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Autore: evil 65    30/04/2019    6 recensioni
Incontrarsi una volta è un caso. Due è una coincidenza. Tre...
( Sequel di Anime Disperate )
Genere: Fluff, Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Accelerator, Kakine Teitoku, Mugino Shizuri
Note: AU, Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
- Questa storia fa parte della serie 'Una certa coppia di Level 5'
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Ecco una nuovissima one-shot dedicata alla mia ship preferita della To Aru serie, sequel di Anime Disperate e di Chil's Play.
Se state cominciando ad appassionarvi ad Accelerator e Mugino, fate un salto sul mio profilo Deviant Art, dove realizzo fan art e fumetti sulla coppia assieme ad Alucard97: https://www.deviantart.com/akusenpai
Ed ora...buona lettura ! Ah, ho riutilizzato parte di una fic di to aru che avevo cancellato in precedenza, nel caso qualcuno si chieda perchè la scena iniziale sembri familiare.



Give me your hand

Vieni a Gakuen Toshi! recita la brochure di presentazione della città più tecnologicamente avanzata dell’intero pianeta.
Il sole splende, le persone sono accoglienti e le piantagioni di ciliegio si estendono a perdita d'occhio. I posti di lavoro abbondano, e i terreni costano poco. Ogni studente può avere casa propria, e, in quella casa, una tipica famiglia giapponese felice.
Tu puoi aver tutto ciò, e chissà…potresti anche venire scoperto, diventare un esper di alto livello, o almeno avvicinarne uno!
La vita è bella a Gakuen Toshi, è un paradiso sulla terra.  Almeno, questo è quello che ti raccontano, perché ti vendono un'immagine. Te la vendono attraverso i volantini, la radio e la televisione.  Per le persone che ci abitano, gli uffici pubblici di Gakuen Toshi  sono il massimo dell'efficienza.
Già, verrebbe da pensare che questo sia il paradiso terrestre…ma c'è una macchia in questo paradiso, ed è il suo Lato Oscuro. A dominarlo, almeno agli occhi di quei pochi eletti che ne sono a conoscenza, vi sono…loro : I Level 5. Gli esper più potenti della città, capitanati dal ragazzo conosciuto come Accelerator.
Quella  mattina di Luglio,  l’adolescente in questione si trovava in un ristorante per famiglie, a gustarsi la sua tazza di caffè quotidiana.
Il caffè era la sua personale batteria, lo teneva carico, sveglio è concentrato. Alle volte soleva spiegare a una curiosa Last Order che il caffè era il carburante perfetto un esper del suo tipo, in quanto la caffeina presente in esso stimolava i neuroni del suo cervello, mantenendolo attivo e favorendo i suoi poteri.
Attualmente, l’esper non indossava niente di troppo distintivo. Solo una maglietta bianca con striature grigie, accompagnata da un paio di jeans color cenere, perfettamente aderenti alla sua corporatura incredibilmente magra e sottile.
Nella mano destra, invece, reggeva l’immancabile stampella che si portava sempre dietro, all’interno della quale era contenuto un fucile nascosto.
Nel complesso, pareva tutto fuorchè una persona con cui nessuno sano di mente avrebbe mai cercato di attaccare briga. E fu proprio a causa di questo che un gruppo di Level 0 decise di abbandonare la sicurezza della loro routine quotidiana per tentare un’offensiva contro colui che portava il titolo del “Più Forte” di Gakuen Toushi.
Mentre era intento a sorseggiare il suo caffè, l’albino notò il gruppo di delinquenti che circondava il suo tavolo.
Avevano tutti un aspetto piuttosto ordinario, spesso riscontrato nelle varie gang che imperversavano per i centri abitati di tutto il Giappone, ed erano armati di oggetti che andavano dalle più comuni mazze da baseball ai più minacciosi coltelli da cucina.
Dopo aver preso un altro sorso di caffè, l’adolescente incontrò gli sguardi dei vari esper.
<< Quello che sto per farvi lo chiamo “ il discorso “, è l’unico che so e lo faccio sempre una volta sola >> disse con voce mortalmente calma, stringendo ambe le palpebre degli occhi.
<<  Fin’ora è stato tutto giochi e divertimento, coltello e paghetta, vittima e bullo. Adesso siete nella merda…e avete due scelte >> continuò, alzando la mano destra e sollevando l’indice e l’anulare.
<< Scelta uno : voi mi attaccate. Io vi farò a pezzi. Vi lascerò su questo pavimento, distrutti e striscianti, senza più orgoglio, pronti a barattare l'onore per un briciolo di misericordia... Per vivere impoveriti, indeboliti, schiacciati sotto la suola della mia scarpa. Potrebbe andare così. Oppure, scelta numero due : ve ne andate, ed io continuerò a bere il mio caffè >> terminò freddamente.
Al sentire tali parole, molti dei membri della banda cominciarono ad innervosirsi e si lanciarono occhiate incerte. Evidentemente, stavano valutando se il gioco valeva davvero la candela.
Un ragazzo piuttosto massiccio, probabilmente il leader, si fece avanti, le labbra arricciate in un sorriso arrogante.
