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Autore: ineedofthem    05/05/2019    4 recensioni
Anita, un metro e sessanta di dolcezza e allegria, è una specializzanda in pediatria. Adora il suo lavoro, sa che è quello che deve fare perché ci crede da sempre e, spinta dalla passione per questo lavoro, comincia a passare le sue giornate in ospedale.
Qui conosce Lucia: una bambina rimasta orfana, con una grave disfunzione cardiaca, ricoverata nel reparto di pediatria.
Anita sente di provare per lei un affetto profondo e il loro diventa un rapporto viscerale.
Tutto procede bene, finché non arriva lui: Luca Franzese, il nuovo cardiochirurgo dell'ospedale, e Anita capisce che la sua vita non sarà più la stessa. Riconoscerebbe quella zazzera di capelli castani e quei lucenti occhi verdi tra mille. Sa che il ritorno in città del ragazzo porterà solo guai per lei. Il rapporto con Lucia li accomuna entrambi e la piccola sembra l'unica in grado di sciogliere il suo sguardo da duro e quel carattere burbero che lui si porta dietro.
Anita crede di averci messo una parola fine su quel capitolo, ci ha avuto a che fare in passato e non intende ripetere lo stesso errore. Ma se Lucia ci mettesse il suo zampino, cosa potrebbe succedere?
Genere: Drammatico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Ricominciare'
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Capitolo 52

RICOMINCIAMO DA QUI

Capitolo 52


Svegliarsi stamattina non mi è stato difficile. Avvertivo sulla mia pelle tutta l'eccitazione e l'aspettativa che il mio primo appuntamento con Luca mi provocano.
Ho svolto la mia giornata in modo spensierato, chiusa in una bolla, dedita ad attudire i miei sensi, facendomi sentire leggera, con la testa tra le nuvole e il cuore pulsante.
In ogni mio gesto, in ogni mia azione, non ho potuto fare a meno di pensare a Luca.
Il nostro primo appuntamento...non faccio che riformulare le sue parole nella mia mente, rendendomi conto di quanto mi suonino melodiose.
Ritorno al presente, cercando di reprimere un gridolino di gioia perché sarebbe poco appropriato, ma do uno sguardo all'orologio da polso che indosso, rendendomi conto che manchi poco prima che io possa andare a casa.
Io e Luca abbia accordato nel nostro messaggio del buongiorno di vederci direttamente nel pomeriggio quando lui passerà a prendermi.
Comincio a contare le ore, i minuti, i secondi, prima che io possa incontrarlo e il solo pensarci mi provoca un fremito nel cuore.
Non mi sentivo così da tempo, forse non lo so nemmeno più quantificare, ma sto tanto bene e l'artefice della mia felicità è proprio lui.

Mi chiudo le porte dell'armadietto alle spalle, rilasciando un sospiro e posando una mano all'altezza del collo, rilassando la muscolatura contratta.
Arianna mi dà le spalle, mentre si cambia. Ho saputo avesse chiesto un cambio turno ed è pronta per adempiere al lavoro che le spetta.
Mi schiarisco la voce, con un colpetto di tosse, avvicinandomi al mio armadietto.
Lei si volta, cercando di dissimulare un certo spavento e accenna un sorriso nella mia direzione, vedendomi avvicinare. Nella mia mente è ancora vivido il ricordo del nostro battibecco e ho intenzione di chiarire con lei.

Ma prima che possa dirle qualcosa, è Arianna a cominciare a parlare.
"Mi dispiace per ieri..."ammette, d'un tratto intimidita, abbassando lo sguardo per puntarlo alle sue dita che giocherellano.
"Stai tranquilla, Ari, è tutto ok"la rassicuro, posando una mano sulla sua spalla.

Lei annuisce titubante: "mi sono fatta prendere dalla foga del momento, ma come sempre avevi ragione tu, quello che stanno facendo non è giusto..."

Accenno un sorriso comprensivo nella sua direzione, rinsaldando la mia presa sulla sua spalla. "Va bene così, ok? Non c'è bisogno che continui. Abbiamo reagito in modo sbagliato entrambe, ma è tutto risolto" le riferisco, senza nascondere una certa fretta nei miei gesti. Non vedo l'ora di poter essere a casa e prepararmi.

