neanche mai conosciuto, eppure era lì, a rendere omaggio.
Lui si era sacrificato per tutti, ed era giusto che tutti ci fossero.

 
Nella penombra degli alti alberi gli astanti stavano in piedi, fermi. Raccolti a gruppi, per darsi forza tra amici stretti.
Ma due figure non potevano essere vicine a nessuno, per quanto fisicamente accostate ai loro cari.
Se ne stavano immobili, in lutto, gli occhi bassi e lo sguardo triste, esattamente come gli altri. Il loro pensiero era per Tony, e per tutti quelli che non erano arrivati a quel giorno.
Però non potevano ricevere conforto da nessuno, ed erano molto lontane dal poterne dare.



Dopo la cerimonia le persone si dispersero, e le due donne, non viste, non sentite, si spostarono lentamente, entrambe con un proprio obiettivo.



《Vorrei lo sapesse》.
Clint e Wanda si erano allontanati dal piccolo molo, costeggiando lo stagno verso un punto più soleggiato.
L'uomo, nonostante la ritrovata famiglia - la moglie, i figli e Wanda - aveva il cuore spezzato, per ciò che non era riuscito ad evitare. Una parte di lui era morta in quel viaggio, e non poteva, nè voleva, nasconderlo.
《Lo sa》 rispose la ragazza, osservando il mondo attorno a loro, che splendeva di vita nonostante fosse un giorno di lutto e cordoglio. E parte essenziale di quel successo era stata lei, la donna che nel silenzio ma con caperbietà e orgoglio piangevano. Non era la sola a non esserci più, ma non per questo meritava meno degli altri. 

Il mondo era vivo grazie anche a lei, come avrebbe potuto non saperlo?



《Partiamo fra tre giorni》 sussurrò Quill ai Guardiani, con lo sguardo che correva a tutti loro, fermandosi poi sul vuoto al suo fianco.
Forse per l'universo erano passati cinque anni, ma per lui la sua compagna era scomparsa da pochissimo, e la breve apparizione del suo alter-ego dal passato non aveva che peggiorato la ferita al suo cuore.
Non sapeva ancora cosa fare del suo futuro, ma il suo gruppo aveva bisogno di andare avanti, e non poteva permettersi il lusso di rimanere bloccato nel dolore, o di rovinarsi la mente con pensieri corrosivi. Come l'inutilità della sua morte, o che l'ultima volta in cui aveva visto la vera lei l'aveva probabilmente delusa.
Tuttavia non era certo di riuscirci.



Il sole cominciò a tramontare sul boschetto, facendo assumere al cielo una tinta arancione, che per alcuni dei presenti era da poco diventato il colore del dolore.



In quel momento, sulla cima della rupe che lei stessa aveva fatto costruire tempo immemore prima, una ragazza osservava la desolazione che si estendeva a perdita d'occhio.
In quel posto non c'era vita, ed era giusto fosse così.
Il vento che saliva dalla pianura le smuoveva i lunghi capelli castani, ma senza che questi ne fossero davvero toccati.
Gli occhi, di un azzurro chiaro e spietato, si muovevano inquieti su quel paesaggio così noto, ma che riusciva a vedere da pochissimo.
La sua veste era ampia, ricca di veli e dalle sfumature iridescenti di perla, e di poco si scostava dall'incarnato pallido, formando altresì un contrasto con il suo profilo tagliente, i lineamenti affilati.

Quando decise che era giunta l'ora alzò il braccio di fronte a sè, e parte di un asta argentata si materializzò nella sua mano.
Quando la punta colpì la pietra della rupe produsse un rumore metallico e acuto, cristallino, che attraversò lo spazio, fino alla riva di quello stagno.

Le donne lo sentirono chiaramente, ma solo loro.



《Vorrei lo sapesse》
《Lo sa》.
La donna era di fianco a Wanda, e guardava la ragazza e Clint con amore e dispiacere. Alzò la mano, per rimettere a posto una ciocca di capelli alla giovane, ma non riuscì a toccarla.
《Hai ragione, lo so. Sono fiera di voi, avete salvato il mondo, tutti voi, tanto quanto me》.
Guardò Wanda negli occhi, venendo però attraversata dal suo sguardo.
《Sei potente, e fiera e coraggiosa. Non permettere al dolore di sopraffarti, perchè nonostante tutti quelli che hai perso, nonostante ti sembri di non riuscire a trattenere la felicità, hai comunque un cuore puro. Hai la possibiltà di proteggere il mondo che abbiamo salvato assieme, ti prego, non cadere in pezzi, perchè il tuo dolore mi affligerebbe come se fossi davvero sangue del mio sangue. Ti auguro di trovare la felicità e di trattenerla, perchè te la meriti》.