<<  Abbiamo la superiorità numerica, e siamo consapevoli della tua condizione >> dichiarò come un dato di fatto, indicando l’elettrodo che spiccava sul collo del ragazzo. << Se ti sconfiggiamo, dimostreremo a tutti che anche noi Level 0 siamo più che capaci di affrontare esper di alto livello. Perché dovremmo rinunciare ad un’occasione simile? >> domandò retoricamente, ricevendo cenni d’assenso dal resto dei sottoposti.
Accelerator, tuttavia, si limitò a scrollare le spalle.
<< Perché certe strade non vanno percorse. Perché le mappe una volta dicevano "ci sono i draghi qui". Adesso non lo dicono, ma non vuol dire che i draghi non ci siano >> disse con un sussurro a mala pena udibile, che inviò un brivido lungo la spina dorsale del gruppo.
Si alzò dal posto a sedere, compì un passo in direzione della banda e questi indietreggiarono in maniera quasi automatica.
<< Ora sarò io a dirvi quello che succederà: Io terminerò il mio caffè, e voi potrete tornare a derubare le vecchiette o a gettare uova sulla casa del preside, non m’importa. E nel corso degli anni vi guarderete in faccia e saprete di non essere in coma perché avete scelto di non percorrere una certa strada in una certa mattina. Perché avete scelto di camminare nella luce, invece che nell'oscurità >> finì con tono disinvolto, prendendo un altro rapido sorso della sua bevanda.
Un silenzio inesorabile sembrò calare nel ristorante.
I vari Level 0 si guardarono l’un l’altro con aria incerta e cominciarono a sussurrare tra di loro. Per un attimo, Accelerator pensò di aver evitato una possibile seccatura.
Questo fino a quando il leader del gruppo, notando l’insicurezza crescente dei suoi sottoposti, non decise di lanciarsi con un grido verso l’adolescente in questione, armato di mazza ferrata.
Accelerator rimase fermo e immobile, mentre l’oggetto si apprestava a colpirlo. Poi, appena un paio di secondi dopo, il corpo del Level 0 venne sbalzato a diversi metri di distanza, andando a finire dritto contro un colonna presente nella stanza.
Al contempo, la mazza si schiantò contro qualcosa di invisibile, poco prima che potesse anche solo toccare il corpo dell’albino. Era lo stesso potere che il Level 5 aveva usato contro migliaia di avversari precedenti. Ma che cos'era quella forza misteriosa? Di cosa era dotato questo esper?
La risposta era più semplice di quanto qualcuno avrebbe potuto inizialmente pensare : Accelerator, il numero uno dei Level 5… Poteva controllare i vettori.  Energia cinetica, movimento, quantità di moto, elettricità, calore…. Poteva manipolare qualunque cosa avesse una direzione, un potere che lo rendeva praticamente intoccabile. Alcuni pensavano che fosse addirittura invincibile, e non sarebbero poi stati così lontani dalla verità.
Con un sospiro irritato, il suddetto albino volse la propria attenzione nei confronti dei Level 0 improvvisamente terrorizzati, e scrocchiò il collo.
<< Odio sprecare un buon caffè >> 
Il primo pugno del ragazzo finì dritto contro il volto dello scagnozzo più vicino,mandandolo a sbattere contro la vetrata del locale.
Uno degli altri teppisti tentò di allontanarsi, ma Accelerator fu rapido a colpirlo con un poderoso calcio alla mascella che, unito ad un aumento esponenziale dell’energia cinetica utilizzata per l’attacco, mandò il Level 0 attraverso un paio di tavoli, fino alla parete opposta della stanza, dove si schiantò con un sonoro tonfo. Lo stesso destino toccò al resto della banda.
<< Spero tu abbia l'assicurazione su questo posto >> disse Accelerator rivolgendosi alla proprietaria del ristorante, una giovane donna dai corti capelli biondi e vestita con abiti neri, giunta sul posto per fermare la rissa.
<< Caffè,ottimo,  tra l’altro. Quanto le devo? >>
 << L-lascia stare, o-offre la casa >> balbettò la donna, suscitando un sorriso feroce da parte dell’albino.
<< Ma che gentile >> commentò questi, afferrando la stampella e preparandosi ad uscire dallo stabilimento.
Tuttavia, poco prima che potesse farlo…
<< Ehi ! >> esclamò una voce improvvisa alle sue spalle, che fece drizzare la schiena dell’adolescente. Era una voce assai familiare, melodica e agguerrita al tempo stesso. Una voce che poteva essere associata ad una sola persona…una persona a cui, recentemente, l’albino aveva cominciato a pensare molto più spesso, per qualche strana ragione.
Accelerator si voltò lentamente…e allora la vide. Capelli mossi e color tè incorniciavano un volto pallido e delicato, appartenente ad una giovane ragazza dal fisico atletico, a dir poco impeccabile. Indossava un cappotto biege completo di gonna abbinata, calze gialle che le arrivavano fino alle cosche, un ascot a quadri attorno al collo e scarpe col tacco.
Era Mugino Shizuri, la quarta Level 5 di Gakuen Toshi, alias Meltdowner. Energica, spietata, astuta…bellissima e pericolosa, come una pantera. Non lo sorprendeva il fatto che fosse riuscita ad arrivare così in alto nella classifica degli esper che abitavano la città.
Mentre veniva dimensionata dall’albino, la ragazza in questione arricciò le labbra in una smorfia.
Non era mai stata una fan dei posti affollati e nemmeno della solitudine. Ecco perché quel ristorante era perfetto per lei. La giusta quantità di persone con la giusta quantità di chiacchiericcio. Per non parlare della qualità del loro tè.
