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Autore: inkandaliens    09/05/2019    0 recensioni
Klay arrivò con un leggero ritardo, per via del traffico: San Francisco era caotica come città, ma stranamente piacevole da percorrere nonostante la lenta scorrevolezza del traffico.
Lo spogliatoio sembrava deserto: le giacche dei suoi compagni erano appese agli appendiabiti assieme ai borsoni. Ad un tratto, la porta del bagno si spalancò, e ne uscì un ragazzo moro non troppo alto.
- Sei Curry? –Disse Klay senza degnarlo di uno sguardo.
- Si. Sono io –
Attendeva una risposta. Aspettava il suo ‘benvenuto nella squadra’ detto proprio dal ragazzo seduto sulla panchina di fronte a lui, ma in vano.
Il novizio uscì impacciatamente dalla stanza, riuscendo comunque a sentire il nuovo compagno sbuffare alle sue spalle.
[Klay Thompson/Stephen Curry]
Genere: Generale, Sentimentale, Sportivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash
Note: Lemon | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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-...E con questo possiamo assicurarci una buona qualificazione per i prossimi tornei, forse anche una buona partenza per la Regular Season, ma come ho detto in precedenza è ancora presto per trarre conclusioni-

Il giornalista ringraziò Steve Kerr sorridendo, finendo di appuntare le ultime parole del coach.

Il rumore persistente dei flash era accompagnato dalle domande degli intervistatori, che come delle sanguisughe insaziabili, cercavano di carpire il maggior numero di informazioni dai giocatori.

-Hey!- Bisbigliò Stephen al compagno vicino -Hey Klay!-

Thompson lo guardò con la coda dell'occhio, continuando a sorridere per i fotografi -Che vuoi?- disse a denti stretti.

-Ti ricordi del fondotinta di prima?- Salutò il pubblico della sala stampa con la mano, cercando di sembrare il più naturale possibile.

-Non è il momento di parlarne- Anche lui si rivolse con un cenno ai fotografi, continuando segretamente a bisbigliare.

Stephen non gli diede retta -Vedi, non potevi metterlo- La voce del manager faceva da sottofondo alle loro parole, coprendole benissimo da orecchie indiscrete.

-Ah e sentiamo, perché no?- Klay si stava innervosendo, dimenticandosi di sorridere e di fingersi interessato all'intervista.

-Beh la tua pelle non è di quel colore- disse tranquillamente -La tua è più bella-

Klay si girò perplesso (e leggermente infastidito) verso Stephen, che sembrava aver perso interesse per quella chiacchierata: stava salutando i fotografi uno per uno, prestando attenzione alle domande dei giornalisti.

-Curry!- Lo disse con un po' troppa enfasi, tanto che qualche giornalista se ne accorse girandosi verso di lui interessato: fortunatamente il giocatore mascherò la cosa con un colpo di tosse, rendendosi conto di una piccola risata del compagno.

-Curry che cazzo volevi dire con quello?- disse nuovamente, ricordandosi però di abbassare la voce.

-Rispondimi...- Si stava spazientendo, visto che Stephen lo stava volontariamente ignorando, facendo delle piccole risatine.

-Curry!-

Disperato, Klay decise un approccio più gentile, sospirando frustrato -Stephen...-

Il ragazzo sorrise compiaciuto sentendosi chiamare per nome.

-...cosa volevi dire con quello?- la conferenza era ormai agli sgoccioli, tutti gli altri giocatori si stavano alzando, pronti ad andarsene.

-Con quello cosa?- Stephen non riusciva a trattenersi dal ridere.

-Sei proprio una testa di cazzo- Klay sospirò, pronto a ripetere le parole che lo avevano lasciato di stucco qualche minuto prima .

-Cosa intendevi con 'La è più bella'?-

Ma ormai era tardi, il nuovo arrivato era già stato circondato da una nube di flash.

-Che idiota- mormorò Thompson.

 

-Hey Klay!-

Il cestista era pronto a reclamare una spiegazione, spegnendo velocemente una sigaretta sull'asfalto.

-Ah, sei tu..- Abbassò nuovamente il capo, quasi deluso.

-Ti aspettavi una spogliarellista?- Draymond Green, il suo compagno di squadra, gli tirò un pugnetto sulla spalla ridacchiando.

-Comunque cosa fai qua fuori tutto solo?- Klay alzò le spalle, accendendosi una seconda sigaretta.

