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Autore: EdelSky    03/05/2019    2 recensioni
Lucy è una studentessa che vive nella città di Fiore, dove frequenta l’università.
Si è appena trasferita in nuovo condominio, nel quale avrà modo di conoscere un vicino di casa davvero interessante che le scombussolerà la vita.
Spero vogliate scoprire insieme a me cosa succederà!
Il pairing principale sarà NaLu, ma ci saranno anche di contorno le altre coppie.
Genere: Romantico, Sentimentale, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Erza Scarlet, Gajeel/Levy, Gerard/Erza, Gray/Juvia, Natsu/Lucy
Note: AU, OOC | Avvertimenti: Triangolo
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CAPITOLO 1 - Incontro

 

Poggiai pigramente la matita sulla scrivania che andò a confondersi con la miriade di evidenziatori già in precedenza sparpagliati. Erano già le 18, guardai fuori dalla finestra; il sole era già tramontato lasciando il suo dominio al buio, l'inverno era decisamente arrivato. 

Risi da sola a quella constatazione, mi sentivo molto Jon Snow, e realizzai che tra qualche giorno sarebbe uscita una nuova puntata di Got, dovevo assolutamente vederla insieme alle altre.

 

Sbadigliai sonoramente portando automaticamente la mano alla bocca e stropicciandomi gli occhi in seguito.

Ero stanca di studiare, avevo rimandato gli esami più volte nel corso degli ultimi mesi, la speranza della laurea sempre più lontana.

Vivevo in una fase di ansia, angoscia interiore e voglia di abbandonare tutto, mancavano solo 5 esami al grande obiettivo, ma la mia voglia di studiare se ne era andata da tempo.

Presi il cellulare decisa a fare una piccola e innocua pausa, e trovai un messaggio di Sting, il mio ragazzo.

 

" cinema questa sera? 🍿 "

 

Sorrisi come un'ebete allo schermo, avrei dovuto studiare, la mia coscienza scalpitante me lo ricordava ogni minuto, ma come rifiutare film e pop corn?? 

 

" certo! A che ora? "

 

" ti passo a prendere per le 20, sii puntuale! 😌

 

" lo sono sempre 🤓

 

Bloccai il telefono e mi lanciai sul letto per metterlo in carica, errore madornale, non mi sarei più alzata se non per uscire, forse. Generalmente ero una persona molto attiva e solare, piena di voglia di fare, ma quando mi prendeva male ero capace di passare giornate in pigrezza assoluta procrastinando qualsiasi cosa, tranne i pasti, quelli erano sacri.

Passai mezz'ora del mio tempo a guardare le storie di Instagram, quando il suono del campanello mi destò dal mio torpore.

Mugugnando mi alzai per andare ad aprire, quello era uno dei pochi momenti in cui rimpiangevo il fatto che la mia coinquilina non ci fosse quasi mai.

Infilate ai piedi le ciabatte panna con il pelo, una vera cafonata ma molto calde e comode, mi diressi alla porta.

 

- chi è? - domandai sollevandomi sulle punte dei piedi e cercando di vedere attraverso lo spioncino, dove riuscii a intravedere soltanto dei capelli rosa.

Che strano colore per dei capelli pensai.

 

- ciao! Scusami sono il tuo vicino, ho bisogno di aiuto - mi rispose avvicinando a sua volta l'occhio allo spioncino. Mi domandai che senso avesse farlo dato che non sarebbe riuscito a vedere nulla, ma erano comunque affari suoi.

 

Non potevo essere sicura che fosse realmente il mio vicino, mi ero trasferita in quell'appartamento solamente da un paio di mesi e non conoscevo la maggior parte degli inquilini.

Però decisi di aprire la porta, ero fiduciosa verso il prossimo.

 

- ciao vicino! Che ti é successo? - domandai osservandolo.

 

Era oggettivamente un ragazzo bellissimo, aveva i capelli rosa, folti e scompigliati, gli occhi verde smeraldo e un sorriso imbarazzato a contornare il tutto.