Sentiva chiaramente che il tempo stava per finire, così si spostò di poco, mettendosi davanti a Clint.
《Che potrei mai dirti che non sai già? Ti devo tutto. Non solo la vita, ma anche un motivo per vivere. Sei stato il primo che ha creduto in me. Sei stato la mia prima vera casa, la mia prima vera famiglia. Mi hai dato il modo di sfiorare la felicità, che era molto di più di quello che meritassi all'epoca. Ti prego, so di essere contata per te quanto tu hai contato per me, ma ti chiedo di andare avanti. Abbiamo recuperato la nostra famiglia, stai con loro anche per me. Aiutali, proteggeli. Amali anche per me》.

Fece un passo verso gli altri, ancora sotto gli alberi.
《Grazie a tutti》 disse guardandoli.

Come se l'avessero sentita Clint e Wanda si girarono nella sua direzione, trovandosi per un attimo tutti e tre vicini.
《Sai, lei era convinta di avere un'infinità di peccati a cui fare ammenda. Un taccuino grondante di sangue. Per me non c'è mai stato. E se davvero ci fosse stato quelle note sarebbero state cancellate da molto tempo. Spero solo che dopo quello che ha fatto per tutti ne sia convinta anche lei》.

Natasha sparì in una luce arancione, il nuovo colore del dolore, ma con il sorriso sulle labbra.



《Partiamo tra tre giorni》.
Quill guardò uno per uno i Guardiani, fermando poi lo sguardo su di lei, al suo fianco, come se potesse vederla.
La donna sapeva di essere una questione in sospeso, una fitta di dolore che colpiva a tradimento, in quei momenti in cui credi di poter essere sereno, come quando conti i membri della tua famiglia convinto di trovarli tutti. E alla fine invece il gelo.

《Ti amo Peter, abbiamo aspettato tanto a dircelo. Io ho aspettato troppo, quando ormai era tardi. Ma non mi pento di un secondo passato con te, anche quando era una cavolata, anche quando era una litigata, oppure un momento triste. Non credevo di poter essere amata nel modo in cui tu mi hai amata, e per questo ti sono grata. Vorrei lo sapessi》.

Guardò gli altri membri di quella sgangherata famiglia spaziale, il tempo agli sgoccioli.
《Vorrei che tutti lo sapeste. Volenti o nolenti ci siamo scelti. Il fato ci avrà messo assieme, ma siamo stati noi a formare questa famiglia, a fare in modo di non essere più soli. State assieme, siate felici. Nebula, sei libera, vivi anche per me, gioisci anche per me》.

La luce arancione del dolore avvolse Gamora.
《L'universo vi aspetta》.



Tramontato il sole tutti se ne andarono, portando il dolore con loro, compagno che avrebbe fatto loro compagnia a lungo, probabilmente tutta la vita. Ma era giusto così, per quelli che la vita l'avevano persa per permettere a tutti gli altri di assistere ad un altro giorno, e ad un altro ancora.



 
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La ragazza staccò gli occhi dalla pianura e si voltò.

Le due donne erano apparse all'improvviso, silenziose e invisibili anche nel mondo dove erano morte.
《Avete posto resistenza al mio richiamo》 disse, lo sguardo altero, ma con un luccichio di curiosità negli occhi celesti.
《Erano i nostri addii, non volevamo separarci da chi amiamo》 spiegò Natasha.
《Capisco, o meglio, inizio a capire》 rispose la ragazza, che continuò 《Capivo anche prima, ma ora è tutto diverso》
《È un miglioramento?》 chiese Gamora.
L'altra non rispose subito, socchiudendo gli occhi, sempre curiosi di quel mondo che da poco aveva iniziato ad osservare da sè, e fissando le due.
《Penso di sì》 disse alla fine.

Si girò di nuovo verso la pianura, e Natasha e Gamora le si avvicinarono, ammirandola con lei.
《So che siete brave persone, e in tutto il male della situazione, sono felice che ci siate voi al mio fianco》
《Per sempre?》
《Non lo so, è tutto nuovo. Ma siete legate a me, senza dubbio. E anche se la Gemma non esiste più io sono ancora bloccata in questo posto, e voi con me di conseguenza》
《Ti siamo grate per averci almeno permesso di dire addio, Anima》.
La ragazza si limitò ad un breve cenno d'assenso.
《Non so cosa mi riserva il futuro, se c'è un modo per il quale io possa andarmene da qui. Ma fino ad allora non mi lascerete sola》
《Non lo faremo, come hai detto tu stessa, siamo legate a te. È questo il nostro posto, dove siamo state sacrificate per la tua gemma senza possibilità di appello》.
Le due donne si allontanarono, lasciando Anima da sola, di fronte all'infinità di quella pianura senza vita.



《Già, ma la gemma non esiste più》 sussurrò tra sè e sè, pensierosa.
《Io vedo l'anima di chi amate, e forse non sbagliano a continuare a sperare pur non  rendendosene conto. Anche se voi vorreste andassero avanti》.

Alzò gli occhi celesti al cielo, idealmente rivolta alle sue sorelle sparse per l'universo, come lei libere e confuse, incerte per la prima volta dall'inizio della loro esistenza. I dubbi dell'essere vive.
《Chissà cosa accadrà, ora che anche noi riusciamo a guardare al futuro》.



 
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