-Tu e il tuo vittimismo...ancora problemi con Anna, eh?- Chiese Draymond, alzando lo sguardo verso il cielo stellato.

-Non esattamente...solo in parte-

Si fissò la mano che reggeva il mozzicone fumante.

"La tua pelle..."

-...la mia pelle...- si lasciò scappare un sussurro che si spense velocemente, nel silenzio di quel parcheggio.

Draymond lo guardò curioso, senza però disturbarlo.

"La tua pelle è più bella"

Sarà stata quella notte stellata.

Sarà stata quella dannata sigaretta.

O forse semplicemente pazzia.

Ma Klay volle per un piccolo folle attimo risentire quelle parole, sentirle veramente.

Sentirle in uno scenario diverso.

Sentirselo dire, avendone la prova...provò ad immaginare le sue mani sfiorarlo, accarezzandogli la mano delicatamente.

 

"Ma che diavolo sto facendo" Klay sospirò scuotendo la testa: non avrebbe mai dovuto fare dei pensieri così assurdi.

-Scusa Dray, stavo..- Ma il suo compagno non c'era più.

Klay si girò, sentendosi in colpa per l'amico dimenticato.

Fece cadere a terra la sigaretta ormai spenta, dirigendosi a testa bassa verso l'auto.

 

La radio non sembrava aiutarlo quella sera: una dopo l'altra, canzoni sempre più dolci e sentimentali passavano da stazione a stazione.

Klay non ebbe il coraggio (o la forza) di cambiare stazione, lasciandosi trascinare in un vortice di emozioni che non credeva aver mai provato prima.

Il ponte di San Francisco rese tutto ancora un po' più magico: il suo riflesso brillante faceva sembrare il fiume sottostante una distesa dorata.

Non per niente veniva chiamato Golden Gate Bridge.

Collegava Oakland direttamente con la baia di San Francisco, dove Klay aveva una piccola abitazione.

Da quanto successo la sera prima, era riuscito a capire che anche Stephen viveva li, a differenza degli altri membri della squadra che avevano tutti una casa ad Oakland.

Lo stadio degli Warriors effettivamente era ad Oakland, quindi per arrivarci Klay doveva oltrepassare il ponte ogni giorno (cosa che non gli dispiaceva affatto).

Stava per arrivare a casa, quando il telefono vibrò:

 

> Klay sono Anna, domani chiama i tuoi avvocati: dobbiamo firmare le ultime carte per il divorzio. <

 

Si rassegnò all'idea di passare un'altra brutta giornata insieme alla sua ex fidanzata, o meglio ex moglie: non ne aveva mai parlato con nessuno del matrimonio avuto con Anna.

Già all'epoca pensava fosse un errore, ma era ancora molto giovane e (ammettendolo ancora a malincuore) troppo stupido per capire cosa fosse meglio per lui.

Poi le cose cominciarono a peggiorare col tempo, lei era molto esigente e Klay non poteva accontentarla in tutto.

Lui pensava di amarla, di amarla davvero e avrebbe continuato a farlo nonostante il suo tradimento: fu Draymond a farlo disintossicare dalla dipendenza per quella donna.

 

La mattina dopo si svegliò grazie alla sirena di una nave che passava per la baia, una grande nave passeggeri.

Si stava per riaddormentare, quando sentì il campanello suonare: non riusciva a trovare un attimo di pace.

Pensava fossero gli avvocati di Anna, quindi rimase sorpreso (ma soprattutto sollevato) nel ritrovare un piccolo pacchetto di fronte alla porta d'ingresso.

 

>Questo andrà meglio<

 

Diceva il biglietto fissato con un fiocco sul sottile involucro della carta da regalo.

Klay aprì la piccola scatolina, trovandoci dentro una piccola confezione: "Fondotinta"

- Curry... - Borbottò senza riuscire però a trattenere un sorriso compiaciuto.

Era esattamente del suo stesso colore: come faceva Stephen a ricordarselo così bene?

Il livido comunque non era ancora sparito, e per ora era l'unico vero contatto che Klay era riuscito ad avere con il nuovo arrivato.

 


Salve a tutti!
Volevo comunicarvi che d'ora in poi pubblicherò un nuovo capitolo ogni mercoledì, in modo da fissarmi una scadenza più regolare.
Ad ogni modo, spero che vi piaccia come sta proseguendo la storia e sarei davvero felice di sapere cosa ne pensate! :)
Grazie e alla prossima!
-inkandaliens

   
 
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