Lei rialza lo sguardo, adesso luminoso, per puntarlo nel mio e sorridermi in quel modo tutto suo, scrutando ogni mio movimento.
"Ma tu cosa fai, vai già via?" mi domanda, mettendo su un'espressione fintamente sospettosa.
Soffoco una risatina, lisciando alcune pieghe inesistenti del mio camice, mentre lo sistemo nell'armadietto.
"Sì, ho preso un permesso..."
Arianna corruccia la fronte, pensierosa, aprendosi successivamente in un'espressione maliziosa.
"Non mi dire!" ammette, battendosi una mano in fronte, come colta da un'illuminazione. "Hai un appuntamento con Luca!"
Mi nascondo dai suoi occhi curiosi, recuperando la borsa e richiudendo l'anta dietro di me.
"Potrebbe..." confesso, vaga, cercando, però, di trattenere un certo divertimento.
Ma non abbastanza per evitare che lei si esibisca in un gridolino di gioia, saltellando sul posto.

"Lo sapevo! Lo sapevo!" strepita, colma di eccitazione.

Mi volto allora verso di lei e mi rendo conto che trattenere le risate, adesso, mi sia difficile.

"Mi devi raccontare tutto, sappilo!" mi fa notare, sporgendosi verso di me per puntarmi un dito contro, fintamente minacciosa.

Appoggio la mia mano sulla sua, allontanandolola dal mio corpo e cercando di riprendere fiato dalle risa.
"D'accordo...sarà fatto" le replico, sciogliendomi in un sorriso dolce.
Cammino allora via, con lo sguardo fisso nella sua direzione e non posso fare a meno di sorridere, e ancora sorridere.

"Mi raccomando, un racconto fornito di dettagli!" mi fa presente, facendo su e giù con le sopracciglia in un gesto eloquente.

"Certo, certo" borbotto, salutandola con la mano, divertita, poi mi chiudo la porta alle spalle.

Appena sono tornata a casa, ne ho approfittato per fare un caldo e rilassante bagno al profumo di vaniglia e dedicare del tempo al mio corpo. Ho la pelle così liscia e profumata che potrei fare invidia a quella di un bambino.
Così mi lascio ricadere sul letto, afferro il cellulare tra le mie mani e apro la chat condivisa con Luca, cominciando a digitare smaniosa i tasti.
"Non mi dirai dove hai intenzione di portarmi, vero?"
"Già, voglio che sia una sorpresa!"
Mi mordo il labbro inferiore, reprimendo uno sbuffo, ma senza riuscire a fare a meno di sorridere. Il solo parlare con lui mi provoca un fremito nel petto.
"Nemmeno un piccolo, piccolo indizio?" ritento, arricciando la fronte.
"No...ma lo scoprirai presto " lo immagino ridere divertito della mia impazienza.
"Ok..." mi arrendo allora."Non vedo l'ora"
"Anche io, anche io non vedo l'ora❤ "
Socchiudo gli occhi, portandomi il cellulare al petto e cercando di sopprimere un gridolino di gioia, poi ripongo l'aggeggio tra le mie mani sul comodino.
Incrocio le gambe davanti a me, aggiustando l'accappatoio che mi fascia il corpo e rilascio un sospiro.
Luca è stato vago e misterioso riguardo al luogo dove ha intenzione di portarmi e questo, nonostante mi renda piena di aspettativa ed eccitazione, allo stesso tempo mi provoca una certa ansia. Non so cosa mettermi, e non ho idea di quale possa essere il giusto abbigliamento da optare. Così ho chiesto aiuto alle mie amiche, mandando loro un messaggio nel gruppo che condividiamo.

Il campanello suona poco dopo, mentre sto fantasticando sulla nostra metà. Mi aveva parlato di una cena con vista mare, una volta, ma sarà davvero così? E se così non fosse, cosa ha preparato per me? Una cosa è certa: non vedo l'ora di scoprirlo.
Cammino verso la porta, e mi sembra di volteggiare, sospesa tra i miei sogni e la realtà e, quando apro alle mie amiche, loro si rendono conto subito che sia racchiusa in un mondo tutto mio.

"Caspita, ragazze!" esclama Cristina, portandosi una mano alle labbra per soffocare una risata. "L'abbiamo persa!"

Le altre la seguono a ruota, facendomi esibire in un broncio infantile.

"Su" proferisce Giulia, appoggiandomi una mano sulla schiena e accompagnandomi verso la camera. "Andiamo a scegliere questo outfit!"

