Fanfic su artisti musicali > Queen
Segui la storia  |       
Autore: unaCoccs    08/05/2019    0 recensioni
Joy studia fisica, il suo obbiettivo è costruire una macchina in grado di viaggiare nel tempo.
Brian studia astrofisica, il suo obbiettivo è diventare una leggenda del rock.
Devono solo trovare il momento giusto... Ma sarà questione di fisica o di chimica?
Genere: Generale, Science-fiction, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Slash | Personaggi: Altri, Brian May, Freddie Mercury, John Deacon, Roger Taylor
Note: Missing Moments, What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
-Ti sei persa il mondo, sorellina! – Skyler scosse il capo -Lui è il mio ragazzo, Oliver.- terminò, sorridente. 
 
Osservai meglio il ragazzo, era un bel figurino e sembrava a posto. Quel giorno vestiva elegante -chissà per quale motivo- e si comportava in modo strano, forse aveva paura di fare brutta figura di fronte a mia madre o forse era solo a disagio. 
 
Parlai a lungo con loro tre e recuperai tutto il tempo perso con mia sorella, che mi raccontò del suo lavoro a Manchester, di come aveva conosciuto Oliver, come erano finiti assieme e di tutte le volte che aveva provato a rintracciarmi senza successo a causa del mio cambio di appartamento. 
 
Parlai anche con il nuovo ragazzo, soprattutto di musica, letteratura ed università: lui non aveva una laurea ma aveva avuto la fortuna di trovare subito lavoro grazie all'aiuto di suo padre. Quando iniziò a parlare di registrazioni ed audio mi si drizzarono le orecchie e non riuscii a tenere a freno la mia curiosità, quindi gli chiesi chiaramente quale fosse il suo lavoro.
 
-beh, lavoro in uno studio di registrazione. Spesso registro e monto canzoni di artisti alle prime armi, ma è capitato di registrare anche persone più importanti.- rispose lui, come se fosse stata la cosa più normale e quasi noiosa del mondo.
 
Gli raccontai della mia amicizia con il quartetto e mi disse che li aveva sentiti suonare qualche volta, e continuò esprimendo le sue previsioni molto positive sulla loro carriera. 
 
Segnai il suo numero di telefono ed il suo indirizzo in un foglietto e lo infilai in borsa, riproponendomi di parlarne ai quattro artisti alle prime armi.
 
Tornai al mio appartamento verso l'ora di pranzo in modo da non lasciare sola la mia amica, poi il pomeriggio mi chiusi in stanza ed iniziai a studiare pagine e pagine per gli esami dell'Università praticamente imminenti.
 
Perché ho scelto proprio fisica? Perché mi sono messa in testa di scoprire i misteri dei viaggi nel tempo? E soprattutto, perché ho tante idee ma non ho ancora buttato giù nulla?
 
Presi un quaderno nuovo e armandomi di coraggio cominciai a scrivere le teorie secondo le quali un viaggio attraverso il tempo sarebbe stato possibile. La luce, la velocità, la gravità e lo spazio erano le principali tematiche trattate in quelle pagine , poi un susseguirsi di calcoli a favore della mia tesi ed una carrellata più o meno della stessa lunghezza a dimostrare il contrario. 
 
Cosa mi avrebbe impedito di provarci? In fondo, il mio obbiettivo era uno soltanto: riportare in vita mio padre o almeno rivederlo. Cominciai ad avvertire un forte mal di testa e mi fermai più volte in cerca delle parole per esprimere i giusti concetti, ma riuscivo a pensare sempre alle stesse espressioni.
 
Rimasi per svariate ore a scrivere e parlare con me stessa di fronte a dei libri ed un quaderno aperti, ma quando il mio cervello decise di protestare contro quell'abuso crollai in un sonno profondo. 
 
Mi risvegliai la mattina seguente, ancora sommersa di libri e con un mal di testa simile ad un dopo-sbronza, decisi di prepararmi comunque per affrontare le ore di lezione all'Università e -miracolosamente- dopo mezz’ora avevo già preso posto nell'aula di meccanica quantistica ed ero pronta a prendere gli appunti necessari per approfondire le mie conoscenze. 
Ricordo perfettamente il tema della lezione, fu oggetto d'esame poco tempo dopo, si parlò di perturbazioni dipendenti dal tempo. Proprio il mio argomento.
 
Terminata la lezione rimasi in aula, intenta a sistemare gli appunti ed a chiedere ulteriori chiarimenti al luminare che aveva parlato fino a quel momento, uno dei pochi insegnanti al corrente del mio progetto privato. Lo stesso giorno seguii altre lezioni tra cui fisiologia e chimica, ma la mia mente continuava a vagare all'interno di una navicella spaziotemporale, arrivando al punto di non rendermi conto di essere arrivata a fine giornata continuando a vagare per il campus in cerca di un edificio che mi facesse tornare in mente la mia destinazione.
 
-Joy! Dove vai? Non ci sono più lezioni a quest’ora…- sollevai lo sguardo per un secondo e vidi due iridi azzurre  e dei lunghi capelli biondi, ovviamente disordinati. 
 
Dopo aver sentito le parole di Roger mi bloccai e guardai l'orario sul mio orologio da polso: erano le 4 del pomeriggio, non avevo pranzato ed il campus era ormai vuoto.. improvvisamente ricordai il motivo per cui non ricordavo che lezione avessi. Scoppiai in una fragorosa risata che provocò degli sguardi interrogativi ma divertiti da parte del biondo di fronte a me.
 
