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Autore: didi_95    30/04/2019    2 recensioni
SPOILER GIGANTESCHI AVENGERS ENDGAME
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In fondo aveva sempre saputo chi era, perché negarlo proprio adesso?
< Io sono Iron Man. >
Genere: Angst, Drammatico, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Tony Stark/Iron Man
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Whatever it takes


< Siamo nel futuro giusto? >
Tony sentì a stento il suono della propria voce, soffocata da polvere, grida e dallo stesso battito forsennato del proprio cuore impazzito.
Ogni fottuta cosa era stata rimessa al proprio posto, lo schiocco di Banner aveva funzionato, erano tornati...
E non ci avrebbe creduto, proprio no... Se quello Strano Dottore o come diamine si chiamava non fosse stato lì, davanti ai suoi occhi, mantello e tutto.
Il Dottore che, stregone o meno, obbligava la sua mente ad immaginarlo come un clown poco modesto creatore di palloncini dalle forme bizzarre, si era messo a fissarlo con un'espressione Strana...
Dio del cielo, troppe freddure nella testa Tony...
< Se te lo dicessi, non si avvererebbe... >
"Ah ottimo... era proprio uno di quei discorsi che non volevo sentire..."
Si disse, tornando a concentrarsi su quelle orrende bestie aliene che li stavano attaccando da ogni parte.
Oh beh... avevano vinto in un certo senso. Solo che la vittoria non era certo come se l'erano immaginata; lo era stata per circa venti secondi, prima che il fottuto pavimento crollasse e tutto si ricoprisse di polvere e sangue. Quel bastardo viola dal mento a strisce non ne aveva avuto abbastanza della morte ed era riuscito a tornare, più forte che mai... ma ora era diverso... ora c'era Morgan; e in un mondo in cui lei esisteva, nulla avrebbe potuto andare storto... non lo avrebbe permesso.
Erano stati giorni duri, durissimi.
Il ragazzo gli mancava, ogni secondo, minuto, ora, giorno di quella stramaledetta esistenza dimezzata... le sue ultime parole strozzate e ricolme di paura gli risuonavano nella mente, senza sosta, ed i ricordi di quelle ore senza cibo nè ossigeno passate nello spazio in compagnia di un robot donna stranamente compassionevole, gli erano rimasti impressi a fuoco dietro le retine.
Ma aveva Pepper... e solo Dio sapeva quanto fosse fortunato.
Sentire la sua voce, toccarla, vederla erano la migliore medicina che quel mondo potesse offrirgli e così, malgrado tutto e malgrado tutti, era andato avanti.
Aveva scoperto che era possibile.
Lo aveva saputo nel momento stesso in cui Pep gli aveva gentilmente preso la mano destra per posarsela sulla pancia.
Morgan.
Dio... Morgan.
I cinque anni migliori della sua vita... chi l'avrebbe detto?
La bimba era stata il suo passaporto verso la vita, l'unico vero scopo dopo tanto vagare...
A volte si svegliava nel cuore della notte con il battito accelerato, pensando di aver sognato ogni cosa, percorreva la casa per assicurarsi di non essere solo, accarezzava i capelli rosso fuoco di Pepper e si intrufolava nella stanza di Morgan... solo sentire il suo lieve e ritmico respiro riusciva a calmarlo.
I pensieri e le immagini gli scivolavano veloci nella mente, quasi ignari di tutto ciò che accadeva al di fuori... talmente ignari che per poco non venne ucciso.
La bestia che lo aveva atterrato stava per mettere fine ad ogni tipo di vaneggiamento, quando, all'improvviso, dei ben noti filamenti grigiastri le si avvolsero intorno come una ragnatela e la lanciarono lontano.
Tony perse un battito.
Era proprio Peter...
Senza nemmeno sentire la valanga di parole che stavano uscendo a raffica dalla bocca del ragazzo, Tony gli saltò al collo, gli cinse la schiena con le braccia e strinse più che poteva.
La chiacchiera incontrollata si fermò all'istante e Peter riuscì solo a dire con un filo di voce: < Oh... Che carino. >