Ammiro il risultato allo specchio, compiendo un giro su me stessa e non posso fare a meno di aprirmi in un sorriso colmo di soddisfazione. Le mie amiche hanno fatto un bel lavoro. Cristina si è occupata di truccarmi, scegliendo dei colori delicati e naturali che risultassero i tratti del mio viso, mentre ha arricciato i miei capelli in delle onde che mi ricadano morbide sulle spalle. Giulia e Carlotta hanno scelto l'abito che indosso: un tubino verde scuro, con gli inserti in pizzo e le maniche a sbuffo, mentre, essendo la meta a sorpresa, ho deciso di mettere delle sling back, in modo tale da stare comoda ma senza perdere una certa femminilità.
"Direi che sei perfetta!" ammette Carlotta esibendosi in un'espressione fiera di se stessa. Anche le altre annuiscono, concordi con lei, facendo posare i loro sguardi su di me, colme di ammirazione.

Liscio alcune pieghe del mio vestito, avvertendo ogni fibra del mio corpo essere scossa dalla fibrillazione.
Abbasso allora lo sguardo, accennando un'espressione di serenità e gratitudine.
"Grazie ragazze, se non ci foste state voi" replico, sporgendomi verso di loro, per stringerle in un abbraccio. Mi sento così grata per averle qui.
Avverto le loro braccia tirarmi a sé per in inglobarmi in una stretta solida e, prima che ce ne rendiamo conto, ci ritroviamo a saltellare, soffocando gridolini di gioia.
È il trillo del mio cellulare a indurci a tornare alla realtà, e mi premuro di afferrarlo tra le mie mani, con le dita che mi tremano e gli occhi incuriositi delle ragazze puntati su di me.
È Luca che mi avverte sarà qui tra poco.

Rilascio un respiro profondo, portandomi una mano al petto, avvertendo sotto le mie dita il cuore pulsare forte. Mi tremano le gambe e devo fare in modo di placare la sudorazione delle mie mani.
Mi do un'ultima occhiata allo specchio, controllando che tutto sia al suo posto, indosso una giacca sopra l'abito e poi esco di casa.
Percorro gli scalini che mi dividono da lui velocemente, a due, a due, con l'impazienza che adesso mi caratterizza. Poi, finalmente, lo vedo.
Luca mi aspetta appoggiato alla sua automobile. Stretto in un cappottino lasciato aperto su una camicia azzurra e un paio di pantaloni dal taglio elegante. Alla sua vista il mio cuore sembra compiere una capriola e ricominciare a battere furiosamente. Lui è tanto bello e affascinante ed è qui per me.
Inizio a contare i passi che mi mancano per raggiungerlo, facendo affiorare un sorriso sulle mie labbra, vivendo la scena a rallentatore. Osservo lo sguardo di Luca puntarsi su di me, scruto la sorpresa invadere i suoi occhi mentre corrono a percorrere la mia figura. E mi rendo conto che il suo gesto mi faccia sentire tanto desiderata e amata.
Mi fermo davanti a lui, incrociando le mani davanti a me e abbassando lo sguardo in imbarazzo.

"Ciao..." lo saluto, accennando a un sorriso.

Luca sembra riscuotersi e torna a puntare il suo sguardo sul mio viso, facendo in modo che sulle sue labbra si disegni un sorriso luminoso.
"Ciao" replica allo stesso modo, posando una mano sulla mia schiena per avvicinarmi a sé e stringermi tra le sue braccia. Appoggio il capo sulla sua spalla, inebriandomi del suo profumo fresco e lascio che la sua vicinanza appiani la mia agitazione.
"Sei bellissima..." mi sussurra, facendo scivolare le sue dita sui miei fianchi, per attirarmi di più al suo corpo.

Rialzo gli occhi per incrociare i suoi che sembrano venerarmi come la cosa più bella che abbiano mai visto e porto una mia mano alla sua guancia, accarezzando la sua pelle resa ispida dalla barba corta e curata.
"Lo so, anche tu non sei male" lo prendo in giro, facendo scivolare la mia mano lungo il suo collo per colpirlo scherzosamente al petto.
Luca accenna una risata bassa e roca, sfregando il naso sul mio collo, e mettendo a dura prova il mio autocontrollo. Poi decide sia arrivato il momento di andare via e si premura di aprire lo sportello permettendomi di prendere posto e fa il giro dell'auto per posizionarsi al lato del guidatore.

Incrocio le mani davanti a me, facendo aderire la schiena al sedile, mentre lo osservo voltarsi nella mia direzione e concedermi un sorriso prima di mettere in moto. Lo scruto destreggiarsi alla guida, sicuro di sé e poi far ricadere gli occhi su di me, quando comprende che il mio sguardo sia catturato da lui. Ma non posso proprio farne a meno.
Luca appoggia una mano sulla mia coscia, facendomi sussultare per il suo contatto e preme leggermente sul tessuto del mio abito, per lasciarmi una carezza. Io mi rendo conto, mentre lascio che la mia mano scivoli sulla sua, che non mi importi quale sia la nostra destinazione, saperlo vicino, adesso, è la cosa più importante.