Da un po’ di tempo era solita recarsi in quel luogo sempre da sola, in quanto Frenda, sua migliore e forse unica amica, era deceduta alcuni mesi prima.
Anche se non lo dava a vedere, le mancava la presenza esuberante di quella biondina dalle origini francesi. Com’era morta? Per colpa della stessa Meltdowner, e questo la mora non se lo sarebbe mai perdonato.
La pace e la serenità di un buon tè era ciò che la aiutava a distogliere i propri pensieri dalle colpe che attanagliavano il suo cuore.
Pace che era stata prontamente interrotta a causa di un certo Level 5.
Mugino camminò fino alla figura di Accelerator, puntandogli un dito contro.
<< Mi hai sporcato il vestito, stronzo! >> esclamò con un ringhio, ricevendo un’espressione impassibile da parte dell’albino.
Questi abbasso lo sguardo e, in effetti, notò che il cappotto della ragazza era in parte disseminato di pezzi di cibo e quello che aveva tutta l’aria di essere una specie di sciroppo. Evidentemente aveva spedito uno dei malviventi contro il tavolo a cui stava mangiando, oppure in un punto vicino.
<< E con questo? >> chiese con una punta di fastidio, dopo aver registrato le parole della Level 5. << È solo un vestito!>>
<< È un cappotto da 10 000 yen sonanti tappezzato con seta italiana... Questo non è solo un vestito!>> ribattè caldamente l’altra, indicando l’abito in questione.
Accelerator si porse in avanti, fissandola dritta negli occhi.
<< È… solo…un…vestito! Non è la vita... Questa è solo roba >>
<< Vaffanculo !>> fu la risposta della castana, mentre cercava inutilmente di togliere alcuni pezzi di cibo dal cappotto.
Schioccò la lingua, quando si rese contò che, così facendo, aveva finito con lo sporcarsi anche le mani di sciroppo appiccicoso.
<< Ah merda... non ti perdonerò mai per la stronzata che hai fatto, questa roba fa schifo >> borbottò amaramente.
Accelerator si limitò a roteare gli occhi, e disse : << Conosci quella filosofia secondo cui quando un uomo ammette di avere sbagliato gli vengono immediatamente perdonati tutti i suoi errori?>>
<< Sparisci dalla mia vista con queste cagate. Il figlio di puttana che l'ha detto non ha mai dovuto raccogliere pezzettini di frittella per colpa della tua stupidità>> ringhiò Mugino, tornando a fissare intensamente il Level 5.
Questi si porse in avanti una seconda volta, stringendo ambe le palpebre in un paio di linee sottili, che dardeggiarono nella penombra del ristorante.
<< Senti un po’, cocca, c'è un limite.  Un limite preciso alle offese che posso accettare: in questo momento sono una macchina da corsa e tu mi spingi al massimo >> sibilò a denti stretti. << Ti sto soltanto dicendo che è pericolosissimo spingere al massimo una macchina da corsa, tutto qua: potrei esplodere! >>
<< Oh, stai per esplodere?! >>
<< Sì, sto per esplodere! >>
<< E io sono un fungo atomico sterminatore, bastardo! >> esclamò l’altra, mentre un paio di sfere verdi e luminescenti si materializzarono come dal nulla alle sue spalle. << Ogni volta che le mie dita toccano pezzi di frittella divento Superfly TNT, divento i Cannoni di Navarone! Infatti, ma... che perché cazzo sto parlando con te?! >>
<< Ehm, scusate…>> sussurrò timidamente una voce affianco al duo, cosa che spinse la coppia a girarsi di scatto.
<< Che c’è ?!>> esclamarono all’unisono, mentre i loro sguardi irati si posarono sulla figura indifesa e spaventata della proprietaria del ristorante.
<< Potreste, ehm…darvi una calmata? >> balbettò la manger, indicando la parte più interna del locale. << State spaventando i bambini…è solo un suggerimento !>>
I Level 5 la seguirono con lo sguardo, e allora notarono che alcuni clienti, accompagnati dalle figure minute di bambini, avevano cominciato a stringere forte i suddetti, a causa della potenziale minaccia di un altro scontro.
Di fronte a quella vista, Accelerator schioccò la lingua e lanciò una rapida occhiata in direzione di Mugino.
<< E va bene, hai vinto, razza di strozzina. Ti offrirò il pranzo, va bene? O preferisci che ti porti a fare shopping? Magari vuoi che ti faccia da maggiordomo portandoti i pacchi. E magari vorresti che ti accompagnassi pure nei negozi di vestiti e a guardarti posare e a dirti quanto stai bene con ogni fottuta cosa che comprerai! >> esclamò, non rendendosi conto di quello che aveva appena detto.
Nel mentre, le guance della mora si tinsero leggermente di rosso, ma la ragazza fu rapida a nasconderlo.
<< Te l’ho già detto una volta, Il sarcasmo non ti si addice>> ribattè infastidita, per poi portarsi una mano al mento. << Benché vederti fare da schiavetto sia un'idea allettante... mi accontenterò del pranzo. Visto Numero Uno? So accontentarmi delle piccole cose >>
L’adolescente alzò gli occhi al cielo e le fece cenno di sedersi ad uno dei tavoli ancora in piedi.
