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Autore: Dominil    23/07/2009    7 recensioni
Sei così odioso quando alzi il viso e mi guardi soddisfatto, compiaciuto di sentirti il dio della chitarra o non so che.
Tu non sei nessun fottuto Dio.
E allora perché io ti sto adorando?
Le mie mani scivolano via dal vetro, fino a tornare libere lungo le mie gambe. Le dita si stringono fino a chiudersi a pugno.
Nonostante ti stia odiando così tanto, nonostante senta un’orribile sensazione di vomito proprio all’apertura dello stomaco, non riesco a smettere di tenere i miei occhi tormentati fissi su di te. Continuo a guardarti mentre suoni, mentre la tua perfezione sbatte su di me, facendomi rendere conto di quanto tu possa essere lontano da me, di quanto tutto ciò possa essere sbagliato…
Genere: Romantico, Malinconico, Song-fic | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Synyster Gates, Zacky Vengeance
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Titolo: Megalomaniac
Autore: Io
Beta: Lilla.
Disclaimer: I personaggi non mi appartengono e non scrivo a scopo di lucro e i fatti narrati non sono realmente accaduti.
Rating: Giallo.
Pairing/Personaggi: Synyster Gates/Zacky Vengeance.
Avvertimenti: Slash.
Note: One shot, song-fic.
La canzone da cui ho preso ispirazione è Megalomaniac degli Incubus, band di cui ultimamente sono a dir poco assuefatta  **
Spero vi piaccia.
Enjoy it.


I hear you on the radio
You permeate my screen
Its' unkind but,
If I met you in a scissor fight
I'd cut off both your wings
On principle alone
 
 
 
Entro nella sala prove con un paio di occhiali da sole scuri che mi coprono il volto, che nascondono ciò che sono a chiunque provi a scorgere anche solo l’ombra dei miei occhi.
Nessuno deve notare le sfumature rossastre sotto questi, conseguenze di una notte insonne o di semplici e piccole lacrime. Lacrime che ormai infestano il mio viso da fin troppo tempo, che non mi danno tregua, che portano sempre e soltanto il tuo fottuto nome.
“Ehi ciao Zacky!” mi saluta Matt non appena mi vede ed un piccolo sorriso si dipinge sulle mie labbra, impossibile non sorridere quando incontri quel volto così allegro e rassicurante.
“Matt…” rispondo dandogli una pacca sulla spalla.
“Sei arrivato giusto in tempo, Brian ha quasi finito di registrare il suo assolo.”
Faccio cenno di sì con la testa e mi tolgo la giacca, lasciandola cadere su un divanetto poco lontano. Poi sfilo gli occhiali velocemente e li appoggio sul tavolo, facendo un profondo e noncurante respiro.
Vedo Jimmy aggrottare le sopracciglia ma scuoto la testa, facendogli capire che non deve preoccuparsi.
Va tutto magnificamente.
Mi avvicino al vetro, oltre il quale sei solo con la sua chitarra e le cuffie nelle orecchie ti estraniano da tutto, facendoti diventare parte integrante delle note che stai suonando.
Appoggio entrambe le mani sul vetro e finisco quasi per appiccicarci anche il naso.
Le tue dita tatuate corrono veloci sulla tastiera, si inseguono e si intrecciano mentre muovi lentamente la testa a tempo, con sguardo concentrato.
E io rischio di sputare di veleno, nonostante tu non possa sentirmi.
 
Hey megalomaniac!
You're no Jesus!
Yeah, you're no fucking Elvis!
Special, as you know yourself
And step down, step down!

 
 
Cazzo ti atteggi anche in una piccola sala prove, dove non c’è nessuno che penda da ogni tuo movimento… o almeno è quello che tu credi.
Sei così odioso quando alzi il viso e mi guardi soddisfatto, compiaciuto di sentirti il dio della chitarra o non so che.
Tu non sei nessun fottuto Dio.
E allora perché io ti sto adorando?
Le mie mani scivolano via dal vetro, fino a tornare libere lungo le mie gambe. Le dita si stringono fino a chiudersi a pugno.
Nonostante ti stia odiando così tanto, nonostante senta un’orribile sensazione di vomito proprio all’apertura dello stomaco, non riesco a smettere di tenere i miei occhi tormentati fissi su di te. Continuo a guardarti mentre suoni, mentre la tua perfezione sbatte su di me, facendomi rendere conto quanto tu possa essere lontano da me, quanto tutto ciò possa essere sbagliato…
E poi cosa fai? Poi sorridi, proprio a me.
Non ho bisogno dei tuoi stupidi sorrisi, cazzo.
“Vaffanculo…” mormoro a denti stretti, prima di voltarmi e camminare verso la porta. La apro ed esco fuori, e i miei amici dietro di me non dicono una parola.
 
If I were your appendages
I'd hold open your eyes
So you'd see
That all of us are heaven sent
And there was never meant to be only one
To be only one
 
Non lo so cosa mi prende, non lo so perché sono scappato via così.
E non so nemmeno perché sto piangendo…
Ti odio, ti odio così tanto… così tanto da amarti.
Sei solo un cazzone presuntuoso, ma sei il mio cazzone presuntuoso.
Prendo un bel respiro, mi asciugo le lacrime e torno indietro, aprendo di nuovo quella porta. Devo suonare, devo registrare il mio pezzo e poi tornerò a casa, logorandomi al pensiero di te.
“Scusate ragazzi.” dico non appena entro, spogliandomi.
“Non ti preoccupare. Stai bene adesso?” mi chiede Matt.
Faccio cenno di sì con la testa e proprio in quel momento esci fuori. Ti togli la chitarra e la appoggi con cura, come se fosse tuo figlio, poi ti avvicini a me.
“E’ il tuo turno, amico.”
Mi dai un pugno affettuoso sulla spalla.
Amico, niente di più.
Faccio per obbedire, prima di fermarmi di colpo.
“Senti Brian, potrei parlarti prima un secondo?”
“Certo.”
Ti prendo per un braccio e ti accompagno fuori, per poi chiudere la porta.
Aspetto un secondo al massimo, che brucio nella perfezione del tuo viso, prima di baciarti. E’ un bacio veloce, le tue labbra sono insicure e sorprese sulle mie.
Ti dividi quasi subito, con un’espressione che non riesco a decodificare.
“Che hai fatto?!”
“Ti ho baciato.” rispondo ovvio, convinto che almeno per una volta sono io che ho giocato con lui, che ho preso con la forza qualcosa che non mi spettava affatto.
Esiti per pochissimo tempo, prima di esibire un ghigno.
“Ma d’altronde come biasimarti... sono Synyster Fuckin’ Gates, chi non vorrebbe baciarmi?!”
Spalanco la bocca.
Cazzo mi hai fottuto di nuovo!
Poi però, inaspettatamente, passi una mano dietro la mia schiena e mi avvicini a te, baciandomi di nuovo.
 
Hey Syn!
Sei il mio Gesù!
Sì, sei il mio fottuto Elvis!
Sei speciale, come ti consideri.
Non scendere giù dal tuo fottuto piedistallo.

   
 
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