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Autore: carachiel    06/05/2019    3 recensioni
Storiella, un tempo natalizia, su quanto travestirsi da Babbo Natale possa essere una cattiva idea, specialmente se in mezzo ci sono i Tenjo.
Di giorno sarebbe parso solo un normalissimo comignolo, ma in quel momento, alla scarsa luce lunare sembrava più l’imboccatura dell’Inferno.
………..........
Yuma e Tron che erano lì teoricamente per fornire supporto psicologico, nonostante in realtà fossero gli unici due forniti di sufficiente spirito natalizio per convincerlo che non stava facendo un’assurdità
………………
“Sembri una spiga di grano con dei vestiti.”
………………
“In quale parte di questa pagliacciata era compreso il risolvere i nostri problemi relazionali all’interno di un camino?”
Genere: Comico, Generale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Byron Arclight/Tron, Dr Faker, Kaito Tenjo/Kite Tenjo, Orbital 7, Yuma/Yuma
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Stuck in the chimney

Kite non sapeva chi avesse suggerito a suo padre che travestirsi da Babbo Natale per far felice Hart fosse una buona idea, ma sapeva che in quel momento, a notte fonda, con troppi gradi sotto lo zero e in mezzo alla neve, mentre lo aiutava a salire la scala per arrivare al comignolo, avrebbe voluto prendere a schiaffi l’autore di quel suggerimento idiota.
“Sbrigati a salire!” esclamò appoggiandosi alla scala. Dannazione, avrebbe voluto prendersi a schiaffi da solo per aver anche solo accettato di aiutarlo.
“Calmati Kite, Babbo Natale ha tutta la notte!” gli sghignazzò dietro Tron.
Oltre che per aver pensato che portarsi dietro Tron e Yuma potesse aiutarlo a sopportare quella pagliacciata.

Di giorno sarebbe parso solo un normalissimo comignolo, ma in quel momento, alla scarsa luce lunare sembrava più l’imboccatura dell’inferno.
Faker deglutì pesantemente e fece per retrocedere ma venne fermato da Kite
“Non mi dire che ci stai ripensando!”
“N-No, è che…”
“Hai paura di infilarti nel camino della tua stessa casa?” domandò Kite in tono palesemente sarcastico
“Non è per questo!” affermò maledicendosi per quanto sembrasse il contrario “E non capisco perché lo sto facendo io!”
“Sei stato tu a portare Hart a un passo dalla morte!” e a quell’affermazione Tron si fece ancora più piccolo di quanto già non fosse.
“Kite, ti prego, ne abbiamo già parlato…”
“Appunto, quindi ora infilati quel costume, prendi il sacco e scendi nel camino!” replicò, col tono che non ammetteva repliche, porgendogli un sacco strabordante di giocattoli.
 
Non appena Faker non fu a portata d’orecchio Tron mormorò a Yuma: “Giuro che a volte mi sembra non siano padre e figlio ma il contrario!”
“Veramente…” cominciò Yuma per poi mordersi di colpo la lingua.
“Cosa?” replicò Tron aggiustandosi distrattamente la treccia bionda.
“Nulla”
 
“Sembri una spiga di grano con dei vestiti.” commentò Tron con aria svagata non appena Faker si fu infilato il costume e si fu caricato su una spalla il sacco dei giochi.
“Molto divertente Byron, davvero.” replicò Faker stizzito
“Un Babbo Natale sottopeso.” fu il giudizio di Kite, e a ben vedere era davvero così dato che Faker, pur essendo alto, era molto esile e neppure l’imbottitura riusciva a renderlo vagamente credibile. Per non parlare dei capelli a malapena intrappolati sotto il cappello e del sacco, che pareva pesare più di lui.
“Se avete finito di giudicare aiutatemi a scendere, è già abbastanza ridicolo così…” bofonchiò mentre prendeva la corda e se la legava attorno.
“Al mio via lo iniziamo al calare.” stabilì Kite mentre il padre si sistemava sull’orlo di quello che sembrava un baratro nero e potenzialmente letale sudando copiosamente.
Yuma e Tron afferrarono la corda e si sistemarono dietro l’altro.
“Uno, due…” - - Straaapp!!
 