Era alto, circa una decina di centimetri più di me, portava un giaccone aperto di colore nero bordato di bianco e una sciarpa dei medesimi colori a quadri. 

Mi ero imbambolata a fissarlo, diavolo 

dovevo assolutamente darmi un contegno, dopotutto ero fidanzata.

 

- ecco, i miei coinquilini sono tornati a casa per il week end e non sono riuscito a rientrare prima che loro partissero -

 

- e quindi? - lo incitai a continuare

 

- e quindi io ero senza chiavi e ora mi trovo chiuso fuori! Ho provato a chiamare più volte la mia padrona di casa ma non mi risponde - mi spiegò guardando il telefono, probabilmente controllando se lo avessero richiamato

 

- e io come posso aiutarti? -

 

- mi servirebbe qualcosa per provare ad  aprirla! Mi è già successo in passato e ci ero riuscito -

 

- ah sei recidivo quindi - commentai ridendo, come era possibile dimenticarsi le chiavi più volte dentro casa? 

 

- mi definirei più che altro distratto -

 

- comunque certo, e ti darò anche una mano! Voglio testare le mie capacità da scassinatrice - mi esaltai, non ci avevo mai provato prima, doveva essere divertente.

 

Rientrai in casa lasciando la porta aperta, e gli urlai dal salottino chiedendogli di cosa avesse bisogno.

La risposta che ricevetti mi lasciò interdetta; un coltello. 

O stava cercando di uccidermi e poi derubarmi o aveva un modo particolare di scassinare porte.

Soppesai un momento le opzioni e optai nuovamente per la fiducia, presi il coltello e le mie chiavi di casa e lo raggiunsi fuori.

 

- vedi, così si fa - gli dissi sventolandogli il mazzo di chiavi davanti al naso, provocando in lui uno sguardo divertito

 

- ma certo vicina, me lo ricorderò per la prossima volta! - mi sbeffeggiò con ironia - comunque abito al piano di sopra - aggiunse incamminandosi per le scale.

 

Era un vecchio condominio quello in cui abitavamo, l'ingresso era costituito da quei vecchi portoni di legno massiccio enormi e pesantissimi da spostare, l'atrio aveva tre colonne marmoree al centro ed era poco luminoso, ovviamente non c'era nessun ascensore, ma almeno c'era un piccolo chiostro condominiale all'aperto.

Vi erano tre piani in tutto, il

mio appartamento era situato al secondo e più volte mi ero ritrovata a imprecare trasportando le valige o le casse d'acqua, ma ero giovane e in forze, tutto si poteva fare.

 

Lo seguii godendomi la vista del suo sedere mentre saliva le scale, maledicendomi nuovamente, ma suvvia stavo solo guardando mica facendo qualcosa di male.

Diedi un'occhiata veloce all'orologio mentre il rosato cominciava con il primo tentativo, erano le 19, avevo ancora un'oretta prima che arrivasse Sting.

Lo osservai borbottare da solo mentre cercava di infilare il coltello nella fessura laterale della porta, rendendomi conto che non aveva nessuna tecnica ne chance di riuscita in quel modo.

 

- scusa ma non sarebbe più comodo provare con una tessera? - lo interruppi 

 

- certo che sì, ma ho lasciato anche il portafoglio a casa e non ne ho - mi spiegò con una veloce scrollata di spalle 

 

- già ma io si, non potevi chiedermi una di quelle direttamente? - risi 

 

Lui si grattò dietro la testa con fare imbarazzato e poi mi guardò dritta negli occhi - non ci ho pensato in realtà -

 

Cercai di distogliere lo sguardo in fretta, quegli occhi avevano qualcosa di dannatamente magnetico per me ed era solo la prima volta che lo incontravo. Dovevo assolutamente starci lontana in futuro.

 

- faccio un salto a prendere la carta, tu intanto continua pure a provare - e detto ciò scesi di corsa le scale, entrai in casa e una volta trovato il portafoglio scelsi una tessera di una profumeria che frequentavo poco, così in caso si fosse rovinata non avrei avuto troppi problemi.