In fondo per lui era stato un attimo... non cinque lunghissimi anni.
Per un momento gli tornò alla mente suo padre... c'era stato bisogno di un viaggio nel tempo per conoscerlo davvero.
< Vedi di non farti ammazzare di nuovo... > disse al ragazzo e fece appena in tempo a vedere il suo cenno di assenso quando la battaglia li separò di nuovo.
Sentendo un rumore familiare, Tony alzò lo sguardo e vide Pepper dentro un'armatura grigia...
Aveva sempre odiato le sue armature... Cosa diamine ci faceva nella mischia?
Suo malgrado sorrise.
Era sua moglie dopotutto... nel bene e nel male.
Stava ancora sorridendo quando lo vide; il guanto che lui stesso aveva costruito, adorno di tutte e sei le gemme, era per terra a pochi passi da lui... e Thanos stava per infilarselo.
Oddio no...
Senza più pensare si gettò sul titano, consapevole della presenza di Thor al proprio fianco che, nonostante la pancia da birra più penosa che Tony avesse mai visto, assestava e schivava colpi con grazia, il fedele Stormbreaker alla mano.
Non ci furono particolari segnali che la battaglia era persa... tutto avvenne in un millesimo di secondo: il guanto era di nuovo calzato sulla mano di Thanos, ma le gemme... quelle erano sulla sua.
Non sapeva se avrebbe potuto maneggiarle, non sapeva se sarebbe morto soltanto toccandone una... eppure non ci aveva pensato, le aveva semplicemente tutte in mano.
Quando Thanos schioccò di nuovo le dita, non accadde nulla e fu nello stesso istante in cui il titano pazzo lo fissò con meraviglia che Tony capì ogni cosa.
Capì lo sguardo del Dottore quando gli aveva detto quella frase criptica, capì come la sua vita avesse compiuto un cerchio e come quello fosse il momento di chiuderlo.
Era sempre stato lui la chiave di ogni cosa... gli era stato concesso tutto: di sbagliare, di redimersi, di proteggere qualcuno, di sopravvivere, di rinascere e perfino di dare la vita. Ora, alla fine di tutto, avrebbe dovuto morire.
Lo aveva messo in conto... anche se non se lo era mai detto apertamente e, ora che il momento era arrivato, non era poi troppo difficile lasciarsi andare.
Capiva ogni cosa... a parte il dover lasciare Morgan.
Tuttavia l'avrebbe lasciata in un mondo quasi privo di minacce e circondata da persone più che qualificate a proteggerla... anche se aveva ancora dubbi sul procione parlante.
Un mondo che, senza il proprio gesto, non sarebbe mai esistito... e che padre sarebbe stato se non fosse riuscito a sacrificare sé stesso per il bene della figlia?
Chiuse gli occhi.
"A qualunque costo"
Li riaprì.
In fondo aveva sempre saputo chi era, perché negarlo proprio adesso?
< Io sono Iron Man. >
Immaginò di polverizzare ogni schifoso essere alieno sulla terra e schioccò le dita.
Il dolore arrivò come un fulmine ma, altrettanto velocemente se ne andò, lasciando il posto ad un'estrema stanchezza...
L'ultima voce che sentì fu probabilmente quella di Pepper.
< Noi staremo bene... puoi lasciarti andare adesso. >
Il tempo di un respiro ed un ultimo pensiero...

" Ti amo 3000 "

E poi fu solo luce.




NdA
Eccomi di nuovo qua... che trauma.
Questo film è stata la degna conclusione di un percorso per me durato una decina d'anni. E non dirò di aver accettato la morte di Tony, perché non l'ho fatto e credo che nessuno di noi meritasse di vederla.
Tuttavia credo anche che l'importante sia che sia stato proprio lui ad accettarla per salvare tutti quanti.
Ci mancherai Tony <3
La flash non è proprio il massimo mi rendo conto, ma mi è uscita di getto proprio dopo la visione del film ed è dedicata a tutti coloro che hanno pianto nelle sale. Spero vi sia piaciuta, un abbraccio ed un ringraziamento a chiunque sia passato di qui.
Vi aspetto nei commenti se volete :)
<3 DIDI
   
 
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