Luca mi ha portato al mare e mi ritrovo a essere felice come una bambina.
Lascio che lo stupore invada i miei occhi, non appena sono fuori dall'abitacolo della sua automobile. Assaporo l'odore salmastro del mare, lasciandomi cullare dallo scroscio delle onde che si infrangono sugli scogli, mentre mi avvicino alla balaustra che delimita la terrazza panoramica. Rilascio un sospiro, serena, socchiudendo gli occhi.
Luca mi raggiunge alle spalle,scostando i miei capelli per appoggiare la testa nell'incavo del mio collo. Sussulto avvertendo il suo respiro infrangersi sulla mia pelle scoperta.

"Siamo in tempo per vedere il sole tramontare, da qui la vista è pazzesca" avverto la sua voce propagarsi accanto al mio orecchio, bassa e roca.

Un brivido mi percorre la schiena mentre lui mi avvolge da dietro in un abbraccio un po' goffo ma terribilmente dolce.
Mi stringo a Luca, appoggiando le mie mani sulle sue, sulla mia pancia, e poco dopo, proprio come aveva predetto, assistiamo allo spettacolo e all'emozione che vedere il sole tramontare può provocare.
Il cielo si colora di sfumature che variano dal rosso caldo al viola, in un turbinio di luce, che sembra dipinta da abili mani e si riflette sul mare. Il cuore mi scoppia nel petto e chiudo gli occhi, cercando di assaporare e imprimere nella mia mente questo momento per sempre.

"È davvero bellissimo..."ammetto a bassa voce, sopraffatta dalle mie emozioni.

Luca fa in modo che la mia schiena aderisca alla balaustra, dando le spalle al cielo, ma con lo sguardo adesso a lui e continua a tenermi stretta, senza mai volermi lasciare. Riconosco nei suoi gesti e nei movimenti delle sue dita su di me il bisogno impellente di un contatto.
"Non hai ancora visto nulla..." mi fa presente, scendendo ad accarezzarmi una guancia.
Incrocio i suoi occhi che sembrano custodire il segno di una promessa.
"Sarà una serata indimenticabile".
Mi sciolgo in una risatina, divertita dal suo fingersi così sicuro di sé e lascio che mi guidi, quando la sua mano si stringe alla mia.

Percorriamo il pontile che dalla terrazza conduce a un ristorantino a strapiombo sul mare. Avverto le travi di legno scricchiolare sotto i nostri passi e mi abbasso a osservare la spiaggia che si estande sotto di noi.
Il ristorante da fuori ha le sembianze di una nave da crociera, imponente e lussuosa, con le pareti bianche e le vetrate che offrono una romantica vista mare.
Anche l'interno è arredato con cura, dando allo spazio un'aria pulita e luminosa. Mi ritrovo a divorare con lo sguardo qualsiasi cosa mi circondi, osservando ogni particolare con sorpresa e fibrillazione, mentre nella mie orecchie si propagano le note di una canzone rilassante. Nonostante la formalità del posto, mi rendo conto che il clima sia molto familiare.
Una cameriera ci accoglie all'ingresso, sorridendoci cordiale. Luca si premura di farle presente la sua prenotazione e lei annuisce, chetamente, facendoci strada verso il tavolo che hanno adibito per noi. La seguiamo, silenziosamente, mentre ci facciamo spazio verso l'esterno; lei richiude la porta dietro di noi, inoltrandosi nella veranda che perimetra il locale.
Il tavolo che hanno preparato per noi è apparecchiato con cura, una candela ad adornarlo, appartato, permettendoci di avere una sorta di intimità, lontani da sguardi indiscreti.
La ragazza si congeda velocemente, lasciandoci liberi di accomodarci, e Luca da galantuomo quale è scosta la mia sedia, permettendomi di sedermi, prima di prendere posto.
Mi guardo intorno, fissando il mio sguardo al mare che scorre placido sotto di noi e mi rendo conto che una porta accanto al nostro tavolo dia accesso a una scaletta che conduce direttamente alla spiaggia. Il cielo si è scurito, mantenendo però una tonalità di blu chiaro, limpido e senza nuvole.
Sento le dita di Luca intrecciarsi alle mie, sul tavolo, e volgo lo sguardo verso di lui, scoprendolo già a fissarmi, intensamente.
Abbasso lo sguardo, portandomi una ciocca di capelli, cercando di dissimulare un certo imbarazzo sotto i suoi occhi.