 

Tornai di sopra e il rosato fece qualche altro tentativo a vuoto, così decisi di provarci io.

Mentre passavo la tessera nella fessura lui tirava e spingeva la porta cosicché se avessi beccato la serratura si sarebbe aperta, e ci riuscimmo.

 

- siiiiiiiii! Mi stavo rassegnando a passare la notte al freddo - gioì il rosato abbracciandomi d'impulso per festeggiare 

 

- è solo grazie a me se invece la passerai nel tuo letto, lo sai vero? - lo beccai sorridendo e distanziandomi da lui

 

- certo certo vicina, ti devo un favore! Posso offrirti qualcosa? -

 

- la prossima volta magari, devo andare a cambiarmi che fra poco più di mezz'ora devo uscire - gli sorrisi gentile, anche perché sotto sotto mi sarebbe piaciuto rivederlo, sarebbe stato carino avere un nuovo amico nel condominio.

 

- certo! Grazie ancora, mi hai salvato. Ah tra l'altro piacere di conoscerti , sono Natsu - si presentò porgendomi la mano 

 

- Lucy - gliela strinsi presentandomi a mia volta  - ora devo scappare però, tu continua ad osannarmi pure - gli feci l'occhiolino 

 

- ma certo, non mancherò -

 

- bravo, così ti voglio! Buona serata Natsu! -

 

- anche a te Lucy - mi sorrise sghembo prima di entrare e chiudersi la porta alle spalle

 

Una volta entrato sentii della gran confusione e lui parlare con qualcuno, ma non aveva detto che i suoi coinquilini erano fuori per il week end?

Scrollai le spalle interdetta allontanandomi, un po' infastidita all'idea che mi potesse aver mentito.

Era meglio non pensarci, dopotutto stavo per vedermi con il mio adorato fidanzato.

 

 

 

 

Il film non era stato niente di emozionante, una classica commedia romantica, carina e scorrevole ma senza niente di innovativo né nella trama né nella recitazione.

Diedi un ultimo sorso al tè freddo alla pesca che tenevo in mano prima di finirlo e buttarlo nei sacchi della spazzatura della sala cinematografica.

Sting, a fianco a me, stava becchettando gli ultimi pop-corn rimasti nella confezione, ovviamente maxi, che avevamo praticamente terminato.

 

- allora? Pareri sul film ? - domandai prendendogli di mano i popcorn e buttando anche loro nel cestino

 

- Ma lucy! Ce ne era ancora qualcuno - si lamentò il mio biondino guardandomi 

 

- erano rimasti solo i chicchi da scoppiare -

 

- come non detto - sospirò affranto - tanto ormai sono nel cestino -

 

Ridacchiai notando la sua espressione da cucciolo bastonato e mi allungai per dargli un bacio sulla guancia, era così carino.

 

- quando finisci di lamentarti fammi sapere, di grazia, le tue opinioni - gli sorrisi divertita 

 

Ci dirigemmo verso l'auto commentando insieme il film, la pensavamo uguale quindi ci trovammo molto d'accordo, come sempre d'altronde.

Mi accomodai sul sedile del passeggero della sua Kya stonic rossa, l'aveva comprata da poco e devo dire che era un cross over davvero carino.

Sting si accomodò di fianco a me e mise in moto la macchina.

 

- che vogliamo fare lucy? - 

 

- andiamo a casa - sbadigliai - è quasi mezzanotte e domani io, differentemente da qualcuno devo morire sui libri - mi lamentai 

 

- ehi! Guarda che anche io devo studiare -

 

- si ma non è la stessa cosa, tu sei già laureato! - sbuffai 

 

- si ma in specializzazione non ci entrò manco per errore se continuo così - 

 

- blablabla - gli feci il verso 

 

- dai amore, so che è dura, gli ultimi sforzi! Cerca di impegnarti -

 

- lo so da me! Ma non parliamone ancora che mi rovini la serata. Dormi da me sta sera? Levy non c'è - 

 

Sting mi lanciò uno sguardo malizioso e annuì felice.