- oh Dio! Che stupida, ero così presa dai pensieri che non mi sono accorta di aver terminato! – arrossii lievemente notando l'enorme figuraccia che avevo appena fatto. 
 
-ah, ho capito..- rise di gusto notando la mia sbadataggine -io sto raggiungendo i ragazzi nella Jazz Room, facciamo le prove e poi mangiamo una pizza a casa di Brian. Se ti vuoi aggiungere sei la benvenuta... anzi, potresti portare anche Darcy.- terminò, accennando un sorriso appena diverso che captai come interesse nei confronti della mia amica.
 
Accettai l'invito e tramite una cabina telefonica appena fuori dal dipartimento di fisica esposi i piani della serata a Darcy, la quale rispose con un tono particolarmente compiaciuto e disse che in poco tempo mi avrebbe raggiunta all'Imperial, quindi entrai nella stanza e notai il piccolo gruppo già alle prese con i propri strumenti, intenti a discutere sul testo alternativo di una canzone che Freddie compose con la sua vecchia band. 
 
Salutai tutti con un bacio sulla guancia e lasciai John per ultimo, mi fermai a pensare se dovessi dare un bacio anche a lui, per poi rispondermi mentalmente in modo positivo; se non altro, avrebbe creato un ambiente piacevole ed affettuoso anche con lui…
 
I quattro iniziarono a suonare la canzone interrompendosi varie volte per modificare il testo ed alcune parti strumentali, in un quarto d’ora arrivarono alla conclusione che da “Lover” la canzone si sarebbe dovuta chiamare “Liar”. In seguito ripresero a suonarla con molta più foga ed impegno, scrissero persino un’ interminabile - ma bellissima- introduzione strumentale ed un assolo di basso che John suonava in modo meraviglioso. 
 
Ancora una volta, presa dai pensieri non mi accorsi dello scorrere del tempo e nemmeno dell'arrivo della mia amica, infatti mi dovetti trattenere dal cacciare un urlo quando, alla fine delle prove, mi voltai per trovarmi Darcy a pochi centimetri di distanza. Di nuovo, scoppiai a ridere seguita da lei stessa. 
 
Improvvisamente mi ricordai di Oliver e decisi di parlarne alla band.
 
-mia sorella si è fidanzata con un certo Oliver, l'ho conosciuto la scorsa mattina. Sembra un tipo a posto, lavora allo studio di registrazione di Manchester.-
 
-oh, uno studio di registrazione… Ci potrebbe far comodo conoscere qualcuno li, in caso volessimo incidere qualcosa. Ed io ho già in mente cosa…- Freddie assunse un'espressione sognante, e potrei dire di aver visto una nuvoletta sulla sua testa ritraente un enorme pubblico di ogni sorta di persone che cantavano all'unisono con lui. Annuii riferendomi alla sua frase, e proposi loro di farglielo conoscere in modo da sapere di più su questa possibilità, cosa che accettarono senza rifletterci un solo secondo di più. 
 
Dopo poco tempo arrivammo finalmente a casa May con dei cartoni di pizza tra le mani pari al numero dei presenti; quella sera conobbi la ragazza di Freddie, Mary Austin, una ragazza bionda con dei bellissimi occhi azzurri e delle ciglia lunghissime. 
La riconobbi come la ragazza che vidi al pub la sera prima e riuscii a capire tante cose, quindi parlai tanto anche con lei e scoprii il suo meraviglioso carattere. 
 
Inizialmente parlammo di Freddie, raccontò a me e Darcy di quanto fosse particolare ed affascinante come persona, disse di non averlo mai visto troppo sconsolato o demoralizzato, ma che riusciva sempre ad aggrapparsi a qualcosa ed a migliorare la giornata a tutti. In seguito parlammo delle relazioni in generale ed affrontammo l'argomento in modo per niente superficiale.
 
-io non sono fidanzata, ma credo di non essere psicologicamente pronta ad affrontare una relazione al momento… voglio solo sistemare la mia vita e farmi una posizione sociale.- dissi.
 
-io non amo la monotonia, penso che non riuscirei a stare con la stessa persona per troppo tempo, diventerebbe noioso!- sorrise Darcy, con l'aria di chi ama fare nuove conoscenze nonostante la sua migliore amica non approvasse troppo il suo atteggiamento. 
 
Mary capì entrambi i nostri punti di vista e pensando a sé stessa ci parlò da vera amica. 
 
-quando arriva, arriva. Non c’è nulla da fare. Potrebbe essere una persona appena conosciuta come una che si conosce già da tempo, basta una scintilla che scatena un pensiero nella nostra mente e tutto succede da sé, come un'esplosione… come un'intera guerra.- 
 
Capii dove voleva arrivare. Per tutta la serata non aveva fatto altro che cercare di includere nei nostri argomenti Brian e Roger, ma fino a quel momento non ne capii il motivo. Cercava di capire cosa io pensassi di Long Legs e cosa Darcy pensasse di Blondie. Lei rispose che lo trovava un bel ragazzo e che ci aveva fatto un pensierino diverse volte, io non mi sbilanciai troppo e non sapendo esattamente come rispondere evitai il discorso.
 
Forse, un giorno… 
Magari non sono così impegnata per conoscere qualcuno… 
O magari quel qualcuno lo conosco già, devo solo scoprire chi è.. Al momento giusto ovviamente, arriverà. 
   
 
Leggi le 0 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su artisti musicali > Queen / Vai alla pagina dell'autore: unaCoccs