"Ti piace qui?" mi domanda, accennando un sorriso nella mia direzione.

Ricambio, annuendo. "Eri davvero serio quando dicevi che volevi fosse tutto perfetto" ammetto, con un velo stupore.

Luca lascia che una breve risata si propaghi dalle sue labbra, ritornando con lo sguardo su di me.
"Avevi dubbi a riguardo?" mi chiede.
Gli lancio un'occhiata di sbieco, mordicchiandomi un labbro. "No, ma non avresti dovuto, è tutto così bello..."

"Anita" mi richiama lui. "Per te questo e altro. Non ti meritavi niente di meno di quello che ho pensato per noi".

Le sue parole mi lasciano con il fiato sospeso, togliendomi la capacità di formulare parola.
"Grazie..." gli sussurro.
Luca rinsalda la presa su di me, facendo in modo che i miei occhi si incatenino ai suoi. E rimaniamo così a guardarci senza mai distogliere lo sguardo, con gli occhi che sembrano trasmettersi più di quanto si possa fare a parole.

La stessa cameriera di prima arriva ad interrompere il nostro momento, facendo scoppiare la bolla di complicità che avevamo costruito e ci chiede cosa abbiamo intenzione di ordinare. Puntiamo su piatti di pesce, specialità del posto, e una bottiglia di vino bianco che si sposi bene con le nostre pietanze.
Lei si congeda, ritornando subito dopo con la nostra bevanda. La stappa e tenendola per il fondo ne versa un po' nei nostri bicchieri.
Rimasti soli, Luca porta il suo in alto, indicandomi.

"Propongo un brindisi" mi fa presente, aprendosi in un sogghigno divertito.

"A cosa vuoi brindare?" gli replico, stando al gioco.

Luca si porta una mano alle labbra, abbassando lo sguardo per poi rialzarlo e puntare i suoi occhi su di me.
"A noi..." propone rocamente.
Faccio tintinnare il suo bicchiere con il mio.

"A noi".

All'inizio di qualcosa di bello...

La cena è stata fantastica, ma non avevo dubbi su questo. Abbiamo parlato tanto io e Luca, di così tanti e svariati argomenti che sarebbe difficile poterli elencare. Non mi stupisce che sia riuscito a farmi sorridere e ridere con i suoi aneddoti divertenti. Con gli anni ho idealizzato un po' la sua figura, è vero, immaginando come potesse essere un giorno condividere con lui determinati momenti. Se è possibile, adesso, la realtà ha superato di gran lunga le mie aspettative, perché Luca incarna quello che ho sempre cercato e sperato fosse. È intelligente, simpatico, carismatico, gentile e dolce, e tanti tanti altri aggettivi. Luca è Luca, con i suoi difetti, i suoi pregi, e l'uomo che amo in tutte le sue sfumature.
Così quando lui si alza dal suo posto per pagare il conto, non posso fare a meno di sorridere emozionata per questo esito.
Abbasso lo sguardo al mare poco distante che sembra chiamarmi e io sento il bisogno di accettare il suo invito. I miei movimenti sono scoordinati e veloci, dettati dalla smania di avvertire la sabbia solleticarmi i piedi. Mi richiudo la porta alle spalle, prendendo a scendere le scale che mi conducono alla spiaggia. Arrivata all'ultimo gradino, mi appoggio al corrimano per togliermi le scarpe e esalo un respiro, inebriandomi dell'odore di iodio che aleggia nell'aria.
La sabbia a contatto con i miei piedi è fredda a causa dell'umidità della sera che è calata ma questo non mi fa desistere dal muovermi verso la rima, con un sorriso sereno a far capolino sul mio viso.
Amo il mare, la sua sola vista mi provoca un forte senso di beatitudine, amo, durante i giorni d'estate, immergermi e lasciarmi cullare dalle sue onde, sentendomi in pace con me stessa.
La luna è ormai alta in cielo e illumina questo pozzo d'acqua, in un romantico gioco di luci e ombre.
Alzo il mio sguardo verso l'alto e senza che me me renda conto, avverto una risata propagarsi nel mio petto, mentre prendo a saltellare su me stessa come se fossi una bambina, lasciando che il vento si posi dolcemente su di me, facendo svolazzare il mio vestito. Ruoto sul posto, trasportata dalla musica emanata dai locali posti sul lungomare.