 

- come rifiutare - mi sorrise poggiando la mano sulla mia coscia sinistra, io ci misi sopra la mia e gliela strinsi perdendomi a guardare il panorama fuori dal finestrino.

 

Sting era un anno più grande di me, ci eravamo conosciuti ad una grigliata di amici in comune e poi ritrovati per caso più volte a studiare nelle stesse biblioteche.

Si era laureato in medicina, aveva passato da poco l'esame di stato e ora stava studiando per il test di specializzazione, io invece ero bloccata con gli ultimi massacranti esami, l'euforia e la gioia dei primi anni di università già scemate, avevano lasciato il posto all'ansia.

Mio padre era un tipo davvero severo per quanto riguardava gli studi, la prima cosa che mi domandava ogni volta che ci sentivamo al telefono era " allora Lucy, è stata una giornata proficua per il tuo studio oggi? " , che palle.

Mamma dal canto suo risentiva della pesantezza di papà, ma era un po' più di supporto, mi dispiaceva soltanto per mio fratello, Rogue, che viveva ancora a casa perché faceva il pendolare all'università.

Differentemente da me lui invece studiava ingegneria gestionale, e per mia fortuna anche lui era un po' indietro con gli esami. Mal comune mezzo gaudio! 

 

Una volta parcheggiato e saliti a casa ci preparammo per andare a dormire, non era particolarmente tardi, ma mi ricordai che il giorno dopo alle 8.30 avevo appuntamento con Erza, una mia amica, per colazione e per studiare assieme.

Mi misi sotto le coperte appallottolandomi alla ricerca di un po' di calore.

 

- sting mi rimbocchi? - gli domandai, guardandolo di sottecchi, come ogni volta che dormivamo insieme.

 

- ai suoi ordini - mi sorrise 

 

- grazie - lo ringraziai con un bacio 

 

Mi piaceva dormire avvolta e stretta sotto le coperte, probabilmente ero da ricovero psichiatrico, ma era una fissa alla quale non riuscivo a rinunciare.

Spesso se ero da sola le rimboccavo prima e poi mi infilavo nel letto in stile sacco a pelo.

 

Sting mi raggiunse e mi abbracciò da dietro, come sempre, per fortuna avevo il letto matrimoniale e potevamo stare belli comodi.

Mi voltai per guardarlo in viso e gli accarezzai la guancia con la mano, facendogli qualche grattino poi dietro la nuca.

Lui mi sorrise godendosi quelle attenzioni, era così dolce.

Mi baciò prima teneramente poi aumentando un po' l'intensità entrando con la lingua nella mia bocca.

Ricambiai ovviamente il bacio, ma quando vidi che le cose stavano prendendo una determinata piega mi scostai.

 

- ho il ciclo - 

 

A quelle parole lui si ributtò sulla sua parte di letto sbuffando - uffa -

 

- non lamentarti, neanche fossi tu a dissanguarti - 

 

- è vero è vero scusa, è solo che non lo facciamo da un po' - 

 

- lo so, dispiace anche a me - mormorai

 

Mi accoccolai a lui dopo aver messo la sveglia sul telefono, gli augurai la buonanotte e dopo non molto mi addormentai.

 

 

 

 

 

Cazzo ero in ritardo, per fortuna che avevamo l'appuntamento al bar praticamente sotto casa mia.

Mi truccai veloce e rapida, giusto un filo di matita e mascara e pettinai con le mani i capelli alla buona, non avevo tempo di togliere tutti i nodi con la spazzola.

Presi il mio borsellino con i soldi al volo e lo infilai insieme alla chiavi di casa e telefono nella tasca del cappotto.

Come avrete capito, non ero una tipa da borsa.

Mi avvolsi nella sciarpa rosso ciliegia, salutai velocemente con un bacio a stampo Sting e corsi fuori di casa catapultandomi giù per le scale.

Raggiunsi l'atrio e non potei fare un altro passo che venni atterrata da un enorme figura pelosa.