Non fece in tempo a pronunciare il tre che un rumore particolarmente poco rassicurante scosse l’aria e la corda, da pesantissima che era si fece troppo leggera.
“Aaaarrrggh!!!” si sentì, seguito da un tonfo.
“Faker!” esclamarono a una sola voce i tre abbandonando la corda mentre Kite si catapultava all’imboccatura, per cercare di vedere all’interno “Stai bene? Dì qualcosa!”
“Sì, tipo ‘ambarabacicìcocò’!” replicò Tron, guadagnandosi un’occhiataccia da parte di Kite
Dabbasso gli rispose un verso incomprensibile.
“Che cosa??” domandò Kite affacciandosi e perlustrando con lo sguardo l’interno del camino.
“La grata!” e l’urlo, forse per effetto del rimbombo, assordò il Cacciatore di Numeri.
“La grata?” replicò Yuma fissando l’amico.
“Non usiamo questo camino da anni. E’ chiuso da una grata.” poi rivolgendosi al padre urlò “Non hai modo di risalire?”
“Ti sembro l’uomo ragno?”
“Come fisico ci staresti… Ti mancherebbero solo i muscoli!” si intromise Tron.
“Taci Byron! Comunque no, le pareti sono troppo lisce e la corda si è strappata.”
“In ogni caso tu hai le mani di pastafrolla.” replicò Tron occhieggiando la suddetta, ancora tra le mani di Kite e ricevendo in risposta un sospiro esasperato.
“Sentite, avrei altri programmi che passare la vigilia di Natale bloccato in un caminetto, quindi che ne dite di farmi uscire?”
 
Dopo un momento di silenzio Yuma saltò su “Kite, con la corda rimanente calati giù e lei” disse rivolgendosi al camino “lo usa per arrampicars-“
“Ma non ci penso nemmeno!” scattò Kite “Piuttosto vai a casa tua e prendi un’altra corda!”
“E’ notte fonda, non riuscirò mai a tornare qui in tempo e a quest’ora i mezzi non vanno!” obbiettò.
“Tron?” domandò Kite sul punto di un esaurimento nervoso
“Casa mia è ancora più lontana. Piuttosto perché non entri tu dalla porta e prendi qualcosa?” domandò
“Perché questo deficiente si è preso l’unico mazzo di chiavi, ovvero il mio!” urlò all’indirizzo dello sventurato incastrato nel camino.
 
Venti minuti di – inutile –  discussione dopo e dopo aver contemplato tutte le ipotesi, compreso il lancio delle chiavi, un rassegnato Kite era stato assicurato alla corda e fatto calare nell’imboccatura.
“Devi proprio ridurre i carboidrati, eh Kite?” domandò ansimante Yuma mentre cercava di non farsi trascinare giù dal peso dell’altro
“Stai zitto e calatemi, ci sono quasi… Ecco, ora riesci ad afferrarmi?”
“Ce la faccio!” esclamò Faker aggrappandosi alle gambe di Kite e strappandogli uno sbuffo di dolore.
“Sbrigati ti prego…” mormorò Kite tenendosi con tutte le sue forze alla corda.
“Si sbrighi!” lo pregarono in coro Yuma e Tron.
Tuttavia ad un tratto la corda forse per doppia vendetta per essere stata considerata poco solida, sfuggì alle loro mani e Kite si ritrovò a ricadere dentro il camino.
“Kite!” urlarono i due in coro affacciandosi e temendo di vederlo sfrittellato.
“Non vi preoccupate, l’ho preso i-“
“Ti ho detto di lasciarmi!” replicarono due voci concitate dal fondo del camino.
“Sta bene.” ne dedusse Tron.
“E adesso ne abbiamo due da tirare su e nessuna corda!” si disperò Yuma tirandosi i ciuffi cremisi.
Seguì qualche istante di silenzio mentre i due intrappolati si dimenavano per cercare una posizione comoda, Tron si guardava i guanti ormai irrimediabilmente rovinati dallo sfregamento della corda e Yuma si demoralizzava.
 
All’improvviso dalle viscere della terr-ehm del camino Faker domandò “Kite, sai mica dov’è Orbital?” e l’altro quasi gli saltò addosso, dato lo scarsissimo spazio “Ma certo, Orbital!”
“Orbital cosa?” domandarono a una sola voce Tron e Yuma da sopra.
“Orbital ci potrebbe tirare fuori di qui!” esclamò Kite
“Ne sei sicuro?” domandò Faker scettico. Era solito dubitare delle idee di Kite, e non a caso.
“Certo che ne sono sicuro! Non l’ho costruito io Orbital? So che può tirarci fuori!”
“Mah…” bofonchiò “La massa totale dovrebbe superare… considerato l’allungamento… Non ce la farebbe.” concluse bruscamente.
“Ma perché devi sempre smontare le mie idee??” sbuffò Kite irritato.
“Dopo che l’ultima ti ha mandato a farti morire vorrei ben vedere!” sottolineò.
“Grazie per ricordarmelo.”
 “Sul serio, Kite, non voglio che ti ricapiti niente.”
“Che sciocchezza. Se tu volessi davvero che non mi succeda nulla, non dovrei fare nulla.” replicò piccato “Ecco perché Hart dovrebbe stare fuori, oltre che per stare lontano da te.
 