Una delle cameriere si avvicinò con passo tremante, visibilmente spaventata dalla coppia. Accelerator non sembrò farci caso e volse la propria attenzione nei confronti di Mugino.
<< Che cosa prendi ?>> chiese con tono burbero.
<< Del bento >> rispose l’altra, ricevendo un piccolo cenno da parte dell’esper.
Questi si volto verso la cameriera e disse : << Del bento e una colazione all’inglese. Vuoi anche qualcosa da bere? >>
<< Un succo di frutta alla pesca >>
<< Anche un succo di frutta alla pesca. Oh, eh ci porti anche un caffè. Nero, senza zucchero >>
La ragazza annuì rapidamente e procedette ad allontanarsi in fretta e furia, sotto lo sguardo divertito della Meltdowner.
Poi, la Level 5 inarcò un sopracciglio.
<< Non credo che una persona come te dovrebbe bere tanto caffè >> disse con tono di rimproverò, ricevendo in cambio una scrollata di spalle.
Una volta che i loro piatti furono arrivati, cominciarono a mangiare in relativo silenzio. Nessuno dei due era abituato a intavolare una conversazione, quindi si limitarono a condividere il piacere della reciproca compagnia…per quanto piacevole potesse essere.
Entrambi avevano ancora sentimenti piuttosto contrastanti l’uno per l’altra, derivanti da anni di rivalità, diffidenza nei confronti delle altre persone e, bhe…il loro atteggiamento in generale, cinico e spassionato. Certo, avevano avuto delle conversazioni cuore a cuore, e Accelerator era stato testimone di uno dei momenti più vulnerabili della Meltdowner, ma il ragazzo non era ancora sicuro che si potessero considerare amici nel vero senso della parola. O forse lo erano. Dopotutto, lui non aveva mai avuto amici, quindi era abbastanza ignorante di cosa comportasse un simile legame.
Internamente, si chiese se la ragazza si trovava in una situazione simile alla sua e, considerando quanto avevano in comune sia in termini di storia che di personalità, la cosa non lo avrebbe sorpreso.
Quasi inconsciamente, porse il proprio piatto verso Mugino.
<< Vuoi un po' di pancetta? >> chiese con voce apparentemente annoiata, nel tentativo di iniziare una sorta di conversazione.
Si colpì mentalmente. Tra tutte le cose a cui poteva pensare…questa era la prima che gli era venuta in mente ? Dio, si sentiva patetico.
La Level 5 lo fissò stranamente, prima di scuotere la testa.
<< No grazie, io non mangio maiale >>
<< Perché? Sei vegetariana? >>
In tutta risposta, la mora si limitò a stringersi nelle spalle.
<< No, è solo che non mi va la carne suina, tutto qui >> disse con fare disinvolto.
Accelerator archiviò quel bocconcino di informazioni nel retro del suo cervello. Non era certo la confessione di un segreto inviolabile, ma era pur sempre qualcosa. Gli amici facevano così, giusto ? Condividevano le cose. Fu così che, armato di spirito d’iniziativa, decise di tastare le acqua più in profondità.
<< E perché no?>>
<< Semplice, i maiali sono animali schifosi >>  disse Mugino, con tono di fatto. << Io non mangio animali schifosi >>
<< Sì, ma la pancetta ha un buon sapore, le braciole hanno un buon sapore...>>
<< Un topo avrà anche il sapore di torta alla zucca ma non lo saprò mai perché non mi sognerei mai di mangiarlo. I maiali dormono e grufolano nella merda, perciò sono animali schifosi, e io non lo mangio un animale che si mangia le sue feci >>
L’albino emise un grugnito poco impegnativo, per poi inarcare un sopracciglio.
<< E il coniglio, allora? >> domandò incuriosito, ricevendo un’espressione confusa da parte della ragazza.
 << Che centrano di conigli ?>>
<< Il coniglio è un roditore che si mangia le sue feci. Consideri il coniglio un animale schifoso?>> chiese l’adolescente, mentre addentava un altro pezzo di pancetta.
Mugino si portò una mano al mento, picchiettando la guancia con fare contemplativo.
<< Non arriverei al punto di definire un coniglio "schifoso"…ma, ora che me lo fai notare, è sicuramente sporco >> ammise con riluttanza. Dopotutto, aveva sempre amato i conigli, li considerava adorabili. << Ma i conigli hanno personalità , è la personalità è un fattore importante >>
<< In base a questa logica, se un maiale avesse maggiore personalità non sarebbe più un animale schifoso >> disse Accelerator, le labbra arricciate in un sorriso divertito.
Di fronte a lui, la mora ridacchiò.
<< Be', dovrebbe trattarsi di un maialino super affascinante! Insomma, dovrebbe essere la versione maschile di Piggy dei Muppets, mi sono spiegata?>>
<< Sei fuori di testa >> sbuffò l’albino, pur mantenendo intatto il suo sorriso.
Mugino lo seguì a ruota, indicandolo con le bacchette del bento.
<< È come il bue che da del cornuto all’asino >> rispose con tono canzonatorio, quasi malizioso.
Accelerator fece per argomentare ma, in quel preciso istante, l’arrivo di una figura ben distinta attirò la sua attenzione, così come quella di numerosi clienti presenti nel locale.