"Anita!"

La voce di Luca mi induce a tornare alla realtà e mi volto verso lui, scoprendolo a guardarmi dall'alto della veranda, appoggiato con una spalla alla porta dietro di sé.

"Che stai facendo?" mi domanda, lasciando trapelare tutta la sua ilarità dalla voce.

Mi porto una ciocca di capelli dietro l'orecchio, accennando un sorriso con un certo fare suadente.
"Dai, vieni a prendermi..."
Luca non se lo lascia ripetere, perché poco dopo comincia a compiere alcuni passi verso di me, scendendo un gradino alla volta, senza mai distogliere lo sguardo dal mio.
Avverto il mio cuore cominciare a battere furiosamente e farmi tremare di una certa aspettativa.
Così gli volto le spalle, prendendo a correre per allontanarmi da lui e indurlo a raggiungermi sempre più. Avverto i passi di Luca farsi vicini e non ho bisogno di voltarmi per capire lui sia a poco da me.

"Presa..." mi sussurra, palesandosi alle mie spalle e aggrappandosi al mio corpo, inglobandomi tra le sue braccia.

Avverto la mia pelle bruciare sotto il segno delle sue mani su di me.
Accenno una risata, stringendolo a me e voltandomi quanto basti per incrociare il suo viso. Ci osservo così, riflessi l'uno negli occhi dell'altro. La luce della Luna illumina il suo volto per metà, donando al suo viso un'aria misteriosa ma terribilmente affascinante.
Mi muovo tra le sue braccia per fronteggiarlo e godermi a pieno ogni tratto, ogni sua sfumatura e rendermi conto che Luca, adesso, è solo mio. È qui per me, con me. Ci siamo noi, il mare che scorre accanto a noi, il silenzio carico di elettricità che ci avvolge ed è davvero tutto bellissimo che vorrei non finisse mai.
Luca lascia che le nostri fronti si scontrino, sfregando il naso sul mio viso.

"Devo dirti una cosa..."mormora, facendomi tremare sotto le sue attenzioni.

"Dimmi..." gli replico.

Luca porta una mano ad accarezzarmi la guancia, percorrendo una scia immaginaria lungo il mio volto, senza mai interrompere il contatto visivo. Un sorriso dolce affiora sulle sue labbra.
"Ti ho detto che avrei voluto fare le cose con calma e così è stato, adesso eccoci qui. Ci vedi come stiamo bene?"
Annuisco, spronandolo a continuare.

"Sai, Anita, sono successi tanti episodi nel corso di questi mesi che mi hanno fatto dubitare di tante cose...di tutto. Ma adesso so cosa voglio e questa, ti giuro, è davvero l'unica di cui sono sicuro al momento: desidero stare con te, Anita, desidero essere al tuo fianco, e io non sono perfetto, lo sai, ho fatto degli errori, ma ora sono qui e voglio renderti la persona più felice di questo mondo. Spero che per te sia lo stesso..."
Ascolto le sue parole, sopraffatta dalle mie emozioni e con un balzo mi spingo più vicino a lui, facendo collidere le mie labbra con le sue, fugacemente.
Luca rimane sorpreso dal mio gesto, ma non può fare a meno di ricambiare, sorridendo sulle mie labbra.

"Presumo sia un sì..."mi sussurra, mordendomi un labbro, malizioso.

Rido, allacciando le mie braccia al suo collo per stringerlo di più a me.
Ci baciamo e sembra che non sia mai abbastanza. Le mie mani corrono ai suoi capelli, per stringerli e scompigliarli.
"Sì" esclamo, baciandolo ancora.

"Sì!" un altro bacio a rinforzare il concetto.

"Sì, sì, sì!" ammetto finendo per lasciargli dei baci sul naso, e poi sulle guance e sulla fronte, facendolo ridere divertito dal mio gesto.

Il contatto dei miei piedi con l'acqua fredda del mare mi fa rabbrividire e Luca porta le mani sulle mie spalle, facendole risalire lungo il mio corpo, come ad accertarsi che vada tutto ok.
Ma mentre le sue dita si muovono con una certa impazienza su di me, mi rendo conto che adesso i brividi non siano solo per il freddo. C'è una consapevolezza a farsi spazio dentro di me mentre i nostri gesti si fanno più passionali e dagli occhi di Luca traspare un desiderio comune. E, mentre lo guardo, non posso fare a meno di rendermi conto di cosa stia per succedere.
"Andiamo a casa..." gli sussurro, sfregando il mio naso contro il suo collo e aggrappandomi a lui, come se adesso da lui dipendesse ogni mio bisogno.