 

- Ignia no!!! Stai giù! - sentii una voce, che già mi era diventata familiare, urlare.

 

Aprii gli occhi che avevo chiuso involontariamente nella caduta, e mi ritrovai sotto ad un bellissimo bovaro del Bernese che mi fissava scodinzolando.

 

- oh mio dio, ma tu sei stupendo  - cominciai ad accarezzarlo, in quel momento non si capiva più se fossi io a fare le feste al cane o viceversa. Pensai alla mia amica Juvia, che era terrorizzata dagli animali e in particolare modo dai cani, al mio posto sarebbe collassata.

 

Vidi Natsu correrci incontro e recuperare il cagnone per il collare e dargli uno scappellotto in testa 

 

- quante volte ti ho detto di non saltare addosso alla gente! Sei troppo grosso e pesante - lo sgridò per poi girarsi verso di me e tendermi la mano - scusami davvero, ti sei fatta male? -

 

Accettai il suo aiuto e mi tirai su togliendomi poi la polvere, probabilmente immaginaria, di dosso con dei movimenti veloci delle mani

 

- no figurati, non mi sono fatta niente! Poi a casa ho anche io un cane grande, anche se non come lui direi, quindi ci sono abituata- gli sorrisi - poi è bellissimo, ma come mai non l'ho visto ieri sera? -

 

Parliamone, non solo il mio vicino di casa era incredibilmente bello, sexy e con un sorriso devastante, ma aveva anche un cane spettacolare.

E io amavo i cani da morire. 

 

- su Ignia, intanto ringrazia Lucy per il complimento - gli premette con una mano sul testone in modo fa fargli fare un semi inchino di ringraziamento che mi fece ridere - comunque, probabilmente stava dormendo quando abbiamo provato ad entrare, ed ha il sonno davvero pesante! Un pessimo cane da guardia - rise 

 

Non resistetti e tornai a coccolarlo, e ricevei per tutta risposta una super leccata sulla mano sinistra.

La mano, l'orologio, l'appuntamento.

Cazzo.

 

- scusami Ignia ora devo proprio scappare che ho un impegno - salutai il cane con un ultima carezza  - e ovviamente ciao anche a te vicino, spero tu abbia le chiavi oggi - 

 

Mi rispose con una linguaccia e poi parlò al peloso - vedi, devi ringraziare questa ragazza qui se ieri sono riuscito a tornare a casa da te - 

 

Ah, ecco allora confermato con chi stava parlando ieri appena rientrato in casa!

Mi ritrovai a sospirare di sollievo, non mi aveva mentito.

 

- non c'è di che signor cane! - e con un cenno della mano mi allontanai definitivamente sorridendo, che bella giornata.

 

 

Raggiunsi il bar trafelata, e vi trovai una Erza piuttosto innervosita ad attendermi. 

 

- scusa scusa scusa! Lo so, sono imperdonabile, ma ho trovato .. -

 

- mi racconterai le tue scuse davanti alla fetta di torta che mi offrirai - mi interruppe 

 

- si capo - mormorai chinando il capo, a volte poteva essere davvero spaventosa

 

Ci accomodammo dentro al bar, e mi ritrovai a doverle offrire anche la seconda fetta di torta panna e fragole, ma lo feci con piacere, dopotutto quella mattina ero di ottimo umore.

 

 

 

~L'angolino di Edel ~

Buongiorno a tutti, ho deciso di iniziare una nuova storia che sarà sempre principalmente una Nalu ( ❣️ ) , contornata dalle altre ship ( Gale, Gerza, Gruvia etc ), ma questa volta completamente slegata per trama e ambientazione dal mondo di fairy tail.

Ah si, Natsu ha anche un cane.

Avete notato che comincia con lucy che sta insieme a Sting, ma abbiamo già avuto un importante incontro! 

Fatemi sapere cosa ne pensate e se vale la pena continuarla, attendo come sempre i vostri pareri!

A presto, Edel ❣️

  
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