All’entrata dello stabilimento, infatti, aveva appena fatto la sua comparsa un adolescente alto e allampato, dai lunghi capelli bianchi, pallido quasi quanto lo stesso Accelerator.
Indossava abiti color crema, mentre dalla schiena fuoriuscivano un totale di sei lunghe ali piumate, simili a quelle di un angelo. In effetti, l’adolescente in questione ricordava vagamente tali creature mitiche, non solo per il suo aspetto ma anche per l’aura che emanava il suo corpo, calda e rassicurante come un fuoco acceso in una notte di tempesta.
Costui non era altri che Kakine Teitoku, alias Dark Matter, il secondo Level 5 più potente della città.
La storia di Kakine Teiroku era forse una delle più singolari dell’intera Academy City, una che avrebbe fatto inarcare parecchie sopracciglia, e spinto molte persone a cambiare la propria visione del mondo.
Il secondo Level 5 di Gakuen Toshi, infatti,  era inizialmente un personaggio crudele e spietato, dotato della capacità di creare e controllare a piacimento una misteriosa sostanza prelevata direttamente dalla fabbrica della realtà, il Dark Matter.
Attraverso questa sostanza era capace di ricreare qualunque cosa volesse, da semplici oggetti fino a cloni di se stesso, fattori che lo rendevano un essere umano praticamente immortale.
Durante uno scontro con Accelerator, che aveva tentato di uccidere per qualche misteriosa ragione, finì col ferire gravemente Yomikawa Ahoi, la tutrice dell’albino. Evento che scatenò la collera dell’esper che, in preda all’ira,  procedette a ridurre l’avversario in fin di vita.
Il cervello di Teitoku, ancora funzionante, fu in seguito prelevato dalla più importante famiglia di scienziati presenti nella città, i Kihara, che attraverso vari esperimenti riuscirono a ricreargli un corpo artificiale fatto di Dark Matter.
Armato di vendetta, Kakine cominciò a sperimentare con i suoi nuovi poteri, creando cloni di se stesso e, inconsciamente, dividendo la sua personalità in varie parti distinte.
In seguitò, cercò ancora una volta di uccidere Accelerator , ma durante questo scontro l’albino ricevette l’aiuto proprio di Mugino.
E poi… accadde qualcosa di decisamente inaspettato : la personalità buona di Kakine, che era stata sepolta da tempo e assimilata da uno dei cloni fatti di Dark Matter, cominciò a prendere il sopravvento su tutte le altre.
Da questa personalità nacque un clone chiamato Beetle 05, che soppiantò la personalità malevola del Kakine precedente, creandone uno nuovo, il cui unico scopo era aiutare gli altri e proteggere la Città Accademia.
E questo era proprio il Kakine Teitoku che aveva appena fatto la sua compara all’entrata del locale.
<< Ehm…posso aiutarla? >> chiese una delle cameriere presenti, visibilmente timorosa di approcciare l’individuo dall’aspetto bizzarro.
Tuttavia, per nulla influenzato dall’atteggiamento della ragazza, il Level 5 si limitò a porgergli un sorriso accomodante, mentre le sue ali si ritiravano nella schiena.
<< Qualcuno ha invocato il mio aiuto. Si è forse verificato qualche problema all’interno di questo locale? >> chiese con tono leggermente preoccupato.
<< Arrivi tardi, fiocco di neve, ho già sistemato >> affermò una voce familiare, attirando l’attenzione dell’esper.
Fu allora che il ragazzo si accorse della presenza di Accelerator e Mugino, ad appena pochi metri da lui.
<< Accelerator-san, Mugino-san >> salutò con voce affabile, compiendo un rapido inchino.
<< Numero 2 >> risposero gli altri, all’unisono. Non erano mai stati in buoni rapporti con Kakine, ma dopo la sua miracolosa trasformazione di personalità avevano cominciato a trattarlo in maniera più civile.
Il Dark Matter si guardò attorno un paio di volte, prima di grattarsi la testa con fare imbarazzato.
<< Dunque…la mia presenza qui non è più richiesta? >>
<< No, a meno che tu non voglia unirti a noi  >> disse Accelerator, indicando il tavolo a cui lui e Mugino stavano mangiando.
In tutta risposta, l’adolescente si limitò a porgere alla coppia un sorriso di scusa.
<< Apprezzo l’offerta, ma non ho bisogno di mangiare, e i miei doveri mi tengono costantemente impegnato >>
<< Sei proprio un santo >> commentò Shizuri, con tono sarcastico.
Kakine, tuttavia, non sembrò turbato dalle parole della ragazza.
<< Faccio del mio meglio per aiutare gli altri >> ammise con una scrollata di spalle.
Poi, tre paia di ali fuoriuscirono ancora una volta dalla schiena dell’esper, mentre questi salutava la coppia.
<< È stato bello rivedervi >> disse sinceramente, prima di uscire dal locale e spiccare il volo.
Una volta che il Level 5 se ne fu andato, Accelerator schioccò la lingua.
<< Tsk…cazzo, mi dai brividi. Se penso a com’era fino a pochi mesi prima…>>
<< Già, non avrei mai immaginato che avrei assistito al giorno in cui il Numero Due ti avrebbe parlato civilmente >> commentò Mugino, mentre addentava un pezzo di salmone avvolto nel riso.<< Mi sono sempre chiesta come mai ti odiasse tanto. Gli hai rubato l’ultima lattina di caffè o qualcosa di simile ?>>
<< No >> fu la rapida risposta dell’albino, il cui volto aveva assunto improvvisamente un’espressione molto più cupa.