I nostri gesti e i nostri passi si fanno più veloci e scoordinati. Ogni cosa adesso è dettata dalla frenesia di scoprirci.
Il viaggio del ritorno è sicuramente più breve di quello dell'andata, ma non abbastanza per farmi fremere dalla voglia di far combaciare ancora le nostre labbra.
Prima che me ne possa rendere conto, siamo a casa. Avverto l'aspettativa mangiarmi via e non permettermi di ragionare lucidamente. Luca mi aiuta a cercare le chiavi dell'ingresso perché le mani un po' mi tremano dall'emozione e insieme ci facciamo spazio su per le scale, mano nella mano, sorridendoci spensierati, come se fossimo dei ragazzini.
Anche la porta di casa si richiude dietro di noi, e prima che me ne possa rendere conto le labbra di Luca sono a reclamare le mie, trasportandomi in un bacio mozzafiato che mi fa comprendere tutta la sua urgenza.
Io lo stringo a me, avvertendo i muscoli delle sue spalle guizzare sotto il peso delle mie dita e socchiudo gli occhi, lasciandomi annegare nelle emozioni che lui è capace di provocarmi.
Luca si distacca provocando uno schiocco, e appoggia la fronte alla mia, respirando affannosamente sul mio viso.

"Anita...sei sicura?" mi domanda allora, posando le sue mani sulle mie guance, come a fare in modo che la mia attenzione sia tutta su di lui.
Ma non posso più farne a meno, ormai. Sarebbe possibile fermare questo desiderio che reclama per essere assaporato e io non voglio tirarmi più indietro.
"Sì..."mormoro a mezza bocca, baciandolo poi a fior di labbra.

Lo bacio lentamente, dolcemente, accarezzando le sue guance e facendolo sospirare sotto il mio tocco.
Prima che me ne possa rendere conto, Luca appoggia una mano sotto le mie ginocchia, prendendomi in braccio e sostenendomi tra le sue braccia forti.
Il suo gesto mi coglie di sorpresa e corro ad aggrapparmi al suo collo, senza poter fare a meno di posare il mio sguardo adorante su di lui.
Luca abbassa gli occhi verso di me, sorridendomi come solo lui sa fare, mentre prendiamo a farci strada verso la camera da letto.
Una volta lì, lascia che torni con i piedi per terra e io mi rendo che trovarmi qui con lui è strano, ma è quello che aspettavo da sempre.
Ascolto il cuore battermi in petto così intensamente che ho paura possa fuoriuscirne e seguo ogni movimento di Luca, guardandomi intorno.
Lui scosta i capelli dal mio collo, lasciandoli ricadere su una spalla, mentre passa ad accarezzare l'altra, ormai libera, con le dita, creando un percorso immaginario che mi fa sospirare di piacere. Le sue dita sono ben presto sostituite dalle labbra e mentre Luca si premura di imprimere alcuni piccoli baci sulla mia pelle, mi rendo conto che adesso le sue azioni siano dedite a rilassarmi.
Le sue mani scendono a posarsi sulla zip del mio abito, facendola scivolare giù poco dopo, lentamente, per poi dedicarsi alle maniche, insinuando le sue dita sotto al tessuto per permettermi di tirare fuori le braccia. Osservo il mio abito planare ai miei piedi, rivelandomi ai suoi occhi. Ho l'istinto di coprirmi, per nascondermi al suo sguardo, ma Luca non me lo permette e dai suoi occhi colmi di stupore e adorazione mi viene da pensare che quello che vede gli piaccia.
Sono io a spingermi verso di lui, accarezzandogli le guance per baciarlo ancora. Luca mi stringe a sé e rimaniamo così, a perderci l'uno tra le braccia dell'altro, con i cuori che battono all'unisono e i respiri ansanti. Scendo a quel punto a sbottonare la sua camicia e mi rendo conto che tutta l'urgenza di poco prima abbia lasciato spazio alla lentezza che caratterizza i nostri gesti. Come se volessimo assaporarci questo momento in fondo, pur di rimandarne la fine.
Le mie dita tremolano lievemente mentre piano, piano, i bottoni si separano dalle asole. Luca segue i miei movimenti, appoggiando le sue mani sulle mie e accompagnandomi nei gesti. La lascio ricadere giù, accanto al mio vestito, mentre scopro le sue braccia, il suo petto.
Sento, mentre avverto le mie dita scorrere su di esso, di non volermi perdere nemmeno un tratto, una sfumatura. Tocco le sue spalle, delineandone la forma, scendendo ad accarezzare le sue braccia, e poi il suo petto che sfioro lentamente percorrendo la linea degli addominali e dedicando la giusta attenzione a qualsiasi parte capiti sotto le mie mani. Anche Luca fa lo stesso, facendomi vibrare sotto il suo tocco; lui sembra conoscere già il mio corpo, come se sapesse già come e dove sfiorarmi per portarmi al limite.
Seguo la scia della sua peluria, avvertendolo contrarsi sotto di me e rialzo lo sguardo verso di lui, scoprendolo a fissarmi desideroso di appianare la nostra distanza.