“Andiamo via, lasciamoli soli.” propose Tron che, a sentir menzionare Hart aveva assunto una curiosa sfumatura grigiastra. Yuma annuì e scese lungo il tetto fino ad arrivare a dove era fissata la scala per poi scivolare giù gridando il consueto “Energia al massimo!” e scomparire.
“YUMA!” gridò Tron sporgendosi verso il terreno, per vederlo poi ricomparire ridendo da un grosso mucchio di neve fresca.
“Sono qui! Rilassati, sono tutto a posto!” esclamò scuotendo la testa per togliersi la neve dai ciuffi.
A quella rassicurazione il biondo scese cautamente lungo la scala. Fortunatamente quella era ancora al suo posto. “Non farmi mai più prendere certi spaventi! Sono troppo vecchio per queste cose!”
“Tecnicamente no… Sei più piccolo di me.”
“Non mi interessa, i miei figli non l’avrebbero mai fatto!”
“Nemmeno Four?” domandò ingenuamente
“Thomas era capace di darsi fuoco da solo se non guardavo, quindi… suppongo di sì.”
 
Nel frattempo, dentro il camino Kite iniziava a considerare seriamente la possibilità di uscire dal camino a forza di testate, tanto era stufo di essere intrappolato.
“Ricordamelo, come mai solo qualche giorno fa ti sei inventato questa pagliacciata?”
“Perché non l’ho mai fatto quando tu eri piccolo.” commentò Faker serenamente
“Certo, eri sempre impegnato a scoprire multiversi!” ringhiò
“Mi spieghi perché anziché passare il tempo a recriminare non ti calmi?”
“E tu mi spieghi in quale parte di questa pagliacciata era compreso il risolvere i nostri problemi relazionali all’interno di un camino?”
 
“Come va?” domandò Yuma che si era riavvicinato cautamente al comignolo.
“Male!” replicò Kite piccato.
“Senti, comunque vada proviamo il tuo piano…” mormorò Faker con aria rassegnata “Anche se continuo a pensare sia rischioso.”
“Il mio piano b comprende lo spaccare mattoni con la testa, lo preferisci?”
“Lasciamo stare. Puoi contattare Orbital, quindi?”
Kite mormorò l’ennesima risposta acida e digitò qualcosa su un orologio super tecnologico. Dopo qualche istante si materializzò uno schermo virtuale su cui appariva il robottino.
“Padrone!” esclamò il suddetto “Che succede?”
“Vieni subito a casa! Immediatamente!” ordinò perentorio l’ex Cacciatore
“Ma… Padrone… Mi aveva promesso che per questi giorni…” tentò di replicare timidamente
“Vieni subito qui prima che ti fonda i fusibili!”
“S-sì signore, arrivo prima di subito!” e chiuse la comunicazione.
 
“Era… in ferie?” domandò Faker
“Pressappoco… sì. Non so quanto mi avesse implorato per averle. Certo, se non avesse mai scoperto cosa fossero era meglio, ma per quello è colpa di Tori.”
“Che c’entra Tori?” saltò su Yuma che nel frattempo era risalito sul tetto
“Lascia stare, Yuma…” mormorò l’altro
“Ennò, adesso mi spieghi!”
E mentre erano impegnati a battibeccare Tron lanciò un urlo
“Vedo Orbital!”
A quell’esclamazione tutti sospirarono di sollievo.
Una volta che furono tornati tutti e quattro sul suolo e che Orbital venne subissato di ringraziamenti, Tron riaccompagnò a casa Yuma mentre Faker e Kite rientrarono a casa, intenzionati a dimenticare il prima possibile quella nottata.
Difatti, non appena varcarono la soglia di casa si buttarono sul divano, troppo esausti per raggiungere i rispettivi letti.
 
L’indomani Hart li trovò distesi e ancora vestiti, a ronfare saporitamente sul largo sofà e, senza farsi domande, si intrufolò tra di loro e si riaddormentò.

 
   
 
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