Notando l’umore del ragazzo, la Meltdowner ripose le bacchette e inclinò la testa, fissandolo curiosamente.
Accelerator le lanciò una breve occhiata, prima di rilasciare un sospiro.
<< Non c’è mai stato un vero motivo. Era una bestia. Ha fatto del male a un sacco di gente, ed ora ha “scoperto Dio” solo a causa di un incidente >> borbottò a bassa voce.
<< Sai…all’inizio pensavo che fossimo collegati, in qualche modo, che alla fine avrei scoperto quale legame ci fosse tra me e quel pezzo di merda >> continuò. << Tutti questi anni... i suoi tentativi di uccidermi... tutte le persone che hanno sofferto... e per che cosa? Alla fine, non c'era un senso. Era solo un altro pazzo che voleva farsi ricordare>>
<< Quindi le voci sono vere. Non ricordi il tuo passato >> osservò Mugino, ricevendo un grugnito in cambio.
<< Nemmeno il mio nome >> ammise Accelerator. << Il miei primi ricordi sono ambientati nel laboratorio dei Kihara, in cui hanno sviluppato i miei poteri. Prima di allora…zero, una tavola bianca. Non ricordo i miei genitori, ammesso che ne avessi, il giorno del mio compleanno, la mia casa…niente >> sussurrò, lo sguardo perso nel punto in cui Kakine aveva lasciato solo pochi secondi prima.
Lo sguardo di Mugino si addolcì, ma scelse di non mostrarlo al ragazzo. Dopotutto, era ben consapevole che il Numero Uno di Gakuen Toshi fosse una persona piuttosto orgogliosa. Era come lei, non avrebbe accettato pietà da parte di nessuno.
Nel tentativo di cambiare il tono della conversazione, decise di porgergli una domanda che voleva fargli da molto tempo.
<< Come sta Fremea? >> chiese all’improvviso, sorprendendo il Level 5.
<< Che vuoi dire, come sta?>> ribattè l’altro, stringendo ambe le palpebre degli occhi. << Vive con te, cazzo. Come potresti non saperlo? >>
<< Intendo... com'è la sua vita. È felice? È infelice? Ci terrei tanto a saperlo >>  disse la mora, le guance leggermente arrossate.
Di fronte all’espressione sconcertata dell’albino, la ragazza decise di elaborare.
<< Vive con me, certo, ma…non so, ho sempre avuto paura di chiederglielo. Ogni volta che la guardo…mi ritrovo davanti l’immagine di Frenda e mi blocco>> ammise con un certo grado di imbarazzo.
Detto questo, si strinse nelle spalle.
 << Non so, forse voglio evitare potenziali delusioni. Vivere nella speranza di essere riuscita a rendere felice la sorella >> borbottò, abbassando lo sguardo, mentre Accelerator la scrutava con fare calcolatorio.
Rimasero in silenzio per circa un minuto buono. Quando quel breve lasso di tempo giunse al suo termine, l’adolescente schioccò la lingua, attirando l’attenzione di Mugino.
<< Lei è... lei è molto felice. Di recente si è presa una cotta per un altro marmocchio, ho sentito lei e Last Order ne parlavano >>
<< Buon per lei >> commentò la Level 5, con un piccolo sorriso.
Nel mentre, Accelerator prese a fissarla intensamente.
<< …E tu come stai?>> chiese all’improvviso, facendo allargare gli occhi della Meltdowner.
La ragazza prese ad osservarlo stupita…e poi, ridacchiò.
<< Che c’è ?>> domandò l’altro, visibilmente irritato da una simile risposta.
Mugino ridacchiò una seconda volta e disse : << No, è che… È passato del tempo da quando qualcuno me l'ha chiesto... sto da Dio>>
<< …No, non è vero >> ribattè l’albino, dopo aver analizzato l’espressione sul volto della mora.
Questa rilasciò un sospiro rassegnato.
<< Già, non è vero >> mormorò a bassa voce. << E come potrei? Sono ancora la figlia di mio padre... legata ai suoi sogni, e costretta a sopportare il peso delle sue ambizioni. Dovevo essere la figlia perfetta…la migliore in tutto quello che facevo >>
<< Allora i suoi sogni erano folli. Non si può essere il migliore in tutto, è una costante universale>> commentò freddamente Accelerator, apparentemente disgustato da un simile concetto.
In tutta risposta, Mugino si limitò a compiere un gesto sprezzante con la mano destra.
<< Questo non cambia niente. Fin da quando ero piccola…sono sempre stata solo l'ombra di mio padre >> rivelò con voce sommessa. << Finché il suo lavoro rimarrà incompiuto... il suo sogno irrealizzato, io rimarrò un pallido riflesso di quell’uomo. La mia stessa vita non può iniziare >>
Detto questo, alzò la mano e la strinse in un pugno.
<< Ho sempre cercato di essere la migliore... per guadagnarmi la libertà! >> esclamò, mentre Accelerator la ascoltava impassibile.
Poi, la Meltdowner rilasciò un secondo sospiro.