"Anita..."sospira, scendendo ad accarezzarmi la schiena.

"Luca..."

Cammino all'indietro, mentre lui continua a stringermi e sfiorarmi, e ci lasciamo ricadere sul letto, in un fruscio di corpi e lenzuola.
Sorrido, avvertendolo stendersi su di me, e mi accocolo a lui, aggrappandomi alle sue spalle e baciandolo sul collo.
Liberi dai nostri indumenti, sospiro alla sensazione del suo corpo a contatto con il mio. Le mie mani risalgono la sua schiena, per posarsi sulla sua nuca e incrociare i suoi occhi.
Luca allora mi bacia, facendomi sciogliere sotto il segno delle sue carezze che si fanno sempre più audaci e passionali. Poi, con le dovute precauzioni, torniamo a sfiorarci, e Luca fa congiungere le nostre mani mentre lo accolgo dentro di me. La sua presa sulle mie dita si fa salda, mentre sembra che anche lui, come me, voglia cercare un appiglio in questa stretta.
Non so spiegare a parole le sensazioni che sto provando al momento, ma non posso fare a meno di pensare a quanto i nostri corpi siano fatti per unirsi; sembra che il mio si incastri perfettamente al suo.
La verità è che forse non abbiamo nemmeno bisogno di parole, i nostri occhi, adesso, riescono a esprimere quanto siamo coinvolti. Luca sospira sul mio collo, trasportandomi in un ritmo lento ma passionale, mentre lo accompagno nei movimenti.

"Mi sembra un sogno..." gli confido, a corto di fiato.

Lui soffoca una risata sulla mia spalla, e avverto il suo petto vibrare sotto le mie dita, poi scende a solleticarmi la pancia, facendomi dimenare divertita sotto il suo tocco.
Artiglio la sua schiena e mi viene da pensare che vorrei questo davvero non finisse mai. E allora lascio che le emozioni mi travolgano, portandomi in balia di un piacere sempre più intenso e io mi sento completa, mi sento bene.

"Ti amo..."

ANGOLO AUTRICE:
Buonasera a tutti :)
Come state? E soprattutto com'è stato il ritorno alla realtà dopo tutte queste festività? Spero abbiate passato dei giorni sereni e spensierati.
Mi dispiace di aver aggiornato dopo tutto questo tempo, ma non è stato un periodo facile- la vita a volte ci mette davanti a delle prove difficili da superare- e per un po' la scrittura, purtroppo, è passata in secondo piano. Adesso però sto un po' meglio e sono qua per farvi leggere cosa la mia mente è riuscita a buttare giù *si nasconde*.
L'ultima parte mi imbarazza un po', lo ammetto, è la prima volta che mi cimento in una scena più audace e mi auguro voi possiate apprezzarla. Volevo che fosse delicata, senza cadere in troppi dettagli, ma si basasse più sulle sensazioni provate. Spero di esserci riuscita.
Finalmente, però, Luca e Anita stanno insieme🎉🎉🎉 e hanno avuto il loro primo appuntamento. Contentiii?! Ditemi, cosa ne pensate? Vi è piaciuto?
Io ho adorato scriverlo 😍😍 e spero lo abbiate adorato anche voi.
Ma, soprattutto, chi avrà pronunciato quel ti amo? Si accettano scommesse!
Non ho molto altro da dire se non che non vedo l'ora di sapere cosa ne pensiate e grazie a chi ha iniziato a seguire la mia storia e mi mostra tutto il suo sostegno❤
Prima di lasciarvi, voglio comunicarvi che da un po' di tempo che la storia è approdata anche su wattpad. Per chi fosse iscritto anche lì e volesse leggermi, vi lascio il link del mio account:Ros-18
Alla prosssima!

  
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