<< Ma ormai mi sembra chiaro che quella strada è bella che andata. Eccomi qui, destinata ad essere sempre un passo indietro anche a coloro che fino a poco tempo fa consideravo solo spazzatura. Eh, il karma ha uno strano senso dell’ironia >> ridacchiò con tono amaro, mentre si accasciava allo schienale della sedia.
Un silenzio inesorabile sembrò calare nelle profondità del bar.
Molti dei clienti avevano abbandonato il posto a causa dello scontro, mentre altri si erano allontanati il più possibile dalla coppia di Level 5. Nonostante questo, l’intera sala era ancora pervasa dal brusio derivante dalla musica e dalle chiacchiere occasionali. Eppure, Accelerator non sentì niente di tutto questo. L’unica cosa che lo interessava, attualmente, erano le parole che la ragazza aveva appena pronunciato. Parole che, per qualche strana ragione, lo irritarono profondamente.
<< Smettila di dire certe cazzate >> sibilò a denti stretti, richiamando l’attenzione di Mugino.
Con movimenti esitanti, l’albino allungò il braccio destro e posò una mano sulla spalla della mora, nel tentativo di sembrare confortante.
<< Ascolta…tuo padre può andare a fanculo. Tu sei la Meltdowner, per l’amor di Dio! Ci sono solo sette persone, in questa città, che potrebbero dichiarare guerra contro un’intera nazione e uscirne vincitrici. E tu…>> disse indicando la ragazza, << sei una di loro, cazzo. Dovrebbe sentirsi onorato di avere una figlia come te. Su 7 miliardi di individui sparsi su questo pianeta di merda…tu e tu soltanto hai il diritto di decidere quanto vale la tua vita. E a rischio di sembrare sdolcinato, ritengo che la tua valga molto >>
Quelle parole sembrano colpire nel segno, perché gli occhi della Level 5 parvero illuminarsi di luce propria.
Notando questo, Accelerator decise di continuare.
<< In parte, capisco come ti senti. Credimi, lo faccio davvero. Come per te, in me c’è una parte che è selvaggia e feroce…un assassino >> disse con voce calma e raccolta, nonostante quanto fosse difficile l’argomento che stava per trattare. << Sono una persona dura, abituata a maniere dure. Quando combatto, è per vincere. Questo non è bello, e di sicuro non è piacevole. Ma essere un umano... significa scegliere di crescere, di cambiare e di accantonare il passato. Alcuni non ci riescono... o peggio... non vogliono farlo >>
Poi, alzò lo sguardo in direzione di Mugino, lasciando che i pozzi rosso sangue che aveva come occhi si specchiassero in quelli castani della Meltdowner.
<< Sì, fino a poco tempo fa ero proprio come te. Cercavo di trovare la mia strada. Volevo farcela da solo. Poi ho trovato persone come me, che mi capivano... premurose. E d'un tratto avevo un posto che chiamavo casa >> mormorò, arricciando inconsciamente le labbra in un sorriso quasi nostalgico. << Eh eh… A volte lo dimentico. Succede. Si pensa troppo a sé e si dimentica che quando si smette di stare con gli altri... si diventa come l'albero al centro di una foresta. A nessuno frega niente se cade >>
<< Sei così deprimente >> commentò l’altra, incrociando le braccia sul tavolo e poggiandovi sopra la testa.
<< Su questo ti do ragione. Ma sai qual è il vero problema? Io... non so perché, ecco. Non so cosa mi fa stare male. Cose che credevo superate... riemergono, riaprendo vecchie ferite. A volte ho dei flash. Momenti nascosti nella mia memoria, che riemergono. Molte cose che credevo di aver vissuto si rivelano solo menzogne impiantate nella mia testa! E peggio…a volte,  molte delle gioie alle quali mi aggrappavo come una zattera diventano false! >>
<< Quindi stai dicendo che la vita è dura? La scoperta del secolo ! >> ribattè Mugino, sollevando ambe le mani in direzione del soffitto.
Accelerator arrossì leggermente, distogliendo lo sguardo.
<< No, non voglio fare la vittima... Scusami se ti ho dato questa impressione >> borbottò, prima di scuotere la testa.  << Ma tornando al discorso iniziale…Hai mai desiderato qualcosa nella tua vita? Qualcosa di diverso dal voler compiacere tuo padre ?>>
Una domanda semplice eppure complicata al tempo stesso. Forse troppo personale per una conversazione di questo genere, ma al Level 5 non importava. Voleva solo fare breccia nell’anima di quella ragazza forte quanto tormentata, per farle capire che era molto più di quello che pensava.
Tuttavia, quando la mora non rispose, Accelerator decise di darle un piccolo incoraggiamento.
<< Be'... anch'io il mio sogno. Niente di speciale, una cosa che una volta ho letto in una rivista. Mi piacerebbe andarmene su una nave. Una di quelle belle e confortevoli. Mi piacerebbe sperare in un lieto fine, assieme alla mia famiglia. Io e loro sulla nave, al tramonto, lontano da questo cazzo di posto >> ammise con una scrollata di spalle.
Nel mentre, Mugino rimase ferma e immobile a fissarlo, il volto adornato da un’espressione illeggibile.
Poi, dopo quello che parve un tempo interminabile, disse : << Non mi viene in mente nulla >>
E il cuore dell’albino affondò, anche se non lo diede a vedere.
Mascherando abilmente la delusione derivante da una simile risposta, il Level 5 rilasciò un sonoro sbuffò.
<< Bhe, penso che dovresti pensarci >> affermò come un dato di fatto, prima di bere la sua tazza di caffè fumante con un unico rapido sorso.
Allo stesso tempo, Mugino terminò gli ultimi sorsi del suo succo e si alzò di scatto.
<< Grazie per il pranzo >> disse bruscamente, come se volesse allontanarsi da quel tavolo il più in fretta possibile. E in fondo Accelerator capì il perchè.
Si era già aperta con lui una volta, ma non era sicura di poterlo fare di nuovo. Bhe, lui non le avrebbe certo reso le cose tanto facili.
<< Aspetta, ho detto che ti avrei pagato la lavanderia, ed è quello che farò >> disse alzandosi a sua volta, e affiancandosi a lei proprio mentre si apprestava ad uscire dal locale.
La Meltdowner gli lanciò una rapida occhiata, prima di rilasciare un sospiro.
<< Non sei costretto a farlo. Come hai detto tu, è solo un vestito >>
<< Non ti ho mica offerto la vincita di una lotteria. Su, andiamo >> ribattè l’altro, roteando gli occhi e superandola di alcuni passi.
Mugino rimase immobile, valutando l’idea se seguirlo o meno. Poteva sempre scappare, dubitava che sarebbe riuscito a raggiungerla con quella stampella che si portava appresso. A meno che non avesse usato i suoi poteri, ovviamente. Li avrebbe usati per lei? Ne valeva davvero la pena, come aveva annunciato pochi minuti prima ? Una parte di lei desiderava scoprirlo…e un’altra aveva paura di ciò che avrebbe trovato.
Con un altro sospiro, decise di accostarsi alla figura dell’albino e la coppia di Level 5 cominciò a camminare in relativo silenzio.
Accelerator lanciò occhiate occasionali in direzione della ragazza, quasi come se stesse cercando di trovare le parole giuste per dirgli qualcosa di importante.
<< Fanculo >> borbottò dopo quasi cinque minuti buoni, attirando ancora una volta lo sguardo della mora.
<< Senti…>> cominciò l’albino, con fare esitante, << vuoi mettere a posto le cose con la marmocchia, giusto ? Essere sicura al 100% che sia felice >>
Sorpresa da quella domanda particolare, Mugino strabuzzò gli occhi, prima di annuire lentamente.
Accelerator fece un cenno soddisfatto con la testa.
<< Allora vieni con noi al Daihasei Festival di domani sera, a guardare i fuochi d’artificio. Avrò bisogno di un paio di occhi in più per tenere d’occhio quelle due pesti, e potresti farmi comodo >> offrì con tono apparentemente annoiato, come se stesse chiedendo a qualcuno di guardargli il cane.
La Meldowner si limitò a fissare l’albino, le labbra leggermente socchiuse e le pupille dilatate. Aveva…aveva sentito bene ? Accelerator, il Numero Uno di Gakuen Toshi, l’aveva appena invitata a trascorrere una serata con lui ? Se non lo conoscesse bene, lo avrebbe quasi preso per un….
<< Mi stai forse chiedendo un appuntamento ?>> domandò con un sorriso furbo, facendo incespicare l’albino in avanti.
<< Ma che…no, cazzo ! Sto solo cercando di…aiutarti, ecco >> ribattè caldamente questi, le guance leggermente arrossate e il volto adornato da un cipiglio scontroso.
Tuttavia, il sorriso della ragazza rimase immutabile. Anzi, se possibile, sembrò allargarsi.
Di fronte a quella palese manifestazione di presa in giro, Accelerator cominciò a pentirsi di averle proposto un simile invito e distolse lo sguardo.
Tuttavia, dopo che ebbe compiuto appena tre passi…
<< Va bene, accetto l’offerta> > disse Mugino, facendolo inciampare una seconda volta.
<< Davvero ? Voglio dire…certo che accetti l’offerta, perché non dovresti? >> mormorò infastidito, scuotendo la testa e riprendendo a camminare.
In quel momento, accadde qualcos’altro di decisamente inaspettato. Esattamente come aveva fatto al parco pochi giorni prima, la mora si aggrappò al braccio libero dalla stampelle, continuando a sorridere.
Il sopracciglio destro di Accelerator cominciò a contrarsi.
<< Puoi smetterla di farlo ?>>
<< Perché ? Ti metto a disagio ?>> cinguettò la Level 5, con voce canzonatoria.
Le guance dell’albino si tinsero nuovamente di rosso.
<< È imbarazzante >> borbottò, distogliendo lo sguardo ancora una volta.
Dio, cosa gli stava succedendo? Di solito non aveva problemi a stare in compagnia delle ragazze, per lui erano solo altre persone. E le sue interazioni con il sesso opposto non erano certo limitate, abitava con quattro di loro!
Nel mentre, con sua grande costernazione, Mugino decise di aggiungere il danno alla beffa…e appoggiò la testa sulla spalla del ragazzo.
<< Però è comodo >> mormorò con tono melodico, le labbra ancora arricciate nel suo intramontabile sorriso.
Accelerator rilasciò un sospiro rassegnato.
<< Tsk…sei davvero una stronza >>.




Com'era ? Spero bello ! Il cameo di Kakine non è messo a caso, avrà un ruolo importante in una successiva storia.
Spero che troverete il tempo di lasciare un commento !





 
  
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